Il 4 dicembre del
2016 si è svolto in Italia il cosiddetto “referendum costituzionale”.
Un appuntamento
questo in cui gli Italiani erano invitati a decidere un po' su tutto ed in
particolare sul loro passato e sul loro futuro... semplicemente mettendo una X
o comunque un segno di croce (nel senso che se non erano crocifissi lo
sarebbero stati sicuramente dopo) in una casella dove compariva la scritta SI o
in una casella dove compariva la scritta NO.
E gli
Italiani hanno deciso in piena coscienza e nel rispetto del motto “Chine
lassa a via vecchia ppe ra nova... sa’ chiru chi lassa ma nun sa’ chiru chi
trova!”
Quindi, nell’incertezza di approvare una serie di riforme
definite anche dagli stessi ideatori come “non essere il meglio che si poteva
fare ma essere l’unica cosa fattibile” (strano concetto filosofico tutto
italiano), gli italiani hanno preferito votare per il nulla di prima e non per
il peggio (tra l’altro incerto) di domani.
... punti di vista, ovviamente. Ma, in una democrazia, la
maggioranza (specie se schiacciante) del Popolo ha sempre e comunque ragione. E
come dare torto ad una maggioranza rappresentata da circa il 60% dei votanti?
Proprio così: a livello nazionale i SI (votato da quanti
sostenevano che le riforme costituzionali approvate dal Parlamento in questi
ultimi mesi comunque erano un segno di cambiamento) hanno raggiunto il 40,05 %
mentre i NO (sostenuto da quanti affermavano che la nostra Costituzione
meritava e merita maggior rispetto in quanto ci ha garantito finora circa 70
anni di accettabile convivenza nazionale) hanno raggiunto il 59,95 %.
Un dato decisamente significativo se si pensa che si è
recato ai seggi elettorali ben il 68,48 % degli aventi diritto al voto. Su 31.997.916
di votanti ben 19.025.863 hanno votato NO mentre 12.708.927 hanno votato
SI.
Questi i dati nazionali (dati prelevati dal sito del
Ministero dell’Interno). Ed a San Fili?
Iniziamo col dire che a San Fili c’erano, così come nelle
altre consultazioni elettorali o referendarie, tre sezioni (seggi): due nel
centro abitato di San Fili (organizzate nell’edificio delle Scuole Elementari)
ed una nella frazione Bucita (organizzata nell’edificio conosciuto Centro di
aggregazione sociale).
Anche a San Fili si è registrata una significativa vittoria
dei NO sui SI. Il che conferma che la Comunità Sanfilese nel suo piccolo,
specie se lasciata ragionare libera da vincoli partitici, rispecchia in modo
strabiliante l’aspetto nazionale.
Questi, comunque, i dati ufficiali:
AVENTI DIRITTO AL VOTO: 2212
ELETTORI: 1387 (62,70 %)
VOTANTI NO: 901 (65,62 %)
VOTANTI SI: 472 (34,38 %)
SCHEDE NULLE: 8 (0,57 %)
SCHEDE BIANCHE: 6 (0,43 %)
SCHEDE CONTESTATE: --- (ZERO)
Che dire se non che anche questa volta (5% in più o 5% in
meno) i Sanfilesi hanno rispecchiato l'andazzo nazionale mostrando (quando
lasciati liberi di scegliere coscienziosamente) la loro maturità, onestà e
lungimiranza?
Da parte mia... complimenti a tutti.
Anche a quanti, non comprendendo l'importanza del quesito
referendario, hanno optato di votare SI.
La Costituzione, ricordiamocelo sempre, è il valore
lasciatoci “in custodia” dai nostri padri costituenti e, in quanto “bene”
lasciatoci “in custodia”, come tale è da custodire gelosamente quasi fosse un
bene prezioso - se non il più prezioso - da trasferire alle future generazioni.
E poi... l’ha detto persino il grande Roberto Benigni in un
suo show strapagato dalla RAI, e quindi dai contribuenti italiani, che la
nostra Costituzione è la più bella Costituzione del mondo (chissà allora perché
ha votato SI e quindi ha votato in favore del cambiamento della stessa). Ed io,
onestamente, non posso che dargli ragione.
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... un caro abbraccio a tutti
dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!