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lunedì 26 novembre 2018

Il contributo dei Sanfilesi alla Seconda Guerra Mondiale.


(sottotitolo) Piccolo spunto per una approfondita ricerca... by Pietro Perri.
Articolo pubblicato sul Notiziario Snfilese del mese di novembre 2018... by Pietro Perri.
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Anche quest’anno, così com’è consuetudine dall’ormai lontano 1925 (anno in cui fu inaugurato il relativo monumento di piazza san Giovanni), i Sanfilesi hanno onorato, più o meno degnamente, i propri caduti nel corso delle varie guerre.
Ho specificato “più o meno degnamente” in quanto quest’anno per vari motivi l’evento è stato alquanto ridimensionato e quindi sminuito nel suo valore simbolico, civile e morale.
Dopotutto la persistente pioggia ha impedito che tanti sanfilesi potessero prendere parte a tale manifestazione e come se non bastasse oltre alla pioggia ci si è messo di mezzo anche il fatto che il 4 novembre 2018 cadesse di domenica.
E quando il 4 novembre cade di domenica, ormai l’abbiamo capito bene, è difficile vedere ai piedi del monumento ai caduti gli alunni dell’Istituto Comprensivo Statale del paese, le rappresentanze politiche (persino dei membri del Consiglio comunale in piazza non ce n’erano più di tre o quattro su undici) e sociali operanti sul nostro territorio.
Viene quasi naturale chiedersi: ma la domenica sul fronte si moriva? Oppure: qualcuno delle persone che commemoriamo il quattro novembre a San Fili è morto in un giorno festivo o sono morti tutti in un giorno feriale? O se vogliamo dirla ancora con maggior franchezza: serve a qualcosa continuare a commemorare i nostri caduti in guerra? ... in una delle tante guerre di cui l’ultima degna di nota risale ad  oltre 70 anni addietro?
La prima fase della commemorazione ha previsto la deposizione di una corona ai piedi della  relativa lapide presente in piazza Giuseppe Miniaci alla frazione Bucita. Successivamente si è provveduto a depositare una seconda corona ai piedi del monumento ai caduti presenti in piazza San Giovanni a San Fili.
A fare gli onori di casa c’era, con la fascia tricolore del sindaco addosso, la presidente del Consiglio comunale insegnante Laura David affiancata per l’occasione, impegnato a rendere gli onori religiosi, dal nostro parroco don Franco Perrone (recentemente ritornato a guidare la comunità cattolico-cristiana del nostro paese). C’erano la rappresentanza locale dei carabinieri e del corpo dei vigili urbani di San Fili.
C’era anche la banda musicale impedita purtroppo ad utilizzare i propri strumenti in virtù della succitata... sempre più insistente pioggia.
Comunque nel bene o nel male, in grande o in decisamente piccolo... anche quest’anno siamo riusciti, come Comunità Sanfilese, ad archiviare la tradizionale giornata dedicata ai nostri sfortunati caduti e/o dispersi in guerra.
Il monumento ai caduti di piazza san Giovanni, così come abbiamo ricordato nel lontano 2015 in occasione del novantesimo anniversario della sua inaugurazione, è una stupenda scultura realizzata in marmo di Carrara dal maestro Leone Tommasi da Pietrasanta (stupenda cittadina in provincia di Lucca).
Fu inaugurata il 12 ottobre 1925 in occasione del decennale dell’inizio della Grande Guerra ovvero della Prima Guerra Mondiale.
Da allora, dicevo, ha visto il 4 novembre di ogni anno la Comunità Sanfilese tutta onorarlo degnamente non solo deponendo una corona ai suoi piedi ma anche e soprattutto raccogliendosi in doveroso rispetto in ricordo dei propri “figli di questa amara terra di Calabria” partiti in guerra e mai ritornati: chi appurato morto e chi semplicemente disperso (cosa che ovviamente in casi come un conflitto bellico alla fine ha fatto ben poca differenza).
