Quello stesso pomeriggio
(n.d’a.: di giovedì 21 marzo 2013) chiamai all’amico Antonio Asta chiedendogli
se voleva partecipare ad un servizio in diretta da San Fili che sarebbe stato
realizzato dalla redazione del TG3 della Regione Calabria. Inutile dire che lui
già sapeva tutto e che già… si era imbucato da solo nell’avventura. Mi disse
che avrebbe recitato una poesia del nostro poeta locale Chiacchiara alias don Giovanni Gentile (culercia).
Emanuela Gemelli e Antonio Asta. |
Lo richiamai dopo qualche
minuto chiedendo allo stesso d’invitare anche il comune amico Massimo Aquino…
ovviamente con la sua magica fisarmonica.
… arrivavo in ritardo anche
su questo fronte: l’aveva già invitato. Ci saremmo quindi visti tutti la
mattina successiva, alle sette (decisamente una tragedia della mia vita…
quest’orario) in punto (minuto più minuto meno) in piazza san Giovanni…
sperando in una bella giornata. La mattina di giorno 21 (ossia quando feci da
cicerone alla giornalista Emanuela Gemelli ed al suo collega – come vorrei
ricordare il suo nome per riportarlo in queste pagine - per le viuzze del
centro storico di San Fili) infatti… era freddissimo. La primavera, dalle
nostre parti, si prospettava ancora alquanto lontana.
* * *
Dovendo andare in onda alle 7
e 30 il servizio (in diretta) da San Fili, l’appuntamento era per le 7 in
piazza san Giovanni… di fianco all’ex cinema ora solo Teatro Comunale… arrieti u monumentu!
Ciò significava che io avrei
dovuto mettere la sveglia almeno alle 6 e 10… onde poter coprire i tempi che
avrei perso nel potersi verificare i classici imprevisti di queste… classiche
occasioni: sbagliare vestito, non trovare la cravatta giusta, macchiare la camicia
all’ultimo istante, bucare una ruota… ma proprio a me dovrebbero capitare
queste cose da film comico di quart’ordine? … nel dubbio, va bene anche la
sveglia alle 6 e 10. Dopotutto un’apparizione su RAI3 è pur sempre
un’apparizione su RAI3… anche se a carattere regionale.
Alle 7 meno dieci sentii
squillare il mio cellulare (… anzi, a dire il vero lo sentì squillare mia
moglie. Che inizi ad avere qualche problema d’udito? … si sa, dopo i
cinquanta…!): “Pietro? … sono Emanuela!”
Era Emanuela Gemelli che voleva
accertarsi che non le dessi buca. Dopotutto… chi, oltre me, poteva parlare…
delle magare di San Fili?
“Nessuna paura”, le dissi,
“al massimo in tre minuti sono lì!”
Di minuti me ne servirono
qualcuno in più (dopotutto abito - ospite di mia moglie - nella frazione
Bucita)… ma alle 7 e 5 massimo ero nel
punto dell’impiccagione: 7 in piazza san Giovanni… di fianco all’ex cinema ora
solo Teatro Comunale… arrieti u monumentu!
* * *
Alla stazione c'erano tutti /
dal commissario al sagrestano / alla stazione c'erano tutti / con gli occhi
rossi e il cappello in mano, / a salutare chi per un poco / senza pretese,
senza pretese, / a salutare chi per un poco / portò l'amore nel paese.
.^.
Da sinistra: Ottorino Zuccarelli (il sin- daco), Pietro Perri, Emanuela Gemelli, Antonio Iaconetti e Amedeo Cesario. |
Così recitava il grande
Fabrizio De Andre’ nella sua mitica canzone “Bocca di Rosa”. In piazza san
Giovanni a San Fili in quella fredda mattina del 22 marzo 2013 malgrado la
strarompente presenza dei mezzi di RAI3 (… redazione della Calabria) di gente,
in base alle naturali aspettative, ce n’eravamo ben pochi: pochi, buoni,
rappresentativi e quindi… più che sufficienti.
