Nella foto a sinistra (by Pietro Perri): Statua di san Pio (meglio
conosciuto come padre Pio da Pietralcina) ospitata nel sacrato della chiesa
del Ritiro o di santa Maria degli angeli.
L’articolo che riporto
di seguito è apparso sul Notiziario Sanfilese del mese di novembre del
2006 a firma del prof. Francesco Iantorno.
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Le disposizioni contenute nell’editto
napoleonico per circostanze assai diverse tardarono ad essere applicate e per
lungo tempo ancora i morti furono tumulati nelle chiese. Fu così anche a San
Fili dove soltanto nel 1866 l’area dell’ex convento di Santa Maria degli Angeli
venne destinata a cimitero comunale. A tal proposito ci è apparso utile
riportare integralmente due documenti d’archivio relativi al “seppellimento
provvisorio degli umani cadaveri” disposto nel 1840 dall’Amministrazione
Comunale che fu motivo d’attrito tra il sindaco di San Fili, i Padri Ritiranti
e l’Arciconfraternita dello Spirito Santo.
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San Fili, 2 maggio
1840
Oggetto: Il sindaco di San Fili comunica al priore dell’Arciconfraternita dello Spirito Santo la deliberazione decurionale relativa al camposanto provvisorio.
Al
Signor Priore della Cappella dello Spirito Santo in S. Fili.
Signore,
questo collegio decurionale nella sua
sessione del 24 marzo ultimo fece la seguente deliberazione:
Che nel rione Bocita si degni il Signor
Intendente di fare stabilire al seppellimento di quegli umani cadaveri
esclusivamente la cappella della Congregazione dell’Assunta ivi esistente.
Che la predett’autorità si compiaccia ancora
disporre che in questo comune capoluogo si addica pure al seppellimento
provvisorio degli umani cadaveri la Cappella dello Spirito Santo, non
escludendo la chiesa del Ritiro, le quali in concorso restino addette a
quest’uso per formare la maggior agevolazione di questa popolazione, le di cui
famiglie restano nella libertà di farsi seppellire gl’individui che gli possono
appartenere nell’una o nell’altra chiesa, come meglio fa al loro interesse.
E perché questa deliberazione ha meritato la
prima approvazione del Signor Intendente della provincia, come sta espressa nel
suo uffizio del 28 caduto aprile, così nel comunicarle la stessa la prego di
restarne intesa e di uniformarvisi nella parte che le riguarda.
Il sindaco
R. Pellegrini
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San Fili, 3 maggio
1840
Oggetto: Il priore dell’Arciconfraternita dello Spirito Santo di San Fili protesta contro la deliberazione decurionale del 24 marzo 1840 che indicava la chiesa dello Spirito Santo quale sede del camposanto provvisorio.
Al
Signor Intendente della Provincia di Calabria Citra in Cosenza.
Signore
Intendente,
con massima sorpresa ieri sono stato
notificato da questo Signor Sindaco che si trovava approvata questa Congregazione
per camposanto provisorio, giusta l’autorizzazione di lei comunicata in data
del 28 caduto aprile. Dico con sorpresa dapoiché si conosce che non sono state
valutate le nostre ragioni esposte con altro uffizio diretto alla di lei
autorità. La chiesa di questa Congrega è sita nel centro del paese ed abitata
in circuito dalla magior parte della popolazione che perciò non può adirsi al
detto uso senza contradire le sovrane ordinanze, le istruzioni ministeriali,
nonché le tante circolari di codesta Intendenza le quali ordinano che in quelli
comuni ove esiste una chiesa rorale, questa servir deve per provisorio
camposanto. Né calcolar si deve la frivola eccezione prodotta dal Superiore del
Ritiro che vi sono due strette sepolture, poiché ve n’esistono e se ne possono
aprire delle più ampie, stante il locale è molto più spazioso di quello dello
Spirito Santo. Se questo corpo municipale nel deliberare su tale oggetto fu
favorevole al Ritiro n’è causa la propria debolezza, l’intrighi del Padre
Superiore dapoiché i decurioni sono quasi tutti dipendenti dello stesso. A
prescindere delle sopradette ragioni poggiate sulla legge si fa pure osservare
che il locale del Ritiro è di proprietà di questo Comune, concedutoli con
decreto del 29 decembre 1814 confirmato dall’augusto monarca di felice
ricordanza Ferdinando I con Real Decreto del 6 novembre 1816, che questi Padri
Ritiranti si trovano qui stabiliti senza sovrana approvazione né bene placido
pontificio ma semplicemente per pura tolleranza dell’ordinario del luogo.
Queste ragioni lungi signore Intendente di
rassegnarsino a S. E. il ministro si sottomettono alla di lei autorità sicuro
di ottenere quella giustizia che merita la Congregazione, cioè di annullare la
deliberazione decurionale del 24 marzo ultimo, e restar ferma quella del giorno
9 mese di decembre [183...]. La conoscenza della di lei incorrottibilità nonché
della sua saggezza mi rende certo dell’esito felice. Intanto il presente
rapporto le si rimette per espresso e la prego ad esser compiacente onorarmi di
ricezione, onde discaricarmi in pubblica Congrega.
Pel Priore assente
Il Primo
Assistente
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Un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro
affezionato Pietro Perri.
... /pace ma... “si vis pacem para
bellum”!
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