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A proposito: sappiamo quanti, e magari chi, Sanfilesi sono morti o quantomeno dati per dispersi nel corso della Prima Guerra Mondiale?
E nella seconda?
La risposta a queste due domande, che ci crediate o meno, è semplicemente assurda.
La risposta è... “NO!”
Un “NO!” giustificato presumibilmente da almeno due motivi di cui uno più che giustificabile (il fatto che per anni si sia voluti dimenticare una delle peggiori esperienze vissute da membri della nostra Comunità) ed uno decisamente inqualificabile (il menefreghismo delle generazioni post Seconda Guerra Mondiale che non hanno vissuto quei tragici giorni).
Eppure, così come mi sono reso conto subito io, alcuni dati (anche se decisamente limitati) possiamo trovarli facilmente su internet ed in particolare sul database del Ministero della Difesa... e quindi su una fonte “quasi” attendibilissima.
Dico quasi perché gran parte dei morti e dei dispersi nel corso della Seconda Guerra Mondiale sono difatti un mistero persino per chi gestiva all’epoca tali sfortunati “nostri concittadini”. Di alcuni, infatti, persino il Ministero della Difesa italiano non è in grado di dire quando e dove sono morti esattamente. Di alcuni si conosce solo... l’ultimo luogo in cui è stata registrata la loro presenza.
La Seconda Guerra Mondiale per tanti Sanfilesi è stata anche questo: il dubbio a futura memoria.
Nella pagina internet che il Ministero della Difesa italiano dedica alla “Banca Dati per la ricerca dei Caduti e Dispersi in Guerra” troviamo ben due links: cliccando sul primo si può accedere all’Albo d’Oro della Prima Guerra Mondiale mentre cliccando sul secondo (quello che ci interessa e non per quest’articolo) si può accedere alla “Banca dati dei Caduti e Dispersi della Seconda Guerra Mondiale”.
Tale pagina si trova all’indirizzo internet:
https://www.difesa.it/Il_Ministro/ONORCADUTI/Pagine/Amministrativo.aspx
Cliccando sulla seconda immagine link (quella appunto con su scritto “Banca dati dei Caduti e Dispersi della Seconda Guerra Mondiale”) accediamo su un’altra pagina del succitato sito da cui, immettendo alcuni dati obbligatori in alcune apposite caselle e premendo invio sulla tastiera del nostro PC, tablet o smartphone possiamo ottenere preziosi dati in merito al decesso o comunque alla sparizione di nostri concittadini nel corso della Seconda Guerra Mondiale.
I dati richiesti da tale pagina, purtroppo (in quanto non tutti i discendenti interessati e/o i volenterosi studiosi di tale particolare periodo storico sono a conoscenza ormai degli stessi), sono: cognome, nome, luogo di nascita, data di nascita.
Fortunatamente tale motore di ricerca all’interno del sito del Ministero della Difesa risponde anche alla semplice segnalazione (sempre negli appositi campi) del cognome e del luogo di nascita delle persone (ovviamente “soldato”) di cui si chiedono informazioni sulla sua fine in guerra.
Detto fatto! ... ho provato a fare una ricerca su tale pagina internet (decisamente incompleta) immettendo i cognomi dei Sanfilesi che ricordavo (alcuni presi anche dall’elenco telefonico) e qualche risultato l’ho ottenuto.
Inutile dire che se nell’elenco mancasse qualcuno di cui mi è sfuggito il cognome... mi farà tantissimo piacere se me lo farete presente. Specificandomi sia il cognome e sia il luogo di nascita se diverso da San Fili.
