Bellissima interpretazione grafica
della “Fantastica” realizzata da
Davide Rende (junior).
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L’appuntamento con lo staff per i
provini del quiz “L’eredità” era previsto per le 11 antimeridiane di martedì 28
Gennaio 2014 nella hall del “Grand Hotel Salerno”... di Salerno.
Come mia abitudine - per
ogni appuntamento che mi ritrovo sempre più raramente in agenda - mi trovai nel
luogo stabilito con almeno una mezzoretta d’anticipo.
Oltretutto la notte
precedente io e mia moglie eravamo stati ospiti (a pagamento) in una stanza dello
stesso hotel.
Quel giorno eravamo
stati convocati non meno di cinque o seicento persone: c’eravamo campani,
calabresi, pugliesi e forse anche qualche siciliano e qualcun altro che veniva
da qualche altra regione del Meridione d’Italia. Feci subito amicizia - se tale
si può definire - con un gruppo di corregionali che venivano dalla provincia di
Cosenza come lo scrivente. Almeno tre erano di Castrovillari.
Qualcuno ci disse, a
quelli con appuntamento per le 11 (in effetti eravamo stati convocati con orari
diversi), di seguirlo lungo un corridoio d’una ventina di metri con diverse
porte laterali: a destra e a sinistra del corridoio.
Arrivammo finalmente in
una stanza dove c’erano un paio di centinaia di posti a sedere. Ci diedero dei
fogli da compilare con una penna ciascuno e ci erudirono in merito a quanto
dovevamo fare: avevamo all’incirca venti minuti di tempo (... o erano dieci?)
per compilare un questionario con alcuni dati personali e la sottoscrizione
delle relative liberatorie oltre che per compilare un questionario a domande e
risposte, sulla falsariga della trasmissione, necessario a tastare il nostro
bagaglio culturale.
Inutile dire che quei
venti minuti passarono... in poco meno di dieci o quindici minuti.
Credetemi: i minuti a
volte sembrano molto ma molto più brevi
di sessanta secondi.
Consegnati gli elaborati
ci fecero un paio di foto ciascuno (mi chiesero se ne avevo portato qualcuna da
casa... risposi negativamente) e ci condussero davanti l’entrata di un piccolo
stanzino dove, entrati uno per volta, subimmo la cosiddetta “prova video”: due
massimo... tre minuti davanti ad una videocamera in cui dovevamo vendere a caro
prezzo il nostro “impatto telegenico”.
Da non credere: in
questo caso i tre minuti sembrarono avere la lunghezza di un quarto d’ora
ciascuno.
Sapevo comunque che
avrei subito la prova video e sapevo che avrei dovuto, per la stessa,
presentarmi con un buon argomento su cui relazionare nel corso della stessa. Un
argomento curioso e che come tale avrebbe potuto interessare i produttori del
gioco a premi cui stavo cercando di partecipare. Dopotutto il fine principale
di tale trasmissione è fare share (ovvero richiamare e mantenere pubblico) e
ciò è possibile solo se i concorrenti, non solo i conduttori e l’intero cast
operativo, fanno spettacolo.
Che io ami San Fili
credo che ormai sia cosa risaputa da tempo: a forza di dirlo agli altri me ne
sto convincendo anch’io. Quindi l’argomento che decisi di portare, e che di
fatto portai, non poteva non essere collegato a San Fili ed alla sua stupenda
comunità... reale o meno che sia: e fu così che, davanti alla cinepresa, mi
misi a parlare della mitica Fantastica.
Spiegai chi e cosa fosse
la nostra Fantastica e spiegai come, in altri tempi, la stessa difatti
diventava un aiuto delle mamme sanfilesi nel controllo dei propri pargoletti:
lei, dopotutto, controllava che gli stessi, da soli, non uscissero fuori dal
perimetro del centro abitato di San Fili. Purtroppo tale argomento, visto i
risultati, in tale occasione non mi fu di eccessivo aiuto.
(continua).
* *
*
... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace!
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