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venerdì 28 febbraio 2014

La chjina santufilise… una ricetta.



Nella foto a sinistra: Stupende chjine "santufilise doc." realizzate da Annazzurra Luchetta.

Foto sotto (sempre a sinistra): Massaia santufilise maestra anche i chjine ed in altri manicaretti locali Francesca Carpanzano.

Articolo pubblicato sul “Notiziario Sanfilese” (il bollettino mensile dell’Associazione culturale “Universitas Sancti Felicis” di San Fili) del mese di Marzo 2011.

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Parlando con tante artiste della cucina tradizionale sanfilese, ci si rende conto che più si va avanti con le generazioni delle stesse e più la nostra famosa “chjina” si allontana sia dallo spirito per cui ha preso vita la prima volta (ossia dalla povertà dilagante e dalla necessità di utilizzare il tutto, senza nulla sprecare, nel miglior modo possibile) che dagli ingredienti utilizzati in quella magica occasione.

A questo punto ci siamo chiesti: esiste una ricetta, ovviamente tradizionale e che ci riporti agli albori della stessa, della chjina santufilise? … quali sono gli ingredienti originari? … è legittimo utilizzare oggi ingredienti (variazioni sul tema) che una volta, sulle tavole dei sanfilesi doc, non esistevano?

Ai posteri l’ardua sentenza.

Riporto di seguito comunque quella che potrebbe essere la ricetta originaria.

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Ingredienti per la sfoglia: 10 uova; 600 grammi di zucchero, 1 bustina di vanillina; 400 grammi di grasso (strutto di maiale); 2 bustine di lievito in polvere (es.: pane degli angeli); la buccia di un limone finemente grattugiata; farina “quantu si’nne piglia” (tradotto in italiano “circa 1 chilo e mezzo).

In alcune ricette consigliano di mettere anche 1/4 di acqua o di latte e di sbattere, prima di passare ad amalgamare il tutto, le chiare d’uovo da sole a neve (in tal modo si lascia morbida la pasta).

La pasta per la sfoglia dovrà infatti venire abbastanza morbida ma altrettanto consistente da farsi facilmente modellare all’interno della teglia in cui verrà riposta e di cui dovrà prendere la forma.

Ingredienti per il ripieno: 2 chilogrammi e mezzo di mollica ottenuta con raffermo; 1 litro e mezzo di miele di fichi; 2 chilogrammi di noci, mezzo chilogrammo di uva passa, due cucchiaini di cannella in polvere.

Qualcuno ultimamente vi aggiunge, nel ripieno, anche del cacao in polvere (per non dire “Nutella”) ed una buona dose di zucchero (ingredienti non facilmente rintracciabili sulle tavole dei nostri avi, quindi non rientranti nella cosiddetta “chjina doc”).

Mescolare il tutto amalgamando per bene.

Preparazione: Ungere di grasso il tegame e modellare, con la sfoglia, l’intera superficie interna del tegame stesso creando una coppa da riempire con il ripieno succitato.

Coprire il tutto con un disco ricavato sempre con parte della sfoglia e cuocere in forno moderato fino ad ottenere una giusta doratura.

Buon appetito.

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Un caro abbraccio a tutti by Pietro Perri.

… /pace.

domenica 16 febbraio 2014

Augurissimi a nonna Rosina per i suoi magnifici 105 anni appena compiuti.

Diciamo la verità: 105 anni sono decisamente un bel traguardo non solo per chi, come la nostra carissima Rosina Cortese,  ci arriva ma… per l’intera comunità che ospita questi soggetti da record.
Un po’ di dati in merito alla vita della nostra stupenda eroina non guastano.
Rosina Cortese è nata a San Vincenzo La Costa (contrada Giuranda della frazione Gesuiti) il 4 Gennaio del 1909.
E’ comunque una Sanfilese d.o.c. e  non solo perché è residente a San Fili. E’ vedova - da circa dieci anni - di Antonio Fiore.
Rosina ed Antonio hanno avuto tre figlie Amelia (residente a San Fili e moglie di Biagio De Lio), Sara (residente a Toronto in Canada) e Franca (residente a Roma).
Rosina è attualmente bisnonna nell'albero genealogico delle figlie Amelia e Franca, e trisnonna nell'albero genealogico della figlia Sara (Sara > Emilia > Patrizia > Matteo).
Sarebbe bello capire il segreto del come si arriva a questa veneranda età. Anche se - ne siamo più che sicuri - la risposta la conosciamo tutti quasi alla perfezione: cibo sano, una vita salutare e soprattutto una famiglia che ti vuole bene.
E dopotutto Rosina Cortese ha condotto, da sempre, una vita a contatto con la natura perché consumando nella sua vita quasi esclusivamente prodotti di stagione attinti dal suo podere coltivato dalla stessa con cura per decenni.
Augurissimi, nonna Rosina!
Augurissimi non solo da me ma... da tutti i Sanfilesi nel Mondo.
… ovviamente ringrazio chi mi ha messo a disposizione questi bellissimi scatti fotografici.
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Le foto.
Nella prima foto in alto, partendo da sinistra, troviamo: Francesco Salerno (pronipote), Irina Federeac (badante di nonna Rosina), Ottorino Zuccarelli (Sindaco di San Fili), Lina De Lio (nipote), Rosario Salerno (pronipote), Amelia Fiore (figlia), Angela Gallo (amica di famiglia) e, al centro seduta, Rosina Cortese (la ultracentenaria sanfilese superfesteggiata).
Nella terza foto, sempre partendo da sinistra, troviamo: Rosario Salerno (pronipote), Francesco Salerno (pronipote), Lina De Lio (nipote), Tonino Salerno (nipote ... acquisito - marito di Lina).
E nella foto centrale? … ma la nostra campionessa Rosina Cortese - ovvio - che brinda con tutti noi al suo indimenticabile 105esimo compleanno dandoci appuntamento ovviamente ad altri… cento di questi giorni.
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… un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
… /pace!

sabato 1 febbraio 2014

SAMUELE MINERVINO: il sanfilese CAMPIONE EUROPEO di MUAY THAI.

Sabato 24 Gennaio scorso si è disputato, presso il palazzetto dello sport di Rogliano, la gara per il titolo europeo prima serie 70 chilogrammi di “muay thay” della federazione Kombat League.
In primo piano: Samuele Minervino.
Ovviamente per chi legge - da sanfilese e non solo - l’apertura di quest’articolo le domande che viene naturale porsi sono tante. Tra queste: 1) cos’è la disciplina sportiva denominata “muay thai”; 2) cosa c’entra San Fili con questa gara e soprattutto con gli incontri tenutisi a Rogliano (stupendo paesino della provincia di Cosenza) giorno 24 Gennaio 2014.
L’unica cosa che i soggetti non addentro alla materia come lo scrivente hanno afferrato subito, infatti, è il fatto che si tratta di un titolo a livello europeo. E ciò c’impone a priori a toglierci il cappello verso il merito e la superiorità. Per il resto vediamo cosa troviamo su internet su tale disciplina sportiva prima e poi rispondiamo anche alla seconda domanda: cosa c’entra San Fili con la gara disputatasi qualche giorno settimana fa all’interno del palazzetto dello sport di Rogliano.
La “muay thai”, nota anche come “thai boxe”, “boxe thailandese” o “pugilato thailandese”, è uno sport da combattimento a contatto pieno che ha le sue origini nella “Mae Mai Muay Thai”, antica tecnica di lotta thailandese.
In primo piano: Samuele Minervino.
La disciplina è nota come "l'arte delle otto armi" o "la scienza degli otto arti" perché consente ai due contendenti che si sfidano di utilizzare combinazioni di pugni, calci, gomitate e ginocchiate, quindi otto parti del corpo utilizzate come punti di contatto, rispetto ai due del pugilato o ai quattro della kickboxing, associate con una intensa preparazione atletica e mentale che fanno la differenza negli scontri a contatto pieno.
Nessuna paura, non sono così bravo in materia: ringrazio gli autori di Wikipedia (l’enci-clopedia libera online) per la soffiata.
E per quanto riguarda la seconda domanda? … per quella - da sanfilese - è più facile trovare una risposta: il vincitore della gara (ai punti) , e quindi attuale campione europeo, è stato il sanfilese  d.o.c. Samuele Minervino, figlio di Barbara Lio e di Bruno Minervino.
Complimenti e grazie di tutto, Samuele, e ricorda: quanto prima dobbiamo parlare: i sanfilesi meritano di saperne di più.
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… un caro abbraccio a tutti dal vostro sempre affezionato Pietro Perri.
… /pace!