SAN FILI BY PIETRO PERRI BLOG: 2019

A chi non ha il coraggio di firmarsi ma non si vergogna di offendere anche a chi non (?) lo merita.

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martedì 17 dicembre 2019

La Cina è vi-Cina... molto più di quello che possiamo immaginare. (4)


Articolo pubblicato sul Notiziario Sanfilese del mese di dicembre 2019.
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Pechino 30 agosto 2019 - visita alla Città
Proibita.Nella foto le guide Aurora (a sinistra)
e Sole (a destra).
Quando si parte, anche se da semplici turisti, verso uno Stato che si ritiene ai confini del mondo (come la Cina, per tanti di noi Sanfilesi) - in un’epoca che scorre maledettamente veloce come quella che sta subendo la nostra generazione - le prime tre domande che uno di noi si pone sicuramente sono: 1) se ci ammaliamo ci sarà qualche possibilità di sopravvivere in una zona in cui sicuramente ci sarà impossibile farci capire? 2) le guide locali conosceranno bene l’italiano? 3) come faremo a ricaricare i nostri tablet o i nostri smartphone e quindi a restare collegati con il mondo?
Proprio così, ci si chiede anche e soprattutto come faremo a restare collegati con il nostro avanzatissimo tecnologico mondo. Quasi la Cina non facesse parte di questo mondo o fosse restata tecnologicamente imprigionata nel suo ottocentesco medioevo.
Ed eccoci intenti a caricare le nostre valigie di medicinali per le più disparate previste malattie (dalla semplice aspirina per il mal di testa ai più impegnativi antibiotici ad ampio spettro d’azione o ai farmaci contro la diarrea e contro i conati di vomito).
Per quanto riguarda invece la corrente elettrica necessaria a ricaricare i nostri diabolici mezzi informatici made in Cina... come non portarsi dietro almeno tre o quattro spine universali? Anche queste made in Cina?
Proprio così: andando in Cina nella speranza tra l’altro anche di sopravviverci, anche se per una decina di giorni, ci portiamo dietro un tale peso... di prodotti made in Cina.
Per poi scoprire che da quelle parti è difficile trovare un hotel che abbia stanze dove le prese attaccate al muro non siano tutte universali o che gli stessi non ti offrano il wi-fi libero o che la tua scheda telefonica non sia anche automaticamente collegata al resto del mondo anche in gran parte della Cina.
Qualcosa ovviamente su questo fronte anche in Cina lascia a desiderare... ma non per tutti e sicuramente non perché la tecnologia informatica presente in questa grande nazione non sia all’altezza della roba che la stessa smercia nel resto del mondo.
Quel qualcosa è, ovviamente Facebook, che funziona con la tua scheda telefonica ma che non ti dà la possibilità d’accederci tramite le schede telefoniche cinesi o il wi-fi che ti mettono a disposizione i gestori degli hotel in cui siete ospitati.
Inutile dire che il Facebook libero è un po’ indigesto ai governanti cinesi... ma non solo ai governanti cinesi (oggi sappiamo benissimo che il Facebook libero è alquanto indigesto anche ai governanti americani e persino a tanti governanti europei, italiani inclusi).
Il social-network Facebook per gran parte dell’anno e soprattutto in particolari critici periodi sociali in Cina è oscurato: il sogno di tanti governanti, appunto, di paesi liberi come il nostro.
Ma è veramente oscurato o tale blocco si può bypassare tramite l’uso di un’applicazione pirata e a pagamento?
(continua).
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Un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!

giovedì 5 dicembre 2019

La Cina è vi-Cina... molto più di quello che possiamo immaginare. (3)


