Il Blog di Pietro Perri dedicato a San Fili (uno dei più bei paesi della provincia di Cosenza) e ai Sanfilesi nel Mondo.
A chi non ha il coraggio di firmarsi ma non si vergogna di offendere anche a chi non (?) lo merita.
sabato 17 aprile 2010
Notizie che meritano d'essere riportate: "Nuoto, domenica a San Fili i campionati Cip e Fisdir".
venerdì 16 aprile 2010
Speciale elezioni San Fili 2010: la nuova Giunta municipale.
Ricordate che anch'io sono stato uno dei trombati (anche se solo per un soffio... visto che sono stato il primo dei non eletti) delle passate elezioni amministrative che si sono tenute a San Fili il 28 e 29 marzo scorsi?
per la serie "Fb" (leggasi "Facebook") colpisce ancora... due giorni fa ricevo da una (spero) cara amica il seguente messaggio:
"ciao Pietro, sai perchè non ti hanno votato? perchè qualcuno non ha mai dimenticato il tuo egoismo scolastico e di quando, anche in sede di esami, non volevi passare il compito....".
Colpito, è il caso di dire, ed anche affondato! ... questa mia cara e simpatica amica (che, almeno per quanto riguarda il profilo segnalato su Facebook, non ricordo neanche d'aver conosciuto... ma spero di conoscere quanto prima) le cui iniziali sono... (omissis) ... (nel rispetto della privacy non mi sembra legittimo dire altro) mi ha posto di fronte ad un difficile dilemma: ero veramente così stronzo a scuola da meritare una vendetta così crudele anche dopo circa trenta anni? ... dopotutto gli esami di maturità li ho dati nel lontano mese di giugno del 1982.
... per affermare ciò, comunque, miss "Crudelia De Mon" deve conoscermi più che bene e personalmente vorrei sapere se dietro quel nome e quel cognome non si nasconde qualche altra cara amica e che il motivo di una tale crudele (fredda) vendetta sia per qualcosa di diversa natura che non il mio egoismo scolastico ed il fatto che all'epoca "non volevo" (notare bene: "non volevo" e non "che non ho") passare il compito.
... ma ero veramente così stronzo a scuola?
Se miss "Crudelia De Mon" invese fosse ben altra persona... semmai mi mozzicherei il labbro per ben altro motivo che non per il rimorso d'aver perso in questo stupido modo la mia seconda occasione di poggiare il mio osso sacro su ua comoda sedia del Consiglio comunale di San Fili.
... ovviamente sto facendo mente locale su chi, tra i miei ex compagni (ex compagne in particolare) di scuola, ha votato a San Fili in queste ultime elezioni.
Mi auguro vivamente che miss "Crudelia De Mon" risponda (ovviamente su Facebook) alla mia disinteressata (?) richiesta d'amicizia.
... un bacione a tutti... incluso a miss "Crudelia De Mon".
... /pace!
lunedì 8 marzo 2010
Bettino Craxi? ... c'eravamo in tanti! ... e c'eravamo tanto amati!
Foto a sinistra (ripresa dal web): Benedetto "Bettino" Craxi.
* * *
(…) Premetto che non sono abituato a sputare né sul mio passato e né nel
piatto in cui mangi in quanto ogni qual volta ho fatto qualcosa l’ho sempre
fatta alla luce del sole, in piena coerenza con le mie idee ed i miei ideali, e
nel rispetto delle regole civili e democratiche che la società mi ha messo a
disposizione.
Quindi non ho capito perché dovrei vergognarmi d’esistere (e/o d’essere
esistito in un determinato modo e con determinate convinzioni) così come si
vergognano tanti altri miei conoscenti che cercano di nascondere il
proprio passato o il passato dei propri familiari (…).
Spesso tengo a ricordare la mia ex (?) appartenenza al
Partito Socialista Italiano (purtroppo oggi, periodo in cui ce ne sarebbe stato
tantissimo bisogno della sua storica presenza, caduto in disgrazia) e del
rispetto che ho nutrito e nutro per la grande figura dello statista Bettino
Craxi.
Dopotutto non mi sembra che chi ci amministra oggi a livello nazionale,
regionale, provinciale o comunale possa definirsi alla sua altezza (…).
