Giungano a tutti i miei più cari ed affettuosi auguri di una felice e serena Pasqua... da passare possibilmente in famiglia in quanto la famiglia (ovviamente quella vera... basata sul reciproco rispetto, sulla reciproca fiducia e sempre e comunque a carte scoperte) è e resta il bene più prezioso che un soggetto umano possa avere su questa terra.
Giungano, questi miei auguri, in particolare ai Sanfilesi residenti nel paese natio ed ai Sanfilesi sparsi, per vari motivi, per il mondo.
Un augurio che non sia solo legato all'uscita positiva d'un passato tragico e doloroso (come ad esempio la resurrezione del Cristo dopo la sua morte) ma sia anche e sopratutto legato al principio pagano (ossia alla parte poco cattolica della festa) che vuole tale giorno come un giorno dedicato alla rinascita (risveglio della natura) nell'abbondanza della vita in generale. Dopotutto la tradizione delle uova pasquali sta a ricordarci proprio tale concetto.
Inutile ricordare che in Croce (poi risorto) è finito il Cristo... e non la gallina. La gallina è finita allo spiedo... ma non è risorta (è risorto, se era stata ben cucinata, chi se l'è mangiata).
Inutile ricordare che in Croce (poi risorto) è finito il Cristo... e non la gallina. La gallina è finita allo spiedo... ma non è risorta (è risorto, se era stata ben cucinata, chi se l'è mangiata).
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace!
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