Articolo pubblicato sul Notiziario Sanfilese del mese di novembre 2019.
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Lintong (Cina). Orietta e Pietro in visita
al Museo dell'Esercito di Terracotta.
Il 27 agosto 2019 io e mia moglie Orietta ci trovavamo a Lintong (una località all’incirca 30 km a nord di Xian) in Cina.
In tale località sono state portate alla luce, dal 1974 ad oggi, circa 10.000 statue divenute subito famose in tutto il mondo con il nome di “Esercito di Terracotta” (collocato nel Mausoleo del primo imperatore Qin, vissuto tra il 260 ed il 210 avanti Cristo). Ovvero ciò che ormai si considera universalmente l’ottava meraviglia del mondo antico.
A far da guida al gruppo di turisti di cui facevamo parte anche mia moglie Orietta ed io c’era la bravissima signora Chen Xi... per noi italiani semplicemente Aurora.
Aurora in effetti era la nostra guida nazionale ovvero l’unica che ci ha accompagnato per l’intera durata del tour. A Shangai ed a Pechino infatti la stessa fu affiancata da altre guide locali.
Finora ho viaggiato tantissimo visitando gran parte dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo o a ridosso degli stessi: sono stato in Marocco, in Tunisia, in Egitto, in Giordania, in Israele, in Grecia, in Turchia, in Spagna, in Portogallo, in Francia, in Croazia, in Inghilterra (se consideriamo Gibilterra come suolo inglese) e persino nello Stato del Vaticano.
Ho avuto il piacere in tali viaggi di ammirare opere uniche nel suo genere realizzate dagli uomini. Opere maestose che avvicinavano gli ideatori delle stesse alle divinità quando non finivano per sancire la divinità dei committenti stessi di tali opere (templi, piramidi, mausolei vari e così via). Opere che servivano alla difesa del territorio come opere che dovevano solo mostrare la grandezza dei sovrani del momento.
Ho compreso l’importanza della Grande Muraglia, posso capire la realizzazione d’una piramide o di un tempio (stupenda la città di Petra in Giordania o Abu Simbel e le piramidi in Egitto o Delfi, il Partenone e la tomba di Agamennone in Grecia...) ma riuscire a capire la follia di creare un Esercito di Terracotta come quello di Lintong in Cina decisamente, l’ammetto, mi è alquanto difficile da capire.
Un’opera sicuramente unica ma decisamente realizzata per esaudire i desideri, a parere di un profano come lo scrivente, di una mente malata.
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Mentre a Shangai la nostra guida Aurora fu affiancata da Luca (altra guida locale ovviamente parlante in italiano) a Pechino ad affiancare Aurora ci pensò l’altrettanto bravissima Sole. Inutile dire che Luca e Sole (così come Aurora) non erano i loro veri nomi, essendo loro cinesi cresciuti e pasciuti in Cina, ma nomi che hanno adottato ad uso e consumo di noi turisti italiani. Nomi che in alcuni casi erano più o meno la traduzione degli stessi nei corrispettivi italiani (vedasi il caso di Aurora e Sole) o semplicemente avevano, con i loro nomi originali, una assonanza quantomeno fonetica con altri nomi del Bel Paese (vedasi il caso di Luca).
In ogni caso avere a disposizione nel nostro soggiorno in Cina delle guide come Luca, Aurora e Sole è stata una vera fortuna. Preparati e simpatici come gli stessi erano.
Luca arricchì di conoscenze ed aneddoti la nostra permanenza a Shangai e a Souzou, Aurora a Xian e Sole a Pechino.
Tutto potevo pensare tranne che questo viaggio avrebbe rimesso in discussione l’immagine che mi ero fatto finora della Cina. Un’immagine distorta anche a causa delle letture, non sempre capite dal sottoscritto, di alcuni libri e riviste che mi capitarono tra le mani nei decenni passati. Senza con ciò scomodare anche il ricordo di quel mattone (a causa più che altro dalla eccessiva durata) di film realizzato dal maestro Bernardo Bertolucci e che risponde al titolo de “L’ultimo imperatore”.
Luca, Aurora e Sole, anche e soprattutto come visione della vita, sembravano far parte di tre Cine completamente diverse. Cosa dopotutto normale visto che gli stessi si sono formati in tre fusi orari l’uno diverso dall’altro.
La Cina, inutile dirlo, come territorio è vastissimo anche se, credetemi, a volte si ha la vaga impressione, vivendo in quella zona e conoscendo la nostra realtà, che sia più complicato, più distante Catanzaro da Bari o da Roma che non Shangai da Pechino.
E questo perché noi nel Meridione d’Italia sembra che ancora viviamo al tempo dei Borbone di Napoli mentre loro sembra si stiano attrezzando per raggiungere Marte ancor prima della Russia o degli Usa.
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Tutto era strano, tutto era diverso da ciò che mi ero immaginato in questa Cina che finalmente vedevo con i miei occhi... e che i miei occhi non si limitavano più ad osservare solo la Grande Muraglia, la Città Proibita o l’Esercito di Terracotta.
Ed anche la mente iniziava a porsi qualche strana domanda. Ed alcune di queste domande non potei fare a meno di girarle alle nostre stupende e preparate guide.
E fu così che, rivolgendomi a Sole, le chiesi:
- Mi spieghi come avete fatto voi cinesi a passare senza grossi problemi (considerando ovviamente le situazioni del tempo in cui si sono svolte le varie fasi storiche) dalla Cina imperiale, all’occupazione giapponese, alla Cina comunista di Mao Zedong e ritrovarvi ora in un regime capitalista con una visione futurista che sembra aver lasciato anni indietro i paesi occidentali? Come fate a trovarvi in una economia (una visione economica) decisamente più avanti della nostra.
Dopotutto qui si tratta di resettare il proprio cervello a cadenza quasi ventennale quando in Italia ancora viviamo mentalmente nei primi decenni postunitari.
Sole mi dette, più che giustamente (anche se in modo scherzoso), le conseguenti risposte. Risposte che riporto di seguito:
SOLE: - Ci troviamo davanti a voi per il semplice motivo che noi ci svegliamo prima di voi. Dopotutto il sole in Cina sorge sei ore prima che in Italia.
IO: - Colpito ed affondato, e per quanto riguarda la situazione politica economica? A cosa dovete questa capacità di riadattamento a dir poco indolore?
SOLE: - Semplice: a noi non interessa chi governa. Interessa che chi governa governi bene e ci metta tutti nelle condizioni di saziare il nostro appetito. La politica non è del popolo.
E si tocco’ la pancia.
(continua).
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Un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!

mercoledì 6 novembre 2019

La Cina è vi-Cina... molto più di quello che possiamo immaginare. (2)