Durante il periodo che Craxi è stato al potere in Italia tanti dei suoi
odierni denigratori (o padri degli odierni denigratori di professione) alla
tavola imbandita da questo stupendo, mastodontico personaggio e dai suoi
compagni di Partito vi hanno famelicamente partecipato… così come Giuda
nell’ultima cena.
E così come quest’ultimo oggi si comportano… tranne nella parte in cui
finisce per espiare il suo più grande peccato.
Qualcun altro anche come Simon Pietro, a dire il vero, sempre pronto a
rinnegare (almeno tre volte prima che canti il gallo) il proprio rapporto col
maestro.
Grazie all’azione (politica) sociale di Bettino Craxi in tanti, anche
Sanfilesi, nel periodo compreso tra il 1975 ed il 2000 (in quanto gli
strascichi del benessere si sono visti anche dopo la sua scomparsa politica) in
tanti hanno potuto frequentare la scuola fino a raggiungere titoli di studio ed opportunità di formazione di libertà d'espressione e di evoluzione personale decisamente invidiabili.
Quando certi titoli di studio (tipo lauree e similari) si davano anche per
merito persino in Calabria… non tutti ma comunque in buona percentuale.
Forse anche adesso.
Cosa facevano nel periodo in cui Craxi “finanziava (o ne permetteva il finanziamento)
illecitamente i Partiti dell’intero arco costituzionale”.
Dopotutto dicono che per questo venne condannato… sulla parola. O più che
sulla parola dei denigratori di professione (membri della sinistra alternativa
al Partito Socialista Italiano) sul fatto di aver detto pubblicamente in
Parlamento: “Nel sistema c’eravamo tutti!”
E fu quella l’affermazione che gli acquistò un biglietto solo andata per
Hammamet in Tunisia.
Molti politici e pseudo politici sanfilesi coadiuvati da qualche dipendente
comunale? … familiari (in qualche caso) anche di qualche odierno denigratore
del grande statista italiano?
Tutti assolti e tutti innocenti? … il dubbio, purtroppo, su qualcuno resta!
… assolvono ed archiviano i giudici mentre i conoscenti continuano a chiedersi
quanto ci sia stato di vero e quanto di inventato.
In tanti mangiavano, mi si permetta tale modo di dire, alla tavola di
Bettino Craxi.
(…) Una situazione che si è incancrenita nel post Bettino Craxi/Prima Repubblica/Antonio di Pietro (quest’ultimo il colpo di grazia alla sovranità popolare italiana. Colpo di grazia inferto quasi certamente su delega degli eterni malefici UESSEA).
Oggi più che ai tempi di Bettino
Craxi o di Giulio Andreotti non raramente assistiamo all’evolversi di tanti
lavori pubblici realizzati a più livelli amministrativi molti dei quali ci
costano (…) - per incapacità dei progettisti o dei direttori dei lavori? - più
in riparazione che non se li dovessimo realizzare altre tre o quattro volte da
zero.
Il tutto per il bene delle Comunità in cui si vive?
Nelle piccole realtà (ed in Calabria la stessa Regione Calabria alla fine è
una piccola realtà) ci conosciamo tutti e se qualcuno non si ricorda più del
proprio passato o del passato di qualche suo stretto familiare… gli basta fare
un abbonamento online al sito della “Gazzetta del Sud” (…), entrare
nell’opzione “Archivio” e immettere, come parole di ricerca, il proprio nome e
cognome o il cognome e nome del proprio caro familiare. E non si meravigli
d’essere (lui o il proprio familiare) così “malauguratamente” … famoso?
Craxi ha ammesso le sue colpe (e purtroppo anche le colpe dei suoi
commensali… gravissimo errore) e per le sue colpe ha pagato.
Chi non ha pagato è chi, interpellato dai vari Pubblici Ministeri, ha
negato la propria presenza alla tavola di Bettino Craxi, ossia il vero ed unico
disonesto! … quello che anche dopo la scomparsa del grande statista continua
regolarmente a ricevere avvisi di garanzia!
Spesso il popolo stesso.
C'è stata, altresì, in quel periodo anche da noi gente che ha mangiato
indirettamente alla tavola imbandita da Bettino Craxi e company. Gente che per
questo motivo oggi fa ancor di più la puritana.
Vogliamo parlare delle varie assunzioni clientelari in enti pubblici
locali? ... di gente che anche nei nostri piccoli paesini ancora si doveva
indire un concorso e già l'anno prima si supponeva (…) indovinandoci chi
avrebbe vinto tale concorso?
