A chi non ha il coraggio di firmarsi ma non si vergogna di offendere anche a chi non (?) lo merita.

Eventuali commenti a post di questo blog non verranno pubblicati sia se offensivi per l'opinione pubblica e sia se non sottoscritti dai relativi autori. Se non avete il coraggio di firmarvi e quindi di rendervi civilmente rintracciabili... siete pregati di tesorizzare il vostro prezioso tempo in modo più intelligente (se vi sforzate un pochino magari per sbaglio ci riuscirete pure).
* * *
Ricordo ad ogni buon file l'indirizzo di posta elettronica legata a questo sito/blog: pietroperri@alice.it

venerdì 30 settembre 2016

HANNO CAMBIATO IL NOME A VIA COZZO DI IORIO?

Ok, l'ammetto: faccio parte della Commissione per la Toponomastica del Comune di San Fili (non mi sembra infatti che sia decaduta ancora tale nomina) ma vi assicuro che - malgrado abbiamo intestato diverse nuove vie, con i colleghi della stessa Commissione, e qualcuna l'abbiamo anche reintestata - ... via Cozzo di Iorio (giuro) l'abbiamo lasciata via Cozzo di Iorio e non rinominata via C*zzo di Iorio.
Allora perché nell'ordinanza (debitamente firmata dal Sindaco in carica) n. 46 del 28 settembre 2016 (Albo Pretorio online del Comune di San Fili) per ben due volte si legge via C*zzo di Iorio e non via Cozzo di Iorio?
... un dubbioso Pietro Perri.
*     *     *
... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!

giovedì 29 settembre 2016

GRAZIE A LASZLO' JOZSEF BIRO', BILL GATES E MARK ZUCHERBERG... SIAMO TUTTI ALESSANDRO MANZONI (QUALCUNO ANCHE GIACOMO LEOPARDI).

117 anni addietro (ovvero il 29 settembre del 1899), ci ricorda il motore di ricerca di Google, nacque colui che rese possibile l'accesso all'uso della scrittura (con la sua insostituibile "biro") a tanti ignoranti ed analfabeti (tra questi lo scrivente... innamorato spesso non ricambiato delle mitiche BIC colore nero): László József Bíró.
László József Bíró passò a miglior vita nel 1985 periodo in cui nel mondo si iniziavano a conoscere i PC (Personal Computers) e quindi anche le biro iniziavano, dopo anni di indiscusso predominio, a subire il loro inarrestabile declino.
Gli ignoranti ed analfabeti non avevano più bisogno di una penna tra le dita per mostrare ai propri simili le proprie limitatezze culturali e sopratutto grammaticali (per me ci volle il 1996 ed il mio primo PC fu un Olivetti 486... un mostro per l'epoca. Ma non ho mai tradito la mia BIC colore nero. Anche se non la uso come prima la porto sempre nel mio taschino. La amo come fosse il primo giorno che ci siamo incontrati/scontrati).
Inutile dire che qualche ignorante analfabeta era sopravvissuto sia all'invenzione di László József Bíró che all'invenzione del PC. La scrittura, diciamo la verità, continuava, malgrado tutto, a non essere alla portata di tutti.
Oltretutto... per uno come me che usa tutte e dieci le dita delle mani per colpire i quadratini o i rettangolini mobili sulla tastiera (ho frequentato a Ragioneria quando ancora era obbligatorio studiare dattilografia) non vi dico cosa mi passa per il cervello quando vedo degli handicappati utilizzate affannosamente due dita (non vi dico quali) per ottenere con più affanno il mio medesimo... deprimente risultato.
Per ritornare ai novelli Alessandro Manzoni o Giacomo Leopardi...
Fortuna che Mark Zuckerberg e company hanno dato vita in questi ultimi anni a FACEBOOK... l'ultima frontiera degli ignoranti analfabeti (come lo scrivente).
... adesso tutti posiamo dire che siamo in grado di scrivere (pochi ancora in grado anche di leggere le ca***te che scrivono prima di pubblicarle).
In ogni caso gridiamolo forte: GRAZIE DI CUORE László József Bíró. Ti dobbiamo tanto. Qualcuno di noi senza di te non sarebbe stato neanche in grado di fare un segno di croce al posto di scrivere il suo nome e cognome... senza rovinare la penna o il foglio in cui stava apponendo tale segno di croce.
*     *     *
... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!

