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lunedì 23 aprile 2012

Rivogliamo il nostro lentissimo treno stile Far West.



Quando ho pubblicato questo post era il lontano 23 aprile del 2012. Ne sono passati anni da quel giorno e da quel giorno sul fronte stazione ferroviaria di San Fili nulla è cambiato... se non in peggio.

Certo solo i romantici possono credere che possa esserci un futuro per quanto riguarda il tracciato ferroviario della vecchia linea Cosenza-Paola. Ma per quanto riguarda l'edificio che ospitava gli uffici della stazione ferroviaria di San Fili con l'annesso spazio circostante?

Possibile che non ci sia un modo (né un reale interesse) per rendere attrattivo e quindi produttivo tale luogo?

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Chissà se avessimo bloccato o quanto meno provato a bloccare (CS) in quel lontano mese di aprile o maggio 1987 cosa sarebbe successo a noi abitanti di San Fili e dei paesi attigui (in particolare i cuginetti di San Vincenzo la Costa).

Chissà se la storia di San Fili e quella degli abitanti dei paesi attigui al nostro paese (in particolare i cuginetti di San Vincenzo la costa) a quest'ora sarebbe stata un po' diversa.

Non l'abbiamo fatto.

Persino io, all'epoca, vedevo (consideravo) la littorina che collegava Paola con Cosenza come un qualcosa di ormai sorpassato... troppo lento nei confronti del tempo che si prospettava ai nostri occhi.

Troppo lento e troppo costoso per le tasche dell’erario. Dopotutto persino i nostri amministratori dell’epoca c’avevano assicurato che per noi nulla sarebbe cambiato e se qualcosa sarebbe cambiato… sarebbe cambiato comunque in meglio.

Erano quelli i tempi d’oro della lista Spiga (quella guidata da Alfonso Rinaldi, Luigi Bruno, Francesco Gambaro e company).

Belli quei tempi… peccato fossero i tempi in cui noi sanfilesi firmavamo una cambiale in bianco a gente incapace che, a nostra insaputa, aveva ipotecato il nostro futuro per i successivi due o tre secoli.

In questi gironi (n.d.a.: fine aprile 2012) c’è stato uno sciopero del servizio di trasporto pubblico su gomme (pullman, bus, diligenza o come diavolo volete chiamarli quei mezzi). Il personale che garantisce tale servizio si lamentava per la riduzione delle corse e chissà per cos’altro.

Proprio così: “il personale che garantisce tale servizio” (autisti, controllori, ditte appaltatrici, gestori) si lamentava: per il rischio di perdere il proprio posto di lavoro, per lo stipendio non sempre adeguato al suo impegno, per un lavoro che non è certo privo di pericolo. Perché per quanto riguarda i viaggiatori da bravi cittadini… ormai non si lamentano più neanche di questo.

I viaggiatori sanfilesi… non si sono lamentati neanche quando hanno scoperto che pagavano, a parità di percorso o a percorso inferiore, molto più dei cugini di Montalto Uffugo.

E poi… con chi dovrebbero lamentarsi? … è più facile ormai dalle nostre parti giocare una partita a tressette col morto e rendersi conto che il morto è più vivo di quel che si potrebbe pensare che… trovare un amministratore locale disposto seriamente ad ascoltarti e ad immolare un po’ del suo prezioso tempo per vedere se può risolvere (almeno tentarci) il tuo… troppo terreno problema.

Loro volano alto e vanno veloci.

E fu così che in tante tristi giornate di questo stupendo (si fa per dire) mese di aprile abbiamo dovuto sopportare la vista di tante anime sconsolate (studenti e lavoratori/lavoratrici) che, dopo una vana e lunga attesa, se ne ritornavano quatto quatto alle loro abitazioni.

Sempre più sconsolate e con una visione del proprio futuro sempre più negativa.

In Italia c’è la crisi? … non, dalle nostre parti ci siamo accorti che c’era la crisi anche quando la crisi non c’era.

Troppo lento quel treno? ... ma almeno c'era, altro che oggi che per raggiungere Cosenza da San Fili alcuni giorni siamo quasi costretti a farcela a piedi o in groppa a qualche asinello.

RIVOGLIAMO IL NOSTRO LENTISSIMO TRENO! … e soprattutto la poesia che si respirava in quell’unico ambiente a volte stile Far West.

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Un caro abbraccio dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.

… /pace!

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Nota ricevuta dal mio caro amico Antonio Spedale in data 6 maggio 2012.

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Pietro,

mi permetto di segnalare un piccolo errore di stampa riportato sulla foto, riguardante la stazione di San Fili, allegata all'articolo "Rivogliamo il nostro lentissimo treno..." e cioè: in luogo di "Ferrovie Italiane 1932" sarebbe stata più corretta l'indicazione "Ferrovie Italiane 1962" (o in ultimo 1972 e non 1982) dal momento che la littorina Aln 56 (in primo piano nella foto) ha prestato servizio, da quello che mi risulta, non oltre il 1980 e, la seconda Aln 64, ha iniziato a circolare dal 1955. Poi ci sono altri particolari della locomotiva GR 981, ma mi fermo qui.

Consulto sempre volentieri il blog e porgo cordiali saluti,

Antonio Spedale.

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