Nella foto a sinistra
(ripresa dal web – Enciclopedia online Wikipedia): Papa Pio XII, Eugenio Maria
Giuseppe Giovanni Pacelli nel 1924. Anche lui fu “vittima” dei versi in
dialetto calabrese (cosentino - casalino apriglianese, per la precisione) del
poeta polemista don Giovanni Gentile alias Chiacchiara da San Fili.
“Papa Pio XII (in
latino: Pius PP. XII, nato Eugenio Maria Giuseppe Giovanni Pacelli; Roma, 2
marzo 1876 – Castel Gandolfo, 9 ottobre 1958) è stato il 260º papa della Chiesa
cattolica e 2º sovrano dello Stato della Città del Vaticano dal 1939 alla sua
morte. Nel 1990, a conclusione della prima fase di beatificazione, ha ricevuto
il titolo di servo di Dio. Nel 2009, a conclusione della seconda fase, ha
ricevuto il titolo di venerabile, che ne attesta l'eroicità delle virtù per la
Chiesa. La causa di canonizzazione è affidata alla Compagnia di Gesù”.
Nota in corsivo, su
Pio XII, ripresa dall’enciclopedia online Wikipedia.
Chiacchiara e Sua
Santità Pio XII.
Nota introduttiva di Pietro Perri.
Non tutti
nascono preti, qualcuno semplicemente lo diventa.
E’ questo
sicuramente il caso del sanfilese don Giovanni Gentile alias Chiacchiara.
Ma... chi è Chiacchiara?
«Giovanni
Gentile nasce a San Fili nel 1877 ed ivi muore nel 1953.
Sacerdote,
studioso di folclore calabrese, oratore di un certo fascino. Direttore
spirituale per anni della Congregazione dello Spirito Santo e di Maria
Immacolata Concezione.
Fu parroco
in località fuori della Diocesi di Cosenza. Istituì Circoli ed associazioni
religiose ed educative.
Guidò
molti giovani agli studi superiori. Nel 1913 partecipò alle lotte politiche
amministrative col giornale “Don Saverio”. Amministratore Comunale.
Svolse attiva
propaganda, difendendo i principi della religione cattolica, dei valori
tradizionali e della integrità della famiglia, contro la proposta di legge sul
divorzio, “Berenini – Borciani – dicembre 1901” in polemica con Raffaele
Pellegrini. Pubblicò con lo pseudonimo di “Chiacchiara” poesie in dialetto
calabrese”».
Questi brevi
cenni storici sono presi dal “Notiziario del San Fili Fraternity Club” curato
da un altro “Grande Sanfilese”: Francesco (Ciccio) Cirillo. Ci riferiamo al
bollettino del mese di settembre 1-980 – da una lettera del Prof. Francesco
Rinaldi.
“Chiacchiara”,
aldilà del suo indiscutibile impegno sociale, del suo mettersi al servizio del
popolo che soffre, che combatte, che lotta per avere riconosciuti i più
elementari diritti… è e resta un passabile e convinto politico … come ci
dimostrano i versi contenuti nella breve raccolta “Electoralia”, simpatico
diario, seppur di parte, delle prime elezioni della Repubblica Italiana.
Pur passando
per un perfetto qualunquista, già allora con la sua pungente penna avvisava i
suoi lettori di stare attenti al trasversalismo partitico: cuorvi ccu cuorvi,
dopotutto, uocchi nun si nne caccianu! ... non se ne cacciavano
all’epoca e non se ne cacciano certamente ai giorni nostri.
Quindi, un
autore sempre attuale.
Leggiamo
(nella parte superiore di questa pagina) infatti i versi che il Giovanni
Gentile (Chiacchiara) dedica a Pio XII (papa dal 1939 al 1958) e vediamo
se tali versi non possano essere oggi dedicati a Benedetto XVI.
Il Gentile è
un attento osservatore della politica nazionale.
Alcune
poesie, veri capolavori nel suo genere, restano attuali (basta modificarne il
nome del… o dei protagonisti, del… o dei periodi storici, dello… o degli
scenari in cui gli stessi si svolgono) ancora oggi: vedasi, nella raccolta del 1901,
il dialogo tra Crispi e Rudini, il sonetto dedicato all’Italia e via dicendo.
Per non parlare della romanza del Jugale, romanza che, per essere
presente nella raccolta di poesie in dialetto calabrese del 1903 con la nota “volumetto
inedito – cantu IX”, lascia ad intendere che tantissimo materiale, opera
del nostro illustre compaesano “Giovanni Gentile”, sia ormai andato
definitivamente perduto… visto che di tale materiale non si trova traccia.
E’ strano,
infatti, che una tale penna compaia agli inizi del XX secolo e sparisca dalla
scena per circa una cinquantina di anni.
* * *
A sua santità Pio XII
Salva nos,
perimus!
Versi di don Giovanni Gentile alias Chiacchiara da San
Fili.
Nu' vidi 'stu
sfracelu, Padre Santu,
chi fa la guerra
ntra lu munnu tuttu?
Ad ogne casa
fame, lagni e chjantu;
la campana,
ad ogne ura, sona a luttu.
De gioventu'
lu juru tuttu quantu
le palle e la
mitraglia hannu distruttu,
lu mare
diventau nu campusantu,
lu munnu nu
maciellu s'e' riduttu.
Cumu Pietru a
lu Mastru pe ru primu
(mentr’Illu
paria dorme a suonnu funnu)
gridau
tremannu: "sarvani, perimu!
Nu' vidi ca
la varca va ‘n perfunnu?"
Cussi’ nui
tutti a Tia ti ripetimu:
Prega 'u
Segnure, chi sarvi lu munnu
Un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro
affezionato Pietro Perri.
... /pace ma... “si vis pacem para
bellum”!
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