Quando non si rispettano le regole del convivere democratico e nel rispetto
dei diritti anche degli altri cittadini (concittadini) non possiamo dire di
essere puliti, diversi o più onesti di determinati personaggi.
Non è l'importo della truffa che ci fa essere disonesti o tangentisti: è
l'atto in sé e per sé.
Chi ruba un euro solo per il gusto di rubare è ladro quanto colui che ruba
un milione d'euro solo per il gusto di rubare.
Solo che il secondo è più intelligente del primo!
Ovviamente un discorso a parte va fatto per chi si appropria (si appropria…
non ruba!) di qualcosa per necessità… non ruba. Chi si appropria di qualcosa
per necessità fa valere il suo diritto alla vita. Un diritto negatogli da
esseri spregevoli che tengono crudelmente ed indebitamente in mano la vita
degli altri.
Chi evade le tasse, anche di un solo euro, non è diverso da chi si becca
una tangente: comunque ha arrecato un danno alla Comunità!
Diciamo la verità: un po' Bettino Craxi lo è stato almeno il sessanta
settanta per cento (forse qualcosa anche di più) del Popolo Italiano e quindi anche
di noi Sanfilesi.
E per essere un po' Bettino Craxi non era (né è necessario) essere iscritti
al Partito Socialista Italiano.
Ma solo nel poco di negativo che si possa trovare nello stesso. Sicuramente
non nel suo amore per lo Stato Italiano e per la Carta Costituzionale di tale
Stato.
A volte, negli anni d’oro del Partito Socialista Italiano targato Bettino
Craxi, non era neanche necessario essere iscritto ad un qualsivoglia Partito
politico: bastava essere parente (o amico) di Tizio, Caio o Sempronio! ... in
quei fantastici anni (ma sono poi veramente finiti quegli anni?) c'era persino
gente che vendeva la propria dignità di libero elettore per un misero buono di
benzina.
Il problema resta sempre e comunque lo stesso: il prezzo in cui si valuta
(o svaluta) la propria dignità.
E mi auguro che con tali affermazioni non debba anche io prenotare un volo
per Hammamet!
Odio il caldo eccessivo!
(…) A pagare ci pensa, e purtroppo ci pensano ancora, i cittadini privi di
coraggio o stracarichi di dignità (il che a volte è la stessa cosa) con i
regolari aumenti di tasse o con il taglio dei servizi/negazione dei diritti acquisiti/negazione
dei diritti elementari.
Per questo ed altro io continuo a riconoscere (così come in questi anni di
revisionismo sta facendo anche la parte moralmente sana d'Italia) la grandezza
di Bettino Craxi e del "Riformismo Craxiano".
(…) Personalmente continuo ad invitare ai miei detrattori (che sembra
aumentino sempre di più) ad alzare il tiro… a librarci tutti in volo: abbiamo
le ali per farlo ed è doveroso, nei confronti di chi ci legge ed ascolta,
farlo.
(…) L’offesa personale non è altro che offesa personale. L’offesa personale
non è né “strategia politica” né “umorismo” da bassifondi o da cantina di quart’ordine.
L’offesa personale quando non è maleducazione è sicuramente ineducazione.
L’offesa personale, come le cicatrici a seguito d’una brutta ferita,
possono durare una vita e non scomparire nell’arco di un semplice fatto
limitato a pochi attimi della nostra vita (…).
Mitico indimenticabile unico ed insostituibile (per l'Italia) Bettino Craxi.
* * *
Un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!
sabato 6 marzo 2010
Elezioni San Fili 2010: il motivo d'una candidatura.
venerdì 22 gennaio 2010
No ai crocifissi nelle scuole pubbliche italiane... e possibilmente no anche ai preti.

Nella foto a sinistra:
Cristofano dell'Altissimo, Ritratto di Papa Alessandro VI, Corridoio vasariano,
Firenze. Immagine ripresa dal web. Post by Pietro Perri pubblicato il 22
gennaio del 2010.
*
* *
No ai crocifissi nelle scuole pubbliche
italiane... e possibilmente no anche ai preti (alcuni di loro hanno già
combinato abbastanza guai).
