Un paio di giorni addietro un
mio caro compaesano mi chiede: “Pietro, come mai non stati scrivendo più niente
di nuovo sul tuo blog dedicato ai Sanfilesi nel Mondo? ... segno forse che
ormai tutti i problemi del nostro paese sono stati risolti?”
“Tutt’altro!”, gli rispondo
io, “... è solo perché mi sono preso qualche meritato giorno di riposo... anche
dal mio blog. Me lo meritavo!!”
“Per il resto”, continuai, “tutto
da copione: più si va avanti, più si cammina lungo i corsi ed i vicoli del
nostro caro amato/odiato paesino e più ci si rende conto che San Fili sta
diventando - se non lo è già - un paese da Terzo o Quarto Mondo. e non perché
non ci siano i soldi per invertire la rotta senza pensare di aumentare, da criminali,
ulteriormente l’imposizione tributaria - già arrivata ad un punto critico - nei
confronti dei cittadini.”
“Le tasse caro XY...”,
permettetemi di anonimare il mio
compagno d’avventura in questa ennesima vasca paesana, “... a San Fili ormai si
può pensare solo di diminuirle. E per fare ciò... basterebbe tagliare (magari
solo per qualche anno in attesa di tempi migliori per tutti... anche per chi
soffre veramente la crisi) alcuni lussi ed alcuni favoritismi.”
Ma non è di tasse e tributi
locali di cui oggi voglio parlare (oltretutto - da membro della maggioranza
comunale in carica a San Fili - ammesso e non concesso che io abbia realmente
qualche delega da chi di competenza...
sicuramente non ne ho su tale fronte). Ciò di cui oggi voglio parlare è di
decoro urbano ed in particolare della più importante - perché sulla carta
dovrebbe essercene più di una in circolazione - bambinopoli sanfilese: quella
nei pressi di piazza Rinacchio difronte all’abbeveratoio.
Diamine! ... quando scrivo “bambinopoli”
il correttore automatico del programma di Word me lo segnala in rosso. Segno
che questo non è un termine ancora del tutto entrato a pieno titolo nel
dizionario della lingua italiana. Eppure San Fili in merito a tale termine ha
una tradizione ormai pluridecennale.
Le prime bambinopoli infatti
a San Fili furono realizzate verso la metà degli anni Settanta del XX secolo da
un’amministrazione guidata dall’indimenticato sindaco Alfonso Rinaldi. Uno dei
pochi reali sindaci - forse per questo ci si sforza di far cadere nell’oblio il
suo ricordo - che San Fili finora abbia mai avuto.
Alfonso Rinaldi all’epoca
(1970-1978) diceva di “voler costruire una città a livello d’uomo” e tra i
tanti disastri messi in atto in quegli anni (tipo l’abbattimento di parte dello
storico “muraglione”, ... ma gli
altri stavano a guardare!) in parte riuscì nel suo progetto.
Ma ritorniamo ai tempi nostri
e alla fine fatta dalla succitata... più importante bambinopoli del nostro
amato/odiato paese.
* * *
Qualcuno di voi sa cos’è una “bambinopoli”?
... semplice: una “bambinopoli” altro non è se “una città” (polis=città) dei
bambini. Ovvero un luogo ben delimitato in cui i bambini possono agire in piena
libertà e sicurezza - a loro livello - ovviamente adeguatamente sorvegliati dagli
adulti.
“Bambinopoli”, leggo su una
pagina internet, “è il paese dove ogni cosa accade all’altezza degli occhi dei
più piccoli.”... giusto come la bambinopoli di cui voglio interessarmi in quest’occasione.
Sulla bambinopoli realizzata (non
ricordo più se nel periodo della Spiga e quindi sotto un’altra amministrazione
a guida Alfonso Rinaldi o se nel periodo di qualche amministrazione
immediatamente successiva... sicuramente non negli ultimi dieci anni: c’era
già!) nei pressi di piazza Rinacchio, difronte all’abbeveratoio, si ci sono in
tanti sciacquati la bocca portandola ad esempio dell’ottima funzionalità
amministrativa locale. In tanti - amministratori e/o ex amministratori locali -
l’hanno definita un fiore all’occhiello della nostra stupenda (?) cittadina. E,
chissà, forse in qualche periodo lo è stata veramente. Ma oggi?