Articolo pubblicato sul Notiziario Sanfilese del mese di ottobre 2019.
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Shanghai (Cina) 24 agosto 2019.
Pietro Perri e la moglie Orietta sulla riva 
del fiume Huangpu.
La cosa che spesso mi sono sentito chiedere da alcuni amici al rientro dai miei ormai tradizionali annuali viaggi è... se ne è valsa la pena.
Credetemi: viaggiare vale sempre e comunque la pena. Sono questi i soldi che considero meglio spesi, un vero e proprio investimento sul presente e sul futuro di chi ha la fortuna/sfortuna di condividere, anche se per un breve attimo, il nostro terreno cammino.
Viaggiare permette di staccare realmente la spina dal consuetudinario e comunque ci permette di verificare direttamente (e non per il solito stupido sentito dire) ciò che pensavamo di un determinato popolo e/o di un luogo.
Poggiare i nostri piedi su un suolo diverso da quello che calpestiamo quotidianamente equivale ad aprire contemporaneamente le pagine di almeno una decina di libri diversi. Viaggiando, osservando, dialogando e confrontandosi con i “diversi”... non si può non imparare qualcosa di nuovo.
L’importante è che quando si decide di partire lo si faccia senza costrizioni, senza preconcetti e con mente aperta al nuovo.
Ed eccoci qua, io e mia moglie Orietta, impegnati in questa nuova ennesima avventura in giro per il mondo. Eccoci... in Cina.
Il viaggio, inutile dirlo, era tutto organizzato, avevamo a disposizione un accompagnatore dall’Italia ed avevamo ben tre guide locali parlanti in italiano ad aspettarci nelle varie località che avremmo visitato.
Inutile dire che in questo viaggio qualcosa mi ha deluso e tantissimo mi ha meravigliato.
Mi ha deluso, ad esempio, il fatto di non aver trovato i miei amatissimi vermicelli di soia cui sono abituato a mangiare nel ristorante cinese in cui, nella vicina cittadina di Rende, vado piacevolmente a rifocillarmi con cadenza almeno trimestrale: adoro la cucina cinese. Quella cucina che ormai, purtroppo, è più facile trovare in Italia che nella Cina dei tour organizzati.
La cucina tradizionale cinese destinata ai turisti, infatti, si è ormai alquanto... occidentalizzata.
Un errore, questo, in cui purtroppo sono cascati stupidamente anche i ristoratori delle varie “cucine tipiche regionali” d’Italia che, invece di garantire il prodotto realmente tipico e doc, pensando di fare un piacere ai turisti esteri, si fanno in quattro per garantire agli stessi una cucina internazionale che poco ha a che dividere con la nostra gustosissima tanto decantata cucina calabrese.
Tra i vari preconcetti che avevo messo nella valigia prima di intraprendere questo viaggio in Cina c’era pure la consapevolezza che mi sarei trovato a visitare un Paese ancora legato al mondo medioevale: una terra arretrata, sporca, con mezzi di locomozione e trasporto da terzo mondo e chi più ne ha più ne metta.
Niente di più sbagliato: la Cina, quella parte di Cina che ho avuto il piacere di visitare (in particolare le città di Shanghai, Suzhou, Xian e Pechino) sono città proiettate decisamente nel futuro. A collegarle aeroporti e mezzi di trasporto, confrontati a quelli cui siamo abituati nel Centro-Sud Italia a dir poco da fantascienza.
Basti pensare al Treno ad Alta Velocità (ed anche alla comodità con cui si viaggia nello stesso): 1200 chilometri coperti in circa quattro ore e mezza e con un costo di poco più di 80 euro a testa. Una sola sosta lungo l’intero tragitto e comunque senza necessità di dover cambiare treno due o tre volte nel corso dello stesso. Pulitissimo e con poltrone che non sfigurerebbero in una hall d’hotel a quattro stelle.
Unico neo è il ritardo registrato alla partenza: tre assurdi inconcepibili imperdonabili secondi di ritardo... ma forse era il mio orologio che non era sincronizzato bene.
Provate a confrontare ciò con un treno qualsiasi preso da un qualsiasi calabrese a Reggio Calabria o nella nostra vicina stazione di Paola e diretto a Milano o a Torino. Onestamente mi viene il voltastomaco al solo pensarci.
Mi viene normale pensare che mentre nel Sud Italia molti di noi ancora pensano ai bei tempi in cui facevamo parte del Regno delle Due Sicilie (ovvero ad oltre 150 anni addietro) la gran parte del popolo cinese pensa a come ed a quando riusciranno a mettere il piede, ancor prima degli americani, su Marte. I Cinesi, e sicuramente questa è la  loro grandezza e ciò che oggi fa di loro una grande nazione, guardano al futuro mentre per noi esiste solo il passato.
Quella che mi sono trovato difronte non è la Cina con le capanne di canne di bambù: è la Cina dei grattacieli, è la Cina delle ampie e funzionali infrastrutture, è la Cina dell’innovazione, è la Cina dal passato glorioso ma soprattutto è la Cina... del mondo del futuro.
E’ la Cina che riesce in modo impeccabile a far funzionare (sia dal punto di vista organizzativo che amministrativo) una città di 25 milioni d’abitanti quando noi non siamo in grado di far funzionare, amministrativamente e organizzativamente, neanche un villaggio di poco più di 2600 abitanti quale il nostro amato/odiato borgo di San Fili.
In Cina è vietato non lavorare: tutti devono partecipare a rendere grande la Cina. Tutti possono partecipare a rendere grande la Cina.
In Cina, ovviamente nelle città e nelle zone che ho avuto il piacere di visitare in questo stupendo tour cui ho partecipato verso la fine del mese di agosto di quest’anno, per terra non ho visto nemmeno una cacca di cane, né ho sentito il nauseante odore della stessa o del piscio di questi comunque incolpevoli animali (i colpevoli sono i padroni o, ancor peggio, i “bastardi” loro ex padroni). Anzi, per essere più corretto ho quasi rischiato di rientrare in Italia senza aver avuto il piacere di vedere un solo cane in circolazione in Cina.
Inutile dire che mi è subito venuto in mente quella assurda diceria sul popolo cinese e sulla fine che fanno i cani che si trovano a passare nei pressi di un ristorante cinese. Ma questa diceria va bene per una stupenda gag di un altro stupendo film con protagonista il mitico indimenticabile Fantozzi/Paolo Villaggio. La realtà è ben diversa ed è racchiusa in un concetto ben definito: rispetto verso gli altri.
(continua).
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Un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!


