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giovedì 28 marzo 2013

RaiTre Buongiorno Regione (Rubrica a cura della redazione del TGR della Calabria)… in diretta da San Fili. (3)

In piazza san Giovanni, alle 7 della mattina di venerdì 22 marzo 2013, oltre alla troupe mobile della rubrica del TGR della Calabria “Un paese alla volta”, agli ospiti del servizio (incluso lo scrivente), a qualche curioso ed a qualche rompip***e che proprio in quel momento e proprio da quel punto doveva passare con la propria autovettura… c’erano anche un gruppo di operai della forestale (Consorzio - o ex - di Bonifica?). Quindi… eravamo al completo!
… si poteva iniziare la diretta via satellite. Erano ormai le 7 e 30 e (malgrado tutto)… qualcosa andava pure bene.
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La giornalista Emanuela Gemelli a San
Fili il 22 marzo 2013.
Posizionati gli ospiti della diretta, dato qualche consiglio e approntati gli ultimi ritocchi al tutto, la giornalista Emanuela Gemelli si staccò da tutti noi e parti con la presentazione del servizio che a breve sarebbe andato in onda… in diretta da San Fili.
Come detto nella seconda parte, recitò anche i bellissimi versi di un anonimo sanfilese scritti, presumibilmente, nella prima metà del XX secolo:
. ^.
Cinta dai monti, / forte, austera: / s'erge nella valle, / come Colosso dell'Ocean.
San Fili bella: / guardata, ornata da castagni / che alle porte, / al cavalier s'inchina.
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… qualche attimo dopo… rieccoci tra di noi e rieccoci a suddividerci le parti: il sindaco Ottorino Zuccarelli avrebbe parlato del paese in generale, delle sue potenzialità e delle sue difficoltà a ritagliarsi uno spazio nell’attuale riconsiderazione dell’area urbana cosentina; io avrei parlato delle… magare (dopotutto San Fili è e resta… u paise de’ magare!); l’avvocato Iaconetti avrebbe parlato della sua Associazione “FareAmbiente” coadiuvato dal comune amico (suo braccio sinistro in questa occasione) Amedeo Cesario; poco distante Franco Rao avrebbe parlato dell’azienda “Dolci pensieri di Calabria” mostrando un piccolo campionario della produzione della stessa; un rappresentante dell’associazione “La Ginestra” avrebbe parlato del rilancio del Teatro Comunale di San Fili e, dulcis in fundo, avremmo avuto il piacere di sentire recitare una poesia di Chiacchiara (alias don Giovanni Gentile) dall’amico Antonio Asta accompagnato dalla fisarmonica del bravissimo Massimo Aquino.
Il quadro sembrava, così come di fatto è stato, reggere in modo più che apprezzabile.
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Davanti alla chiesa del Carmine giorno
21 marzo 2013... una cinquecento.
… passò qualche minuto quando sul video apparvero le prime immagini (quelle raccolte nella giornata di giovedì 21 marzo 2013, ossia del giorno prima) di San Fili: corso XX Settembre e la parte del centro storico che collega la chiesa della Concezione alla chiesa Madre ed alla chiesa dello Spirito Santo.
Strano, nei pressi della chiesa del Carmine su corso XX Settembre, vedere passare proprio in quel momento, quasi sbucata dall’oltretomba o quanto meno da un passato dimenticato da tempo, una vecchia Fiat Cinquecento.
Strano ma decisamente bello: San Fili è anche e soprattutto questo.
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Il sindaco Ottorino Zuccarelli intervi-
stato da Emanuela Gemelli.
… quella mattina mi ero messo in giacca e cravatta… con un bel cappello sulla testa. Dopotutto si era in diretta RAI… e 3.
Finito l’intervento del sindaco Ottorino Zuccarelli, Emanuela Gemelli (la giornalista) avvicino il microfono al mio viso… mi presentò e mi chiese (così come organizzatici) di parlare della diceria di San Fili… u paise de magare: Cosa sono (o erano) le magare e soprattutto se ce ne sono ancora in circolazione.
A scanso d’equivoci dico in somme linee anche qui… cosa (o chi) sono le magare e soprattutto cosa (o chi) sono le magare di San Fili specificando a priori che le nostre amate magare… sono diverse. Innanzitutto non sono streghe o esseri comunque soggetti ai poteri del Maligno. Sono, o meglio sono state, per diversi secoli, una necessità sociale: erano loro, le nostre donne, ad avere la padronanza del sapere antico della medicina naturale. Sono, o meglio sono state, delle bravissime… erboriste. Erano loro, le nostre donne, nelle campagne o nei piccoli isolati paesi a sopperire all’assenza di medici, ostetriche e via dicendo. Erano loro… le nostre donne… spesso trattate peggio degli animali e quando ci negavano ciò che si pensava fosse un nostro diritto (la violenza nei confronti delle stesse)… eccole destinate al rogo in quanto… streghe.
Pietro Perri (... io?) intervistato dalla
giornalista Emanuela Gemelli.
Una giusta spiegazione del termine “magara” (ovviamente sanfilese) l’ho trovata tempo addietro in un libro che parlava delle “magave” in Sicilia (… non dimentichiamoci che sia la Calabria che la Sicilia facevano parte del Regno di Franceschiello…  ovvero del Regno delle Due Sicilie): “guaritrice di campagna”, può esserci una definizione più azzeccata di queste stupende creature? … delle nostre nonne e qualcuno dice anche delle nostre madri?
Le magare (quelle di San Fili) per ottenere i loro risultati mischiano sapientemente il sacro col profano, la fede con la scienza erboristica… con un tocco di psicologia tramandata da madre a figlia. Dopotutto cosa sarebbe una buona cura senza un bel… foremaluocchiu? … na bella sfascinata? … e magari (… che non sono i maschi delle magare)… nu bellu carmu di viermi?
Ci sono ancora magare operanti a San Fili? … è un po’ il discorso dell’araba fenice: che ci sia tutti lo dicon dove sia nessun lo sa! … qualcuno dice di si e qualcuno dice di no. Io… dico di si! … ma qui lo dico e qui lo nego.
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Dopo di me (del mio intervento) fu il turno dell’avvocato Antonio Iaconetti finire sotto la morsa della diretta, seguì l’amico Franco Rao e l’azienda “Dolci pensieri di Calabria”, l’incaricato dell’Associazione “La Ginestra” e quindi del Teatro Comunale e, dulcis in fundo, Antonio Asta (col piattino) e Massimo Aquino (con la sua magica fisarmonica).
A chiudere il tutto ci penso Antonio Asta con la recita della poesia di don Giovanni Gentile (il poeta dialettale sanfilese Chiacchiara)… “A l’Italia”. Poesia, che ripropongo di seguito molto appropriata per i nostri tempi malgrado sia stata pubblicata nel lontano 1904.
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A l’Italia
Soniettu 

