SAN FILI BY PIETRO PERRI BLOG: maggio 2010

A chi non ha il coraggio di firmarsi ma non si vergogna di offendere anche a chi non (?) lo merita.

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domenica 30 maggio 2010

A raccolta di Clematis Vitalba. Una stupenda (?) avventura intorno al valico Crocetta: finalmente s’inizia la raccolta (terza parte).

Ore 17, 00 di giovedì 27 Maggio 2010.
Lasciata la macchina al bivio per Falconara albanese (cioè a poco più di otto-novecento metri dal valico Crocetta) presa una busta di plastica che avevo opportunamente riposto sul sedile posteriore, iniziammo, io e mia moglie Orietta, la nostra stupenda e proficua passeggiata verso l’agognata meta. Il valico Crocetta, appunto.
Il valico Crocetta è un punto che ricorre spesso e volentieri nei ricordi degli anziani sanfilese. Dopotutto è in quel punto che finiva la salita da San Fili ed iniziava la discesa verso Paola. Un punto in cui si può dire che i tanti pellegrini sanfilesi che in altri tempi andavano dall’abitato di San Fili al santuario di san Francesco a Paola conoscevano ed agognavano tantissimo.
Il più, infatti, era fatto.
Il valico Crocetta ritorna sovente nei ricordi dei nostri anziani anche per un altro fatto. Era proprio in quel punto che in altri tempi esisteva, oltre che ad un punto di ristori, un famosissimo ristorante pizzeria con tatto di rotonda per ballare.
Ma erano appunto… altri tempi. Oggi c’è solo desolazione e qualche discarica abusiva (non considerando le vitarve (clematis vitalba) e tantissimo altro ben di dio che ci offre la natura circostante e che noi neanche riusciamo, grazie alla nostra proverbiale stupidità, ad apprezzare).
Le vitarve che trovammo in quel particolare tratto erano di un tenero indescrivibile. Alcune non solo erano dei semplici freschi germogli ma erano anche e soprattutto delle giovanissime tenere pianticine: faceva quasi pena raccoglierle… avevo quasi l’impressione di violentarle nello stesso modo in cui un pedofilo (ne parlo perché tanto se ne parla in questi giorni anche e soprattutto in riguardo ai “preti pedofili") violenta un bambino.
Anche una pianta, come ogni essere vivente, avrebbe diritto ad un minimo di rispetto… almeno finché non raggiunge l’età della ragione.
… ma la tentazione era troppo grande e, messo da parte ogni benché minimo scrupolo, iniziai a staccare i germogli di vitarve dalle stupende, teneramente verdi, innocente pianticine.
Una, due, tre… a centinaia i germogli di vitarve finivano nella busta che portavo in una mano: la giornata si presentava alquanto generosa fin dall’inizio.
Io da un lato e mia moglie dall’altro della strada passo passo salivamo imperterriti (intenti nel nostro lavoro) verso il valico Crocetta.
… stranamente qualcosa iniziò a preoccuparmi: un forte desiderio di orinare (ed era già la seconda o terza volta nel giro di appena mezzora).
Intendiamoci, non che li non ci fossero “wc” o “toilette” in circolazione: alberi, in quella zona, ce ne sono a centinaia.
Com’è ormai mia consuetudine da un paio d’anni a questa parte (ossia da quando ho scoperto d’avere un filo di diabete mellito), cercai di capire cosa poteva avermi creato questo piccolo inconveniente, ossia… se avevo bevuto un po’ troppo a tavola o se semplicemente avevo mangiato qualcosa di prettamente diuretico.
La risposta fu decisamente secca e senza possibilità di remissione: a pranzo m’ero ingurgitato una bella frittata con asparagi (selvatici e della nostra zona) per secondo e gli asparagi (così come le vitarve) sono un alimento altamente diuretico. La cosa comunque è più che positiva per chi soffre di glicemia alta, ma anche per chi soffre di pressione alta o per chi sta maledettamente bene.
Arrivammo a poche decine di metri dal valico Crocetta e mia moglie mi chiese di fare marcia indietro, ossia di dirigerci verso la macchina e proseguire la nostra raccolta di germogli di vitarve proseguendo lungo la strada che porta a Falconara albanese magari nei pressi della fontana di sant’angelo.
Non so perché mia moglie non volesse proseguire oltre, comunque anche a me, a dire il vero, quell’eccessiva solitudine iniziava a dare un po’ fastidio.
Dopotutto il valico Crocetta (tutta la zona in particolare) di sangue versato da ignari passanti nei secoli ne ricorda tantissimo… non valeva la pena rischiare ulteriormente. 
L'ultimo (e quello più tristemente famoso) è il caso della sfortunata dicennovenne Roberta Lanzino (26 luglio 1988).
E poi si trattava solo di raccogliere dei germogli di vitarva.
In effetti di gente in quella zona non se ne vedeva neanche l’ombra ed ancor meno, in quello stupendo pomeriggio di giovedì 27 maggio 2010 di ombra non si vedeva neanche qualche macchina circolare nella zona.
Poco meno di cinque minuti dopo eravamo nei pressi della macchina, ossia al bivio per Falconara albanese.
Anche in quel punto le vitarve non mancavano e nel men che non si dica la busta era già mezza piena o quasi. Se non c’erano già un paio di chili di vitarve poco ci mancava.
A questo punto inizia la quarta parte del mio racconto.
(continua - 3)
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace.

sabato 29 maggio 2010

A raccolta di Clematis Vitalba. Una stupenda (?) avventura intorno al valico Crocetta: inizia l’avventura (parte seconda).

