SAN FILI BY PIETRO PERRI BLOG: Don Giovanni Gentile (Chiacchiara) da San Fili e Sua Santità papa Pio XII.

A chi non ha il coraggio di firmarsi ma non si vergogna di offendere anche a chi non (?) lo merita.

Eventuali commenti a post di questo blog non verranno pubblicati sia se offensivi per l'opinione pubblica e sia se non sottoscritti dai relativi autori. Se non avete il coraggio di firmarvi e quindi di rendervi civilmente rintracciabili... siete pregati di tesorizzare il vostro prezioso tempo in modo più intelligente (se vi sforzate un pochino magari per sbaglio ci riuscirete pure).
* * *
Ricordo ad ogni buon file l'indirizzo di posta elettronica legata a questo sito/blog: pietroperri@sanfili.net

mercoledì 4 ottobre 2023

Don Giovanni Gentile (Chiacchiara) da San Fili e Sua Santità papa Pio XII.



Nella foto a sinistra (ripresa dal web – Enciclopedia online Wikipedia): Papa Pio XII, Eugenio Maria Giuseppe Giovanni Pacelli nel 1924. Anche lui fu “vittima” dei versi in dialetto calabrese (cosentino- casalino apriglianese, per la precisione) del poeta polemista don Giovanni Gentile alias Chiacchiara da San Fili.

Papa Pio XII (in latino: Pius PP. XII, nato Eugenio Maria Giuseppe Giovanni Pacelli; Roma, 2 marzo 1876 – Castel Gandolfo, 9 ottobre 1958) è stato il 260º papa della Chiesa cattolica e 2º sovrano dello Stato della Città del Vaticano dal 1939 alla sua morte. Nel 1990, a conclusione della prima fase di beatificazione, ha ricevuto il titolo di servo di Dio. Nel 2009, a conclusione della seconda fase, ha ricevuto il titolo di venerabile, che ne attesta l'eroicità delle virtù per la Chiesa. La causa di canonizzazione è affidata alla Compagnia di Gesù”.

Nota in corsivo, su Pio XII, ripresa dall’enciclopedia online Wikipedia.

*     *     *

Chiacchiara e Sua Santità Pio XII.

Nota introduttiva di Pietro Perri.

 

Non tutti nascono preti, qualcuno semplicemente lo diventa.

E’ questo sicuramente il caso del sanfilese don Giovanni Gentile alias Chiacchiara.

Ma... chi è Chiacchiara?

«Giovanni Gentile nasce a San Fili nel 1877 ed ivi muore nel 1953.

Sacerdote, studioso di folclore calabrese, oratore di un certo fascino. Direttore spirituale per anni della Congregazione dello Spirito Santo e di Maria Immacolata Concezione.

Fu parroco in località fuori della Diocesi di Cosenza. Istituì Circoli ed associazioni religiose ed educative.

Guidò molti giovani agli studi superiori. Nel 1913 partecipò alle lotte politiche amministrative col giornale “Don Saverio”. Amministratore Comunale.

Svolse attiva propaganda, difendendo i principi della religione cattolica, dei valori tradizionali e della integrità della famiglia, contro la proposta di legge sul divorzio, “Berenini – Borciani – dicembre 1901” in polemica con Raffaele Pellegrini. Pubblicò con lo pseudonimo di “Chiacchiara” poesie in dialetto calabrese”».

Questi brevi cenni storici sono presi dal “Notiziario del San Fili Fraternity Club” curato da un altro “Grande Sanfilese”: Francesco (Ciccio) Cirillo. Ci riferiamo al bollettino del mese di settembre 1-980 – da una lettera del Prof. Francesco Rinaldi.

Chiacchiara”, aldilà del suo indiscutibile impegno sociale, del suo mettersi al servizio del popolo che soffre, che combatte, che lotta per avere riconosciuti i più elementari diritti… è e resta un passabile e convinto politico … come ci dimostrano i versi contenuti nella breve raccolta “Electoralia”, simpatico diario, seppur di parte, delle prime elezioni della Repubblica Italiana.

Pur passando per un perfetto qualunquista, già allora con la sua pungente penna avvisava i suoi lettori di stare attenti al trasversalismo partitico: cuorvi ccu cuorvi, dopotutto, uocchi nun si nne caccianu! ... non se ne cacciavano all’epoca e non se ne cacciano certamente ai giorni nostri.

Quindi, un autore sempre attuale.

Leggiamo (nella parte superiore di questa pagina) infatti i versi che il Giovanni Gentile (Chiacchiara) dedica a Pio XII (papa dal 1939 al 1958) e vediamo se tali versi non possano essere oggi dedicati a Benedetto XVI.

Il Gentile è un attento osservatore della politica nazionale.

Alcune poesie, veri capolavori nel suo genere, restano attuali (basta modificarne il nome del… o dei protagonisti, del… o dei periodi storici, dello… o degli scenari in cui gli stessi si svolgono) ancora oggi: vedasi, nella raccolta del 1901, il dialogo tra Crispi e Rudini, il sonetto dedicato all’Italia e via dicendo. Per non parlare della romanza del Jugale, romanza che, per essere presente nella raccolta di poesie in dialetto calabrese del 1903 con la nota “volumetto inedito – cantu IX”, lascia ad intendere che tantissimo materiale, opera del nostro illustre compaesano “Giovanni Gentile”, sia ormai andato definitivamente perduto… visto che di tale materiale non si trova traccia.

E’ strano, infatti, che una tale penna compaia agli inizi del XX secolo e sparisca dalla scena per circa una cinquantina di anni.

*     *     *

A sua santità Pio XII

Salva nos, perimus!

Versi di don Giovanni Gentile alias Chiacchiara da San Fili.

 

Nu' vidi 'stu sfracelu, Padre Santu,

chi fa la guerra ntra lu munnu tuttu?

Ad ogne casa fame, lagni e chjantu;

la campana, ad ogne ura, sona a luttu.

 

De gioventu' lu juru tuttu quantu

le palle e la mitraglia hannu distruttu,

lu mare diventau nu campusantu,

lu munnu nu maciellu s'e' riduttu.

 

Cumu Pietru a lu Mastru pe ru primu

(mentr’Illu paria dorme a suonnu funnu)

gridau tremannu: "sarvani, perimu!

 

Nu' vidi ca la varca va ‘n perfunnu?"

Cussi’ nui tutti a Tia ti ripetimu:

Prega 'u Segnure, chi sarvi lu munnu

 

Un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.

... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!


Nessun commento: