La locandina. |
Mercoledì 20 Giugno 2012 alle ore 16 presso la sala
Conferenza di Palazzo Arnone, in via G. Gravina,
a Cosenza, ci sarà la presentazione del libro (romanzo) “GELUSA” di Loredana Nigri. In tale libro si
parla tantissimo anche di San Fili ed ovviamente, così come riporto sotto, non
solo di San Fili.
L’invito per tutti è ritrovarci con l’autrice alla sua
presentazione… mercoledì 20 Giugno 2012 presso la sala Conferenze di Palazzo
Arnone a Cosenza.
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IL LIBRO
Leggere Gelusa è come visitare,
in un arco temporale di cento anni dal 1830 al 1940, una teoria di stanze dello
stesso sinistro palazzo, coabitato all’insaputa gli uni dagli altri, dai 17
personaggi principali, 10 donne e 7 uomini, uniti da inconfessabili vincoli di
sangue, e dal comune sentire di essere parte di qualcosa di più grande,
profondamente ispirato da una natura
animistica, mitologica, che da sempre esercita sulle genti calabre una
fascinazione al punto da determinarne e condizionarne comportamenti e desideri.
* * *
I fatti narrati hanno varie location, alcune reali
altre immaginarie. Muovono da San Fili, poi si spostano a Cosenza, Fermaquila, San Mango d’Aquino, Torino,
Policoro, il Brasile, fino a Toronto, Roma, il Carso, per concludersi quindi sulla
montagna della Palummara, dove era del resto iniziato. L’amore spinge il 28
giugno del 1914, il protagonista, Maruzzu sulla via della Palummara, ad
esplorare e sfidare l’ignoto. Ed un anno dopo è la stessa intensità d’amore,
questa volta per la vita, a dirigere sapientemente i passi dell’altra
protagonista, Donata, nell’epilogo del romanzo.
*
* *
Il passaggio animistico di
una natura apparentemente indifferente agli umani, dei 17 personaggi, è segnato
dall’incontro sotto traccia di una serie di divinità sumere, greche, romane.
Dei e dee capricciosi che giocano per sollazzo con le vite degli umani. Da
Ishtar, a Diana, ad Eros, fino alla Madonna con la rosa, in cui nei secoli è
stato traslato prima il culto terrorizzato e fanatico per la stessa Ishtar, e poi
per Maria Maddalena, speranza e consolazione di quasi tutti i personaggi del
romanzo.
La copertina. |
Tutto sembra parlare ai
personaggi in un linguaggio musicale, visionario, che loro accettano anche se
spaventati, perché comprendono che nei luoghi calabri è ineludibile l’incontro
con la spiritualità millenaria che anima cose, animali, alberi, fiumi.
Il mito, l’animismo, il
paganesimo, la leggenda, col passaggio e la morte di Alarico nella città dei
Bruzi, e i contesti della Grande Storia, poi l’Unità d’Italia, il Brigantaggio,
l’Emigrazione e la Grande Guerra, diventano in Gelusa carne viva, patimento.
Se i confini del meridione
fossero di carne, potremmo affermare che l’unità d’Italia non è compiuta, perché
la ferita è ancora aperta, anzi infettata dal silenzio, dalla revisione sui
fatti, dalla dimenticanza e del mancato riconoscimento del dolore che ci è
stato inferto. La guerra civile tra
piemontesi e meridionali è incistata nella nostra memoria viscerale e oggi
sarebbe giusto pacificare noi con loro, ristabilendo magari la verità dei
fatti.
Gelusa si può definire un
romanzo storico? Certo manca del tutto quella distanza dai fatti, che aiuta a
costruire un quadro delle vicende verosimile. Fatti quelli narrati, realmente
accaduti, pur se collocati nel romanzo in un impianto di finzione.
Il romanzo è avvitato ad una
calabresità greve e leggera allo stesso tempo, che nella sua estrema
espressione diventa fatalismo, rassegnazione, ignavia e dall’altro rabbia,
consapevolezza di un passato glorioso, orgoglio, ribellione agli stereotipi di
lombrosiana memoria, rispolverati negli ultimi anni ad uso e consumo del popolo
padano. Al di là della terribile ereditarietà sociale che mortifica la gente di
Calabria, i vinti, i perdenti di ieri e di oggi, hanno identici tratti e trattamento,
ovunque in questo paese.
In Gelusa val la pena
considerare il legame di terra sangue e
speranze che stritola le storie minime dei suoi personaggi nell’incastro dei
meccanismi reali, asettici e inesorabili, della Grande Storia. Meccanismi a cui
tentano malamente di sfuggire, attraverso le azioni che costituiscono nel
romanzo la fitta trama di accadimenti segnatamente calabri, perché intimamente
connessi alla natura ambigua e struggente della Calabria con la sua vocazione ambivalente,
oscillante fino al fondersi, del terragno con l’arcano.
* * *
L’AUTRICE
L'autrice. |
Loredana Nigri, assistente
sociale di formazione sistemico relazionale, ha insegnato Metodo e tecniche del
Processo d’aiuto presso l’Università degli Studi della Calabria.
Ha pubblicato su riviste
scientifiche diversi articoli e saggi sul Servizio Sociale in Italia. Si occupa
di Ricerca e Progettazione Sociale nell’ASP di Cosenza, oltre che di pari
opportunità e
mobbing.
Per Pellegrini editore ha
curato i volumi Relazioni pericolose. Aiutare
stanca, aiutare cambia (2009) e La
linea d’ombra. Narrazioni sull’aiuto controverso (2011).
Gelusa è il suo primo
romanzo.
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IL MOTIVO DI QUESTO SPAZIO
L’autrice vive a San Fili, il
paese delle magare, dal… 6.6.6.
* * *
Un caro abbraccio a tutti
dal sempre vostro affezionato Pietro Perri (che Mercoledì 20 Giugno 2012 alle
ore 16 sarà presso la sala Conferenze di Palazzo Arnone a Cosenza… assieme a
voi).
… /di cuore!
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