SAN FILI BY PIETRO PERRI BLOG: Ma il turismo nel meridione d’Italia è poi così brutto come lo dipingo?

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lunedì 8 novembre 2010

Ma il turismo nel meridione d’Italia è poi così brutto come lo dipingo?

Il dubbio, specie dopo quanto accaduto con il mio post relativo alla mia gita agli arci famosi “sassi di Matera”, ovviamente sorge spontaneo: ma il turismo, anche tocca e fuggi, nel meridione d’Italia (per non dire di gran parte d’Italia) è poi così brutto come lo dipingo?
Lasciatemelo dire: tranne pochissime eccezioni (stranamente presenti anche da Napoli in giù)… sì! Ed il brutto è proprio questo: tali pochissime eccezioni dimostrano che se vogliamo possiamo fare tantissimo per meritare chi ci onora (il turista) con la propria attenzione.
Il turista (anche se di un solo giorno ed anche se racchiudibile nel classico “mordi e fuggi”) non dimentichiamo mai che è sacro: lui onora i luoghi che va a visitare ed è giusto che i luoghi che va a visitare, obbligati a sentirsi onorati della sua presenza, debbano fare di tutto affinché, appagato, ritorni nel suo paese natio o con l’augurio di ritornare o con un buon ricordo che, riportato ai propri compaesani, faccia in modo che altri vengano a visitare tali stupendi luoghi.
Perché, tengo a sottolinearlo, di stupendi luoghi si tratta.
Quando infatti ho scritto della mia disavventura ai “sassi di Matera”, infatti, non intendevo minimamente offendere la città di Matera ed i cittadini (? … su questo secondo punto, da turista deluso, lasciatemi porre un interrogativo) di Matera.
Molti dei commenti a tale mio post, comunque, anche scritti da guide del luogo, spesso in modo inconscio e/o inconsapevole, hanno dato tristemente ragione a quanto affermato dallo scrivente: i sassi di Matera, così come tantissimi altri siti turistici… da Roma in giù, possono essere gestiti decisamente in modi più legittimi e più… a livello di turista (dove il turista sia anche e soprattutto un soggetto da spennare e non il classico deficiente fregato una volta e che, proprio perché fregato una volta, non rivedremo mai più).
Agli amici di Matera, incluso a qualche guida (che giustamente faceva notare che io avevo acquistato un pacchetto da 12,00 euro per un giro di 90 minuti… dimenticando che io facevo parte di un gruppo di 50 persone - per cui 12 euro per 50 soggetti equivale a 600 euro, vero? - che dubito abbiano avuto un’esperienza diversa dalla mia e non vedano l’ora di venire a passare dieci giorni di vacanza in quello stupendo sito turistico  lucano) mi vien voglia di consigliare di fare un salto nella mia cittadina (la mia amata/odiata San Fili) per vedere come si gestisce il turista.
Sono sicuro che se verranno veramente a San Fili, dopo tale mia affermazione, scesi dal pullman o dal loro mezzo di trasporto, compreso dove sono capitati… cercheranno di rintracciarmi per sputarmi in un occhio (o in tutti e due).
San Fili, infatti, dal punto di vista dell’accoglienza turistica può benissimo competere con l’avanzatissima città di Matera. Anzi, se la guida che ci è capitata (a me ed al mio gruppo) in quella raccapricciante giornata ci ha detto, portando a mo’ di esempio del modo di convivere dei materatesi (fino agli anni cinquanta?) con gli animali… non posso non far presente che a San Fili fino al 1974/5 i maiali venivano allevati nelle stanze a pianterreno delle case del centro abitato (i cosiddetti catuoi) ed ancora oggi, sempre nel centro abitato del paese, c’è qualcuno che (strafregandosene delle leggi in materia sanitaria) persevera nell’allevare pollame ed animali per l’alimentazione di vario genere.
Inutile dire che di tale situazione, forse perché pensano sia un vanto per l’intera comunità, poco se ne importano sia gli Amministratori che le forze dell’ordine locali (vigili urbani e carabinieri).
Per quanto riguarda poi il degrado edilizio ed ambientale di San Fili… meglio non parlare.
Eppure San Fili su giornali a tiratura nazionale veniva segnalato, fin dalla metà del XX secolo, come uno dei paesini più promettenti, dal punto di vista turistico, della provincia di Cosenza. Promesse e premesse rimaste semplici premesse e promesse… e non per il luogo, stupendo, che comunque continua, malgrado la deficienza (disonesta morale, perché di questo si tratta) degli uomini (degli abitanti), a restare stupendo.
Il turismo tocca e fuggi gestito bene infatti dovrebbe essere l’anticamera di una amore (tra turista e luogo turistico) non dico eterno ma quantomeno duraturo.
Gentilissima Gea De Leonardis (di cui riporto il vostro più che esauriente e giustificato commento al mio post: “Ciao sono una guida turistica della città di Matera, magari avvisaci la prossima volta che vieni, così per l'occasione i Sassi li svuotiamo appositamente per te, levando anche le antenne così orribili e gli infissi - concordo sulla bruttezza -, e così l'autenticità che cerchi sarà finalmente raggiunta. Nel frattempo, se permetti, nei Sassi ci viviamo ancora, pazienza se deturpiamo il sito UNESCO con le nostre stupide esistenze, ok?”) non posso che sperare che voi manteniate la parola su quanto mi promettete ed attendo, a lavori ultimati, un vostro cordiale invito per fare un altro salto dalle vostre parti.
A proposito, anche in tantissimi paesini dell’Umbria e della Toscana la gente continua a viverci (in modo decisamente decoroso) ma in quei paesini, è giusto ammetterlo, sono stati bravissimi a far sposare il recupero dei centri storici con le comodità della vita moderna.
Ed il turista (anche quello che si chiama Pietro Perri) in quei luoghi porta soldi e fa in modo che quelle zone non debbano eternamente vivere d’assistenzialismo… specie in un periodo in cui l’assistenzialismo sta per chiudere definitivamente i cordoni della sua borsa.
Sono stato due anni addietro in gita (tour) nelle regioni della Toscana e dell’Umbria. Ci sono stato con la Boscolo Tour.
Mi è piaciuta quella gita? … al 60 per cento.
E il 40 per cento per cui non mi è piaciuta a cosa è dovuto? … agli alberghi fuori zona ed una guida (nella zona dell’Umbria) che si faceva in quattro per far perdere la voglia ai turisti di ritornare in quelle zone o perlomeno di ritornarci con quel tour operator.
A proposito, sapete cosa diceva un viaggiatore di fine XVIII secolo (non ricordo il nome, ma faceva parte del cosiddetto “Grand Tour”): “L’Europa finisce a Napoli e vi finisce pure male, il resto è un ponte verso la Sicilia”.
Sono passati oltre due secoli da quando sono state pronunciate quelle bruttissime parole… non sarebbe ora che voi Lucani e noi Calabresi ci decidessimo una volta per tutte a prendere a calci in culo i nostri rappresentati politici, a rimboccarci le maniche e a lavorare finalmente per far capire al resto del mondo (comprendendolo a priori noi stessi) che quel tempo è morto e sepolto?
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… quanto prima parlerò della mia gita (23 e 24 ottobre scorsi) fatta alle grotte del Romito (Papasidero in provincia di Cosenza) e alle grotte della Pertosa (Salerno). Da non credere: ci sono zone nel meridione d’Italia, da Napoli in giù, in cui il turista viene trattato da turista.
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… un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
… /pace!

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