Ore 16 e 45 di giovedì 27 Maggio 2010.
Ci siamo, io e mia moglie, lasciati da qualche minuto alle spalle non solo l’abitato di Bucita (fino a poco tempo addietro l’unica frazione del Comune di San Fili) ma anche il bivio per la frazione, piano Ghiande “ccu ru pont’e picciune”, il distributore di benzina dell’Esso gestito da Mario Saullo (dove si può assaporare quello che secondo me è uno dei migliori caffè della provincia di Cosenza… sarà anche merito dell’acqua che scorre nella rete idrica sanfilese?) con la “macchija posta”, il bivio tra la vecchia e la nuova statale 107 (quel tratto che collega San Fili con la cittadina di Paola) e finanche “a curva du Fiegu”.
Fra poco, grazie anche e soprattutto alla mia “Toyita Yaris Now” rosso Ferrari, ci lasceremo alle spalle anche la vista del centro abitato di San Fili.
Per chi ancora non l’avesse capito, questa è la seconda parte dell’avventura in cui ci siamo imbarcati io e mia moglie alla ricerca di germogli di “vitarve” (alias “clementis vitalba” per gli scienziati - botanici -, alias “vitalba” per gli stranieri che si sono imbattuti, per piacere o per necessità, nel regno del Sud d’Italia… ossia per i compatrioti di Umberto Bossi, l’Umberto nazionale).
Di piante “vitarve” (così come dicevo nella prima parte) San Fili, ed il territorio sanfilese, ne è strapieno: fra poco tale pianta finirà, per noi sanfilesi d’hoc, per diventare un vero e proprio incubo. Fra poco… ce la vedremo, nel corso delle notti estive (periodo in cui siamo costretti a tenere socchiusa la finestra) entrare strisciando in camera da letto ed avvinghiarci in una stretta mortale nel nostro ultimo tragico sonno.
La natura si ribella. La natura si ribella anche e soprattutto ad una popolazione che ha da tempo dimenticato come rispettarla e, nel rispetto reciproco, addomesticarla ai propri fini.
Ne corso del nostro tragitto, la parte che ci siamo lasciati alle spalle, ne abbiamo lasciato ovunque: dentro Bucita (se ne vedono in far capolino in diversi muri), all’uscita del centro abitato di Bucita e lungo il tratto di strada che collega Bucita al centro abitato di San Fili, all’uscita di San Fili ed in diversi punti dei terreni che si trovano ai lati della strada che abbiamo percorso fino alla “curva du Fiegu”.
Qualcuno, in altri tempi, avrebbe detto (sicuro della fortuna che gli era capitato in tempi decisamente di magra) “Tutt’u munnu, santufilise, eni vitarve!”.
Le vitarve, infatti, in altri tempi (anche relativi all’ultimo dopoguerra), erano alla base dell’alimentazione di quanti, a San Fili, ci hanno preceduto.
Alle vitarve, in questo periodo, facevano tra l’altro succulente compagnia i cardi selvatici (carduni), le lattuceddre, i cavuliaddri selvatici, i germogli di aneto (finuocchi ‘ e timpa) e chi più ne ha più ne metta.
Tutto ciò per quanto riguarda il puro discorso alimentare, per non parlare delle piante tipicamente medicinali e/o aromatizzanti (nepita, aneto, origano, aranzu etc. etc.).
La natura (selvaggia?), diciamo la verità, per San Fili e per i sanfilesi è sempre stata ed è tutt’ora eccezionalmente prodiga e benevola… anche se purtroppo San Fili ed i sanfilesi sono ben lungi da rendersene conto.
Malgrado i germogli di vitarva ce li si ritrovava ovunque invitanti a fermarci ed a raccoglierli, da parte mia ho sempre preferito oltrepassare la “curva du Fiegu” e fermarmi almeno nei pressi della località Acquatina (zona agriturismo Carrera) se non oltre.
Il motivo? … le piante, così come qualsiasi essere vivente, respirano e a livello dell’abitato di San Fili finiscono per respirare anche gli scarichi delle automobili. Quindi mangiando (ovviamente debitamente cotti) i germogli di vitarva nelle zone limitrofe al centro abitato di San Fili finiamo per mangiare parte del veleno rilasciato dalle centinaia di automobili e mezzi pesanti che quotidianamente passano lungo la nuova statale 107.
Il Fiego (a curva du Fiegu) oltretutto mi ricorda tanto la discarica abusiva che per decenni, fino agli inizi degli anni Ottanta, ha avvelenato i Sanfilesi e parte degli abitanti dei paesi confinanti con San Fili (non dico tutti ma certamente San Vincenzo la Costa e Marano Marchesato).
Può anche essere semplice fantasia, ma può anche essere che alcuni picchi di tumori registratisi negli anni scorsi tra le succitate popolazioni siano dovuti proprio alla presenza di tale discarica.
… ma questa è un’altra storia.
(continua - 2)
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace!

A raccolta di Clematis Vitalba. Una stupenda (?) avventura intorno al valico Crocetta: i motivi.

Erano all’incirca le 16 e 30 di giovedì 27 Maggio 2010.
Da qualche giorno tra me e mia moglie s’era instaurato un po’ di stupido nervosismo e la cosa più sensata che mi venne da fare fu proporle una bella passeggiata intorno al valico Crocetta a raccogliere… vitarve (leggasi “clematis vitalba” per gli scienziati o semplicemente, nell’Italia Federale dell’Umberto - Bossi - Nazionale, “vitalba” per gli stranieri sbarcati volontariamente o semplicemente per caso nella libera repubblica di San Fili).
Feci questa proposta a mia moglie per vari motivi, tra i quali: a) più di una volta mi sono reso conto quanto calmi il nervosismo una bella passeggiata in montagna (aria fresca ed incontaminata)… nella nostra montagna; b) quest’anno ho riscoperto i germogli di vitarva (non solo come prodotto alimentare ma anche come prodotto curativo… è una pianta diuretica, fa bene ai reumatismi e non solo…); c) se Berlusconi e company continuano a governare l’Italia in questo modo, quanto prima vitarve in circolazione non se ne troveranno più (ossia la gente li raccoglierà per necessità e non più per piacevole “chjuritu”).
In effetti i germogli di vitarva furono per secoli (ovviamente nei mesi di Maggio ed Aprile) uno dei piatti forti della tavola dei nostri avi. Di quanti, sotto padroni (quando i padroni non toglievano loro anche questo piacere), hanno ipotizzato, realizzato e occupato (con la loro attiva e fattiva presenza) San Fili ed il suo stupendo territorio.
In tempi tra l’altro in cui di vitarve se ne trovavano, nel territorio sanfilese, ben poche: oggi San Fili, grazie al fatto che nessuno pulisce più il sottobosco (non tutto il male viene per nuocere), ne è strapieno. E non solo ne è strapieno il sottobosco sanfilese ma anche (tragico ammetterlo) anche alcune vie del centro urbano della nostra amata/odiata San Fili… segno che sul fronte della pulizia l’Amministrazione comunale e gli “operatori ecologici” - leggasi "spazzini" - del nostro paese ultimamente lasciano alquanto a desiderare.
La “clematis vitalba” è una pianta selvatica sicuramente buona (gustosa) ma altrettanto sicuramente altamente infettante.
Ma ritorniamo alla nostra storia.
Mia moglie (Orietta), da parte sua, non ci pensò due volte a dirmi di si!
Dieci minuti per cambiarci (ossia per metterci addosso una comoda tuta da ginnastica) e via, ovviamente in macchina, verso la nostra (anche se non lo sapevamo ancora) stupenda avventura.
Il primo punto di sosta sarebbe stato, appunto a poche centinaia di metri dal valico Crocetta, il bivio per Falconara albanese.
(continua - 1)
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace!

venerdì 21 maggio 2010

San Fili e la raccolta differenziata dei rifiuti: una piccola Svizzera nel Mezzogiorno d'Italia o l'ennesima bolla di sapone a danno dei contribuenti?