In questi ultimi giorni, sarà perché siamo
vicini ad una tornata elettorale (...) si è ritornati in modo forte a parlare
in Italia della sentenza della Corte Europea dei diritti dell'uomo di
Strasburgo che ci impone, nelle scuole pubbliche italiane, di togliere i
crocifissi dalle pareti.
Inutile dire che tutto ciò, come al
solito, suona decisamente strano e ciò almeno per due validi motivi:
1.
l'Italia ci aveva già
pensato da sé a fare idonee leggi in difesa della libertà di pensiero e
religiosa dell'Uomo (e sotto riporto un breve iter su questo fronte);
ci sono veramente tanti elettori stupidi da votare ad una determinata
coalizione politica solo perché questa, dopo aver affamato gli
italiani, dopo aver messo in croce (è proprio il caso di dirlo) tanti onesti
padri di famiglia e giovani di belle speranze... adesso gli riempie gli occhi
con un inqualificabile pezzo di legno attaccato ad un muro?
3.
Cristo il sottoscritto
se lo porta nel cuore e sicuramente non l'avrebbe crocifisso 2000 anni addietro…se
non per ragioni politiche o di beceri interessi personali o di casta.
Fin dal 1946 la Costituzione repubblicana
garantisce, nell'articolo 3, l'uguaglianza degli individui a prescindere anche
dalla religione, il che rappresenta l'abolizione de facto della religione di
Stato in Italia, cui si giunse ufficialmente con la revisione dei Patti
Lateranensi del 1984, e con la sentenza 203/1989 della Corte Costituzionale che
sancisce che la laicità è il principio supremo dello Stato.
Chissà perché continuiamo ad incavolarci
sul fatto che continuino a dirci di togliere i crocifissi dalle scuole
italiane... se noi è da tempo che li abbiamo tolti per legge.
Ma forse il guaio e che noi italiani
abbiamo tante leggi nel cassetto da non ricordarci neanche quelle che
(intelligentemente o stupidamente) il nostro Parlamento ha approvato e/o
continua ad approvare.
L'obbligo di affiggere i crocifissi nelle
scuole fu istituito con i Regi Decreti 965/1924 e 1297/1928, ai sensi dello
Statuto albertino, in epoca fascista.
Il Consiglio di Stato si espresse a favore
della presenza dei crocifissi nelle scuole nel 1988, nonostante il
Cattolicesimo non fosse più religione di stato.
Ma nel 1997 la Corte Costituzionale dice
l'esatto contrario, esprimendo parere contrario sulla presenza dei crocifissi
nelle aule scolastiche, specie durante le votazioni.
Persino don Lorenzo Milani (prete di
frontiera cui oggi si rifanno anche gli ignoranti che all'epoca volevano
metterlo alla gogna... suoi colleghi di lavoro), quando faceva scuola nella
parrocchia di Calenzano, metteva nel cassetto il crocifisso per rispetto delle
convinzioni di ciascuno dei suoi studenti. Il tutto all'insegna della logica di
“Meno croce e più Vangelo”.
Nel 1953 nel primo giorno di scuola
popolare, don Lorenzo Milani, ucciso da quella stessa gerarchia che oggi lo
annette al sistema, tolse il crocifisso dalla parete della sala parrocchiale
«perché non doveva esserci neppure un simbolo che facesse pensare che quella
fosse una scuola confessionale».
L'Italia dovrebbe riflettere, gli italiani
(cristiani, cattolici, atei) dovremmo riflettere.
L'Italia è uno stato laico! ... facciamo
una petizione in cui si chieda che anche il Vaticano diventi finalmente uno
stato laico.
Per il bene dell'Italia e dell'Europa il
motto sia unico: libertà, uguaglianza, fratellanza! Affinché la rivoluzione
francese del 1789 non sia stato un atto vano... e non si debba ripetere, magari
fra due o tre secoli, in tutta la sua crudeltà.
Le radici cristiane (ma forse qualcuno, ex
inquisitore o inquisitore del terzo millennio, vorrebbe dare alla parola
“cristiane” il significato di “cattoliche”) dell'Europa? ... basta ricordarsi
il periodo dell'Inquisizione (o di papa Alessandro VI alias papa Borgia) per
metterci in testa una volta per tutte che è meglio scordarci d'averle mai
avute, ammesso e non concesso che li abbiamo avute, tali radici.
