SAN FILI BY PIETRO PERRI BLOG: ottobre 2017

A chi non ha il coraggio di firmarsi ma non si vergogna di offendere anche a chi non (?) lo merita.

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giovedì 26 ottobre 2017

Ne abbiamo discusso su Facebook: emergenza idrica a San Fili. (3)

Articolo pubblicato sul Notiziario Sanfilese del mese di ottobre 2017... by Pietro Perri.
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Parte di contrada Frassino in Comune di
San Fili vista dall'alto (google maps).
Il problema (... o i problemi?) dell'acqua a San Fili e purtroppo non solo a San Fili c'è e va via via incancrenendosi.
In effetti, anche per meglio affrontare lo stesso, io più che di problema parlerei di problemi. Alcuni dei quali andrebbero affrontati subito ed altri la cui soluzione andrebbe comunque programmata... da subito.
C'è ad esempio il problema di garantire l'acqua potabile a tutti i residenti e nel possibile (visto che ce lo impongono non solo le normative in materia ma anche i rapporti di buon vicinato) anche alcune zone dei paesi limitrofi.
Con tali paesi, la vicina Rende ad esempio, si dovrebbe comunque - magari un po’ anche bluffando - iniziare a fare anche un discorso del tipo “do ut des” ovvero “io do qualcosa a te affinché tu dia qualcosa a me”. E non mi riferisco al classico piacere strettamente personale così come avvenuto nei decenni passati ma un vero e proprio... piacere comunitario.
Questo per quanto riguarda il discorso al di là dei confini del nostro territorio. Ben diverso dovrà essere il discorso interno al confine territoriale sanfilese. In questo secondo caso, infatti, dovremmo, tutti i Sanfilesi, iniziare a guardarci una volta per tutte negli occhi e iniziare tutti a giocare a carte scoperte.
Dovremmo ad esempio vedere se tutta la quantità di acqua potabile che entra annualmente nella rete idrica urbana viene effettivamente registrata - con le dovute correzioni - in uscita dai contatori delle nostre abitazioni.
Le correzioni ad esempio possono includere l’acqua che si disperde tramite fontane pubbliche (problema in parte arginabile fornendo le stesse di eventuali rubinetti a chiusura - tramite pulsante a pressione automatica al termine dell’uso delle stesse) eventuali perdite (decisamente poche per quanto mi risulta), dovute ad eventuali rotture presenti periodicamente nella rete stessa.
Per risolvere tutti i problemi relativi ad un eccessivo scostamento, comunque e qualora lo stesso sia effettivamente verificato con dati reali alla mano e non con semplici supposizioni, tra la quantità di acqua che entra nella rete idrica comunale ed il consumo che viene registrato dai contatori delle abitazioni civili sanfilesi... bisognerà guardare un po’ oltre e chiedersi se qualcosa, dal 1970 in poi (ovvero da quando abbiamo iniziato a popolare determinate zone periferiche - tipo il Frassino o i Cozzi - del nostro territorio) non ci sia scappato dalle mani.
Parte di contrada Cozzi in Comune di
San Fili vista dall'alto (google maps).
Dopotutto piccoli orti, giardini, lavaggio macchine, piscine fisse o vasche gonfiabili e via dicendo... hanno bisogno d’acqua e l’acqua, se non abbiamo possibilità alternative di approvvigionamento, può avere un costo decisamente salato. Un costo che non tutti potrebbero affrontare con eccessiva facilità.
Quindi, non volendo negarsi qualche piccolo lusso personale, ci si sente spesso legittimati a mettere su qualche piccolo marchingegno o a trovare qualche scappatoia... decisamente illegale.
Anzi, oltre che illegale anche moralmente disonesta (crudele ed egoista) nei confronti dei propri compaesani che abitando magari nelle parti alte del nostro centro abitato restano regolarmente tutti gli anni nei periodi estivi per varie ore del giorno senza l’acqua potabile nelle proprie abitazioni.
Lo so, le estati sono calde e quella che ci siamo appena lasciati alle spalle in fatto di caldo è stata maestra ma... siamo tutti sanfilesi e da sanfilesi abbiamo tutti gli stessi diritti. In particolare il diritto all’acqua.
Domanda: sarebbe ora il caso di controllare se tutte le abitazioni presenti sul territorio sanfilese abbiano una fornitura idrica con uscite (allacci) esclusivamente post contatore dell’acqua?
Intendiamoci, come al solito la sto sparando grossa e come al solito sto facendo ipotesi che vanno oltre la fantascienza locale ma, come disse qualcuno in tempi non sospetti, “a furia di pensare male... qualche volta si finisce per azzeccarci!”
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!