Strano ma vero: San Fili, almeno per quanto riguarda la raccolta differenziata dei rifiuti, sembra essere destinata a diventare una piccola Svizzera all'interno d'una tra le regioni più scalognate e malgovernate d'Italia... la Calabria.
Proprio così, mentre in altre zone (cittadine) anche limitrofe a San Fili si hanno grosse difficoltà a gestire la normale raccolta dei rifiuti solidi urbani (vedasi il caso della stessa città di Cosenza, quasi sempre sulle prime pagine dei giornali locali in questi ultimi anni per i mucchi di immondizia antiestetici e maleodoranti che si accumulano nelle strade e nei vicoli della città capoluogo), la nostra piccola cittadina, malgrado le difficoltà annesse a tale servizio, riesce ai propri concittadini non solo a garantire una più che accettabile raccolta dei rifiuti ma persino un buon servizio di raccolta differenziata e per gintua raccolta porta a porta.
... tutto questo, almeno, negli ultimi cinque anni (ossia nel peiodo di tempo, denominato II Amministrazione Zuccarelli, compreso tra l'Aprile del 2005 ed il Marzo del 2010) perché oggi l'Amministrazione Zuccarelli TER (terza, ossia quella che ci accompagnerà fino alla primavera del 2015, se non ci saranno sorprese) ci riprova e si lancia, su questo fronte, in una straordinaria (almeno sulla carta e sui buoni propositi... il resto ce lo dirà la storia) impresa ancor più strabiliante (almeno per la nostra zona).
Parliamo, per chi ancora non lo sapesse, della raccolta differenziata dei rifiuti... a peso.
L'immondizia, in poche parole, sarà pesata ed i cittadini pagheranno (ripeto, sulla carta... perché personalmente ai miracoli enunciati dagli umani - e gli amministratori sanfilesi sono sempre stati e sono "decisamente umani" - non ci credo) se rispetteranno le regole dovrebbero a saldo pagare qualcosina in meno sulla bolletta della TARSU (ossia della TAssa sui Rifiuti Solidi Urbani).
Uno dei motivi di tale diffidenza? ... il fatto che il discorso scomputo sia a saldo... cosa che ci allontana di tanto dalla realtà di alcune cittadine della Svizzera in cui la raccolta della differenziata è si a peso... ma si paga a priori... acquistando i relativi sacchetti che ne contrastinguono i contenuti.
Oltretutto sembra che sotto banco circoli anche la voce (solita farfallina sanfilese che non si fa mai i cazzacci suoi) che un eventuale risparmio sui costi della raccolta dei rifiuti solidi urbani garantirebbe agli Amministratori di San Fili la possibilità di assumere altre due unità nella gestione di tale servizio.
... quindi risparmio si (?)... ma non per i contribuenti... che sicuramente nel giro di un paio d'anni si vedranno aumentare ulteriormente le tasse locali, incluso la TARSU. La motivazione ovviamente non sarà la solita incapacità a gestire in modo razionale ed onesto i servizi locali (spesso in Calabria ed in buona parte del Centro/Sud d'Italia - incluso San Fili - miranti più a garantire i propri cliens e/o tirapiedi che i cittadini amministrati) ma... il Governo nazionale ci ha tagliato i fondi ed il federalismo in atto lo pretende.
Ovviamente sono da prendere con le pinze anche queste mie affermazioni, malgrado la storia degli ultimi quarant'anni della cittadina di San Fili confermi amaramente quanto io affermo.
In ogni caso pubblico di seguito il contenuto di un comunicato ai cittadini Sanfilesi affisso in questi ultimi giorni sui muri del nostro paesino ovviamente a firma dell'Amministrazione comunale di San Fili.
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Si comunica alla cittadinanza che il Comune di San Fili ha ottenuto un finanziamento di 84.030,00 euro per il potenziamento del servizio della raccolta differenziata.
E’ un risultato importantissimo raggiunto da questa Amministrazione, in quanto nell’ambito del progetto regionale definito “Contributi a favore di Comuni e/o raggruppamenti di Comuni per interventi di progettazione e realizzazione di servizi di raccolta differenziata nel rispetto delle norme di riuso, riciclo e recupero dei rifiuti”, San Fili si è classificato al primo posto con 68 punti, precedendone di gran lunga altri 87, tra cui città come Reggio Calabria, Lamezia Terme, Paola, Cetraro e Pizzo.
E’ stata premiata, indubbiamente, l’idea innovativa che riguarda la creazione di siti ad hoc per la raccolta in punti strategici del paese, dove dovrà essere effettuata fra pochi mesi, da parte dei sanfilesi, la differenziata a peso che mira, oltre che alla salvaguardia ambientale, anche ad un risparmio reale, da parte dei cittadini, sulla tassa TARSU.
Questa è l’ennesima dimostrazione del buon lavoro svolto dall’Amministrazione nel corso degli anni su un tema sentito e delicato come quello dei rifiuti, soprattutto da un punto di vista ambientale ed ecologico, che ci ha già consentito di essere ai primissimi posti in Italia nel servizio della differenziata porta a porta.
Un doveroso ringraziamento, a tal proposito, va ai sanfilesi tutti, che con la loro abnegazione alla raccolta differenziata porta a porta, ci hanno fatto distinguere come paese virtuoso e modello da imitare, invitandoli a continuare anche dopo l’istituzione del nuovo servizio (che avverrà a breve, ossia appena i tempi tecnici e burocratici di applicazione del progetto ce lo permetteranno) che sarà opportunamente spiegata nei particolari in collaborazione con le altre agenzie educative e culturali presenti sul territorio.
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Ripeto, ai miracoli degli umani non ci credo ma sul fronte della raccolta dei rifiuti solidi urbano comunque l'Amministrazione guidata dal dottor Ottorino Zuccarelli nel periodo compreso tra il 2005 ed il 2010 un piccolo miracolo comunque l'ha fatto e su questo fronte bisogna dargliene merito: è riuscito a far sparire i cassonetti dell'immondizia da tutto il territorio di San Fili senza che i Sanfilesi sentissero la benche minima mancanza degli stessi.
Oltretutto la raccolta dei rifiuti solidi urbani porta a porta è stata una salvezza per tante famiglie e per tanti aziani che risiedono nel nostro comune. Pertanto c'é stato, nella realizzazione del precedente progetto, un risvolto sociale non indifferente.
Per cui, almeno per ora, è giusto dargli il beneficio d'inventario su questa nuova impresa lasciando che i dubbi e i problemi si dipanino da soli nel corso di realizzazione del progetto della "raccolta differenziata a peso".
San Fili una piccola Svizzera nella provincia di Cosenza? ... forse no, ma sicuramente siamo a ridosso delle Alpi e sul confine della Sizzera. Il nostro augurio è che almento su questo fronte (solo su questo fronte?) anche i paesi limitrofi inizino ad imitarci. Il futuro delle future generazioni ce lo chiede.
Dovere di cronaca. La Raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani a San Fili ha radici a dir poco antichissime (i nostri nonni, ad esempio, anche se non consapevoli della loro "superiorità" su tale fronte e non consapevoli della loro "anticipazione dei tempi, la facevano tutti).
Dal punto di vista amministrativo invece San Fili inizia il discorso della raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani verso l'inizio degli anni 'ottanta. All'epoca San Fili, grazie al lungimirante Alfonso Rinaldi, iniziò a fare (anche se in modo fallimentare per l'epoca) conoscenza delle "campane" per la raccolta del vetro.
Un altro tentativo, anch'esso fallimentare ma non per colpa dei nostri operatori e/o dell'Amministrazione che diede vita allo stesso, a San Fili si ebbe nel corso dell'ultima Amministrazione Luigi Bruno (2000/2005). La raccolta differenziata dai cittadini infatti all'epoca veniva fatta... purtroppo il lavoro dei cittadini veniva però vanificato in quanto nei camion in cui si raccoglieva il tutto... si rimescolava l'immondizia varia.
Leggiamo in una pagina del sito sempre meno aggiornato del Comune di San Fili una nota datata 6 Aprile 2004 ed intitolata "In regime la raccolta differenziata":
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San Fili punta a diventare uno dei paesi più attenti alla salvaguardia dell’ambiente dell’intera Calabria. Negli ultimi mesi è andata in regime la raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta. Il progetto punta alla promozione della raccolta intelligente, per tutte le strade del centro abitato sono stati collocati 4 bidoni di diverso colore per la raccolta della carta, del multimateriale, del vetro, del materiale organico. Si sono tenuti vari incontri con i cittadini per diffondere l’importanza della differenziazione dei rifiuti, alla famiglie sono state consegnate borse, buste e secchi per migliorare la raccolta già nelle mura domestiche. Per la diffusione del materiale informativo è stata coinvolta la locale Pro-loco che ha messo a disposizione i propri volontari. Per i prossimi mesi si punta a raggiungere la percentuale del 60 % di raccolta differenziata.