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Dal sito del Ministero della Difesa - Banca dati dei Caduti e Dispersi della Seconda Guerra Mondiale - il parziale amaro contributo della Comunità Sanfilese:
01) ARGENTINO OTTORINO nato a San Fili il 26 febbraio 1922 deceduto/dichiarato disperso il 30 aprile 1943. Presumibilmente sepolto a Bari nel Sacrario Militare Caduti Oltremare (o a Chebedda);
02) AIELLO SALVATORE nato a San Fili il 27 settembre del 1920 e deceduto il 27 luglio del 1942. Dubbi sulla sepoltura: Bari - Sacrario Militare Caduti Oltremare o Durazzo - Cimitero cattolico;
03) CALOMENI DANTE nato a San Fili il 15 giugno 1921 deceduto a Ribnica il 19 luglio 1942 e sepolto a Bari - Sacrario Militare Caduti "Oltremare" (dubbio Ribnica come luogo sepoltura);
04) CAVALIERE PIERINO nato a San Fili l'1 novembre 1922 dato per deceduto/disperso il 6 novembre del 1942;
05) CIANCIO ALESSANDRO GIOVANNI nato il 28 ottobre 1913 a San Fili e dato per deceduto/disperso il 5 gennaio 1942;
06) CIANCIO FRANCESCO nato il 14 marzo 1908 a San Fili e dato per disperso/deceduto in Albania il 15 dicembre 1940;
07) CIANCIO GAETANO nato a San Fili il 13 marzo 1897 e dato per disperso/deceduto il 10 febbraio 1943;
08) FRANCAVILLA FRANCESCO nato a San Fili il 30 agosto 1909 e deceduto/disperso il 20 febbraio 1943 (non si conoscono ulteriori dati tipo luogo di morte e/o luogo di sepoltura);
09) GRANATA ATTILIO nato a San Fili il 13 settembre 1921 e deceduto/disperso il 6 gennaio 1943 sul fronte russo (non si conoscono ulteriori dati tipo luogo di morte e/o luogo di sepoltura);
10) LIO FRANCESCO nato a San Fili il 25 ottobre 1922 e dato per disperso l'1settembre del 1942;
11) LIO FRANCESCO nato a San Fili il 17 agosto 1912 data di decesso/dispersione il 20 gennaio 1942 luogo di sepoltura Bombay - "Swree" Sacrario Militare;
12) MARCHESE GIUSEPPE nato a San Fili il 26 novembre 1910 deceduto ad Ordemulé il 13 febbraio 1941;
13) MARINO SALVATORE nato a San Fili il 27 dicembre 1914 dato per deceduto/disperso il 15 marzo 1941 presumibilmente seppellito a Cheren - Cimitero Militare degli Eroi;
14) MAZZUCA GIUSEPPE nato a San Fili l'11 marzo 1918 deceduto/disperso il 12 giugno 1941. Dubbi sul luogo di sepoltura (Sacrario Militare Caduti Oltremare di Bari o Sacrario Militare Italiano di Tripoli);
15) MAZZULLA ANTONIO nato il 6 giugno 1919 a San Fili e deceduto il 16 novembre del 1943. Sepolto nel SACRARIO MILITARE CADUTI 'OLTREMARE' di Bari (deceduto quasi certamente in Grecia);
16) MAZZULLA LUIGI nato il 12 dicembre del 1915 a San Fili e deceduto a Corfù l'8 settembre del 1943;
17) NOTO GIOVANNI nato a San Fili il 13 maggio 1901 dato per deceduto/disperso il 3 febbraio del 1943;
18) SAGGIO FRANCESCO nato a San Fili il 10 gennaio 1921 e dato per disperso il 18 settembre 1941;
19) STORINO GIUSEPPE nato a San Fili il 20 maggio 1919 (Sacrario Militare Caduti Oltremare di Bari o Sacrario Militare Italiano di Tripoli o BARDIA);
(work in progress).
20) TROTTA FRANCESCO nato a San Fili il 21 settembre 1920 e deceduto/sepolto a Lecce il 2 luglio del 1943 (San Fili - Cimitero comunale);
...
Ricerca/elenco “work in progress”.
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In effetti solo considerando i venti nostri compaesani, con le striminzite notizie trascritte, che compaiono nel precedente elenco si potrebbe scrivere un saggio (o magari una tesina universitaria) di almeno una cinquantina di pagine. E chissà se su quest’argomento in un prossimo futuro io non ci ritorni su.
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!

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