Nella foto a sinistra: entrata principale della
cimitero di San Fili - sagrato della Chiesa del Ritiro (o dei frati Ritiranti)
o di santa Maria degli Angeli.
Il
calendario segna il 3 maggio del 2009.
Stamane,
fatto qualche metro con la macchina, la bacheca dei tristi annunci: è passato a
miglior vita Francesco Costantino Conte.
79
anni, un vicino di casa.
Nella
mitica via Rinacchio di San Fili.
Costantino
stava male ormai da qualche tempo (così per lo meno ho sentito dire da mia
madre).
Un
altro, seppur breve, capitolo della mia vita si chiude davanti ai miei occhi.
* * *
Ho
deciso: la giornata è stupenda e così oggi porterò mia madre al cimitero a far
visita ai cari familiari estinti: a mio padre morto nel mese di settembre del
2003, ai miei nonni (paterni e materni), a mia zia Adelina (sorella di mio
padre) ed a Francesco (ovvero a quel fratellino che non ricordo di aver mai
conosciuto... se non grazie ad una foto dei primi anni Sessanta del secolo
scorso che mi ritrae assieme a lui, ad una incerta signora alle nostre spalle,
ed a mia sorella Teresa).
Sfrutterò
l'occasione anche per dare un'occhiata ad un “lavoro” che avevo in questi
ultimi giorni consigliato di far fare agli amministratori locali al fine di
preservare l'incolumità pubblica dei cittadini.
* * *
Che
desolazione!
Il
cimitero comunale di San Fili? ... sporco, pieno d'erbacce ed a dir poco
incustodito.
Che
desolazione nel constatare che a coloro (amministratori) che avevo consigliato
di far fare quel lavoro sembra non gliene sia fregato più di tanto.
Anzi,
non gliene è fregato proprio un bel niente.
E
pensare che era anche e soprattutto nel loro interesse che io avevo parlato di
ciò.
San
Fili, inutile far finta di niente o convincerci del contrario, ormai è nel
pieno abbandono.
I
diretti interessati mi provino il contrario.
* * *
Il
lavoro che avevo consigliato di fare?
Qualche
tempo addietro (credo un paio di mesi or sono) sul piano inferiore del cimitero
è crollato, colpito, credo, da un fulmine, un cipresso.
Al
suo crollo sono venuti giù (sulla strada sottostante - quella che collega San
Fili con la frazione Bucita) una decina di metri di muro e relativa ringhiera:
una decina di metri di spazio aperto ed insicuro che lasciano scoperto un salto
di oltre due metri.
Ai
miei amici amministratori ho detto: "Non ci vuole molto, basta una
transenna anche realizzata in economia!".
Dopotutto
questo lavoro (la transenna) serviva anche a loro (in attesa di un vero e
proprio lavoro di ripristino della zona) al fine di evitare che qualcuno
(magari qualche fanciullo) sporgendosi al precipizio finisse giù e loro
(responsabili) finissero sotto inchiesta.
“Ne
parleremo con il custode!”, qualcuno di loro mi disse, “Ma poi la gente
è così stupida da cadere da quel precipizio?”, proseguì.
Queste
alcune delle loro affermazioni del cavolo.
Stamane,
ancora nessuna transenna!
Ed il futuro di San Fili? forse basta guardare il suo bel cimitero comunale.
Per la serie "Lasciate
ogni speranza o voi che entrate!", anche se entrate con i vostri piedi.
* * *
Un
caro abbraccio dal sempre vostro... Pietro Perri.
... /pace!
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