A chi non ha il coraggio di firmarsi ma non si vergogna di offendere anche a chi non (?) lo merita.

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domenica 24 luglio 2011

San Fili: quando le scritte murarie raccontano la storia d'una comunità... venti anni dopo (3).

Lasciatomi alle spalle l’imbocco, lungo corso XX Settembre a San Fili, per via Colombrello (punto focale da cui una volta ci si incamminava verso i prolifici “Cuozzi”) e fatta qualche cinquantina di metri in più… mi accorgo con piacere che… il primo amore, quello dei fumetti e degli eroi di cartone, non si scorda mai.
Proprio così: l’amante de “i puffi” ritorna con la sua passione verso certi personaggi della fantasia con il nome di un altro eroe dei fumetti e dei cartoons. Su una facciata dell’abitazione che fu dell’indimenticabile prof. Raffaele Perri (larghetto adiacente piazza Rinacchio) compare infatti, in azzurro e ciclopica, la scritta “Snoopy”, ovvero il nome del bracchetto di Charlie Brown.
Arriviamo, salendo salendo, in piazza Madonnina (una delle poche piazze che, per fortuna, ancora i nostri Amministratori non si sono decisi ad intitolare a nessuno dei nostri completamente sconosciuti - per loro e per i posteri - paesani passati a miglior vita… un danno in meno alla storia della nostra Comunità).
Qui, a farla da padrone, continuano ad essere le scritte sulle panchine. Sullo schienale di una panchina si legge: “a vita è nu biscottu - se piove si scioglie - ps: seguite il mio consiglio”. Inutile dire che siamo decisamente in tempo di crisi economica, oltre che linguistica, e a darci conferma di ciò che stiamo passando oltre al ministro dell’economia GiulioTremonti sembra voglia ricordarcelo anche tale scritta. Una volta, se non ricordo male, infatti la vita non era “nu biscottu” ma “na brioscia”.
Ciò che non si capisce, comunque, in tale scritta è… quale sarebbe il consiglio che dovremmo seguire? … speriamo che l’autore del messaggio leggendo quest’articolo (sperando che a scuola oltre che a scrivere - si fa per dire - gli abbiano insegnato i primi rudimenti della lettura) ci faccia la grazia d’illuminarci in merito.
S’una panchina a fianco si legge: “spugna” e “douglas”… no comment!
Salgo qualche altro centinaio di metri lungo corso XX Settembre e mi fermo davanti all’entrata della storica forgia di “mastru Francu Presta”… quanti ricordi anche in tale luogo. Quella di “mastru Francu Presta” credo sia stata l’ultima forgia a chiudere i battenti a San Fili. Una volta, potevo avere un 10 o 12 anni, mi si era spezzata in due la bici… chiesi a “mastru Francu Presta” se poteva… rimettermela in piedi. Mi disse: “Ritorna domani… anzi, no! … aiutami a fare questo lavoretto e te l’aggiusto subito!”. La parte di lavoro che dovevo fare io consisteva nello scartavetrare un ferro arrugginito.
Feci quanto mi chiese e tempo di finire potei riprendere la strada a cavallo della mia magica due ruote.
Sulla parte superiore dell’entrata della forgia di “mastru Francu Presta” (al di sopra della porta stessa) campeggia ancora una strana scritta… un’equazione numerica che ancora oggi, dopo tantissimi anni, resta senza soluzione per noi profani che passiamo davanti tale punto e ci poniamo imperterriti le tre domande base che da sempre attanagliano l’esistenza degli esseri, si fa per dire, pensanti: “Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?”, l’equazione propostaci dall’indimenticato “mastru Francu Presta” è… “8?8/9=” ... a te, amico lettore, il compito di trovare, se non ci hai ancora provato, una possibile soluzione.
Sono già stanco, ma qualche altro passo verso piazza san Giovanni sicuramente non farà che giovare alla mia salute. Al limite al limite eviterò di sedermi su qualche panchina rischiando di nascondere (con le mie spalle e col mio fondoschiena) qualche stupenda scritta al viandante.
E’ così che raggiungo l’ex piazza Caserma ed attuale piazza Mario Nigro… giurista di fama internazionale. Non tutte le strade e le vie di San Fili, per fortuna, sono state intitolate a degli emeriti sconosciuti.
Ed eccomi nei pressi del bar della famiglia Sammarco, dell’indimenticabile Gigetto Sammarco.
Una scritta, su un muro laterale all’entrata del bar, colpisce la mia vista: “SANTO MILITO 18”. E’ una scritta nera, chissà qual è il suo arcano messaggio.
Visto comunque che di fronte c’è un tabacchino in cui si gioca pure a lotto…  potrei anche pensare di giocarmi questo numero… appunto a lotto… magari accompagnato, al fine di provare almeno l’ebbrezza di un azzeccato ambo, dal numero 6 (l’ignoranza) o dal numero 87 (l’ignoranza esagerata). Non do’ comunque il significato del 18 nella “smorfia moderna e napoletana” in quanto di significati su questo numero ce ne sono più di un centinaio.
Proseguendo oltre, mi reimbatto in qualche scritta muraria rimasta intatta o quasi intatta da quando, venti anni addietro, scrissi e pubblicai il primo articolo sulle scritte murarie in cui ci si può imbattere a San Fili passeggiando lungo corso XX Settembre.
Siamo “mmianzu u puontu” (ex / o piazza Municipio). Ricordo, in tale zona, e ritrovo la scritta “Mattheus” (mitico calciatore tedesco che ha militato anche nell’italiana Inter), quella sempre più sbiadita “DUX” (di fianco all’entrata principale del palazzo della famiglia Gentile) e via dicendo: si va in pratica dagli anni Trenta agli anni Settanta del secolo scorso.
Poco oltre, su una porta ricordo di qualche antica bottega sempre collegata a palazzo della famiglia Gentile, compare la seguente scritta: “ciangiti e nue ridimu”, difficile, oggi, dire se si tratta di un limone, allegoricamente parlando, a sfondo politico o un limone a sfondo calcistico. L’unica cosa certa è che anche questa scritta, pur essendo alquanto datata, è scritta in un italiano decisamente pietoso… e non mi si venga a dire che è scritta in dialetto… sarebbe lo stesso scritta in modo decisamente pietoso.
Stranamente sono sparite (erano sul muro del palazzo dei baroni Miceli di Serradileo), cancellate dal tempo, le scritte murarie inneggianti al periodo dell’Amministrazione “Spiga” (1983 / 1993)… i fans della Spiga hanno utilizzato una pessima vernice per le loro storiche imbrattate murarie. E le scritte sono sparite così come sta per sparire il ricordo di quel più o meno disastroso decennale dal ricordo dei Sanfilesi.
Giunti a questo punto non mi resta che parlare, seppur brevemente, della simbologia utilizzata, nell’ultimo secolo, dai grafomani sanfilesi.
Ma questo sarà argomento d’un altro articolo.
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… un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
… /pace.