domenica 13 ottobre 2019

La Cina è vi-Cina... molto più di quello che possiamo immaginare. (1)


Articolo pubblicato sul Notiziario Sanfilese del mese di settembre 2019... a firma di Pietro Perri.
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Pechino - piazza Tienanmen,
Agosto 2019.
Il mio desiderio di andare un giorno a visitare anche la Grande Muraglia (una delle sette meraviglie del mondo) in Cina nacque quasi certamente quando ebbi il piacere d’ammirarne la maestosità spulciando le pagine di un sussidiario su cui fui costretto a studiare quando frequentai le scuole elementari di San Fili.
All’epoca alle scuole elementari c’erano ancora i cosiddetti “maestri unici” ossia degli insegnanti che ti prendevano per mano alla prima elementare e ti portavano, con mano spesso armata di staffila, fino alla quinta elementare. Ossia fino alla conclusione del ciclo scolastico primario.
La mia insegnante delle elementari fu la signora Maria Alba Ruffolo.
E’ a lei, la mia “signora maestra”, che debbo il mio amore  tanto per la scrittura quanto per la lettura.
E chi ama leggere non può non desiderare viaggiare e vedere, toccare con mano, quanto  trova scritto sui libri e sulle riviste che gli passano tra le mani e sotto gli occhi.
E fu così che, innamoratomi di quella foto della Grande Muraglia che si trovava in una delle pagine dedicate ai nostri mitici viaggiatori (Marco Polo?), mi ritrovai, oltre un quarantennio dopo, a calpestare il suolo dell’unica opera realizzata dagli esseri umani che, non so se per leggenda metropolitana o per realtà, sia visibile dallo spazio.
Dieci giorni (dal 22 al 31 agosto scorso) di cui due di viaggio (ben quindici ore di aereo all’andata e dodici e qualcosa al ritorno) sono stati il mio, accompagnato ovviamente da mia moglie, full immersion ne “Il fascino della grande CINA” (questo era il tour cui per l’occasione avevo aderito). Un vero salasso per il mio portafoglio ma un grande investimento con notevole profitto per la mia classica voglia di vedere e di imparare.
Inutile dire che otto giorni non li ho passati a vedere solo la Grande Muraglia: di carne al fuoco in questo tour ce n’era tanta ed ho cercato di gustarmela nel modo migliore possibile: la Cina antica e la Cina moderna giorno dopo giorno prendevano forma davanti ai miei occhi.
E viaggiare, questa è la vera nota dolente, ti costringe a confrontare la tua realtà con la realtà che si trova al di là del tuo perimetro vitale quotidiano. Un perimetro vitale quotidiano che trova enormi limiti sia nello spazio fisico che nello spazio virtuale (culturale e sociale).
Ed a fine viaggio, al tuo rientro nella tua misera quotidianità, dopo che per una vita ti eri fatto un’immagine distorta di un Paese (la Cina) grande quanto un intero continente ti vedi costretto a rimettere, almeno su questo fronte, tutto in discussione e finire per convincerti che la Cina o ciò che credevi essere la Cina (mentalmente ed economicamente parlando)... siamo noi. Siamo noi Italiani (per non dire gran parte del Vecchio Continente) infatti che oggi dobbiamo combattere per guadagnare la nostra quotidiana razione di riso, per un posto di lavoro che ci dia un minimo di soddisfazioni e sia rispettoso della meritocrazia individuale, di libertà di stampa e diritto alla vita, di... diritto al futuro delle future generazioni.
Otto giorni di full immersion (più due di viaggio in aereo) mi hanno visto toccare le città di Shanghai, capitale economica della Cina, di Zhujiajiao (piccolo villaggio con caratteristici ponticelli di epoca Ming), di Xian (dove in questi ultimi decenni è stata portata alla luce ciò che le guide locali definiscono l’ottava meraviglia del mondo ovvero l’Esercito di Terracotta dell’imperatore  Qin) e, dulcis in fundo, di Pechino (capitale politica e culturale della Cina).
A proposito: quando definisco Zhujiajiao un “piccolo villaggio della Cina” è giusto sottolineare, così come ci hanno più volte cercato di far capire le guide locali, cosa significa “piccolo villaggio” in una Nazione che conta oltre un miliardo e mezzo di abitanti e che è abituata a considerare città medie (per non dire relativamente piccole) quelle che hanno una popolazione intorno ai cinque o sei milioni di abitanti. Zhujiajiao ha circa 60.000 (sessantamila abitanti). San Fili, la nostra grande e maestosa San Fili, in Cina non sarebbe neanche considerata come realtà urbana. E forse non sarebbe considerata neanche come una piccolissima contrada di campagna. Per dirla in parole povere... semplicemente non sarebbe considerata.
Dopotutto Shanghai conta circa 25 milioni di abitanti e Pechino 24 milioni. In due fanno quasi l’Italia.
(continua).
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Un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!