domenica 22 ottobre 2017

C’era una volta il Muraglione di San Fili. (3/3)



Nella foto sotto a sinistra, messami gentilmente a disposizione dall’amico e compaesano Salvatore Calomeni, troviamo uno spaccato della San Fili di metà anni Ottanta del XX secolo... sull’entrata della macelleria (un vero e proprio circolo di aggregazione sociale) di compa’ Giovanni Calomeni. Da sinistra: Gianni Zolo, Luigi (Gigino) Mazza, Franco Musacchio, Antonio Palermo, Salvatore Calomeni, compa’ Giovanni Calomeni e Mario Sergi.

Articolo pubblicato sul Notiziario Sanfilese (il bollettino dell’Associazione culturale “Universitas Sancti Felicis” di San Fili) del mese di 0ttobre 2017... a firma Pietro Perri.

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Ho sempre amato passeggiare lungo corso XX Settembre a San Fili e quest’amore sicuramente è via via aumentato col passare degli anni.

Oltretutto, col passare degli anni e col sopraggiungere di qualche piccolo disturbo metabolico legato alla vita sedentaria ed alla cattiva alimentazione che contraddistingue i tempi moderni, in questi ultimi anni mi sono felicemente reso conto di quanto possa essere salutare una bella “vasca” (ovvero una bella salita e discesa dell’intero corso compreso tra l’aireddra ed il bivio per la frazione Bucita).

Ammettiamolo: abbiamo uno dei più bei corsi dell’intera provincia di Cosenza e proprio non vogliamo mettercelo in testa. Un corso che se si trovasse in Toscana o in Umbria sarebbe sinonimo di oro colato.

Purtroppo si trova a San Fili cioé in provincia di Cosenza ovvero, parafrasando un brutto concetto usato da Giorgio Bocca come titolo di uno dei suoi peggiori libri, nell’Inferno... in Calabria... destinazione Profondo Sud.

Di “vasche”, sia con amici quotidiani che con amici con cui mi ritrovavo nel corso dell’estate o dei periodi natalizi (cioè quando gli stessi, fuori regione per motivi di lavoro, rientravano - qualcuno per fortuna rientra ancora - in paese a trovare i loro familiari), lungo corso XX Settembre negli ultimi cinquanta anni ne ho fatte tantissime. Alcune tutte d’un fiato e magari, quasi una salutare amara pillola, a passo di prete. Altre fermandomi di tanto in tanto in qualche punto strategico a parlare del più o del meno con i “compaesani storicamente designati” a guardia di tale punto.

Quasi un tutt’uno con lo stesso: compaesano/compaesani e punto strategico.

Uno dei punti in cui mi piaceva fermarmi, nel percorrere in su ed in giù corso XX Settembre a San Fili nel corso degli anni Settanta... Ottanta e Novanta del secolo scorso, era sicuramente la macelleria del cavaliere del lavoro… compa' Giovanni Calomeni.

Un’istituzione all’epoca ancora vivente di ciò che ormai sopravviveva solo nel ricordo dei nostri padri della mitica “piazza Municipio” ovvero de “Mmienz’u puontu”.

Nei pochi lineari metri di Piazza Municipio negli anni settanta ancora si potevano visitare saloni di barbieri, il negozio di scarpe di Annibale Nigro, la fruttivendola di Eugenia Cavaliere, l’esattoria di Genuzzu Calomeni, negozi di stoffe quali quello di Genoeffa Rossiello (ma non era l’unico), il tabacchino di Lisetta Calomeni e chi più che ha più ne metta.

Era, quello, decisamente un mondo a sé tanto da rientrare a pieno diritto anche in alcune strofe apparse sul mitico giornale murale satirico sanfilese (1945/1950) “Il Cantastorie”.

Compa' Giovanni Calomeni per chi voleva scrivere su San Fili e sui Sanfilesi, ovviamente parliamo di memoria storico-popolare degli ultimi due secoli con particolare riferimento al periodo compreso tra il 1930 ed il 1980, era un tesoro d'informazioni e di riporto d'aneddoti e curiosità di vario genere… non solo dal punto di vista della produzione e/o della commercializzazione del vino e della carne.

Una persona come poche, decisamente, ne ha avuto come degni figli su questo fronte la nostra San Fili. In quanto oltre che a ricordare sapeva anche raccontare e dare la giusta enfasi alle frasi che utilizzava per trasmettere i suoi ricordi.