Quante donne (streghe?), quanti uomini
d'intelletto e di scienza, quanti pensatori, quanti poveri ignoranti sono
passati all'aldilà, e non solo in Europa, nel nome della difesa della santa
fede, nel nome di Cristo.
Intere comunità sono state decimate nei
secoli solo perché, in altri tempi, avevano messo in discussione la legittimità
e la santità di un papato (un clero) corrotto.
Giudici indiscussi ed inappellabili? ... i
preti (il clero) ed i loro sgherri.
Un clero che, vedasi il caso dei preti
pedofili, dei preti intrallazzieri (non dimentichiamoci il caso di don Luberto
e dei malati psichici dell'Istituto Papa Giovanni XX di Serra d'Aiello in
Calabria) o degli scandali economici a livello locale, nazionale
ed internazionale (agli inizi del XX secolo fu il caso della Banca Romana,
verso la fine del XX secolo fu il caso del Banco Ambrosiano), sembra aver perso
il pelo ma decisamente non il vizio.
Nessuno tocchi Caino! ... si va da più
tempo gridando ai quattro angoli della terra. Ed i cristiani amino Cristo per
quello che ha detto e fatto e non per come è stato giustiziato dal clero del
suo tempo... dai sacerdoti del tempio.
Chi si iscrive ad una scuola pubblica deve
sapere che quella è una scuola pubblica e in quanto tale una scuola laica. chi
entra in un ospedale pubblico (finanziato con i soldi dei contribuenti dove i
contribuenti non sono solo cattolici ma legati a tutte le confessioni
presenti sul territorio nazionale) deve sapere che quell'ospedale è pubblico e
laico.
Chi vuole vedere un crocefisso inchiodato
ad una parete che si iscriva in una scuola cattolica (che tra l'altro si frega
pure i soldi dei contribuenti non cattolici) o si ricoveri in un ospedale
finanziato (?) e gestito da cattolici.
Siamo, se ne siamo capaci, seri!
Un caro abbraccio a tutti dal sempre
vostro affezionato Pietro Perri.
(P.S.: se mi telefonate fra due o tre
decenni vi dirò come si sta all'Inferno).
... /pace!
sabato 16 gennaio 2010
Aforismi & C. by Pietro Perri (parte prima).
Pensavo... è vero: non bisogna mettere il vino nuovo nelle botti vecchie in quanto le botti vecchie rischiano di rompersi perdendo in tal caso il vino e le botti. Ma è anche verso che se non c'é altro mezzo che costringa l'oste a cambiare le botti... per quel che mi riguarda, ben venga il vino nuovo nelle botti vecchie! ... prossimo anno? ... vino nuovo in botti nuove!
Il diritto a tacere (...) si estrinseca tacendo.
Ci fu un tempo in cui io non volevo che le mie parole, spesso travisate da pseudo ignoranti di turno, finissero sulla bocca di tutti. Non trovai nulla di meglio da fare, in quel caso, di tacere! ... oggi me ne pento: chi ha da dire qualcosa è giusto che la dica (fregandosene degli intolleranti e degli ignoranti in azione)!
venerdì 6 novembre 2009
Emigrante? No, turista! Forse che il calabrese (magari santufilise) non può fare il turista?

Nella foto a sinistra (scatto firmato da mia moglie Orietta) io nel 2009 su uno dei crateri (spenti da tempo) del vulcano Etna in Sicilia.
“Emigrante? No, turista! Forse che un calabrese (magari santufilise) non
può fare il turista?”
Diciamo la verità, questa frase non è mia o quantomeno non è proprio mia,
l'ho ripresa da un celebre scambio di battute presente nel film “Ricomincio da
tre” del mitico, compianto, attore napoletano Massimo Troisi.
“Emigrante?”, gli chiede la futura compagna nordista (in quanto, in
base ad un luogo comune, un meridionale in Alt’Italia non può che essere un
emigrante), e lui risponde: “No, ccà pare ca 'o napulitano”, leggasi
meridionale e/o santufilise, “nun pò viaggià, pò sulamente emigrà,
perciò uno esce, nun pò ffà 'nu viaggio...'o napulitano”, si continui a
leggere meridionale e/o santufilise, “invece viaggia!!”
Nella sua stupenda acutezza comunque Troisi alla fine del film, e nel film,
si rivela per quello che in realtà è: il classico “emigrante meridionale”.