martedì 12 luglio 2011

San Fili 26 giugno 2011: breve (tragico) resoconto del II motoraduno "Moto Classic" della Palombara

Si è tenuto, domenica 26 giugno 2010, a San Fili ed in particolare nell’accogliente cornice di piazza San Giovanni seconda edizione del motoraduno “Moto Classic” della Palombara.
La manifestazione, organizzata dal  moto club “Lone Wolf” di Rende, ha visto la collaborazione, oltre che dell’associazione culturale “Universitas Sancti Felicis”, anche dell’Amministrazione comunale di San Fili, della Polizia provinciale, dell’Arma dei Carabinieri (di cui il nostro paese da sempre ospita una stazione) e delle guardie ecozoofile dell’ANPANA (Associazione Nazionale Protezione Animali Natura Ambiente).
Quest’anno, purtroppo, a differenza dell’edizione 2010, i pezzi (moto d’epoca o quantomeno immatricolate prima del 1990) in mostra erano decisamente pochi e non eccessivamente accattivanti.
Il problema comunque non è stato dovuto né all’organizzazione, decisamente impeccabile come sempre, né tantomeno alla condizioni climatiche (quel giorno era una stupenda giornata di sole).
Purtroppo sembra che contemporaneamente, sempre in Calabria, erano stati organizzati altri due moto raduni in località a più ampio raggio di richiamo turistico.
Quest’ultimo punto dovrebbe far ulteriormente riflettere i Sanfilesi tutti, in particolare gli Amministratori comunali (presenti e futuri… i passati lasciamoli al passato) e le Associazioni presenti ed operanti sul territorio, imponendo loro di rispondere una volta per tutte alle domande: “...cosa vogliamo farne del nostro futuro? … cosa vogliamo fare da grandi?”
Anche se ormai è troppo tardi… fermiamoci un attimo e proviamo a ragionare.
I centauri che nella stupenda mattinata di domenica 26 giugno 2011 si sono ritrovati in piazza san Giovanni a San Fili, svolta la parte amministrativa attinente all’iniziativa (iscrizione ecc.) e consumata una colazione, sicuramente abbondante e di qualità, nei bar presenti nella piazza medesima (“bar Emoli” e “bar degli amici”) intorno alle 1o e 30 hanno abbandonato il punto di ritrovo per dirigersi, tramite la vecchia provinciale 107, verso la Crocetta per proseguire fino alla scesa della Palombara (‘a palummara).
Finita la perlustrazione dello stupendo paesaggio che offre alla vista del viandante la catena montagnosa tirrenica, i centauri, almeno quelli che hanno inteso lasciarsi alle spalle il succitato paesaggio, sono ritornati a San Fili dove, al ristorante “La locomotiva” li attendevano alcuni tra gli stupendi piatti che offre la gastronomia sanfilese.
Detto questo… non resta che rimandare il tutto alla III edizione del motoraduno “Moto Classic” della Palombara che speriamo si terrà sempre a San Fili e sempre nella stupenda cornice di piazza san Giovanni nel 2012.
Per l’edizione del 2012, visto quanto successo quest’anno (la scarsa affluenza sia di pubblico che di partecipanti… alcune cose è giusto dirle, non è più ammissibile camminare con le fette di prosciutto davanti agli occhi specie in Calabria e specie in questi ultimi anni) non possiamo non sperare sia in una migliore pubblicità dell’evento, che in un progetto magari più ricco di contenuti ed in una maggiore partecipazione degli operatori economici (bar, ristoratori ecc.) e delle Associazioni presenti a San Fili.
Eventi come questo possono essere un ottimo trampolino di rilancio del nostro territorio, del nostro paese e della nostra Comunità. Proprio per questo vanno “sfruttati” e non solo criticati se gli stessi si risolvono in proverbiali flop.
I flop, infatti, in tali casi non li fanno gli organizzatori o solo gli organizzatori.
I flop li fa (e fanno) il nostro futuro. 
Quando una persona nuova giunge a San Fili non deve chiedersi: “… ma dove sono capitato?”
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace!