(Articolo pubblicato sul
Notiziario Sanfilese del mese di aprile del 2021)
«Il “COMITATO di SAN
FILI - Organizzazione Civile Durante La Guerra” pubblicò, per quanto si dice,
un opuscoletto in cui rendicontò parte del suo operato.
Qualche copia di tale
pubblicazione esiste ancora e non può negarsi quanto sarebbe bello (per le
nuove e vecchie leve) riaverla in circolazione: a San Fili, ne siamo certi, ci
sono anche giovani pronti a riappropriarsi delle loro tradizioni e della
propria storia.».
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* *
Un francobollo per San Fili. (2)
(di Pietro Perri)
Frontespizio del “Catalogo dei Bolli Italiani di Assistenza e Beneficenza 1915-1918”. |
Tale associazione anche al fine di autofinanziare le sue
attività in favore in particolare dei nostri compaesani impegnati al fronte
(nonché delle loro famiglie in stato di necessità in quanto rimaste prive del
loro sostegno economico), fece stampare ben due cartoline ed un francobollo
chiudi lettera (ovvero un erinnofilo).
Sul frontespizio delle cartoline compariva, dal lato binari,
la nostra bella stazione ferroviaria appena aperta al traffico persone e merci.
Su uno dei binari compare un treno in attesa di imbarcare un gruppo di militari
destinati appunto al fronte.
Sul facciale del francobollo invece compare la Vittoria alata
con nella mano destra, abbassata, una corona d’alloro (la corona destinata ai
vincitori... in dubbio fino alla fine della guerra) mentre nella mano sinistra,
alzata, una spada inneggiante al sacrificio ed al coraggio nell’affrontare i
rischi delle varie battaglie.
E’ giusto ricordare che la Vittoria alata
compare in un altro “simbolo” tanto caro a noi sanfilesi: il monumento ai caduti di
piazza san Giovanni (bellissima opera di Tommasi Leone da Pietrasanta).
Fermo restando che ormai
collezionare francobolli non è più remunerativo come avrebbe potuto essere in
altri tempi (ai giorni d’oggi parecchi giovani neanche sanno che esistono i
francobolli) e che gli erinnofili (come il francobollo chiudi lettere
sanfilese) non hanno un mercato degno di tale nome devo dire che trovarmi nelle
mani il “Catalogo dei Bolli Italiani di Assistenza e Beneficenza 1915-1915” e
ritrovare nello stesso catalogato anche il nostro preziosissimo (dal punto di
vista affettivo) francobollo chiudi lettera mi ha fatto immensamente piacere.
Ovviamente ha fatto
tantissimo piacere a me... un po’ meno al mio portafogli. Ma, come si dice
dalle nostre parti, addruve c’eni gustu nun c’eni perdenza (ovvero dove
c’è gusto non ci si può perdere).
Il catalogo è un
opuscolo di centimetri 15 larghezza per 23 di altezza e di 70 pagine più la
copertina. Tale opuscoletto è stato stampato in tiratura limitata (solo 350
copie... la mia riporta il numero 311).
Quindi il francobollo
emesso nel corso della Prima Guerra Mondiale su richiesta del “COMITATO di SAN
FILI - Organizzazione Civile Durante La Guerra” rientra in una catalogazione
ufficiale e come tale riconosciuto a livello nazionale anche dai relativi
collezionisti.
La cosa che stupisce e
non poco è che nel succitato catalogo non compaiono poi tanti francobolli
chiudi lettera, come ci si aspetterebbe, né che vengano riportate nello stesso
così poche città, o borghi, dalle quali furono intraprese iniziative del genere
tra il 1915 ed il 1918.
Il catalogo, infatti,
presenta a chi si imbatte nello stesso, tali erinnofili elencandoli
innanzitutto per la città o il borgo che ne ha chiesto l’emissione. Nomi di
città e borghi disposti in stretto ordine alfabetico. All’incirca compaiono un
200/250 Comuni sui circa 7000 presenti in Italia. Tra questi... San Fili.
Da segnalare che in tale
periodo, stante a questo catalogo, non sono stati stampati, per gli stessi
motivi, francobolli chiudi lettere neanche dalla città di Cosenza, Rende, Paola
o Montalto Uffugo. Compaiono comunque in tale catalogo le città di Catanzaro e
Reggio Calabria.
Cosa significa ciò?
Significa che in altri
tempi, mi si permetta dirlo, San Fili era culturalmente molto avanzata rispetto
ai tempi in cui si muoveva.
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Un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato
Pietro Perri.
... /pace ma... “si vis
pacem para bellum”!
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