A chi non ha il coraggio di firmarsi ma non si vergogna di offendere anche a chi non (?) lo merita.

Eventuali commenti a post di questo blog non verranno pubblicati sia se offensivi per l'opinione pubblica e sia se non sottoscritti dai relativi autori. Se non avete il coraggio di firmarvi e quindi di rendervi civilmente rintracciabili... siete pregati di tesorizzare il vostro prezioso tempo in modo più intelligente (se vi sforzate un pochino magari per sbaglio ci riuscirete pure).
* * *
Ricordo ad ogni buon file l'indirizzo di posta elettronica legata a questo sito/blog: pietroperri@alice.it

domenica 10 febbraio 2013

C'era una volta... a chjina santufilise.



Nella foto a sinistra: Una chjina (dolce tipico sanfilese) pronta per essere infornata.

*     *     *

Il dolce tipico del periodo carnascialesco (a San Fili) è la chjina.

Parlando con tante artiste della cucina tradizionale sanfilese, ci si rende conto che più si va avanti con le generazioni delle stesse e più la nostra famosa “chjina” si allontana sia dallo spirito per cui ha preso vita la prima volta (ossia dalla povertà dilagante e dalla necessità di utilizzare il tutto, senza nulla sprecare, nel miglior modo possibile) che dagli ingredienti utilizzati in quella magica occasione.

A questo punto mi sono chiesto: esiste una ricetta, ovviamente tradizionale e che ci riporti agli albori della stessa, della chjina santufilise? … quali sono gli ingredienti originari? E’ legittimo utilizzare oggi ingredienti (variazioni sul tema) che una volta, sulle tavole dei sanfilesi doc, non esistevano?

Ai posteri l’ardua sentenza.

Riporto di seguito comunque quella che potrebbe essere la ricetta originaria.

*     *     *

Ingredienti per la sfoglia: 10 uova; 600 grammi di zucchero, 1 bustina di vanillina; 400 grammi di grasso (strutto di maiale); 2 bustine di lievito in polvere (es.: pane degli angeli); la buccia di un limone finemente grattugiata; farina “quantu si’nne piglia” (tradotto in italiano “circa 1 chilo e mezzo).

In alcune ricette consigliano di mettere anche 1/4 di acqua o di latte e di sbattere, prima di passare ad amalgamare il tutto, le chiare d’uovo da sole a neve (in tal modo si lascia morbida la pasta).

La pasta per la sfoglia dovrà infatti venire abbastanza morbida ma altrettanto consistente da farsi facilmente modellare all’interno della teglia in cui verrà riposta e di cui dovrà prendere la forma.

Ingredienti per il ripieno: 2 chilogrammi e mezzo di mollica ottenuta con raffermo; 1 litro e mezzo di miele di fichi; 2 chilogrammi di noci, mezzo chilogrammo di uva passa, due cucchiaini di cannella in polvere.

Qualcuno ultimamente vi aggiunge, nel ripieno, anche del cacao in polvere (per non dire “Nutella”) ed una buona dose di zucchero (ingredienti non facilmente rintracciabili sulle tavole dei nostri avi, quindi non rientranti nella cosiddetta “chjina doc”).

Mescolare il tutto amalgamando per bene.

Preparazione: ungere di grasso il tegame e modellare, con la sfoglia, l’intera superficie interna del tegame stesso creando una coppa da riempire con il ripieno succitato.

Coprire il tutto con un disco ricavato sempre con parte della sfoglia e cuocere in forno moderato fino ad ottenere una giusta doratura.

Buon appetito.

*     *     *

Un caro abbraccio a tutti by Pietro Perri.

… /pace.

sabato 2 febbraio 2013

Quando a San Fili ci si ammazzava durante le campagne elettorali.

Pillole di storia paesana… by Pietro Perri.
Ci fu un tempo in cui a San Fili (CS) la politica era tutt'altro che "pacifica, indolore e civile". Un tempo tra l'altro neanche tanto lontano... poco più di sessanta anni addietro.
Il 7 Aprile del 1948, per la precisione, è avvenuto a San Fili un brutto fatto di cronaca legato alla elezioni politiche. E' stato ucciso, infatti, un certo Pietro Mazzulla da un appartenente alla famiglia Palermo (Palermo Remo per la precisione).
Il fatto è riportato anche nel saggio "Madonna pellegrina" (sottotitolo "La campagna elettorale del 18 Aprile 1948 in Italia e in Calabria") scritto da Pileria Pellegrino ed edito da Periferia.
Inutile dire che il saggio ha ben poco a che dividere con la Madonna: sulla copertina compare infatti uno scudo crociato con la scritta "LIBERTAS" all'interno (... mi sembra mi ricordi vagamente qualcosa questo simbolo) ed un'aureola al di sopra dello stesso.
Riporto di seguito l'esatto passo così come trascritto nel suo saggio da Pileria Pellegrino (passo che la stessa, afferma nelle note, ha preso dal giornale "La Battaglia Calabra" del 26 aprile 1948):
* * *
Il 7 corrente nella frazione Bucita del comune di S. Fili alle ore 18,30, tale Palermo Remo della DC, a seguito di animata discussione di natura politica, esplodeva vari colpi di pistola contro elementi comunisti, ferendo gravemente al torace ed all’inguine il conterraneo Mazzulla Pietro, ed alla mano sinistra tale Cavaliere Biagio. Il Mazzulla è deceduto la mattina del giorno successivo. I social-comunisti hanno fatto carico dell’accaduto all’atmosfera creata dall’accesa propaganda tenuta dal parroco di Bucita. Successivamente, una Commissione composta dai rappresentanti del Fronte e capeggiata dall’on. Gullo, si è recata presso S.E. l’Arcivescovo al quale ha segnalato la opportunità di richiamare i parroci affinché durante l’esercizio del proprio ministero si astengano da svolgere propaganda politica.
*     *     *
… un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro perri.
… /pace!