Difficile descrivere tale
spazio. O meglio: non difficile ma mi vergogno di descriverlo con questo mio
scritto. Dopotutto le immagini (fotogramma dopo fotogramma) che registrano i
nostri occhi passando da quel punto parlano da sole: la recinzione in gran
parte marcita e caduta (le malelingue dicono che la colpa in parte è anche di
alcuni ragazzacci criminali locali non hanno a cuore il decoro urbano del
nostro paese e che non rispettano per niente la res pubblica... ma io ci credo fino ad un certo punto), l’unico
cestino in pessime condizione ed alcuni giochi (guardasi il caso dello scivolo
grande) decisamente privo ormai delle seppur minime norme di sicurezza e
rovinato dal tempo ad un livello tale che potrebbe arrecare gravissime
menomazioni ai bambini che frequentano (e ve ne sono tantissimi)... anche
accompagnati dai propri familiari... tale zona.
Già... “anche accompagnati
dai loro familiari”. Tanto che viene normale chiedermi... ma sono proprio
criminali tali familiari?
Una bambinopoli ormai da
Terzo o Quarto Mondo, quella che mi ritrovo sotto gli occhi costeggiando la
stessa in una delle mie solite vasche pomeridiane... una bambinopoli che forse
anche in Africa se ne trovano di più sicure e meglio gestite di quella di San
Fili.
Eppure dare un minimo spazio
vitale (in cui socializzare e sviluppare le proprie capacità di interazione col
territorio circostante), tra l’altro affrontando costi ridicoli (altro che i 30
- 40 o 50 mila di altri “lussi amministrativi locali”), alle future generazione
sanfilesi dovrebbe essere un obbligo per ogni Amministrazione locale degna di tale
nome. Un obbligo così come un obbligo sarebbe facilitare l’accesso allo studio
dei fanciulli di famiglie meno abbienti (anche su questo fronte a San Fili mi
vengono riportati esempi raccapriccianti certamente non degni di una comunità
civile e perbene),
Qualche giorno addietro un
caro amico, questa volta della frazione Bucita, in un “rispettoso reciproco”
botta e risposta tramite e-mail, mi faceva notare che almeno a San Fili una
bambinopoli c’è (ovviamente mi sono trattenuto dal dirgli - a mo’ di minaccia -
“Guarda che se parli un altro poco quella bambinopoli la smonto da San Fili e
ve la rimonto a Bucita!”) e su questo non posso dargli torto.
In effetti sia San Fili che
il Frassino ed il bor-GHETTO (quello in località Cozzi) ne sono del tutto privi
e non sarebbe sbagliato iniziare a pensare che sia la frazione Bucita che
contrada Frassino e contrada Cozzi/bor-GHETTO fanno parte dell’abitato
sanfilese. E non solo per quanto riguarda il problema bambinopoli ma anche
buche, pulizia, griglie di pozzetti e similari mancanti e via dicendo.
Un fiore all’occhiello la più
importante, funzionale e bella bambinopoli del nostro paese? ... del nostro
amato/odiato San Fili? ... sicuramente! ... ma altrettanto sicuramente sarà uno
di quei fiori brutti e nauseabondi... visto quando è inguardabile ed in alcuni
casi anche offensiva per le nostre narici.
... come se non bastasse tale
bambinopoli si trova proprio all’inizio della parte sud del paese (quella cui
si accede nel centro abitato imboccando il bivio di Villa Miceli): proprio un
bel biglietto da visita per chi decide di visitare il nostro stupendo (?) centro
storico.
San Fili? ... uno dei più bei
borghi d’Italia.
Se così è... figuriamoci gli
altri!
* * *
... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro
affezionato Pietro Perri.
... /pace!
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