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lunedì 26 novembre 2018

U pont’e Saraca ovvero... “amara cronaca di una tragedia annunciata”? (4).


Articolo pubblicato sul Notiziario Snfilese del mese di novembre 2018... by Pietro Perri.
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Giunti a questo punto (n.d.r.: vedasi le precedenti puntate di questo lungo articolo pubblicate sul Notiziario Sanfilese dei mesi di agosto, settembre ed ottobre 2018) e per concludere (speriamo per sempre e non in vista di nuovi futuri più gravi fatti che non vadano drammaticamente ad sommarsi a queste stupide divagazioni sul tema del “pericolo de ‘u pont’e Saraca”) una domanda sorge spontanea: oggi come oggi a bordo del proprio mezzo è più pericoloso raggiungere la cittadina di Paola venendo da Cosenza - percorrendo la strada statale 107 - oltrepassando i viadotti Emoli I ed Emoli II o... è più pericoloso avventurarsi nel territorio di San Fili imboccando la strada provinciale dal bivio di villa Miceli e percorrendo la stessa fino al bivio di Macchia della Posta? ... e viceversa?
Vi prego, non abbiate fretta a rispondere a questo quesito. Un domani, infatti, potreste pentirvi della vostra risposta.
Il mio pensiero comunque è che il tracciato più pericoloso attualmente da percorrere è proprio il secondo (ovvero quello che s’imbocca al bivio di villa Miceli, ci porta a passare all’interno del centro abitato di San Fili e ci fa reimboccare la SS107 al bivio in località Macchia della Posta).
Di quanto sto affermando in questo articolo, inutile dirlo, me ne assumo tutte le responsabilità di “ignorante in materia” (ma purtroppo spesso e volentieri sono gli “ignoranti in materia” a prevedere il futuro e non i dotti o chi ha studiato ed è pagato per prevedere determinati disastri... ad avere tristemente ed inutilmente ragione. Perché spesso gli “ignoranti in materia” hanno a dargli ragione dalla loro parte l’esperienza propria o di chi li ha preceduti in questo mondo di “poesia nonsense” e... l’occhio e l’umana intelligenza per fermarsi un attimo, porsi delle domande, mettersi una mano sul cuore e cercare di capire.
Credetemi: non serve un mago infatti per prevenire un disastro. A volte basta solo un po’ di onestà, umanità ed intelligenza. Non serve un mago né tantomeno la professionalità di un geologo per capire quanto pericolo si affronta in particolare nel tratto all’interno ed in prossimità della cosiddetta curva di santa Caterina (tra le “timpe ‘russe” ed il succitato bivio di villa Miceli). Un pericolo in minima parte dovuto al terreno (specie quello che interessa il dirupo sovrastante il letto stradale) ma in grandissima parte dovuto alla leggerezza (non mi piace pensare a comportamenti disonesti) dei proprietari dei terreni interessati, agli amministratori locali e alle autorità preposte al controllo del territorio comunale e provinciale.
In questi ultimi mesi ad esempio persino il sindaco del nostro Comune si è visto obbligato ad emettere ben due ordinanze in cui si ORDINAVA ai proprietari dei terreni interessati dai devastanti incendi che hanno colpito nel 2017 anche il territorio di San Fili  a ripulire gli stessi dai residui di alberi bruciati e a mettere in sicurezza i terreni di che trattasi: per la propria e per l’altrui incolumità.
Diversamente sarebbe intervenuto direttamente il Comune addebitando ai proprietari stessi i costi sostenuti per le operazioni suddette.
In tali ordinanze si invitavano altresì le forze dell’ordine presenti ed operanti sul territorio sanfilese a vigilare affinché tali ordinanze venissero eseguiti.
Sapete a cosa sono servite tali ordinanze? ... solo ad aumentare la mole di carta finita all’interno dei cestini del seppur funzionante servizio di raccolta differenziata del nostro Comune.
Ho provato persino io a chiedere a qualcuno (competente in materia) se non fosse il caso di provare a chiedere un eventuale sequestro preventivo del pericolosissimo (a mio avviso) tratto stradale e la risposta è stata stupida presumibilmente al pari della stupidità di chi mi ha dato la risposta: “Sei forse un geologo tu per capire anche di queste cose?”
Che dire tra me e me se non... “Spero onestamente che se prima o poi qualcuno ci rimetta la macchina che quel qualcuno sia proprio tu, o quanti - tra gli amministratori pubblici locali, provinciali o regionali - potevano intervenire e non sono intervenuti, o i proprietari dei terreni interessati, o chi doveva intervenire affinché venissero fatte eseguire le succitate ordinanze emesse dal sindaco di San Fili ed hanno fatto finta di non capire l’italiano o...”
All’interno della curva di santa Caterina, a poche centinaia di metri dal bivio di villa Miceli in direzione centro abitato di San Fili non raramente sul manto stradale si trovano le conseguenze di piccoli (non sempre) smottamenti di terreno o massi anche di una certa dimensione. Segno che è da decenni che il pericolo è sempre presente in tale tratto stradale e che è altrettanto da decenni che sembra che a nessuno, di chi è deputato ad interessarsi di certe avvisaglie di pericolo, gliene freghi più di tanto.
Nel 2017, in occasione dei devastanti incendi che hanno interessato anche il territorio sanfilese, la situazione in tale zona è decisamente peggiorata.
Nel burrone sovrastante la doppia curva di santa Caterina, infatti, sono caduti alcuni tronchi d’albero e si sono bloccati nel centro del dirupo pronti ad invadere da un momento all’altro il manto stradale sottostante.
Ripulire quel dirupo da tali tronchi d’albero caduti e rimasti in bilico nel bel mezzo dello stesso (o dagli alberi bruciati e presenti in cospicuo numero lateralmente alla strada provinciale o ai massi che minacciano di cadere da un momento all’altro incuranti se nel loro cadere possano o meno colpire qualche innocente avventore)... non è poi né una cosa tanto difficile né una cosa tanto costosa.
Se c’è qualcosa che costa veramente, in questo osceno gioco a volgere il nostro sguardo sempre da un’altra parte, sono solo le vite umane che potrebbero essere interessate a qualche nuovo smottamento del terreno o crollo che potrebbe avvenire in tale zona.
Di chi sarà la responsabilità se avverrà una tragedia in tale zona?
Come al solito di troppi e come al solito... di nessuno.
Un consiglio di cuore, a conclusione di questo articolo, comunque posso e devo darlo: venendo da Paola ed andando a Cosenza se possibile evitate per il momento ed in futuro sia di percorrere i ponti Emoli I ed Emoli II e sia la strada alternativa che passa all’interno del centro abitato di San Fili.
E non chiedetemi l’alternativa in quando sarei costretto ad indicarvi la vecchia strada dei vescovi e quella purtroppo è percorribile solo a piedi o in groppa a qualche asino, mulo o cavallo. E come se non bastasse in questi ultimi anni è poco praticabile a causa di spine e sterpaglie di varia natura. E neanche il vecchio tracciato ferroviario è consigliabile.
Ovviamente non fidatevi delle mie dissertazioni (fantasticherie) in materia. Dopotutto non sono né un politico (quindi un mago) né uno specialista in materia (quindi un geologo).
E che Dio ce la mandi buona (che a rovinarcela siamo già abbastanza bravi - direi dei maestri - da soli).
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!

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