Articolo pubblicato sul Notiziario Sanfilese del mese di agosto 2018...
by Pietro Perri.
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Giulia Fresca, Franco Sangermano e Giuseppe "Peppe" Esposito. |
Si è svolta domenica 8 luglio 2018 all’interno della sala convegni della
biblioteca comunale “Goffredo Iusi” di San Fili la presentazione ufficiale de
“IL TURNO” ovvero della quarta raccolta di commedie realizzata dal nostro
compaesano Giuseppe “Peppe” Esposito.
La pubblicazione de “IL TURNO”, di fatti il titolo della prima commedia
della raccolta stessa, segue a ruota la pubblicazione delle raccolte “Debole di
ragione” (del 2015), “Da pari a pari” (del 2010) e “Commedie” (del 2004).
In questa nuova fatica di Giuseppe “Peppe” Esposito troviamo le commedie
“IL TURNO” (sottotitolo “Non si cessa mai d’essere se stessi...”) e “La
ricompensa” (sottotitolo “Il nemico del mio nemico è mio amico”).
Copertina della raccolta di commedie "Il turno". |
La presentazione dell’opera è stata curata da una vecchia cara conoscenza
sanfilese: la bravissima dottoressa Giulia Fresca.
Giulia Fresca ha fatto, nel suo prezioso e sempre esauriente intervento,
una erudita disamina sia della raccolta di commedie che veniva presentata in
questa occasione che dell’intero lavoro, e quindi percorso evolutivo, portato
avanti finora da Giuseppe “Peppe” Esposito.
Al tavolo della presidenza, oltre a Giulia Fresca ed all’autore Giuseppe
“Peppe” Esposito, c’era anche il presidente della Pro Loco di San Fili (Ente
che ha patrocinato l’evento) Franco Sangermano che ovviamente ha aperto i
lavori portando i suoi doverosi saluti ai presenti.
A conclusione dei lavori propri della presentazione della raccolta “IL TURNO”
è stata poi data la possibilità al nutrito pubblico presente in sala di
intervenire (anche se più che interventi è il caso di dire che si è trattato di
una discussione a più voci) in merito all’opera stessa.
Pubblico nella sala G. Iusi di San Fili domenica 8 luglio 2018. |
Tra gli interventi sono da segnalare quelli di Michele Montoro (poeta e
filosofo sanfilese), di Franco Gentile, di Laura David (presidente in carica
del Consiglio comunale di San Fili), del dottor Giovanni Carbotti e di Pietro
Perri (presidente dell’Associazione culturale “Uni-versitas Sancti Felicis” di
San Fili).
Quest’ennesima fatica del nostro compaesano Giuseppe “Peppe” Esposito è
comunque la conferma che, anche sul piano di produzione culturale, a San Fili
qualcosa... “Eppur si muove!” (avrebbe detto Galileo Galilei).
Fatto questo breve resoconto della stupenda serata offertaci dagli
organizzatori dell’evento pubblichiamo di seguito una breve sinossi delle
commedie presenti nella raccolta “IL TURNO”.
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Nella prima commedia “IL TURNO” troviamo tre suicidi che si ritrovano
costretti nell'aldilà a dover scontare la pena eterna di rappresentare se
stessi su di un palcoscenico di un teatro che ha in scena una sola sedia con di
fronte un pubblico di morti, diciamo così, “normali”. I morti del pubblico
avranno la possibilità, al contrario loro, di assistere o di uscire dal teatro.
Il dramma e la pena che vivono i tre suicidi diventati per forza “attori” è
quella di non ricordare nulla del loro passato terreno a cominciare dal loro
nome, da ciò che erano e dal motivo che li ha indotti al suicidio. Ognuno di
loro si è dato un nome fittizio, il primo che gli è passato per la testa, per
poter iniziare a recitare. Con una serie di dialoghi drammatici che finiranno
per sfociare nel gusto del paradosso ed nel senso della comicità, i tre
decideranno di ribellarsi ad un “improbabile” regista e ad un pubblico
“guardone”, decidendo di recitare solo per se stessi. Giuseppe “Peppe” Esposito
ne “IL TURNO” ha voluto confrontarsi con il problema della colpa e della relativa
punizione ma risulta del tutto evidente che i personaggi riusciranno ad uscire
da questo semplice schema con la forza della volontà e della ragione.
Nella seconda commedia, ovvero “LA RICOMPENSA”, la trama è alquanto sfumata
per non dire quasi inesistente e il tutto si sviluppa sul tradimento di ogni
sentimento umano positivo.
Gli stati d'animo, le situazioni, la crudeltà dei dialoghi spesso espliciti
a volte nascosti diventano la trave portante dell'intero impianto
drammatico. I personaggi con personalità
molteplici, impegnati ad ingannare per prima se stessi recitano, a loro dire,
la commedia della verità ma hanno come fine ultimo il loro personale interesse.
L'interesse è motivo di tristezza ma allo stesso tempo un mezzo di coercizione
feroce che mantiene i personaggi perennemente nella incertezza, spezzandoli in
una angoscia senza fine. E così la paura di poter perdere ciò che si ha è così
forte da portare uno dei personaggi a rinunciare ad ogni dignità per
assoggettarsi completamente ad un altro pur di raggiungere il proprio scopo. I
personaggi de “LA RICOMPENSA” sono come dei bambini e come loro si rivelano
delle piccole carogne viziose, capricciose, lamentose e ci ricordano molto da
vicino il carattere infantile della società moderna fondata sulla insaziabilità
del desiderio (potere, beni, consumi) e sulla incapacità di essere soddisfatti.
A dirla con Antonin Artaud nel 1934 “Il problema che ora si pone è di
sapere se nel nostro mondo che decade, che si avvia al suicidio, sarà possibile
trovare uomini che attraverso il teatro saranno capaci di restituirci a tutti
noi l'equivalente magico e naturale dei dogmi in cui abbiamo cessato di
credere”.
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!
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