La sua frase, comunque ci evidenzia una tragica realtà: effettivamente
quando viaggia anche per una semplicissima vacanza di piacere il meridionale si
trova a far fronte a tutta una serie di problemi tecnici che di fatto lo fanno
sentire imprigionato nel classico luogo comune che… un meridionale non può
viaggiare se non per emigrare.
E' da un po’ di anni a questa parte che, rinunciando ai miei consueti
giorni estivi al mare (ma anche ai tre pacchetti di sigarette al giorno che in
altri tempi fumavo senza neanche rendermene conto), concentro spese e tempo
(accompagnato dalla mia dolce metà) per fare un viaggetto di piacere in qualche
nazione che si affaccia sul Mediterraneo o in qualche regione d'Italia più o
meno distante da quella in cui vivo... ovvero dalla Calabria.
Ogni volta che metto il piede fuori dalla Calabria mi sento, quando non mi
ci fanno sentire gli altri (quelli delle regioni in cui metto piede), come
fossi un emigrante... se non per necessità di lavoro o di un migliore tenore di
vita (mi sta bene quello che c'ho)... sicuramente per necessità culturale.
Mi sento un emigrante quando tramite internet (o quando mi rivolgo a
qualche agenzia di viaggi organizzati… tour operator) provo a prenotare un
qualsiasi viaggio/vacanza organizzato o una stanza in un qualsiasi hotel fuori
regione. Molti miei interlocutori (non tutti a dire il vero… le mosche bianche
esistono anche in quest’ambiente) mi fanno sentire decisamente calabrese, quasi,
per loro, fossi un africano del nord. E gli africani del nord fuori dal proprio
continente, lo sappiamo bene (dopotutto un po’ razzisti lo siamo anche noi
calabresi… sanfilesi), al 99% possono essere solo emigranti.
Dopotutto lo vogliono anche e soprattutto coloro che tirano le fila del
sistema Italia (Italia Meridionale in particolare), che io mi senta tale.
Che io, fuori dalla Calabria mi senta (e mi convinca pure) di essere solo
un emigrante in cerca (quasi elemosinandola) d’una speranza per un futuro
migliore.
Mi sento emigrante quando salgo su uno dei treni della rete ferroviaria
meridionale (quella che va da Roma in giù): treni “ultramoderni” (si fa
per dire) da anni dismessi dalle reti ferroviarie del resto d'Italia.
Il Meridione deve contentarsi sempre d’una scelta di “seconda mano”…
anche nei trasporti… non solo nella sanità e nei vari diritti che qualificano
come cittadino un qualsiasi essere umano,
Dopotutto il meridionale viaggia in cerca di lavoro (quindi “emigra”),
non per piacere.
E chi ha necessità di viaggiare (per lavoro, per problemi di salute, per
studio…) può farlo anche tappandosi il naso sugli odori circostanti o chiudendo
un occhio persino sull'igiene dei sedili del mezzo di trasporto o sull'ambiente di
viaggio.
La tariffa del biglietto stranamente, però, quando non è uguale al resto
d'Italia (a parità di distanza)... lo è abbondantemente superiore.
Dopotutto viaggiare per necessità… è un lusso.
Verso la fine di ottobre 2009 ho fatto una crociera sul Mediterraneo,
partendo da Civitavecchia e toccando i porti di Genova, Marsiglia, Barcellona,
Tunisi, Malta e Messina. Crociera decisamente stupenda.
Inutile dire che malgrado abbia chiesto a varie agenzie di trovarmi una
cabina con partenza da Messina (visto che Messina era uno dei porti in cui
attraccava la nave), l'impresa si dimostrò fin dall'inizio decisamente ardua.
L’unico porto a disposizione (disposto ad accogliere due meridionali non
emigranti) in quell’occasione era Civitavecchia. E non vi dico cosa significa,
per un calabrese, partire in crociera da Civitavecchia… in costo non solo di
tempo ma anche e soprattutto di denaro.
Il meridionale se vuole fare un viaggio di piacere deve innanzitutto
dimostrare di non essere un meridionale... magari partendo da una città posta
geograficamente da Napoli, meglio se da Roma, in su.
