Dal sito “cara conflenti” www.caraconflenti.it/S.Nicola.htm |
* * *
Più vicine all’idea di spettro o fantasma sono le fantastiche,
che abitano nei casolari abbandonati di campagna. Anch’esse figure
esclusivamente femminili, sono visibili e appaiono come donne vestite di
bianco, con lunghi capelli sciolti sulle spalle. Spesso sono osservate
nell’atto di danzare, anche se tale atto può connotare anche le fate o altre
figure quali le pupiddrhe.
Ancora la tesi di Pulice riporta alcune testimonianze interessanti.
Un’interlocutrice dice: «Vedevo sempre una donna con un bell’abito bianco, come
da sposa, ballare nella soffitta della famiglia Mauri». E un’altra: «abitavo
vicino al casino dei Mauri, c’erano delle donne che dicevano di vedere una
donna vestita di bianco ballare in soffitta, per quanto ho cercato di vederla,
non ci sono mai riuscita, ma tutti dicevano che c’era». A Conflenti fantastiche
sono segnalate nei pressi dei ruderi della Masseria dell’Acqua e di alcune
caselle di campagna non più usate sul versante ovest dell’abitato.
A questi personaggi non sono attribuiti tratti positivi o negativi, anche
se si ritiene che siano, in qualche misura, custodi dell’edificio che abitano.
Se qualcuno si avvicina, dunque, reagiscono con una disposizione di animo
malevola o impertinente. Riferisce ancora la signora Lina: «Le fantastiche non
fanno niente. Solo si arrabbiano se le prendi in giro, se ti avvicini alla
casella dove stanno».
Racconta una donna: «Una fantastica mi lanciò una pietra
che colpì prima un albero e poi la vummula (orcio di creta)
che cadde a terra senza rompersi». A volte, tuttavia, con tali personaggi è
possibile instaurare qualche rapporto, facendosi reciproca compagnia e
colloquiando. Dice un’interlocutrice: «Mia zia era convinta di aver visto
una fantastica seduta sul davanzale di una finestra che rideva
sguaiatamente e mostrava i suoi grandi denti. Da allora era convinta che
la fantastica le facesse compagnia e con lei parlava durante la
giornata, anzi, quando usciva per andare a prendere l’acqua alla fontana le
ordinava di farle trovare il fuoco acceso ed era convinta che quella lo
facesse». In generale l’inoperosità delle fantastiche contribuisce
a connotarle, più di altre figure sorelle, in modo melanconico.
Le loro apparizioni sono connesse alla solitudine e agli stati crepuscolari
e, benché esse siano vissute come personaggi affatto distinti e distinguibili,
si caratterizzano come manifestazioni intermedie tra quelle degli spirdi (spiriti,
anime malevole) o, più propriamente, delle arme (anime
benevole) e quelle delle altre figure che stiamo prendendo in considerazione
(...).
* * *
A San Fili, inutile ricordarlo, non abbiamo le fantastiche ma abbiamo la Fantastica. Eppure, la cosa è
certamente a conoscenza di chi ha letto la mia ricerca in merito a questo
stupendo personaggio sovrannaturale che da secoli vive nel nostro paese, le
similitudini tra le fantastiche di Conflenti (paese calabrese
in provincia di Catanzaro) e la Fantastica San Fili sono
tantissime.
Entrambe, ad esempio, vestono (almeno nella prima parte dell’apparizione)
un vestito bianco... da sposa o candido come potrebbe essere quello di una
Madonna, direbbe qualcuno. Entrambe hanno i capelli sciolti ed entrambe per
tanti versi sono numi tutelari delle case a Conflenti e nume tutelare del paese
a San Fili.
E tante similitudini sembrano legare il paese di San Fili con il paese di
Conflenti... non ultima quella che a Conflenti c’è una contrada chiamata San
Fili.
* * *
Nel Notiziario Sanfilese del mese di novembre 2016 ho parlato del possibile
collegamento tra la Fantastica di San Fili e le fantastiche di
Conflenti (sulla sinistra riporto una foto panoramica di tale paesino in
provincia di Catanzaro). Evidenziando anche che a Conflenti esiste una contrada
chiamata appunto “contrada di San Fili”.
Personalmente non credo alle combinazioni... tranne quando non ci sbatto
violentemente contro con il muso.
Nell’osservare tale foto a primo acchito verrebbe da chiedersi: ma siamo
proprio sicuri che sia Conflenti e non San Fili?
A parte ciò comunque è simpatico notare che, come San Fili, Conflenti è un
paese collinare e, come San Fili, si trova a 550 metri sul livello del mare.
Come San Fili ha avuto il suo picco di popolazione nel 1951 (dati del
censimento svoltosi in quell’anno) con 4472 abitanti contro i 4167 di San Fili.
Per quanto riguarda comunque il picco raggiunto dal nostro comune lo stesso si
è registrato, con ben 5155 residenti, nel 1921.
Come San Fili anche Conflenti dista pochi chilometri dal mar Tirreno ed il
luogo di culto principale è dedicato ad una Madonna (Maria santissima
Annunziata per quanto riguarda San Fili ed il santuario basilica Maria
santissima delle grazie della quercia di Visora per quanto riguarda Conflenti).
Il luogo dove sorge il santuario (eretto anche in virtù dell’apparizione
della Madonna il quel luogo) secondo una leggenda locale sembra che... ancor
prima che si parlasse del manifestarsi della Madonna, tale luogo fosse stato il
teatro di apparizioni di numerose figure femminili d’incerta origine
sovrannaturale. Tra esse prevaleva “una donna bellissima di forme e statura
leggiadre “.
Domanda: vi ricorda qualcosa tale leggenda locale? ... qui, credeteci, Fantastica ci
cova.
* * *
Un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!