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... la speranza (magra?) ovviamente è che quest'ultimo progetto che l'Amministrazione di San Fili guidata dal sindaco  Ottorino Zuccarelli (soggetto comunque sempre attento alla risoluzione dei problemi che affliggono i Sanfilesi in quanto lui stesso si è sempre e comunque sentito un Sanfilese) non significhi un ulteriore aumento delle tasse che già in modo eccessivo pesano sul "vero contribuente" (mi auguro che qualcuno non mi chieda cosa significhi questo qualificativo) della nostra cittadina e che comunque nell'attuare lo stesso non ci si dimentichi di garantire il discorso sociale (ossia la raccolta porta a porta per i bisognosi - anziani, handicappati e impegnati nel lavoro).
... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace!

sabato 15 maggio 2010

La Loggia Massonica P2 in Italia… ha raggiunto il suo scopo?


Me lo sono sempre chiesto: la Loggia Massonica P2 (Propaganda Due) in Italia… ha raggiunto il suo scopo? 
Diciamo la verità: visti i risultati (visto come siamo messi in questi ultimi anni in Italia)… ha semplicemente fallito.
I motivi? ... forse perché buona parte di quanti ne facevano parte nonerano "massoni" ma semplici avventurieri finanziari da quattro soldi (nel senso di capacità e di bagaglio morale dei soggetti e non del portafogli che avevano e/o che sono riusciti a gonfiare nel corso della loro disastrosa avventura).
Non basta, infatti, raggiungere i vertici del comando, di uno Stato per poter gestire "per il bene dell'Ordine e dell'intera Umanità" al meglio lo Stato stesso... bisogna averne i numeri, gli appoggi giusti e le capacità.
... e possibilmente non giocare con due mazzi di carte.
Sopra a sinistra: Ricevuta di pagamento per l'iscrizione del dott. Silvio Berlusconi alla loggia massonica P2 (da una pagina dell'Enciclopedia Libera Wikipedia).
Per riuscire a capire ciò, comunque, è necessario conoscere il "Progetto"  (Piano di Rinascita Democratica) della Loggia Massonica P2, "Progetto" che riporto di seguito.
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Testo Integrale del Piano di Rinascita Democratica della Loggia P2, documento sequestrato a M. Grazia Gelli nel luglio 1982. (Documento trascritto dal sito http://www.terzoocchio.org).

PREMESSA


  1. L' aggettivo democratico sta a significare che sono esclusi dal presente piano ogni movente od intenzione anche occulta di rovesciamento del sistema


  2. il piano tende invece a rivitalizzare il sistema attraverso la sollecitazione di tutti gli istituti che la Costituzione prevede e disciplina, dagli organi dello Stato ai partiti politici, alla stampa, ai sindacati, ai cittadini elettori.


  3. Il piano si articola in una sommaria indicazione di obiettivi, nella elaborazione di procedimenti – anche alternativi – di attuazione ed infine nell'elencazione di programmi a breve, medio e lungo termine.


  4. Va anche rilevato, per chiarezza, che i programmi a medio e lungo termine prevedono alcuni ritocchi alla Costituzione successivi al restauro delle istituzioni fondamentali.
OBIETTIVI


  • Nell'ordine vanno indicati


    • i partiti politici democratici, dal PSI al PRI, dal PSDI alla DC al PLI (con riserva di verificare la Destra Nazionale)


    • la stampa, escludendo ogni operazione editoriale, che va sollecitata al livello di giornalisti attraverso una selezione che tocchi soprattutto: Corriere della Sera, Giorno, Giornale, Stampa, Resto del Carlino, Messaggero, Tempo, Roma, Mattino, Gazzetta del Mezzogiorno, Giornale di Sicilia, per i quotidiani; e per i periodici: Europeo, Espresso, Panorama, Epoca, Oggi, Gente, Famiglia Cristiana. La RAI-TV va dimenticata.


    • i sindacati, sia confederali CISL e UIL, sia autonomi, nella ricerca di un punto di leva per ricondurli alla loro naturale funzione anche al prezzo di una scissione e successiva costituzione di una libera associazione dei lavoratori;


    • il Governo, che va ristrutturato nella organizzazione ministeriale e nella qualità degli uomini da proporre ai singoli dicasteri;


    • la magistratura, che deve essere ricondotta alla funzione di garante della corretta e scrupolosa applicazione delle leggi;


    • il Parlamento, la cui efficienza è subordinata al successo dell'operazione sui partiti politici, la stampa e i sindacati.
    :


  • Partiti politici, stampa e sindacati costituiscono oggetto di sollecitazioni possibili sul piano della manovra di tipo economico finanziario.
    La disponibilità di cifre non superiori a 30 o 40 miliardi sembra sufficiente a permettere ad uomini di buona fede e ben selezionati di conquistare le posizioni chiave necessarie al loro controllo.
    Governo, Magistratura e Parlamento rappresentano invece obiettivi successivi, accedibili soltanto dopo il buon esito della prima operazione, anche se le due fasi sono necessariamente destinate a subire intersezioni e interferenze reciproche, come si vedrà in dettaglio in sede di elaborazione dei procedimenti.


  • Primario obiettivo e indispensabile presupposto dell'operazione è la costituzione di un club (di natura rotariana per l'eterogeneità dei componenti) ove siano rappresentati, ai migliori livelli, operatori, imprenditoriali e finanziari, esponenti delle professioni liberali, pubblici amministratori e magistrati, nonchè pochissimi e selezionati uomini politici, che non superi il numero di 30 o 40 unità.
    Gli uomini che ne fanno parte debbono essere omogenei per modo di sentire, disinteresse, onestà e rigore morale, tali cioè da costituire un vero e proprio comitato di garanti rispetto ai politici che si assumeranno l'onere dell'attuazione del piano e nei confronti delle forze amiche nazionali e straniere che lo vorranno appoggiare. Importante è stabilire subito un collegamento valido con la massoneria internazionale.
PROCEDIMENTI


  • Nei confronti del mondo politico occorre


    • selezionare gli uomini – anzitutto – ai quali può essere affidato il compito di promuovere la rivitalizzazione di ciascuna rispettiva parte politica (per il PSI, ad esempio, Mancini, Mariani e Craxi; per il PRI: Visentini e Bandiera; per il PSDI: Orlandi e Amidei; per la DC: Andreotti, Piccoli, Forlani, Gullotti e Bisaglia; per il PLI: Cottone e Quilleri; per la Destra Nazionale (eventualmente): Covelli);


    • in secondo luogo valutare se le attuali formazioni politiche sono in grado di avere ancora la necessaria credibilità esterna per ridiventare validi strumenti di azione politica;


    • in caso di risposta affermativa, affidare ai prescelti gli strumenti finanziari sufficienti -con i dovuti controlli- a permettere loro di acquisire il predominio nei rispettivi partiti;


    • in caso di risposta negativa usare gli strumenti finanziari stessi per l'immediata nascita di due movimenti: l'uno, sulla sinistra (a cavallo fra PSI-PSDI-PRI-Liberali di sinistra e DC di sinistra), e l'altro sulla destra (a cavallo fra DC conservatori, liberali, e democratici della Destra Nazionale). Tali movimenti dovrebbero essere fondati da altrettanti clubs promotori composti da uomini politici ed esponenti della società civile in proporzione reciproca da 1 a 3 ove i primi rappresentino l'anello di congiunzione con le attuali parti ed i secondi quello di collegamento con il mondo reale.
      Tutti i promotori debbono essere inattaccabili per rigore morale, capacità, onestà e tendenzialmente disponibili per un'azione politica pragmatistica, con rinuncia alle consuete e fruste chiavi ideologiche. Altrimenti il rigetto da da parte della pubblica opinione è da ritenere inevitabile.
    :


  • Nei confronti della stampa (o, meglio, dei giornalisti) l'impiego degli strumenti finanziari non può, in questa fase, essere previsto nominativamente. Occorrerà redigere un elenco di almeno 2 o 3 elementi, per ciascun quotidiano o periodico in modo tale che nessuno sappia dell'altro. L'azione dovrà essere condotta a macchia d'olio, o, meglio, a catena, da non più di 3 o 4 elementi che conoscono l'ambiente.
    Ai giornalisti acquisti dovrà essere affidato il compito di "simpatizzare" per gli esponenti politici come sopra prescelti in entrambe le ipotesi alternative 1c e 1d.


    • acquisire alcuni settimanali di battaglia;


    • coordinare tutta la stampa provinciale e locale attraverso una agenzia centralizzata;


    • coordinare molte TV via cavo con l'agenzia per la stampa locale;


    • dissolvere la RAI-TV in nome della libertà di antenna ex art. 21 Costit.
    In un secondo tempo occorrerà:


  • Per quanto concerne i sindacati la scelta prioritaria è fra la sollecitazione alla rottura, seguendo cioè le linee già esistenti dei gruppi minoritari della CISL e maggioritari dell'UIL, per poi agevolare la fusione con gli autonomi, acquisire con strumenti finanziari di pari entità i più disponibili fra gli attuali confederati allo scopo di rovesciare i rapporti di forza all'interno dell'attuale trimurti.


    • restaurazione della libertà individuale, nelle fabbriche e aziende in genere per consentire l'elezione dei consigli di fabbrica, con effettive garanzie di segretezza del voto;


    • ripristinare per tale via il ruolo effettivo del sindacato di collaboratore del fenomeno produttivo in luogo di quello legittimamente assente di interlocutore in vista di decisioni politiche aziendali e governative.


    • Sotto tale profilo, la via della scissione e della successiva integrazione con gli autonomi sembra preferibile anche ai fini dell'incidenza positiva sulla pubblica opinione di un fenomeno clamoroso come la costituzione di un vero sindacato che agiti la bandiera della libertà di lavoro e della tutela economica dei lavoratori. Anche in termini di costo è da prevedere un impiego di strumenti finanziari di entità inferiori all'altra ipotesi.
    Gli scopi reali da ottenere sono:


  • Governo, Magistratura e Parlamento
    E' evidente che si tratta di obiettivi nei confronti dei quali i procedimenti divengono alternativi in varia misura a seconda delle circostanze .
    E' comunque intuitivo che, ove non si verifichi la favorevole circostanza di cui in prosieguo, i tempi brevi sono – salvo che per la Magistratura – da escludere essendo i procedimenti subordinati allo sviluppo di quelli relativi ai partiti, alla stampa e ai sindacati, con la riserva di una più rapida azione nei confronti del Parlamento ai cui componenti è facile estendere lo stesso modus operandi già previsto per i partiti politici.
    Per la Magistratura è da rilevare che esiste già una forza interna (la corrente di magistratura indipendente della Ass. Naz. Mag.) che raggruppa oltre il 40% dei magistrati italiani su posizioni moderate. E' sufficiente stabilire un accordo sul piano morale e programmatico ed elaborare una intesa diretta a concreti aiuti materiali per poter contare su un prezioso strumento, già operativo nell'interno del corpo anche al fine di taluni rapidi aggiustamenti legislativi che riconducano la giustizia alla sua tradizionale funzione di elementi di equilibrio della società e non già di eversione.
    Qualora invece le circostanze permettessero di contare sull'ascesa al Governo di un uomo politico (o di un'equipe) già in sintonia con lo spirito del club e con le sue idee "ripresa democratica", è chiaro che i tempi dei procedimenti riceverebbero una forte accelerazione anche per la possibilità di attuare subito il programma di emergenza e quello a breve termine in modo contestuale all'attuazione dei procedimenti sopra descritti.
    In termini di tempo ciò significherebbe la possibilità di ridurre a 6 mesi e anche meno il tempo di intervento, qualora sussista il presupposto della disponibilità dei mezzi finanziari.

PROGRAMMI
Per programmi si intende la scelta, in scala di priorità, delle numerose operazioni in forma di:



  • azioni di comportamento politico ed economico;


  • atti amministrativi (di Governo);


  • atti legislativi; necessari a ribaltare – in concomitanza con quelli descritti in materia di procedimenti – l'attuale tendenza disfacimento delle istituzione e, con essa, alla disottemperanza della Costituzione i cui organi non funzionano più secondo gli schemi originali. Si tratta, in sostanza, di "registrare" – come nella stampa in tricromia – le funzioni di ciascuna istituzione e di ogni organo relativo in modo che i rispettivi confini siano esattamente delimitati e scompaiano le attuali aree di sovrapposizione da cui derivano confusione e indebolimento dello Stato.
A titolo di esempio, si considerano due fenomeni:


  1. lo spostamento dei centri di potere reale dal Parlamento ai sindacati ed al Governo ai padronati multinazionali con i correlativi strumenti di azione finanziaria. Sarebbero sufficienti una buona legge sulla programmazione che rivitalizzi il CNEL e una nuova struttura dei Ministeri accompagnate da norme amministrative moderne per restituire ai naturali detentori il potere oggi perduti;


  2. l'involuzione subita dalla scuola negli ultimi 10 anni quale risultante di una giusta politica di ampliamento dell'area di istruzione pubblica, non accompagnata però dalla predisposizione di corpi docenti adeguati e preparati nonchè dalla programmazione dei fabbisogni in tema di occupazione.
    Ne è conseguente una forte e pericolosa disoccupazione intellettuale – con gravi deficienze invece nei settori tecnici nonchè la tendenza a individuare nel titolo di studio il diritto al posto di lavoro. Discende ancora da tale stato di fatto la spinta all'egualitarismo assolto (contro la Costituzione che vuole tutelare il diritto allo studio superiore per i più meritevoli) e, con la delusione del non inserimento, il rifugio nella apatia della droga oppure nell'ideologia dell'eversione anche armata. Il rimedio consiste: nel chiudere il rubinetto del preteso automatismo: titolo di studio – posto di lavoro; nel predisporre strutture docenti valide; nel programmare, insieme al fenomeno economico, anche il relativo fabbisogno umano; infine nel restaurare il principio meritocratico imposto dalla Costituzione.
    Sotto molti profili, la definizione dei programmi intersecherà temi e notazioni già contenute nel recente Messaggio del Presidente della Repubblica – indubbiamente notevole – quale diagnosi della situazione del Paese, tenendo, però, ad indicare terapie più che a formulare nuove analisi.
Detti programmi possono essere esecutivi – occorrendo – con normativa d'urgenza (decreti legge)
.


  • a) Emergenza a breve termine . Il programma urgente comprende, al pari degli altri provvedimenti istituzionali (rivolti cioè a "registrare" le istituzioni) e provvedimenti di indole economico-sociale.


  • a1) Ordinamento giudiziario: le modifiche più urgenti investono:


    • la responsabilità civile (per colpa) dei magistrati;


    • il divieto di nomina sulla stampa i magistrati comunque investiti di procedimenti giudiziari;


    • la normativa per l'accesso in carriera (esami psicoattitudinali preliminari);


    • la modifica delle norme in tema di facoltà libertà provvisoria in presenza dei reati di eversione – anche tentata – nei confronti dello Stato e della Costituzione, nonchè di violazione delle norme sull'ordine pubblico, di rapina a mano armata, di sequestro di persona e di violenza in generale.