In piazza san Giovanni trovai
la troupe mobile del TGR della Calabria per quanto riguarda la rubrica “Un
paese alla volta” (… e questa volta, che ci crediate o no, era toccato proprio
a San Fili!), ovviamente tra il folto gruppo spiccava - indaffaratissima - la
giornalista Emanuela Gemelli, il sindaco dott. Ottorino Zuccarelli, Antonio
Asta col comune amico Massimo Aquino (maestro della fisarmonica e non solo)
accompagnati da un terzo che non inquadrai bene (non mi sembra di conoscerlo),
l’avvocato (… imbucato?) Antonio Iaconetti col comune amico Amedeo Cesario (il
primo in qualità di Presidente dell’Associazione FareAmbiente ed il secondo -
per l’occasione - suo braccio… sinistro), un rappresentante dell’Associazione
Ginestra (Associazione che gestisce in questo periodo il Teatro Comunale di San
Fili), Antonio e Francesco Rao titolari dell’azienda “Dolci pensieri di
Calabria”… con tante leccornie uscite dai loro magici laboratori (… non ultimi,
tra queste leccornie, alcuni… paddrun’e
ficu).
* * *
Emanuela Gemelli e Franco Rao. |
Spiccava, ma decisamente non
per molto, su uno dei tavolini approntati per l’esposizione dei prodotti
dell’azienda “Dolci pensieri di Calabria” uno stupendo mastodontico uovo di
pasqua (… cioccolato al latte… unica pecca almeno secondo i miei gusti… ed
anche secondo il mio piccolo problema di “tasso glicemico sotto perenne
controllo”) su cui era stato decorato, in modo artisticamente impeccabile, una
veduta del nostro amato/odiato paesino di San Fili.
Spiccava… ma decisamente non
per molto: basto un assaggio del nostro proverbiale (sempre presente) colpo
vento per farlo non solo finire per terra ma anche e soprattutto finire in
mille pezzi.
Inutile dire che tutti ci
restammo un po’ male per l’accaduto.
Faceva tanta scena e meritava
d’essere inquadrato ma… l’uovo (… e non le uova così come avrebbe sperato
qualche uccellaccio del malaugurio)… era rotto! … irrimediabilmente.
* * *
“Anto’, hai deciso che poesia
recitare?”, chiesi all’amico Antonio Asta.
“… ppecchì, nu’mmi l’à portata tu?”, fu la sua pronta disarmante
domanda/risposta alla mia domanda.
“… m’avevi detto forse che te
l’avrei dovuta portare io, Anto’?” fu la mia disarmante domanda risposta alla
sua disarmante domanda/risposta alla mia domanda.
“Massimo”, disse Antonio
rivolgendosi all’Aquino, “… àmu de fuje
n’attimu ara casa c’aju de pigliare u libru de Chiacchiara. M’ha de’
accumpagnare ccu ra machina!”
E fu così che per qualche
minuto perdemmo di vista Antonio Asta e Massimo Aquino… con sempre più paura,
da parte un po’ di tutti, per la riuscita del collegamento.
Antonio e Massimo riuscirono
a fare in tempo ad andare a casa del primo, a prendere il libro con le poesie
del Chiacchiara (alias don Giovanni
Gentile… poeta dialettale sanfilese) e a ritornare in tempo per gli ultimi
preparativi (posizionamento dei presenti ecc.) prima del collegamento… via
satellite.
Particolare del campanile della Chiesa Madre o dell'Annunziata. |
Nel frattempo io mi ero
premunito di dare, alla giornalista Emanuela Gemelli, una poesia di un anonimo
sanfilese scritta presumibilmente nella prima metà del XX secolo. Poesia che
riporto di seguitò e che servì, di lì a poco e letta dall’Emanuela, ad aprire
l’intero servizio.
.^.
Cinta dai monti, / forte, austera: / s'erge nella
valle, / come Colosso dell'Ocean.
San Fili bella: / guardata, ornata da castagni /
che alle porte, / al cavalier s'inchina.
.^.
… e l’inizio della seconda
giornata. Il seguito e, forse, la fine? … alla prossima puntata.
* * *
… un caro abbraccio dal sempre vostro affezionato
Pietro Perri.
… /pace.
Nessun commento:
Posta un commento