sabato 10 settembre 2016

Tutto ha un costo nella gestione pubblica... anche il risparmio.

Tutto negli anni '50 al "bacile"
la piscina dei Sanfilesi.
La lingua batte dove il dente duole e sembra che il dente per alcuni campioni della politica locale sia la riapertura della piscina comunale di San Fili: perché continuano a parlare continuamente della riapertura di questo costosissimo (per le casse comunali e quindi per le tasche dei contribuenti sanfilesi) impianto sportivo cercando di convincerci - e di autoconvincersi - dell'opportunità che offre lo stesso alla nostra Comunità?
Sapete cosa significa aver deviato per diversi anni circa 50.000,00 euro degli incassi dei tributi locali per mantenere in vita questa struttura attiva nel nostro territorio? .... significa maggiori tasse per tutti i contribuenti, significa strade più sporche, significa meno servizi alla cittadinanza, significa aumenti dei costi di servizi che spesso e volentieri neanche si sono visti né si vedranno in futuro dalle nostre parti, significa... che realmente non vogliamo dare un futuro alla cittadina sanfilese ed in particolare al suo centro storico sempre meno abitato.
Ed in cambio di cosa? ... forse in cambio della garanzia di lavoro (pagante in tal modo dalla Comunità Sanfilese) a due o tre persone che ci garantiranno magari qualche voto in più alle prossime amministrative?
A proposito: sembra che con l'adeguamento dell'impianto di riscaldamento dell'acqua e del resto dell'ambiente della piscina comunale di San Fili di quei 50.000,00 euro si risparmieranno ben il 30% dell'importo stesso... cosa che decisamente non credo (tutto ha un costo nella gestione dell'amministrazione pubblica per i contribuenti... anche il risparmio).
Ma ammesso e non concesso che ciò sia vero il risparmio dovrebbe aggirarsi intorno a 15.000,00 euro e quindi altri 35,000,00 euro dovranno restare a carico delle tasche dei contribuenti sanfilesi che continueranno a scontrarsi con buche sulle strade, pericoli costanti in tutto il territorio comunale, mancanza di servizi tali da rendere appetibili agli esterni inclusi gli universitari di ipotizzare un proprio trasloco nel nostro centro storico e via dicendo.
Intanto già abbiamo appreso che parte dell'energia prodotta dai pannelli fotovoltaici montati sui tetti degli edifici pubblici comunali e destinati ad impinguare (... sarà?) le casse del Comune riducendo il peso del costo dell'illuminazione pubblica dalle tasche dei cittadini sanfilesi sarà destinata a dare un piccolo sollievo al costo della nuova gestione della piscina di contrada Frassino.
... complimenti.
In ogni caso se volete, cari concittadini, che certi lussi nel nostro paesino vengano mantenuti in vita... per favore... non lamentatevi più in mia presenza. Non lamentatevi per la gestione della pulizia delle strade e dei vicoli del nostro amato/odiato paesino, non lamentatevi di un'estate di richiamo inesistente, non lamentatevi che il nostro paese è ormai morto, non lamentatevi che non ci sono pullman, non lamentatevi delle buche, non lamentatevi della raccapricciante situazione venutasi a creare sotto il muraglione, non lamentatevi delle frane o di come viene gestita la sicurezza a San Fili, non lamentatevi delle macchine in doppia o tripla fila in determinati punti del paese, non lamentatevi del personale comunale, non lamentatevi... semplicemente NON LAMENTATEVI!
Vogliamo parlare una volta per tutte di che futuro vogliamo dare al nostro paesino visto che il passato ed il presente ce li siamo già stupidamente giocati?
* * *
... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!

venerdì 2 settembre 2016

Se essere alfonsiani a San Fili significa essere uomini liberi.