Povera Italia, cumu t’äu ridutta…
Chjina de fame e de pezzenteria:
‘Nvece de saglie sempre scinni sutta:
La chjù sciuddrata si’, disgrazia mia!

Quannu ti piensu mi piglia ‘na gutta:
‘Na tisica mi pari, arrassu sia…
Chi ‘ntra la giuventute è quasi strutta
E cunsumata de ‘sta malatia.

Lu male chi tu tieni ‘un si guarisce;
‘Ncunu gruossu peccatu ài de scuntare:
E’ la manu de Dio chi ti curpisce.

Ma tu jettati ‘nterra a Lu pregare,
E sulu tannu de pregà finisce,
Quannu ti dice ca ti vo sarvare.
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Antonio Asta recita "A l'Italia" di don
Giovanni Gentile (Chiacchiara).
… finita la diretta, salutai la giornalista RAI Emanuela Gemelli ed il suo camerame (quello che ci ha accompagnato nella nostra passeggiata lungo corso XX Settembre e per i vicoletti del centro storico, salutai il sindaco Ottorino Zuccarelli, gli amici ed il resto del personale RAI presenti in piazza san Giovanni e… rieccomi ridato, anima e corpo, alla mia vita d’ordinaria follia.
Spero di non avervi scocciato troppo con questo mio racconto e spero servirà a qualcuno, specie ai Sanfilesi nel Mondo che mancano da anni dal loro paese natio, per  rivivere assopiti… piacevoli ricordi d’un’infanzia che ormai non ritornerà mai più.
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A proposito, potete vedere la registrazione del servizio cliccando sul presente… link:Un paese alla volta - San Fili”.
… un abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
… /pace.

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