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martedì 25 aprile 2017

U tesoru de santa Vennera.



Nella foto a sinistra: Casolare nei pressi di santa Venera a San Fili.

Foto by Pietro Perri.

Articolo pubblicato sul Notiziario Sanfilese del mese di ottobre 2015 a firma di Luigi “Gigino” Iantorno.

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Tra i tesori fantastici presenti sul territorio di San Fili c’è anche quello della chioccia con i suoi numerosi pulcini... d’oro.

Siamo nella zona di Santa Vennera (o Vennere o Venere che dir si voglia) e siamo esattamente nei pressi, ovviamente percorrendo la superstrada 107, nei pressi del bivio per la frazione Nogiano del confinante Comune di Rende.

In quella zona esiste ancora un grande fabbricato rurale intorno al quale, nei tempi che furono, sembra si aggirasse una bellissima chioccia con un cospicuo seguito di pulcini... d’oro. Un vero tesoro, per chi fosse riuscito ad impossessarsene, che avrebbe risolto i problemi economici di una famiglia almeno per tre o quattro generazioni.

Erano i tempi, questi, in cui a San Fili c’era un tesoro e/o una presenza sovrannaturale in ogni vicolo, anfratto o contrada del territorio comunale.

I nostri anziani raccontavano che mentre un loro compaesano lavorava chino su un pezzetto di terra nelle vicinanze del suddetto fabbricato, alzando un attimo la tesa non pote’ fare a meno di restare meravigliato nel vedere, a qualche decina di metri da lui, zampettare indisturbata una chioccia seguita a pochissimi zampate da un dieci o dodici stupendi pulcini... d’oro come la chioccia.

La visione durò decisamente poco... giusto il tempo che il contadino si riprendesse dal proprio stupore e pensasse di acchiappare quel fantastico tesoro di cui tra l’altro, restando comunque incredulo al fatto, aveva già sentito parlare.

Quel giorno e qualche giorno successivo comunque le magiche visioni si ripeterono più volte tanto che il nostro compaesano si industriò in più modi per impossessarsi della chioccia e dei pulcini... d’oro. Ma ogni volta che si avvicinava quatto quatto al tesoro in movimento... puff! ... lo stesso così d’incanto come era apparso d’incanto spariva.

Passò qualche giorno con queste visioni finché, forse perché il nostro compaesano svelò il tutto in qualche cantina del paese agli amici con cui di tanto in tanto passava un po’ di tempo sorseggiando un po’ di vino per dimenticare gli stenti della giornata, il povero contadino non fu più vittima di quella stupenda visione.

Gli restò comunque il dubbio se l’aveva veramente vista la chioccia con i pulcini d’oro o se il tutto non fosse stato solo un miraggio frutto magari di uno strano gioco realizzato da alcuni raggi del sole riflessi in qualche pozzanghera d’acqua presente nelle vicinanze.

Eppure qualcuno ancora oggi, a conoscenza della storia del magico tesoro nei pressi di Santa Vennera, ha qualche dubbio che la chioccia con i pulcini d’oro sia esistita veramente e ciò per almeno due validi motivi: 1) la strana ricchezza comparsa di botto in qualche famiglia del nostro paese proprio allo scomparire delle visioni; 2) il fatto che pur non vedendo più l’intera preziosa combriccola quel contadino raccontò giorni dopo le mancate visioni sentito in quella zona il pigolio addolorato di un solo pulcino... come se lo stesso, nascosto, chiamasse la madre ed i fratellini finiti chissà dove o sottratti da chissà chi.

E qualcuno affermò in seguito di aver anche visto quel piccolo pulcino sopravvissuto ma... ciò avveniva tanto e tanto tempo fa e forse quel pulcino ha fatto la fine, se di fine si tratta, del resto della combriccola fatata.

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Un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.

... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!

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