Diciamo la verità: amava San Fili. Così come lo amava l’indimenticato Mario Oliva o come lo ama il nostro sempreverde... mitico Marcello Speziale.

Una ricchezza d’informazioni (quella a cui si poteva accedere tramite l’amico Giovanni) purtroppo scarsamente, quando non malamente, utilizzata dai suoi compaesani incluso lo scrivente.

A me piaceva ascoltarlo, non sempre a dire il vero in quanto all'epoca cercavo di tesorizzare solo ciò che mi serviva sul momento e per il momento, ed a lui piaceva farsi ascoltare da me... e non solo da me. Aveva estremo bisogno di sentire il quotidiano contatto umano con i suoi compaesani.

Lo sgabello in ferro smaltato a disposizione per me, nella sua macelleria… mmienz'u puontu… c'era sempre. Anche quando lo stesso era stato già occupato da qualche suo cliente o qualche altro graditissimo avventore. Quella macelleria al pianterreno del palazzo di “Donna Vienna Gentile” (così lui continuava a chiamarlo) non raramente si tramutava in un piacevole… pittoresco circolo di discussione culturale.

Vi si parlava pacatamente del più e del meno e vi si parlava dei tempi passati. Tempi in cui, agli occhi di compa' Giovanni Calomeni, ancora esisteva un minimo di rispetto fra le persone e la parola tra soggetto e soggetto o una semplice stretta di mano valevano contratto.

Vi si parlava, tra il più ed il meno, anche delle bellezze architettoniche presenti nel nostro borgo ed un giorno compa’ Giovanni Calomeni mi parlò anche di quella stupenda opera muraria (di cui purtroppo ormai restava solo un vergognoso rimasuglio distrutto non dall’opera devastatrice dei tempi ma dall'imbecillità umana) ancora conosciuta col nome di… Muraglione. Una stupenda opera realizzata sotto il governo dei Borbone tra il 1820 ed il 1830.

È un’opera unica!”, mi diceva compa' Giovanni Calomeni, “Un’opera di cui persino re Ferdinando, nel passare con la sua carrozza da San Fili, ne restò meravigliato. E volle complimentarsi con chi l'aveva progettata e con quanti l’avevano realizzata.

Ed effettivamente se la guardiamo dal di sotto non possiamo, ancora oggi, che restare affascinati anche noi nell’osservare i miseri reietti resti di tale stupenda opera.

Inutile dire che il XVIII secolo era ben diverso dal secolo che ci siamo infelicemente... appena lasciati alle spalle.

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Un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.

... /pace ma... “si vis pacem para bellum”! 

domenica 15 ottobre 2017

SOLO UN TERMINE: VERGOGNA!

San Fili 15 ottobre 2017.
Frazione Bucita... salita via Danise.
Circa una quindicina di giorni addietro ho avvisato in modo informale il sindaco in carica di San Fili (architetto Antonio Argentino) pregandolo di intervenire tramite qualche dipendente comunale per tappare alla meglio questa buca.
Mi ha risposto che era inutile perché nel giro di due o tre giorni in questa zona sarebbero iniziati i lavori di rifacimento del manto stradale.
Mi viene il dubbio se - quando si da' un numero approssimativamente di giorni al Comune di San Fili - per la strada non si perda qualche zero da mettere affianco alle unità.
Ovviamente la mia parola contro la sua. Ma una cosa è certa: la buca in tale punto è pericolosamente presente da oltre 10 o 12 giorni e da questo punto quotidianamente ci passano gli addetti (... spazzini?... no: operatori ecologici!) alla raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani e non credo che gli stessi, se non l’hanno segnalato all’ufficio tecnico il problema, si sarebbero fatti male a segnalarlo.
Fatto sta che difronte a cose del genere possiamo solo parlare di "INCOSCIENZA CRIMINALE AMMINISTRATIVA" considerato cosa può succedere se incautamente qualcuno finisce con la ruota di un motorino (ma anche involontariamente a piedi) in tale buca.
Ok, io ci ho provato.
male ma ci ho provato perché se chiedevo “per piacere” a qualcun altro di intervenire su tale punto... per piacere quasi certamente avrei ottenuto un risultato più civile.
Adesso ci provino anche gli altri solerti amministratori appartenenti sia alla maggioranza che alla minoranza consiliare del Comune di San Fili.
Fatto sta che vedendo certe cose si può usare solo un termine: VERGOGNA!
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!