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giovedì 16 febbraio 2012

‘a scirubetta… gelato d’altri tempi?


Quando a San Fili (stupendo paesino in provincia di Cosenza, per i profani) viene a nevicare… è una festa per tutti. E come in ogni festa che si rispetti anche la festa del “San Fili sotto la neve” ha un suo dolce specifico.
Il dolce per eccellenza della festa di “San Fili sotto la neve” è… ‘a scirubetta.
Ma… cos’è (ed ovviamente come si ottiene, come si prepara) ‘a scirubetta? … la risposta più logica potrebbe essere… ‘a scirubetta è il gelato dei poveri.
Chi scrive ha sempre considerato ‘a scirubetta, un dolce d’élite e di buongustai… così come sapevano essere ed erano i nostri avi.
Preparare una buona scirubetta, seppure semplice nella procedura, è tutt’altro che facile. E’ tutt’altro che facile in quando è difficile procurarsi (malgrado siano solo due) gli ingredienti di base: della soffice neve e del buon miele di fichi (qualcuno usa anche del mosto cotto o del succo d’arancia con zucchero… un vero schifo, specie quest’ultima opzione) fatto dai nostri anziani… come gli dei dell’Olimpo (dopotutto siamo in quella che fu la Magna Grecia) comandano.
Per il resto, se no, avendo i due suddetti ingredienti (ovvero una bella scodella di soffice neve e dell’ottimo miele di fichi) a disposizione… non serve altro che un cucchiaio e del buon olio di gomito.
Si versano in pratica, a filo, alcuni cucchiai di miele di fichi nella scodella dove avevano già posto con la soffice neve e… via ad impastare velocemente il tutto.
Sarebbe bello sapere da cosa deriva il termine scirubetta… un termine tipicamente calabrese o quantomeno siculo-calabrese.
Una spiegazione logica dell’origine di tale stupendo (tutto un programma a dire il vero) termine potrebbe essere ricercata (e sicuramente è la tesi più giusta) in una delle mille ed una dominazione subite dal nostro territorio dai vari conquistatori di turno.
Nel dialetto calabrese, infatti, troviamo inflessioni latine, greche, spagnole, francesi… ecc. ecc. … ed anche arabe e turche.
L’origine del termine scirubetta presumibilmente deriva proprio dalla lingua araba e dalla sua cugina… lingua turca.
Il termine sorbetto (classico gelato siciliano), infatti, deriva dalla voce araba scherbet ( che significa “dolce neve”). Alcuni vogliono invece che il termine sorbetto derivi dal termine, sempre arabo  sharber (ovvero “sorbire”) o sharbat da cui deriverebbe, tramite la lingua turca, il vocabolo chorbet, cioè sorbetto.
Facile passare, nel trascorrere dei secoli, dai termini scherbet, sharber (sharbat)  e chorbet al termine (squisitamente)
Nel dubbio, comunque, contentiamoci di assaporare, finché la vita (e soprattutto le condizioni atmosferiche ottimali) ce lo consentirà, questo stupendo… gelato d’altri tempi.
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Inutile dire che, grazie alla stupenda nevicata (circa 30 centimetri) che si è abbattuta giorno 14 febbraio 2012 sul territorio sanfilese… io l’occasione di assaporarla (malgrado qualche linea di glicemia che da qualche anno a questa parte mi sta dando tantissimo filo da torcere)… non me la sono lasciata scappare.
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Un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
… /pace.

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