lunedì 16 settembre 2019

Notizia flash!


Comunicazione rivolta alla cittadina di San Fili ed alla Comunità Sanfilese nel Mondo.
E’ passata a miglior vita la nostra compaesana Teresina Letizia Rende vedova Perri.
Mia madre.
Aveva 97 anni.
I funerali si svolgeranno martedì 17 settembre alle ore 16:00 presso la Chiesa del Ritiro di San Fili.
Ai familiari il nostro più sentito cordoglio.
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Sopra a sinistra, San Fili: il sacrario della chiesa del Ritiro o di Santa Maria degli Angeli.
Un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!

lunedì 2 settembre 2019

Solenni festeggiamenti in onore della BEATA VERGINE MARIA ADDOLORATA nella frazione Bucita di San Fili.


Carissimi amati lettori di questo blog,
sperando di far cosa gradita (in particolare ai compaesani della frazione Bucita ed ai fedeli della Beata Maria Vergine Addolorata) pubblico di seguito, anche se con un po’ di “giustificato” ritardo, il programma dei solenni festeggiamenti in onore della Beata Maria Vergine Addolorata.
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ARCIDIOCESI METROPOLITANA COSENZA-BISIGNANO
PARROCCHIA SS. ANNUNZIATA SAN FILI
COMUNITA’ PARROCCHIALE “SANTA LUCIA” IN BUCITA

SOLENNI FESTEGGIAMENTI IN ONORE DELLA
BEATA MARIA VERGINE ADDOLORATA
Bucita 28 AGOSTO - 8 SETTEMBRE 2019

“… difendi le nostre anime dalle insidie del tentatore, dai pericoli di perdere la fede, di affievolirsi della speranza e di raffreddarsi nell'amore verso Dio…”

PROGRAMMA
MERCOLEDI’ 28 AGOSTO
Ore 19.30: ROSARIO GUIDATO
Ore 20.00: SOLENNE CELEBRAZIONE EUCARISTICA INIZIO NOVENARIO con Papas Marcello Iancu, Parroco S. Michele Arc. – Falconara Alb.
Ore 22.00: In Chiesa: CONCERTO DELL’ORCHESTRA “ARS ANTIQUA” diretta dal Maestro Antonio Sergio Speranza

GIOVEDI’ 29 AGOSTO
Ore 19.30: ROSARIO GUIDATO
Ore 20.00: CELEBRAZIONE MESSA E NOVENA con Don Alessandro Schirò Collaboratore Parrocchiale di Casali del Mango.
Ore 21.30: Piazza Miniaci: FP SOUND AUTO E MOTO

VENERDI’ 30 AGOSTO
Ore 19.30: ROSARIO GUIDATO
Ore 20.00: CELEBRAZIONE MESSA E NOVENA PREGHIERA PER GLI ANZIANI E GLI AMMALATI con il Parroco Don. Francesco Perrone. Durante la S. Messa verrà amministrata L’UNZIONE DEGLI INFERMI.

SABATO 31 AGOSTO
Ore 19.30: ROSARIO GUIDATO
Ore 20.00: CELEBRAZIONE MESSA E NOVENA con Don Mario Corraro, Delegato Diocesano Peregrinatio “Madonna del Pilerio”.
Ore 21.30: Piazza Miniaci: SERATA ENOGASTRONOMICA TRADIZIONALE con la partecipazione della “CONFRATERNITA DELLA QUADARA”. In più gli artisti
Pino Gigliotti e Marco Cozza.

DOMENICA 1 SETTEMBRE
Ore 10.00: Santa Messa Domenicale
ADORAZIONE EUCARISTICA: Al termine: Esposizione del SS. Sacramento per l’Adorazione Eucaristica fino alla Messa della sera.

Ore 19.30: ROSARIO GUIDATO
Ore 20.00: CELEBRAZIONE MESSA E NOVENA preghiera per le vocazioni con Don Luigi Bova, Rettore del Seminario Arcivescovile Metropolitano.
TORNEO DI BRISCOLA: Turni Preliminari ore 1630 – 19.00. FINALE: ore 21.30

LUNEDI’ 2 SETTEMBRE
PEREGRINATIO DI SUFFRAGIO PER TUTTI I DEFUNTI: Ore 16.30: raduno davanti ai cancelli del nostro cimitero. Quindi ingresso processionale e preghiera.
Ore 19.30: ROSARIO GUIDATO
Ore 20.00: CELEBRAZIONE MESSA E NOVENA con Don Luigi Bova APPLICAZIONE PER I DEFUNTI.

