A chi non ha il coraggio di firmarsi ma non si vergogna di offendere anche a chi non (?) lo merita.

Eventuali commenti a post di questo blog non verranno pubblicati sia se offensivi per l'opinione pubblica e sia se non sottoscritti dai relativi autori. Se non avete il coraggio di firmarvi e quindi di rendervi civilmente rintracciabili... siete pregati di tesorizzare il vostro prezioso tempo in modo più intelligente (se vi sforzate un pochino magari per sbaglio ci riuscirete pure).
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Ricordo ad ogni buon file l'indirizzo di posta elettronica legata a questo sito/blog: pietroperri@alice.it

martedì 31 dicembre 2024

Il 2025 secondo l'oracolo della Mano di Fatima... by Pietro Perri.

Non essendo bisestile come il 2024... abbiamo qualche speranza in più sul fatto che nel 2025 un asteroide non colpisca la Terra.

L'importante è sopravvivere fino a capodanno.

(Ore 23:45 del 31 dicembre del 2024)

Comunque secondo l'oracolo della Mano di Fatima (legato alla numerologia) il tutto cambia di poco: il 4 (audacia, saggezza, potere) con il 5 (felicità, ricchezza, matrimonio)  finale.

Ovviamente le definizioni tra parentesi, dei numeri 4 e 5, sono da interpretare.

Però se proviamo a decifrare il quattro nelle sue audacia/potere" anche le guerre ci stanno. Ciò che non ci sta è la saggezza dei leaders mondiali. Il cinque finale (del 2025) parla comunque di "felicità, ricchezza e matrimonio" il che a livello mondiale potrebbe comunque essere sinonimo di pace e ripresa economica.

Resta purtroppo il 2000 che significa "divorzio/divisione" (cosa che purtroppo, secondo la lettura dell'oracolo segnerà l'intero millennio), lo zero all'interno dei quattro numeri (segno di mancanza di qualcosa e quindi follia), il venticinque (Intelligenza e fertilità) ed il venti (tristezza è rigidità).

Il venticinque dovrebbe caratterizzare la prima parte dell'anno mentre il venti la seconda parte con il cinque di chiusura.

Quindi gli unici periodi legati a veri e propri disagi (economici o di semplice magari immotivata preoccupazione) dovrebbero essere tra i mesi di agosto e novembre. Con un mese di dicembre destinato come al solito alla chiusura del bilancio di fine anno. 

Un bilancio che, a confronto di questo che ci stiamo lasciando alle spalle, non dovrebbe essere, a livello internazionale, poi tanto brutto... anzi.

Sicuramente molto meno brutto del 2024.

Buon 2025 a tutti... by Pietro Perri.


(post work in progress) 

martedì 24 dicembre 2024

Auguri di Buon Natale a tutti gli amici (e non solo) affezionati lettori di questo blog.

A sinistra vediamo la scannerizzazione d'una stupenda cartolina augurale realizzata a mano (e su esemplare unico) da Franco Fato… un caro amico d'Oltreoceano (originario comunque di San Fili - CS) passato prematuramente a miglior vita qualche anno addietro.

Quindi non una semplice cartolina augurale ma un vero regalo dato con tutto il cuore. Un regalo con un dono che va oltre l’umano concepibile: il proprio tempo. Ed il proprio tempo si può regalare solo alle persone cui si tiene, per un motivo o per un altro, veramente.

Non ti ho ringraziato quando ne avevo il tempo ma lo faccio oggi con tutto il cuore: ovunque tu sia, Franco, grazie.

By Pietro Perri.

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Gesù di Nazareth Maria e Giuseppe.

Mi è sempre più difficile credere nella natura divina di Gesù figlio di Giuseppe e di Maria ma non metterò mai in dubbio (da uomo del dubbio) la sua vita terrena e ciò che hanno rappresentato lui e la sua famiglia per l’Umanità.

Gesù figlio di Giuseppe e di Maria è sinonimo di famiglia e non c’è nel mondo niente di più bello della propria famiglia. Un “bene prezioso” questo che sovente viene calpestato (neanche fossero “perle date ai porci” per rifarci ad una parabola dei Vangeli) sia a causa di stupide incomprensioni che perché vittime di una malsana società moderna che cerca di isolare gli individui forse per gestirli meglio.

Fuori dalla famiglia ed isolati non siamo niente: difendete così come l’ha difeso Maria di Nazareth questo enorme tesoro. Difendetelo anche a costo della vostra stessa vita. Difendetelo anche se i vostri stessi familiari non vi capiscono né vi capiranno mai.