Al centro Alfonso Rinaldi nei primi anni
Settanta.
Allora, lo ripeto e spero di non doverlo ripetere più... a mio beneficio e non certo a beneficio di chi cerca stupidamente di denigrarmi sperando invano di bassarsi al mio misero livello: 1) non sono una persona di cultura ma solo un ignorante prestato momentaneamente alla cultura; 2) non conosco la grammatica italiana e quando scrivo faccio un sacco di errori; 3) sono un pessimo lettore e quindi rileggo in particolare i miei post molto tempo dopo averli pubblicati... spesso non comprendendo ciò che ho voluto scrivere negli stessi; 4) sono facile nell'offendere gli altri ma mal digerisco le offese nei miei confronti... specie quelle scritte su Facebook o gridatemi dietro (qualcuna dettami anche davanti) lungo corso XX Settembre a San Fili.
E poi...: 5) scrivo perché mi piace scrivere e mi piace ancor di più essere letto (e chi mi critica o denigra sui miei scritti mi legge... quindi grazie!); 6) le foto e i post che pubblico su San Fili e sui sanfilesi non servono a mettere in mostra la mia conoscenza sull'attualità e sulla storia della Comunità con la quale quotidianamente interagisco ma solo a salvare un po' di memoria storica della stessa; 7) non sono uno storico né un amante della storia (a scuola in tale materia mi contentavo della sufficienza e nella vita su tale fronte sono tutt'altro che migliorato); 8) se sono ciò che sono o ciò che i miei detrattori vorrebbero che io non fossi è solo grazie al vuoto che gli stessi creano intorno a me... e nel vuoto assoluto è facile essere qualcuno; 9) non sono un giornalista e non sono un intellettuale.
Per ultimo mi si accusa di essere un alfonsiano (ovvero ammiratore e seguace dell'indimenticabile Alfonso Rinaldi, sindaco tra l'altro di San Fili per circa un ventennio tra gli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso) solo perché ho pubblicato un meritato ricordo della sua figura sul mio sito e la pagina relativa l'ho linkata su Facebook.
Che dire se non... no, non sono un alfonsiano. Motivo? ... perché non esiste esiste un "alfonsiano" ed alfonsiano non lo era neanche lo stesso Alfonso Rinaldi.
Questi, infatti, era solo e semplicemente un uomo libero prigioniero di uomini che non erano in grado di liberarsi delle proprie catene politiche e psicologiche. Prigionieri di un uomo incapaci di vivere senza padroni e quindi sempre pronti a vendere la propria dignità (ad averla) in cambio di sedersi di tanto in tanto alla tavola del proprio padrone.
Ed eccolo essere eletto tra le fila di una decadente Democrazia Cristiana  e subito nominato assessore per poi essere eletto sindaco di San Fili dai compagni di partito (PCI e PSI assieme) nel 1970 e da questi quasi subito riconfermato nel 1978 e subito dopo dagli avversari dei compagni di partito in una lista civica nel 1983 (grazie a tanti doppiogiochisti tra i compagni di partito)... decisamente un bellissimo esempio di elettorato attivo quello che ha segnato le sorti amministrative sanfilesi tra la fine degli anni Sessanta e gli inizi degli anni Novanta... senza entrare in merito agli anni succedutisi fino ai giorni nostri (inclusi).
E non chiedetemi chi sia stato il miglior sindaco di San Fili tra quelli che ho conosciuto... potrei anche dirvelo.
A proposito, dimenticavo: Io? ... sono solo Pietro Perri, e tu?
*     *     *
... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!