MARTEDI’ 3 SETTEMBRE
Ore 19.30: ROSARIO GUIDATO
Ore 20.00: CELEBRAZIONE MESSA E NOVENA con Don Luigi Bova
Ore 21.30: Piazzetta Miniaci: CONCERTO DE “LA BANDA FEDERALE DELLO SCERIFFO”.

MERCOLEDI’ 4 SETTEMBRE
Ore 19.30: ROSARIO GUIDATO
Ore 20.00: CELEBRAZIONE MESSA E NOVENA con Don Luigi Bova. PREGHIERA PER GLI SPOSI: Benedizione Sposi e Fidanzati.
Ore 21.30: Piazza Miniaci: LA CORRIDA

GIOVEDI’ 5 SETTEMBRE
Ore 19.30: ROSARIO GUIDATO
Ore 20.00: CELEBRAZIONE MESSA E NOVENA con Don Luigi Bova. MOMENTO PER I BAMBINI: durante la Messa AFFIDAMENTO dei Bambini alla Madonna.
Ore 21.30: Piazza Miniaci: SPETTACOLO “MAGIA” di Nevis e Asya

VENERDI’ 6 SETTEMBRE
Ore 19.30: ROSARIO GUIDATO
Ore 20.00: CELEBRAZIONE MESSA E NOVENA con Don Luigi Bova.
Ore 21.30: Piazza Miniaci: RASSEGNA SCUOLE DI DANZA

SABATO 7 SETTEMBRE
Ore 19.30: ROSARIO GUIDATO
Ore 20.00: CELEBRAZIONE MESSA E NOVENA con Don Luigi Bova. MIGRAZIONI: preghiera per i nostri Emigrati e per tutti quelli che oggi sono costretti a migrare.
Ore 21.30: Piazza Miniaci: Spettacolo “TARANTA SONA” offerto dall’Amministrazione Comunale
ORE 23,45 DALLA PIAZZA MINIACI FIACCOLATA FINO ALLA CHIESA PER LA PREGHIERA DEL RINNOVAMENTO DEL VOTO ALLA MADONNA ADDOLORATA

DOMENICA 8 SETTEMBRE
Ore 11.00: Santa Messa Domenicale con Don Roberto Bonanno
Ore 17.00: SANTA MESSA SOLENNE con omelia di Mons. Piermaria del Vecchio, Parroco di S. Giovanni Battista in Cosenza.
Segue: SOLENNE PROCESSIONE: (n.b.: durante la quale non si raccolgono offerte). Termina in Piazza Miniaci. Dopo breve saluto, la Statua sarà disponibile per la venerazione dei fedeli nell’atrio del portone dell’Istituto delle Suore Minime della Passione.
Ore 22.00: Spettacolo musicale con i “CINGHIOS GROUP”.
Ore 00.00: Processione di accompagnamento della Statua fino alla Chiesa. SPETTACOLO PIROTECNICO. Quindi si entra in Chiesa dove, dopo breve preghiera di ringraziamento, con la benedizione si concluderanno tutti i festeggiamenti.

DOMENICA 15 SETTEMBRE
Ore 10.00: Santa Messa Domenicale. Commemorazione della memoria liturgica della B.V. Addolorata. Alla fine della Messa La statua Verrà collocata al canto dei fedeli nella sua sede abituale.

Tutte le sere Stand gastronomico de “I Ragazzi di Santa Lucia” per “Cena in piazza”.
Accompagnerà la Processione la Banda Musicale “Città di Rende”.
Illuminerà le vie del Paese la ditta “Calabria Luce” di Sansalone Santo.
Curerà lo spettacolo Pirotecnico la ditta “ PIROTECNICA” di Franco Greco da Cerisano.

Il Parroco
Sac. Francesco Perrone
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Un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!

domenica 18 agosto 2019

Quant’è vecchia la leggenda della Fantastica di San Fili? ... un’altra ipotesi. (3/3)



Nella foto a sinistra (ripresa dal web): U fuossu d'a Fantastica al bivio per la frazione Bucita i San Fili. Foto by Pietro Perri.

Articolo pubblicato sul Notiziario Sanfilese del mese di luglio del 2019... by Pietro Perri.

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Nel Notiziario Sanfilese del mese di marzo 2019 ed in quello del mese di maggio del 2019 ho lanciato l’ipotesi che la leggenda della Fantastica di San Fili (ossia di quell’essere sovrannaturale che da tempo immemore “protegge come madre amorevole” i confini del nostro centro abitato) possa risalire almeno a circa 2500 addietro. Ovvero all’epoca in cui la Calabria, e quindi il territorio di San Fili (non parlo del borgo/villaggio in quanto purtroppo dello stesso non ci sono dati certi su quando lo stesso possa essere stato fondato), faceva parte della cosiddetta Magna Grecia.

Che un piccolo bagaglio culturale dei nostri padri ellenici (i Greci, appunto) sia rimasto vivo nel nostro DNA dopotutto lo rileviamo anche da alcuni termini che i nostri padri o i nostri nonni utilizzavano nel loro dialetto (ovvero nella lingua “viva” parlata fino a qualche decennio addietro nella Comunità Sanfilese).