L'ammetto: non credo in Cristo Figlio di Dio ma semplicemente in Gesù figlio dell'uomo, di Giuseppe e di Maria. E se devo dire quale sia la miglior famiglia mai vissuta sulla Terra... non posso non dire che quella è la famiglia composta da Giuseppe, Maria e Gesù. Una famiglia, questa, che si dimostra il tutto ed il contrario di tutto... ma sempre e comunque una famiglia che ha fatto della sua unità il punto di maggior forza: nella gioia e ancor più che nella gioia... nel dolore.

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Elogio a Maria di Nazareth... protettrice della famiglia.

(Da un mio post su Facebook).

Sarà che sono un uomo e sarà che non sono neanche padre (?) a differenza di Giuseppe "il carpentiere" che di figli ne aveva anche non suoi ma, credetemi, più passa il tempo e meno riesco a capire la psicologia femminile mossa d'amore materno.

Le madri, quest'universo magico... misterioso... strano: non sono tanto felici dei figli che sono loro amorevolmente e riconoscenti vicini nel momento del reale bisogno (si contentano di un semplice sguardo, un bacio, un sorriso, un abbraccio, una parola di conforto...) quanto soffrono per la mancanza del figlio ingiustificatamente assente.

E dei padri? ... meglio non parlarne: chi non ricorda infatti la "parabola del figliol fesso e del figliol prodigo"?

E poi? ... il capolavoro di Maria di Nazareth.

Maria di Nazareth? ... eccola lì spinta da amore materno intenta a consigliare al frutto "scapestrato" del suo ventre un po' di attenzione in più nel suo dire, nel suo fare e nello sfidare senza paura il potere costituito.

E lui? ... la scaccia in malo modo dalla sua presenza. Scaccia lei ed i suoi fratelli. Perché il destino scritto si compia.

Basterebbe ciò per convincere una persona sensata a prendere una strada diversa anche da ciò che considera la sua stessa carne. Un uomo, un padre potrebbe anche farlo.... ma una madre?

Ed eccola, Maria, ai piedi della croce non impegnata a rinfacciare al proprio frutto "scapestrato" del suo ventre le mille ed una colpa addebitantegli ma... Eccola, Maria, impegnata a piangere ai piedi del figlio che in quel drammatico momento le viene umanamente tolto.

Lo rivedrà in futuro? ... c'è chi le dice di sì. Lei intanto piange. Malgrado abbia ancora tanti altri figli suoi e tanti figli non suoi cui pensare.

Lei intanto piange... il figlio che non c'è e che forse non c'è mai stato se non nel suo cuore di madre.

Strani esseri le madri.

Ma forse ancor più strani (o gli unici esseri strani in questo stupendo non duplicabile rapporto/cordone ombelicale) siamo solo noi figli degeneri.

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Dio? ... prenditi una vacanza: evita che almeno a Natale qualcuno uccida nel tuo Santo Nome.

(Da un mio post su Facebook).

Il nemico dell'umanità non è l'islamismo ma è la religione.

Pensate che una volta la religione islamista si chiamava ebraismo. Poi si è chiamata cristianesimo ed infine - oggi - si chiama islamismo.

Nel corso dei secoli comunque ha avuto un solo nome: religione.

Ed il sangue versato è stato sempre lo stesso: quello della gente di strada. Solo poche volte quello di chi gestisce il potere e/o la finanza.

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E Dio incontrò Mose.

(Da un mio post su Facebook).

La prima cosa che - sembra - disse Dio a Mosè nell'incontro illuminato e riscaldato da un roveto ardente fu: "Togliti i calzari, sei su un luogo sacro!"

E noi dovremmo ricordarci di tale ordine ogni qualvolta, la mattina svegliandoci e scendendo dal letto, mettiamo i piedi per terra.

La terra (con rispetto per gli ospiti) è e resta un luogo sacro.

A proposito, qualche anno addietro sono stato al monastero di santa Caterina ai piedi del monte Sinai ed ho toccato il roveto che secondo la tradizione è quello da cui Dio ha parlato a Mosè.

Effetti strani (tipo incontri ravvicinati del terzo tipo)? ... nessuno.

Poi sono salito sul monte Sinai nel punto in cui secondo la tradizione è salito qualche migliaio di anni addietro anche Mosè e... ho visto Dio.

L'ho visto guardando - negli occhi - oltre il confine dell'infinito la bellezza del suo Creato.

Un abbraccio e tantissimi auguri a tutti di un Buon Natale ed un felicissimo anno nuovo.

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Un caro abbraccio (ed ovviamente auguri di Buon Natale) a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.

... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!