  • a2) Ordinamento del Governo


    • legge sulla Presidenza del Consiglio e sui Ministeri (Cost. art. 95) per determinare competenze e numero (ridotto, con eliminazione o quasi dei Sottosegretari);


    • legge sulla programmazione globale (Cost. art. 41) incentrata su un Ministero dell'economia che ingloba le attuali strutture di incentivazione (Cassa Mezz. – PPSS – Mediocredito Industria – Agricoltura), sul CNEL rivitalizzato quale punto d'incontro delle forze sociali e sindacali, imprenditoriali e culturali e su procedure d'incontro con il Parlamento e le Regioni;


    • riforma dell'amministrazione (Cost. artt. 28 -97 – 98) fondato sulla teoria dell'atto pubblico non amministrativo, sulla netta separazione della responsabilità politica da quella amministrativa che diviene personale (istituzione dei Segretari Generali di Ministero) e sulla sostituzione del principio del silenzio-rifiuto con quello del silenzio-consenso;


    • definizione della riserva di legge nei limiti voluti e richiesti espressamente dalla Costituzione e individuazione delle aree di normativa secondaria (regolamentare) in ispecie di quelle regionali che debbono essere obbligatoriamente limitate nell'ambito delle leggi cornice.


  • a3) Ordinamento del Parlamento


    • ripartizione di fatto, di competenze fra le due Camere (funzione politica alla CD e funzione economica al SR);


    • modifica (già in corso) dei rispettivi Regolamenti per ridare forza al principio del rapporto (Cost. art. 64) fra maggioranza-Governo da un lato, e opposizione, dall'altro, in luogo della attuale tendenza assemblearistica;


    • adozione del principio delle sessioni temporali in funzione di esecuzione del programma governativo.


  • b) Provvedimenti economico-sociali


    • b1) abolizione della validità legale dei titoli di studio (per sfollare le università e dare il tempo di elaborare una seria riforma della scuola che attui i precetti della Costituzione);


    • b2) adozione di un orario unico nazionale di 7 ore e 30′ effettive (dalle 8,30 alle 17) salvi i turni necessari per gli impianti a ritmo di 24 ore, obbligatorio per tutte le attività pubbliche e private;


    • b3) eliminazione delle festività infrasettimanali e dei relativi ponti (salvo 2 giugno – Natale – Capodanno e Ferragosto) da riconcedere in un forfait di 7 giorni aggiuntivi alle ferie annuali di diritto;


    • b4) obbligo di attuare in ogni azienda ed organo di Stato i turni di festività – anche per sorteggio – in tutti i periodi dell'anno, sia per annualizzare l'attività dell'industria turistica, sia per evitare la "sindrome estiva" che blocca le attività produttive;


    • b5) revisione della riforma tributaria nelle seguenti direzioni:


      • revisione delle aliquote per i lavoratori dipendenti aggiornandole al tasso di svalutazione 1973-76;


      • nettizzazione all'origine di tutti gli stipendi e i salari delle P.A. (onde evitare gli enormi costi delle relative partite di giro);


      • inasprimento delle aliquote sui redditi professionali e sulle rendite;


      • abbattimento delle aliquote per donazioni e contributi a fondazioni scientifiche e culturali riconosciute, allo scopo di sollecitare l'autofinanziamento premiando il reinvestimento del profitto;


      • alleggerimento delle aliquote sui fondi aziendali destinati a riserve, ammortamenti, investimenti e garanzie, per sollecitare l'autofinanziamento delle aziende produttive;


      • reciprocità fra Stato e dichiarante nell'obbligo di mutuo acquisto ai valori dichiarati ed accertati;


    • b6) abolizione della nominatività dei titoli azionari per ridare fiato al mercato azionario e sollecitare meglio l'autofinanziamento delle aziende produttive;


    • b7) eliminazione delle partite di giro fra aziende di Stato ed istituti finanziari di mano pubblica in sede di giro conti reciprochi che si risolvono – nel gioco degli interessi – in passività inutili dello stesso Stato;


    • b8) concessione di forti sgravi fiscali ai capitali stranieri per agevolare il ritorno dei capitali dall'estero;


    • b9) costituzione di un fondo nazionale per i servizi sociali (case – ospedali – scuole – trasporti) da alimentare con:


      • sovraimposta IVA sui consumi voluttuari (automobili – generi di lusso)


      • proventi dagli inasprimenti ex b5);


      • finanziamenti e prestiti esteri su programma di spesa;


      • stanziamenti appositi di bilancio per investimenti;


      • diminuzione della spesa corrente per parziale pagamento di stipendi statali superiori a L. 7.000.000 annui con speciali buoni del Tesoro al 9% non commerciabili per due anni.
        Tale fondo va destinato a finanziare un programma biennale di spesa per almeno 10.000 miliardi. Le riforme di struttura relative vanno rinviate a dopo che sia stata assicurata la disponibilità dei fabbricati, essendo ridicolo riformare le gestioni in assenza di validi strumenti (si ricordino i guasti della riforma sanitaria di alcuni anni or sono che si risolvette nella creazione di 36.000 nuovi posti di consigliere di amministrazione e nella correlativa lottizzazione partitica in luogo di creare altri posti letto)
        Per quanto concerne la realizzabilità del piano edilizio in presenza della caotica legislazione esistente, sarà necessaria una legge che imponga alle Regioni programmi urgenti straordinari con termini brevissimi surrogabili dall'intervento diretto dello Stato; per quanto si riferisce in particolare all'edilizia abitativa, il ricorso al sistema dei comprensori obbligatori sul modello svedese ed al sistema francese dei mutui individuali agevolati sembra il metodo migliore per rilanciare questo settore che è da considerare il volano della ripresa economica;



    • b10) aumentare la redditività del risparmio postale elevando il tasso al 7%;


    • b11) concedere incentivi prioritari ai settori:


      • I – turistico


      • II – trasporti marittimi


      • III – agricolo specializzato (primizie zootecnia)


      • IV – energetico convenzionale e futuribile (nucleare – geotermico – solare)


      • V – industria chimica fine e metalmeccanica specializzata di trasformazione; in modo da sollecitare investimenti in settori ad alto tasso di mano d'opera ed apportatori di valuta;


    • b12) sospendere tutte le licenze ed i relativi incentivi per impianti di raffinazione primaria del petrolio e di produzione siderurgica pesante.


  • c) Pregiudiziale è che oggi ogni attività secondo quanto sub a) e b) trovi protagonista e gestore un Governo deciso ad essere non già autoritario bensì soltanto autorevole e deciso a fare rispettare le leggi esistenti. Così è evidente che le forze dell'ordine possono essere mobilitate per ripulire il paese dai teppisti ordinari e pseudo politici e dalle relative centrali direttive soltanto alla condizione che la Magistratura li processi e condanni rapidamente inviandoli in carceri ove scontino la pena senza fomentare nuove rivolte o condurre una vita comoda. Sotto tale profilo, sembra necessario che alle forze di P.S. sia restituita la facoltà di interrogatorio d'urgenza degli arrestati in presenza dei reati di eversione e tentata eversione dell'ordinamento, nonchè di violenza e resistenza alle forze dell'ordine, di violazione della legge sull'ordine pubblico, di sequestro di persona, di rapina a mano armata e di violenza in generale.


  • d) Altro punto chiave è l'immediata costituzione di una agenzia per il coordinamento della stampa locale (da acquisire con operazioni successive nel tempo) e della TV via cavo da impiantare a catena in modo da controllare la pubblica opinione media nel vivo del Paese.
    E' inoltre opportuno acquisire uno o due periodici da contrapporre a Panorama, Espresso, Europeo sulla formula viva "Settimanale".
MEDIO E LUNGO TERMINE
Nel presupposto dell'attuazione di un programma a breve termine come sopra definito, rimane da tratteggiare per sommi capi un programma a medio e lungo termine con l'avvertenza che mentre per quanto riguarda i problemi istituzionali è possibile fin d'ora formulare ipotesi concrete, in materia di interventi economico-sociali, salvo per quel che attiene pochissimi grandi temi, è necessario rinviare nel tempo l'elencazione di problemi e relativi rimedi.