Un esempio su tutti e per tutti è il termine catuoju (stanza sottostante normalmente adibita al ricovero degli animali domestici (maiali, pecore, galline, conigli, muli, asini e chi più ne ha più ne metta). E’ giusto ricordare che non solo a Matera, fino agli inizi degli anni Settanta del secolo scorso, nei centri urbani del Mezzogiorno d’Italia si coabitava con gli animali. Lo si faceva anche a San Fili.

Ritornando comunque al discorso della Fantastica di San Fili e delle sue origini nei due capitoli precedenti di questo articolo ho cercato di dimostrare quanto sia possibile che la nostra beniamina altro non sia se non una evoluzione del mito di Lamia, la stupenda regina della Libia cui più volte il dio Giove/Zeus sembra non abbia disdegnato la calda alcova.

Abbiamo visto che Lamia, viene per “ingiusta” (dopotutto era impossibile sfuggire agli insani desideri del re dell’Olimpo) vendetta amaramente punita da Giunone/Era che le uccise tutti i figli avuti dal consorte tranne la figlia/mostro Scilla e, forse, la Sibilla.

A seguito dell’uccisione dei propri figli, di cui presumibilmente la dea Era aveva anche fatto sparire i corpi, la regina Lamia inizia un lungo girovagare intorno ai centri abitati alla vana ricerca degli stessi. Ferma i bambini soli che escono fuori dai centri abitati e cerca di capire se siano o meno i suoi figli che non riesce più a trovare.

Li ferma mostrandosi loro in sembianze angeliche. Più si avvicina ai malcapitati e più inizia a prendere sembianze terrificanti (nella versione mitologica sembra presentare la parte superiore del corpo ancora come una bellissima donna ma la parte inferiore come quella di un serpente il che ci riporta anche al mito ebraico della creazione e della cacciata dall’Eden: la donna Eva ed il Serpente).

I fanciulli che si imbattono in lei vengono dalla stessa a volte semplicemente posti sotto incantesimo (ammaliati) mentre a volte anche mangiati ma, seppur svenuti, quasi sempre vengono restituiti in un modo o nell’altro alla propria legittima madre.

A San Fili in altri tempi chi rapiva i bambini per non restituirli più erano gli zingari. Perché, è bene ricordarlo, a creare problemi esistenziali a noi bambini del secolo scorso c’erano anche loro.

Detto ciò vediamo le similitudini base che troviamo tra la regina della Libia Lamia e la nostra Fantastica:

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LAMIA.

Origine:

Mitologia greca, bellissima regina della Libia ripetutamente sedotta da Zeus.

Azione:

Si aggira intorno ai centri abitati alla strenua ricerca dei figli uccisigli dalla dea Era e di cui sembra non si sono più trovati neanche i corpi.

Ferma i bambini che si allontanano da soli oltrepassando i confini del centro abitato (predilige i trivii).

In alcuni miti greci viene confusa con Ecate e Demetra.

Apparizione:

Quando appare al malcapitato si presenta prima come una donna bellissima per poi, nell’avvicinarsi, tramutarsi in qualcosa di mostruoso.

Quando incontra i bambini d soli:

A volte li mangia ma mangiandoli non ne provoca la morte (oltretutto, come un vampiro, a lei interessa solo il sangue delle vittime) ed anzi le madri riescono quasi sempre a ritrovare i loro bimbi illesi... anche se in stato di catalessi.

Finalità:

Károly Kerényi nel suo saggio/dizionario sulla mitologia greca specifica anche che il mito di Lamia era configurabile nelle “favole che le nutrici raccontavano ai bambini allo scopo di spaventarli e nello stesso tempo di divertirli.”

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FANTASTICA.

Origine:

Presumibilmente mitologia greca. In recenti ricostruzioni locali si è cercato di darle, come leggenda, vita propria con inizio verso la fine del XVIII secolo.

Azione:

Si aggira intorno al centro abitato di San Fili alla strenua ricerca del figlio sparito per chi sa quale motivo.

Ferma i bambini che si allontanano da soli oltrepassando i confini del centro abitato (predilige i trivii).

Presenta alcune similitudini anche con Ecate e Demetra.

Apparizione:

Quando appare al malcapitato si presenta prima come una donna bellissima per poi, nell’avvicinarsi, tramutarsi in qualcosa di mostruoso.

Quando incontra i bambini d soli:

A volte li incanta (i bambini svengono) ma mai ne provoca la morte ed anzi le madri riescono quasi sempre a ritrovare i loro bimbi illesi... anche se in stato di catalessi.

Finalità:

Cos’è (o cos’era) la Fantastica se non una favola che le nutrici/madri raccontavano (alcune raccontano tutt’ora) ai bambini allo scopo di spaventarli e nello stesso tempo di divertirli? ... e magari in modo garbato convincerli a non oltrepassare da soli il limite rassicurante del centro abitato in quanto oltre quel limite potrebbero imbattersi in orchi in carne ed ossa?

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Un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.

... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!

lunedì 12 agosto 2019

Un successone i solenni festeggiamenti in onore di Maria SS. del monte Carmelo tenutisi a San Fili dal 12 al 21 luglio 2019.