(Da un post originale del 25 dicembre 2017)

mercoledì 11 dicembre 2024

C'era una volta piazza XV Marzo - forse - a Cosenza.

La foto a sinistra, ripresa da “Google maps” (tramite screenshot debitamente tagliato), ci mostra, ripresa dall'alto, una famosissima piazza di Cosenza.

Una piazza tanto famosa che ho paura persino di scriverne il nome non volendo fare una figura di (beep!) sbagliando di scrivere lo stesso.

Mi spiego: fino ai primissimi anni di questo secolo/millennio (che poi combaciando di fatto sono la stessa cosa) ero sicuro che tale piazza fosse piazza Prefettura (in virtù del fatto del "Palazzo del Governo" che vi si affaccia sulla sinistra nella foto) o piazza Alfonso Rendano (in virtù dell'omonimo Teatro che vi si affaccia sulla destra nella foto) ma poi...

E comunque ancora oggi se chiedete a tanti cosentini doc come si chiama tale piazza vi risponderanno, senza ombra di dubbio, che si chiama appunto "Piazza Prefettura" anzi no "Piazza Rendano". O è "Piazza Bilotti"... visto che all'ex sindaca di Cosenza Eva Catizone nel corso del suo mandato era venuta in testa la bella Idea di cambiare il nome di tale piazza da "Boh!" (mi si permetta la perdita di memoria) in, appunto, il nome del locale mecenate tra l'altro, all'epoca neanche passato a miglior vita.

Cosa che sembra abbia fatto poco dopo il nascere di tale idea.

Fortunatamente al caro Domenico Bilotti sarà intitolata un'altra stupenda Piazza di Cosenza ma non senza prima aver cacciato, con un bel calcio in c*lo, il precedente occupante col suo cognome che tanti dubbi aveva fatto venire in testa in altri tempi a chi si soffermasse solo sul cognome: da Piazza (Luigi?) Fera a piazza Bilotti il percorso burocratico fu decisamente breve. Dopotutto " Piazza Fera" altro non era se un vecchio sito periferico in cui anticamente si teneva un'importante fiera agricola... secondo certi dotti cosentini della domenica.

Il tutto alla faccia del povero Luigi Fera: medico professore e politico di caratura nazionale.

Ma forse ho deviato un po' troppo dal filo conduttore ovvero dal rispondere alla domanda... ma come (beep!) si chiama la piazza che si trova a Cosenza vecchia e sui cui lati si affacciano il palazzo che ospita l'Ente Provincia (non credo più la Prefettura), il Teatro Alfonso Telesio, la Biblioteca Civica ecc. ecc. ecc.?

Secondo me, cosa che scoprii, così come dissi all'inizio del post, nei primi anni di questo secolo/millennio, dovrebbe, o quantomeno potrebbe, chiamarsi Piazza XV Marzo.

Una data, quella del 15 marzo 1844, che ci riporta all'unica pagina storica accreditata ai cosentini a livello nazionale con riferimento, oltretutto, al nostro Risorgimento.

Una pagina storica, quella della sommossa cosentina del 1844, che persino i cosentini, forse orche realmente assenti in tale occasione, stentano a riconoscere come loro.

Dopotutto nella futura piazza XV Marzo c'erano tante teste calde i paesi vicini alla città capoluogo tranne che gente brucia (o se ce n'era qualcuno... sicuramente vi era in nome proprio e per proprio conto).

Ed all'epoca, nel 1844, quella era "Piazza dell'Intendenza".

Ma oggi, ripeto, "Piazza dell'Intendenza" poi "Piazza XV Marzo" poi (solo per i cosentini veraci) "Piazza Prefettura" o "Piazza Rendano" poi mancata "Piazza Bilotti" poi forse nuovamente "Piazza XV Marzo" poi... come (beep!) si chiama questa (beep?) di piazza?

Fortunatamente a risolvere il problema, negandoci ogni sorta di dubbio, ci viene in aiuto il motore di ricerca Google con la sua app collegata "Google maps": la piazza incriminata per volontà della "rete" si chiama, forse... a me qualche dubbio resta, "Piazza Coriolano Martirano" (bravissima persona che ho avuto oltre piacere di conoscere).

Una piccola domanda comunque permettetemi di pormela: secondo voi alla Prefettura, all'ente Provincia di Cosenza, alla Biblioteca Civica, al Teatro Alfonso Rendano, al Comune di Cosenza... qualcuno lo sa ancora come si chiamerà fino a domani mattina questa stupenda storica piazza?

Una piazza cui siamo forse affezionati più noi residenti nei borghi alla periferia della Città dei Bruzi che i cosentini stessi?

By Pietro Perri.