  • a) Provvedimenti istituzionali


    • a1) Ordinamento Giudiziario


      • I – unità del Pubblico Ministero (a norma della Costituzione – articoli 107 e 112 ove il P.M. è distinto dai giudici);


      • II – responsabilità del Guardasigilli verso il Parlamento sull'operato del P.M. (modifica costituzionale);


      • III – istruzione pubblica dei processi nella dialettica fra pubblica accusa e difesa di fronte ai giudici giudicanti, con abolizione di ogni segreto istruttorio con i relativi e connessi pericoli ed eliminando le attuali due fasi di istruzione;


      • IV – riforma del Consiglio Superiore della Magistratura che deve essere responsabile verso il Parlamento (modifica costituzionale);


      • V – riforma dell'ordinamento giudiziario per ristabilire criteri di selezione per merito delle promozioni dei magistrati, imporre limiti di età per le funzioni di accusa, separare le carriere requirente e giudicante, ridurre a giudicante la funzione pretorile;


      • VI – esperimento di elezione di magistrati (Costit. art. 106) fra avvocati con 25 anni di funzioni in possesso di particolari requisiti morali;


    • a2) Ordinamento del Governo


      • I – modifica della Costituzione per stabilire che il Presidente del Consiglio è eletto dalla Camera all'inizio di ogni legislatura e può essere rovesciato soltanto attraverso le elezioni del successore;


      • II – modifica della Costituzione per stabilire che i Ministri perdono la qualità di parlamentari;


      • III – revisione della legge sulla contabilità dello Stato e di quella sul bilancio dello Stato (per modificarne la natura da competenza in cassa);


      • IV – revisione della legge sulla finanza locale per stabilire – previo consolidamento del debito attuale degli enti locali da riassorbire in 50 anni – che Regioni e Comuni possono spendere al di là delle sovvenzioni statali soltanto i proventi di emissioni di obbligazioni di scopo (esenti da imposte e detraibili) e cioè relative ad opere pubbliche da finanziare, secondo il modello USA. Altrimenti il concetto di autonomia diviene di sola libertà di spesa basata sui debiti;


      • V – riforma della legge comunale e provinciale per sopprimere le provincie e ridefinire i i compiti dei Comuni dettando nuove norme sui controlli finanziari;


    • a3) Ordinamento del Parlamento


      • I – nuove leggi elettorali, per la Camera, di tipo misto (uninominale e proporzionale secondo il modello tedesco) riducendo il numero dei deputati a 450 e, per il Senato, di rappresentanza di secondo grado, regionale, degli interessi economici, sociali e culturali, diminuendo a 250 il numero dei senatori ed elevando da 5 a 25 quello dei senatori a vita di nomina presidenziale, con aumento delle categorie relative (ex parlamentari – ex magistrati – ex funzionari e imprenditori pubblici – ex militari ecc.);


      • II – modifica della Costituzione per dare alla Camera preminenza politica (nomina del Primo Ministro) ed alla Senato preponderanza economica (esame del bilancio);


      • III – stabilire norme per effettuare in uno stesso giorno ogni 4 anni le elezioni nazionali, regionali e comunali (modifica costituzionale);


      • IV – stabilire che i decreti-legge sono inemendabili;


    • a4) Ordinamento di altri organi istituzionali


      • I – Corte Costituzionale: sancire l'incompatibilità successiva dei giudici a cariche elettive in enti pubblici; sancire il divieto di sentenze cosiddette attive (che trasformano la Corte in organo legislativo di fatto);


      • II – Presidente della Repubblica: ridurre a 5 anni il mandato, sancire l'ineleggibilità ed eliminare il semestre bianco (modifica costituzionale);


      • III – Regioni: modifica della Costituzione per ridurre il numero e determinarne i confini secondo criteri geoeconomici più che storici. Provvedimenti economico sociali.


    • b1) Nuova legislazione antiurbanesimo subordinando il diritto di residenza alla dimostrazione di possedere un posto di lavoro e un reddito sufficiente (per evitare che saltino le finanze dei grandi Comuni);


    • b2) Nuova legislazione urbanistica favorendo le città satelliti e trasformando la scienza urbanistica da edilizia in scienza dei trasporti veloci suburbani;


    • b3) nuova legislazione sulla stampa in senso protettivo della dignità del cittadino (sul modello inglese) e stabilendo l'obbligo di pubblicare ogni anno i bilanci nonchè le retribuzioni dei giornalisti;


    • b4) unificazione di tutti gli istituti ed enti previdenziali ed assistenziali in un unico ente di sicurezza sociale da gestire con formule di tipo assicurativo allo scopo di ridurre i costi attuali;


    • b5) disciplinare e moralizzare il settore pensionistico stabilendo: il divieto del pagamento di pensioni prima dei 60 anni salvo casi di riconosciuta inabilità; il controllo rigido sulle pensioni di invalidità; l'eliminazione del fenomeno del cumulo di più pensioni;


    • b6) dare attuazione agli articoli 39 e 40 della Costituzione regolando la vita dei sindacati limitando il diritto di sciopero nel senso di:


      • I – introdurre l'obbligo di preavviso dopo aver espedito il concordato;


      • II – escludere i servizi pubblici essenziali (trasporti; dogane; ospedali e cliniche; imposte; pubbliche amministrazioni in genere) ovvero garantirne il corretto svolgimento;


      • III – limitare il diritto di sciopero alle causali economiche ed assicurare comunque la libertà di lavoro;


    • b7) nuova legislazione sulla partecipazione dei lavoratori alla proprietà azionaria delle imprese e sulla gestione (modello tedesco);


    • b8) nuova legislazione sull'assetto del territorio (ecologia, difesa del suolo, disciplina delle acque, rimboscamento, insediamenti umani);


    • b9) legislazione antimonopolio (modello USA);


    • b10) nuova legislazione bancaria (modello francese);


    • b11) riforma della scuola (selezione meritocratica – borse di studio ai non abbienti – scuole di Stato normale e politecnica sul modello francese);


    • b12) riforma ospedaliera e sanitaria sul modello tedesco.


    • c) Stampa – Abolire tutte le provvidenze agevolative dirette a sanare bilanci deficitari con onere del pubblico erario ed abolire il monopolio RAI-TV
*     *     *
A leggere alcuni punti di tale "Progetto" sembra comunque che gran parte dello stesso sia stato attuato o sia comunque in fase di attuazione... se non fosse per un piccolo contrattempo verificatosi in questi ultimi anni: l'attuale crisi economica (che sicuramente confluirà in tempi brevi in una lotta di classe) lo rende del tutto fuori luogo... almeno per la gran parte dei cittadini.
Vogliamo provare a ragionarci su?
... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace!

lunedì 10 maggio 2010

Un autore di successo al Westchester Community College. Fa gli onori di casa il sanfilese esimio prof. Frank Fato.