Strano a dirsi ma ogni volta che ho fatto partecipato ad un tour
organizzato (in particolare a quelli caratterizzati da una certa valenza
culturale) mi è andata bene se ho potuto collegarmi al resto del gruppo a
Napoli. Diversamente… partenza obbligatoria da Roma (aeroporto di Fiumicino o
porto di Civitavecchia).
Ciò infatti comporta un biglietto d'andata e ritorno verso il luogo
d'incontro dei vacanzieri, una notte o due in albergo (per essere puntuali al
luogo d'incontro), almeno tre pasti fuori programma... il tutto moltiplicato
due, considerato che viaggio con mia moglie.
In poche parole un qualsiasi viaggio di piacere ad un meridionale finisce
per costare almeno quattro o cinquecento euro in più di quello che costa ad un
italiano del centro nord.
Per non parlare, se uno abita in un paesino tipo San Fili (CS), della
difficoltà di raggiungere una qualsiasi stazione ferroviaria o un aeroporto.
Altro che Africa, devi sempre e comunque ringraziare qualcuno che ti dia
uno strappo... e quindi qualcuno dovrà sempre e comunque sapere dove vai a
sciacquarti le *****.
Dite che invece di chiedere il piacere ad un amico potrei benissimo
utilizzare la mia macchina?
Ed anche questa scelta prevede dei costi non indifferenti (tipo pagare dei
parcheggi custoditi possibilmente giorno e notte) o quanto meno il rischio di
doverti acquistare, al rientro, una nuova macchina.
Un esempio? ...
Da sanfilese volete partire con la vostra macchina per raggiungere la
stazione di Paola (CS) o quella di Castiglione cosentino?
Provate a cercare un parcheggio coperto (e quindi garantito) in loco (nei
pressi della stazione) dove lasciare la vostra autovettura per sette o otto
giorni.
Io non ci sono riuscito.
Da Napoli in su ne avrei trovato diecimila.
In altri tempi (l'anno scorso, ovvero nel 2008) sono salito alla stazione
di Paola (CS) su un treno della serie Eurostar.
Ero diretto a Napoli dove avevo prenotato una notte in un hotel nei pressi
della stazione centrale.
Giunti a Sapri... il treno si rompe (dopotutto viaggiavamo in su un treno “ultramoderno”
dismesso dalle ferrovie del nord’Italia ormai da decenni). Dovevamo coprire il
tratto in poco più di due ore e mezza… ce ne mettemmo quasi cinque!
Trenitalia ci rimborsò il 40% dell'importo del biglietto... con un buono da
utilizzare entro sei mesi dall'emissione.
Che presa per i fondelli (leggasi “c*lo”): Trenitalia non sa che il
99% dei meridionali sono emigranti “per scelta” e che quando può farlo un
viaggio…può fare appena un solo viaggio di piacere all'anno?
Perché per il meridionale un viaggio verso il nord (se non in Francia, in
Germania o in Svizzera…) in cerca di un lavoro altro non è se non un viaggio di
piacere.
Il buono sconto “elemosinatomi” da Trenitalia? Perso! Rimasto inutilizzato
come se non l’avessi mai ricevuto.
Mi auguro vivamente che gli alti dirigenti della società se li prendano in
medicine i miei soldi “non restituitimi a causa del disagio subito”.
Dimenticavo, anche Trenitalia (visto i mezzi che ci mette a disposizione
per viaggiare) è sicura che il meridionale quando viaggia, viaggia per emigrare
ed un emigrante un paio di viaggi all'anno, lo sa benissimo la dirigenza di
Trenitalia, un paio di viaggi all'anno li fa sicuramente. Perché Trenitalia
considera viaggio sia l’andata che il ritorno. Mentre il turista meridionale (l’emigrante
per vocazione) stupidamente considera un solo viaggio l’andata ed il ritorno da
una stessa località nel giro magari di 7 o am massimo venti giorni.
Quindi, emigrante?
Si!
Perché sono un meridionale (anche se santufilise de Cusenza) e come
tale non posso essere, quando viaggio, che un emigrante!
Un emigrante della cultura!
* * *
Un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace!
N.B.: Ho scritto questo post nell’ormai lontano 2009 e, ritenendolo non del
tutto superato dal tempo e dagli eventi, nel mese di agosto del 2024 ho pensato
di riprenderlo e di riproporlo… riveduto e corrotto. Dopotutto… continuiamo ad
essere in Calabria.