Articolo pubblicato sul Notiziario Sanfilese del mese di Agosto 2019... by Pietro Perri.
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Alla fine i Sanfilesi (incluso chi scrive) hanno dovuto ammetterlo: i solenni festeggiamenti in onore di Maria SS. del monte Carmelo (ovvero della “Madonna du Carminu”, come familiarmente la chiamiamo a San Fili) tenutisi nel nostro borgo tra il 19 ed il 21 luglio scorso sono stati a dir poco un successone.
Tre giorni, se ovviamente escludiamo la parte relativa alla novena, che ci hanno portato a rivivere i classici festeggiamenti che si tenevano, in onore dei nostri santi protettori, fino alla fine degli anni Novanta del secolo scorso.
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Novena.
La novena è un'attività di devozione cristiana che consiste principalmente nel recitare preghiere (come il Rosario) ripetute per nove giorni consecutivi. Il suo nome proviene dal latino medievale novenus (nono). È destinata alla preparazione a una ricorrenza solenne.

(Da Wikipedia, Enciclopedia online).
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Niente, questa volta, sembra essere stato lasciato al caso, e tutto ha rispettato il copione preventivamente scritto e reso pubblico, con appositi manifesti affissi nelle bacheche del paese e debita pubblicità sull’ormai insostituibile, su questo fronte, socialnetwork di Facebook.
Una manifestazione riuscita, ed ormai ben rodata come idea, in quanto a San Fili finalmente sembra si sia ritrovato un giusto equilibrio tra un gruppo di fedeli che gestiscono la parte prettamente religiosa della stessa ed un gruppo di fedeli, riunitisi in una associazione denominata “Delegazione Cittadina Promozione Tradizioni Sanfilesi” (che opera all’interno della Pro Loco del nostro paese) che si è accollata l’onere di gestire la parte cosiddetta “laica” di tali solenni festeggiamenti.
Onori, non solo oneri, è il caso di dire, ad entrambi.
I solenni festeggiamenti in onore di Maria SS. del monte Carmelo (o “da Madonna du Carminu ‘e Santu Fili”) hanno avuto inizio alle 19:00 di giorno 12 luglio nella omonima chiesetta dove, con l’intronizzazione della statua, l’omelia e la santa messa si è dato avvio all’apertura della classica novena.
Nel corso della novena si sono alternati sull’altare il neosacerdote Emanuele Scarpino, don Alessandro Schilirò e don Pompeo Rizzo.
Significativa e densa di valore spirituale è stata, nel corso della novena, martedì 16 luglio la benedizione e l’imposizione degli scapolari per i praticanti degli impegni derivanti sia per i nuovi che per i rinnovi.
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Scapolare.
Lo scapolare consiste in una striscia di stoffa con apertura per la testa, pendente sul petto e sul dorso. Talvolta, unito allo scapolare, vi è anche il cappuccio. Viene portato anche a scopo devozionale (piccolo scapolare o abitino) in onore della Vergine Maria, di santi, o di particolari devozioni.
(Da Wikipedia, Enciclopedia online).
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Le sante messe con omelia e novena si sono tenute tutte all’interno dell’accogliente chiesetta di Maria SS. del monte Carmelo.
Inutile sottolinearlo, ma è giusto dirlo, che il giorno clou dell’intera manifestazione religiosa è stato domenica 21 luglio. In tale giorno infatti si è tenuta la processione e la santa messa solenne (questa all’interno della chiesa Madre o della santissima Annunziata). Entrambe queste iniziative (processione e santa messa solenne) sono state presiedute da don Pompeo Rizzo.
La serata del 21, dal punto di vista puramente religioso, si è concluso con un bellissimo spettacolo di fuochi d’artificio, garantito dalla Ditta La Pirotecnica, e il rientro della statua della Madonna del Carmelo dentro la sua abituale dimora.
Notevole anche il programma laico dei festeggiamenti in onore della nostra miracolosa co-protettrice. Negli ultimi tre giorni, infatti, intorno alle ore 21:00 il palco montato su piazza san Giovanni ha ospitato un ottimo spettacolo d’intrattenimento musicale che ha allietato come non mai i presenti, sanfilesi e non, che hanno ritenuto giusto godere, uscendo fuori casa e passeggiando lungo corso XX Settembre, di qualcuna delle belle estati sanfilesi.
Venerdì 19 sul palco si è esibita l’orchestra “Ars Antiqua” diretta da Antonio Sergio Speranza, sabato 20 si è tenuto uno spettacolo musicale offerto dall’Amministrazione comunale di San Fili e domenica 21 hanno intrattenuto i presenti gli alunni dell’Accademia musicale “Caccini” diretta da Francesco Metallo.
L’addobbo delle chiese è stato curato dall’azienda Lebrino Francesco mentre le vie sono state illuminate dalla Ditta Stefano Le Pera (cui vanno fatti i complimenti per la particolare illuminazione del frontale della chiesa della Madonna del Carmine). Ha accompagnato la processione la Banda Musicale Padre Bernardo Maria Clausi di San Sisto dei Valdesi.
Complimenti sinceri e di cuore a tutti: organizzatori e collaboratori.
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Un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!