Nel “Notiziario
Sanfilese” del mese di Febbraio e nel mese Marzo del 2016 ho riportato in vita
(?) la farsa di carnevale “Za Cassanta” messa in sena per le piazze ed i vicoli
di San Fili nel lontano Febbraio del 1950.
Il trascrivere la stessa
ed il riportarla anche se su un insignificante volantino da divulgare
gratuitamente tra compaesani in effetti è un modo come un altro che mi permette
di affermare, senza paura di essere smentito, d’aver salvato un seppur insignificante...
ulteriore briciolo di memoria storica della nostra Comunità: la Comunità
Sanfilese nel mondo.
Anzi, visto che a
salvarla è stato in effetti agli inizi degli anni Ottanta del XX secolo il
compianto Francesco “Ciccio” Cirillo sul suo Bollettino del San Fili Fraternity
Club of Westchester”, a dir la verità... ri-salvato.
Quanto prima in ogni
caso con tale precisazione, con quanto scritto nei succitati numeri del “Notiziario
Sanfilese” (il bollettino mensile dell’Associazione culturale “Universitas
Sancti Felicis” di San Fili) per rendere fruibile ad un maggior numero di
lettori tale farsa con la sua storia... riporterò il tutto in una nuova pagina
del sito “SAN FILI BY PIETRO PERRI” all’indirizzo www.sanfili.net.
* * *
Ritrovando il
“Bollettino del San Fili Fraternity Club of Westchester, Inc.” su cui Francesco
“Ciccio” Cirillo aveva riportato la farsa di carnevale tenutasi a San Fili nel
mese di Febbraio del 1950 almeno due cose mi hanno convinto a riproporla sul
nostro “Notiziario Sanfilese”: 1) la completa assenza d’iniziative pubbliche o
private lungo corso XX Settembre nel periodo carnascialesco che ci siamo appena
lasciati alle spalle e 2) il ritrovare tra i personaggi o le semplici comparse
che hanno dato vita a tale rappresentazione tanti nomi a me - e credo a buona
parte della Comunità Sanfilese ancora sparsa per il mondo - familiari.
Il mitico Andrea "Brunello" Commis. |
Tanti purtroppo passati,
spesso anche tragicamente ed immaturamente, a miglior vita e qualcuno ancora
fortunatamente vivo e vegeto tra noi. Un nome per tutti: Andrea “Brunello”
Commis... lo sfortunato Fabrizio ovvero uno tra i personaggi più importanti nella
farsa “Zia Cassanta”.
Cosa c’è di meglio dal
poter porre, con uno come me che cerca di salvare un po’ di memoria storica
della nostra Comunità, alcune domande in merito all’organizzazione ed allo
svolgimento della citata recita se non ad un testimone vivente...
sessantacinque anni dopo?
Ed è così che sono
venuto a sapere che: nelle piazze o nei larghetti in cui veniva tenuta la
recita la gente si disponeva in cerchio al cui interno entravano i personaggi
di volta in volta interessati dalla scena; Francesco “Ciccio” Cirillo alias
Pulcinella si faceva largo annunciando la sua entrata in scena soffiando
ripetutamente in un fischietto; il suggeritore alias Serafino Serpe si muoveva
addosso ad un ciuco; i vestiti seppur i nomi dei personaggi dessero ad intendere
il contrario erano ricavati alla buona con roba vecchia di proprietà degli
stessi personaggi.
« Ci vollero circa tre
mesi », mi ha raccontato Brunello
Commis, « per preparare il tutto.
Quel giorno, debitamente
vestiti, uscimmo dalla casa de Giuvann’e Catalanu e facemmo la nostra
prima recita proprio vicino all’abbeveratoio nei pressi del bivio per la
frazione Bucita.
La casa de Giuvann’e
Catalanu si trovava ad una cinquantina di metri dal bivio. Oggi non esiste
più perché è da tempo crollata ed il punto in cui si trovava è stato in parte
assorbito dalla carreggiata stradale.
Altre rappresentazioni
della farsa le facemmo, sempre e solo in quello stesso giorno, in piazza san
Giovanni, mmienz’u puontu, aru timparieddru (n.d.a.: incrocio tra
via Umiltà e via Destre), in piazza Rinacchio e aru Spiritu Santu. »
Sempre dalla viva voce
di Andrea “Brunello” Commis vengo a sapere che il testo della farsa di
carnevale “Zia Cassanta” seppur originale è più vecchio di quel che si potrebbe
pensare. A dettarla a Ciccio Cirillo infatti in quell’occasione fu lo stesso
padre di Andrea Commis. Stando a questa ulteriore precisazione la farsa
dovrebbe risalire almeno ai primi anni del XX secolo.
In questi giorni (fine
Febbraio 2016) ho provato a cercare qualche ulteriore informazione sulle farse
di carnevale in generale e su quella sanfilese in particolare. Inutile dire che
per quanto riguarda il secondo punto la risposta di Google, il più famoso
motore di ricerca del web, è stata del tutto negativa. Per quanto riguarda
invece il primo punto... sorpresa: in tanti paesini della Calabria, dopo anni
di oblio assoluto, si stanno riprendendo le recite, ovviamente in periodo
carnascialesco, delle vecchie farse di carnevale. Farse diverse paese per
paese.
Inutile dire che la
farsa “Zia Cassanta” non fu più ripetuta, dall’ormai lontano 19 Febbraio del
1950, tra le strade ed i vicoli del nostro amato/odiato paesino... ma chi può
dire che ciò non possa avvenire in un futuro prossimo?
* * *
... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace ma... si vis pacem para bellum!
... /pace ma... si vis pacem para bellum!