Poche settimane fa il Prof. Frank Fato (a sinistra nella foto a lato), nostro amato esimio concittadino, ha introdotto la presentazione dell'autore James Bradley al Westchester Community College di Valhalla nella zona di New York.
Mr. Bradley è l'autore del libro "Flags of our Fathers" da cui è stato tratto il film con lo stesso titolo diretto dal famoso attore e regista Clint Eastwood.
Il padre dell' autore del libro fu uno degli uomini che alzarono la bandiera americana a Iwo Jima durante la seconda guerra mondiale.
La presentazione ha avuto molto successo e ha visto la partecipazione di studenti dello stesso College e simpatizzanti venuti dalle varie zone di New York.
*     *     *
Il surriportato articolo è in fase di pubblicazione sul "Notiziario Sanfilese" (il bollettino mensile dell'Associazione culturale "Universitas Sancti Felicis" di San Fili, l'Associazione dei Sanfilesi nel Mondo) del mese di Maggio 2010.
Otto pagine di attualità, storia e culutra legate alla cittadina di San Fili e alla Comunità Sanfilese.
Chiunque fosse interessato a ricevere la propria copia (anche in formato *.pdf) non ha che da fare richiesta anche tramite la casella di posta elettronica di questo blog e versare la propria quota d'iscrizione. I soci simpatizzanti pagano solo un contributo a partire da cinque euro.
*     *     *
Il pagamento della quota annuale può avvenire anche tramite accredito su carta postapay.
Un cordiale saluto a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace!


domenica 2 maggio 2010

Ancora sulle elezioni Sanfilesi del 28 e del 29 Marzo 2010: i perdenti... intelligenti.

... perché amo San Fili? ... perché non ho un motivo (?) per odiarlo e/o per non amarlo.
Scrivevo nel lontano 1982, ovvero in tempi non sospetti:

Parlerò di San Fili,
e della sua gente:
di gente che sa farsi amare
e al tempo stesso odiare...
di gente con cui piace stare.

Poggiato sul suo colle,
guarda il fiume e la valle,
guarda Bucita e l’Italia in miniatura:
guarda lontano e spera.

Salirò s’un alto campanile,
abiterò fra rondini e colombe,
e tra un tocco di campana e l’altro,
ritornerò a sognare.

San Fili e grande…
San Fili è bello,
ma ricorda tempi migliori.
San Fili è unico… soffre:
San Fili muore.

San Fili è bello anche perché non ti da' possibilità d'annoiarti. Per chi vive quotidianamente, come il sottoscritto, corso XX Settembre (il corso principale del paese... l'unico), infatti, quando pensa d'aver finalmente capito i propri compaesani (classificandoli a priori - in una ipotetica e relativa suddivisione - per la gran parte tra le persone intelligenti)... di botto deve ricredersi.
Un esempio? ... stamane (domenica 2 Maggio 2010)... davanti al tabacchino della famiglia Curatolo.
Un caro compaesano (che non ho mai stimato più di tanto per capacità intellettiva) assieme ad un mio caro amico d'infanzia (con cui più volte ho scherzato sul più e sul meno, e a differenza del primo ho sempre stimato e stimo per capacità intellettiva) cercavano di punzecchiarmi sul fatto d'essere stato escluso da eventuali incarichi amministrativi (dopotutto sono il primo dei non eletti, per quanto riguarda le amministrative del mese di marzo scorso, dell'attuale Consiglio comunale di San Fili).
A nulla sembra servisse, specie nel caso del semplice compaesano, ripetere che per quanto m'interessava io mi reputavo e mi reputo un perdente: San Fili ha fatto la sua scelta ed è giusto che la Comunità Sanfilese si tenga il risultato della propria scelta... il prosieguo di cinque anni di nulla.
Di punto in bianco mi sentii additare come un soggetto "poco illuminato" (per non dire "fesso" per il fatto che non facessi valere le mie ragioni con (leggasi "contro" e/o "assieme")  i miei compagni di cordata (ossia gli altri componenti la lista "Uniti verso il futuro") pretendendo un trattamento diverso da chi oggi amministra il Comune di San Fili anche grazie ai miei 48 voti (oltre il 5% del complessivo dei voti  totali ottenuti dalla lista vincente).
All'attacco ripetuto di C.C. (queste le iniziali del mio compaesano) mi scappò da dirgli: se ci sono stati dei fessi (... in effetti ho utilizzato un termine leggermente più pesante - pisciaturi - ma altrettanto decisamente più usato all'interno della Comunità Sanfilese) quelli sono stati i componenti delle tre liste perdenti in tale tornata elettorale amministrativa.
Il motivo?... sapevano di perdere ed hanno voluto giocare fino alla fine una partita che, impostata in tale modo, dava loro la sconfitta a priori... solo dei ciechi e/o dei perfetti ignoranti sulla realtà che ha sempre caratterizzato (almeno negli ultimi cinquant'anni) San Fili e i Sanfilesi... poteva essere convinto del contrario.
Dal novero dei fessi (e/o ignoranti), ovviamente, tolgo (e ho tolto in presenza di C.C.) quanti di loro hanno raggiunto il proprio scopo... lo scopo di sedere (seppure in minoranza) all'interno del nuovo Consiglio Comunale di San Fili... alcuni dei quali non sono altro che i garanti del prosieguo di alcune storiche famiglie occupanti tali scranni.
... "Ma allora tu ci stai dando degli stupidi!", mi sentii dire da C.C. ... anche se non mi risulta che C.C. fosse in qualche lista (sicuramente c'era qualche suo familiare e sicuramente era nella lista "Girasole", visto come lo stesso si è espresso).
... a questo punto non mi restò che dirgli: "... scusa un po', ma tu a chi gioca per perdere... lo definisci una persona intelligente? ... io lo definisco un fesso: sono fesso io e sono fessi anche quanti partecipando, e sapendo di perdere (quindi raggiungendo il proprio scopo), hanno perso!".
... inutile riportare quante me ne ha dette il compaesano C.C. tanto che alla fine, per calmarlo un po' (... ?... si fa per dire, ma ovviamente la mia mira era ben altra) ho dovuto chiedergli scusa dicendogli: "... hai ragione: chi perde sapendo di perdere è un soggetto decisamente intelligente... almeno a San Fili".
Qual'era l'alternativa delle tre liste in contrapposizione alla lista capitanata dal dottor Ottorino Zuccarelli nelle elezioni amministrative del marzo 2010? ... o evitare di competere (conoscendo a priori il risultato) o cercare di trovare un filo logico comune (quale poteva essere "il bene del paese") e presentarsi assieme in un'unica lista.
Come mai non hanno scelto la prima strada (mettersi assieme trovando un comune filo logico)? ... puro e semplice egoismo... secondo il mio stupido modo di vedere le cose... o, in qualche caso, intelligenza dei capilista (i quali sapevano che comunque, a discapito dei loro candidati a Consigliere comunale, sarebbero entrati in Consiglio).
I componenti di quelle tre liste se li classifichiamo intelligenti non possiamo che classificarli come disonesti per aver preso per i fondelli 1173 elettori. La lista capitanata dal dottor Ottorino Zuccarelli ha vinto con 864 voti a favore, ossia 309 voti meno dei voti delle liste in opposizione.
... e sarei io il fesso? ... sarà... ma solo a San Fili (lasciatemelo dire... lontana speranza, i fessi dopotutto sono ovunque e la madre dei fessi è sempre incinta) chi perde sapendo di perdere è una persona intelligente!
... a proposito: entrato nel tabacchino della famiglia Curatolo (luogo dove si svolse lo scambio di complimenti tra me ed il compaesano C.C.) comprai un "gratta e vinci"... cinque euro (si trattava di un "Turista per sempre"). Ero più che sicuro fosse un tagliando non vincente... ma l'ho comprato lo stesso.
Come volevasi dimostrare risulto, a conferma delle mie previsioni, non vincente... quanto sono stato intelligente a comprare quel gratta e vinci! ... sono sicuro che C.C. confermerà questa mia affermazione perché, lo ripeto... a San Fili chi perde (non vince) sapendo a priori di perdere (di non vincere) è una persona intelligente.
Un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace!