SAN FILI BY PIETRO PERRI BLOG: settembre 2017

A chi non ha il coraggio di firmarsi ma non si vergogna di offendere anche a chi non (?) lo merita.

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Ricordo ad ogni buon file l'indirizzo di posta elettronica legata a questo sito/blog: pietroperri@sanfili.net

sabato 30 settembre 2017

ARTIGIANATO E COMMERCIO A SAN FILI: U siricu (il baco da seta).



Nella foto a sinistra (ripresa dall’archivio Francesco Ciccio Cirillo): San Fili 1930 - Filannola alle coste. Nella stessa compaiono mastro Giuseppe Sangermano ed i suoi discepoli.

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Ricordo, con questo scritto dell’amico Luigi “Gigino” Iantorno pubblicato sul Notiziario Sanfilese del mese di Aprile 2017, una bellissima pagina di ricordi (spunti per una ricerca)... della nostra stupenda amata/odiata Comunità: l’allevamento del baco da seta.

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A San Fili fino a qualche decennio addietro, ovvero agli anni precedenti il 1970, alcune famiglie si dedicavano all’allevamento de “u siricu” ovvero del baco da seta.

Io, da bambino, a volte seguivo mia madre, anche lei impiegata in tale occupazione, nei punti in cui si allevavano i bachi da seta e si procedeva alle varie fasi relative all’estrazione dai bossoli della preziosa fibra.

Uno dei punti in cui si produceva la seta a San Fili si trovava nella zona della “Gghiazza” (rione Spirito Santo) ed il tutto si svolgeva in un magazzino di proprietà della famiglia Lio. Tale laboratorio fu in un secondo tempo trasferito in “via rampa” dove si trovava l’abitazione di tale famiglia. Nasceva in tale zona la famosa ditta della famiglia Lio con i fratelli Giuseppe e Francesco.

Ricordo che, in quel magazzino, c’erano delle “cannizzole” (ripiani realizzati con intrecci di canne opportunamente tagliate, spaccate ed intrecciate). Su tali “cannizzole” venivano disposte una moltitudine di tenere foglie di gelso bianco (dette comunemente pampine quando attaccate al ramoscello). I bachi da seta erano ghiottissimi di tali foglie.

Sulle foglie si aggiravano indisturbati ed intenti a rimpinzarsi a più non posso degli strani vermi tozzi e color cenere. I bachi da seta, appunto.

Mia madre mi diceva che per ottenere tali animaletti era necessario versare sulle foglie il relativo seme (ovvero uova che dischiudendosi avrebbero poi dato vita ai bachi).

Dopo qualche giorno dal momento in cui si erano dischiuse le uova ed i bachi avevano iniziato a prendere una giusta consistenza si procedeva a cambiare loro il cibo sostituendo le foglie del gelso bianco con foglie di gelso nero (piante di cui a quei tempi era ricco il nostro territorio). Le foglie (pampine) del gelso nero sembra fossero più ricche di sostanze nutritive.

Piano piano per i bachi si avvicinava il tempo di procedere alla metamorfosi che li avrebbe tramutati in farfalle. Metamorfosi che nel caso dei bachi da seta, ovviamente, si sarebbe verificata in pochissimi casi... visto che la quasi totalità degli stessi non sarebbe mai uscita fuori viva dal loro bozzolo.

Sulle “cannizzole” venivano, a mano a mano che si avvicinava il tempo della metamorfosi, anche posti dei rami ancora con le foglie attaccate. Era su tali ramoscelli cui si attaccavano i bachi che gli stessi, grazie alla “filatura bavale”, realizzavano un bozzolo nel quale, con infinita pazienza e sicuramente enorme lavoro, si chiudevano all’interno.

La maggioranza di tali bachi, dicevamo, non si tramutavano in farfalla poiché la lavorazione della seta imponeva che i bozzoli stessi subissero una fase di bollizione che ne uccideva gli ospiti garantendo comunque la integrità del bozzolo e quindi della preziosa materia tessile.

I bozzoli così ottenuti venivano poi commercializzati in varie parti dell’Italia dove, in appositi stabilimenti, si procedeva alla dipanatura degli stessi e quindi alla realizzazione dei filati ormai pronti per la fase della tessitura.

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Un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.

... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!

sabato 23 settembre 2017

C'ERA UNA VOLTA SAN FILI: Le more di rovo (l'amureddr'e spine) - Articolo di Luigi Gigino Iantorno.



Foto a sinistra: le stupende e saporite amureddre (more) di spine (rovo). Prelibatezza regalataci dalla natura di cui San Fili è ricchissima nei mesi di verso la fine della stagione estiva.

Foto by Pietro Perri - Articolo by Luigi Gigino Iantorno.

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Con questo ricordo, messo nero su bianco dall’amico Luigi “Gigino” Iantorno (pubblicato sul Notiziario Sanfilese del mese di settembre 2017), riporto alla mente una bellissima pagina di ricordi... anche e soprattutto della mia infanzia: le “amureddr’e spine”.

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Mi ricordo quando, da ragazzino, nel periodo ricadente tra la seconda metà di agosto e la prima metà di settembre andavo all’incetta di alcuni particolari gustosissimi frutti che ci elargiva in modo spontaneo la natura circostante: le more di rovo o (come chiamavamo all’epoca tale pianta) di spine.

Il rovo è una pianta particolarmente fastidiosa proprio perché presenta lungo i suoi filamenti tutta una serie costante di spine che lasciano ben poco a sperare in quanti ci si imbattono. Una quantomeno piccola puntura è infatti comunque assicurata.
Le more di rovo sono frutti selvatici commestibili e di buona qualità.

Da ragazzino, dicevo, come tutti i miei coetanei ne ero alquanto goloso e quindi ne mangiavo tantissime. Con i miei compagni d’avventura in ogni caso ne raccoglievamo tantissime e dopo averne mangiato buona parte, ci divertivamo ad infilare il resto in alcuni fili d’erba appositamente selezionati per tale scopo.

Si dava così vita al cosiddetto filaru (appunto il filo d’erba in cui erano infilate una dietro l’altra le more raccolte).
Inutile dire che tra noi ragazzini si faceva a gara a chi avvistasse il rovo più carico di more... ovviamente giunte a giusta maturazione e più grandi delle altre.

Era questo un frutto senza padrone e quindi serviva anche a placare i desideri, in alcuni casi una vera e propria necessità alternativa, della povera gente.
Spesso i filari venivano portati a casa e messi a disposizione degli altri componenti il nucleo familiare.

Inutile ribadire che molti erano i graffi che si accumulavano sulla propria pelle nel cercare di raccogliere dai rovi più more possibili ed a volte qualcuno di noi ci rimetteva (a causa di vari strappi) anche le camicie, le maglie o i pantaloni. Il che poteva significare non ottenere dai genitori i complimenti per il lavoro fatto ma un bel ceffone per il danno causato ai vestiti.

Le more dei rovi (o di spine) oggi sono alquanto ricercate anche per la realizzazione di ottimi dolci, di saporite bevande e di gustosi gelati.
Stranamente le stesse sembra non siano più ricercate dai ragazzini di oggi.
Ma i tempi passano e forse è anche meglio così.

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Un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
*/pace ma... “si vis pacem para bellum”!


venerdì 8 settembre 2017

AD ALCUNI SORRIDENTI RIDICOLI... MIEI COMPAESANI.

SANFILESE - Ciao Diogene. Cosa fai a
San Fili?
DIOGENE - Cerco un Sanfilese anonimo
emigrante forse di nome Elvira o forse 
Elviro.
SANFILESE- Allora stai fresco... al fresco!
Cari anonimo emigrante, anonimo anonimo ed anonimo Elvira... che finché restate anonimi (malgrado anche alcune parole di apprezzamento sul mio lavoro da parte della terza) per me potete anche essere la stessa persona. Anzi... ne sono quasi certo....
Non posso che riportarvi ciò che sta scritto come preambolo (cappello) a questo blog (cosa che vi invito a rileggere e considerare che se sapete leggere saprete anche scrivere e viceversa). In ogni caso tale precisazione ve la riporto di seguito:
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Eventuali commenti a post di questo blog non verranno pubblicati sia se offensivi per l'opinione pubblica e sia se non sottoscritti dai relativi autori. Se non avete il coraggio di firmarvi e quindi di rendervi civilmente rintracciabili... siete pregati di tesorizzate il vostro prezioso tempo in modo più intelligente (se vi sforzate un pochino magari per sbaglio ci riuscirete pure).
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Quindi se volete che i vostri commenti o parte dei vostri commenti appaiano su questo blog o mi facciano minimamente tenere in considerazione gli stessi vi invito a seguire le seguenti “strette” considerazioni:
1) abbandonate il vostro anonimato specificandovi con: nome e cognome e (se siete lontani da tempo da San Fili (con eventuali riferimenti di parentela a San Fili);
2) specificate da dove scrivete;
3) segnalate un vostro indirizzo di posta elettronica (cosa che può avvenire anche in privato);
4) se commentate con riferimento ad un post su Facebook rispondete con commento in quel post ove ovviamente siete facilmente rintracciabili;
5) usate una terminologia educata come (credo... ma proprio nel leggere alcuni vostri commenti a volte dubito) i vostri genitori vi hanno insegnato.
Ma forse gli anonimi hanno giustamente paura che io (nel mio spazio) ricordi il loro passato e/o il passato dei loro fiancheggiatori... di qualche membro del proprio branco.
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Solo in questo modo potrete avere qualche mia considerazione e qualche considerazione su questo blog. Diversamente nello stesso (come disse Alberto Sordi nel mitico film “Il marchese del Grillo”)... io sono io e voi non siete un (beep!).
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Ringrazio ovviamente la (fin qui) sedicente Elvira (che - da anonima - potrebbe essere anche il sedicente Elviro) per le belle parole scritte in riferimento al mio lavoro (hobby) comunque presenti nel suo un anonimo commento. Ed in particolare (riporto testualmente di seguito non potendo, causa la sua anonimità, riportare il seguito e dare le mie legittime giustificazioni ad un determinato modo di fare):
“Caro Pietro,
Sono una tua lettrice e ammiratrice. Sono di San Fili, ma abito fuori da molto tempo. Riesco però a rimanere agganciata al mio paesino grazie all'eccellente lavoro d'informazione che fai.”
“(...) a noi sanfilesi al nord e all'estero che ti consideriamo il nostro amato cronista.”
“Grazie ancora per ciò che fai, a presto!”
Per quanto riguarda però:
“Mi scuso se ti scrivo su facebook ma non mi piacciono le beghe da social network.”
Condivido pienamente la stupidita delle "beghe da social network" (sicuramente non istigate - quasi mai - dallo scrivente) ma se conosci Facebook su Facebook puoi anche scrivermi in privato e resterà un discorso privato (cara Elvira/caro Elviro)... sempre e comunque su Facebook, visto che sai chi io sono, io (in tal caso) saprò chi tu sei... cosa che ritengo legittima.
All'anonimo (emigrante, sedicente?) che mi taccia di eventuali interessi dubbi nella mia posizione consiliare non posso che dire che se avevo interessi dubbi... li avrei sicuramente ampiamente soddisfatti restando anonimo (come te) ed in silenzio ufficialmente (come te). 
E se non capisci bene la mia posizione... rileggiti i miei post su Facebook. E se ancora non li capisci... mi spiace ma per quanto riguarda l'analfabetismo di ritorno... per questa malattia ancora non è stata trovata una cura decente che potrei consigliarti (anche se fossi un medico ma medico non sono).
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Per concludere e come già detto più volte: io non sono un cronista, non sono un acculturato, non sono un filosofo, non sono...
Mi piace scrivere per hobby e nessuno è obbligato a leggere i miei scritti che (ricordo) non sono finanziati da alcuno ma solo dal mio impegno e spesso dalla mia tasca.
Un caro saluto a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri e...
... ricordate: si vis pacem para bellum.
... pace!

SAN FILI * NUOVA_POLIS_69.(CEREBRALE).0 * IL FUTURO... LA S-VENDETTA.

(Da un post su Facebook datato 7 settembre 2017 che avrebbe dovuto intitolarsi forse "I SORRIDENTI RIDICOLI)
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Ok, qualche stupido paranoico sedicente adulto (malgrado i suoi quarant'anni e più), sedicente maschio (visto che da anonimo si firma presumibilmente anche Elvira) e sedicente intellettuale compaesano trova ridicola la mia posizione nel Consiglio comunale di San Fili in un Consiglio tra l'altro in cui le poche volte che viene convocato altri membri della maggioranza riescono "ingiustificatamente" ad arrivare alla riunione con cinque minuti di ritardo (ovvero giusto il tempo di non votare il riequilibrio di bilancio) ed alla seduta per l'approvazione del bilancio consuntivo dei tre membri della minoranza ufficiale consiliare: il primo al voto si astiene, il secondo vota contro ed il terzo abbandona la seduta evitando di esprimere una scelta (magari negativa) più che legittima.
Un po' come dire e chiedersi: se Pietro Perri è giusto posizionarlo nell'ambito dell'opposizione consiliare sanfilese (non nella minoranza... ciò mi farebbe veramente pena per quanto sopra detto) non sarebbe giusto posizionare nella minoranza anche qualche altro membro della maggioranza e nella maggioranza qualche altro membro della minoranza?
... senza con ciò entrare in merito al fatto che alcuni altri membri della maggioranza per correttezza e dignità dovrebbero evitare di alzare la mano ad un semplice fischio del capogruppo o del presidente del Consiglio... consapevoli che ció è tutt'altro che corretto nei confronti di coloro che li hanno votati.
Forse.
E no, miei cari, se c'è ancora un po' di serietà, di dignità (semmai un giorno dovessi vendermi non lo farei per poche decine o centinaia d'euro) e di rispetto di una precisa linea morale che va al di là dell'appartenenza ad una o all'altra setta locale tutta made in San Fili... più che cercarla nei vostri compagni di merenda credo facciate prima, ricercandola, a trovarla nel sottoscritto.
... giusto per puntualizzare.
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Un caro abbraccio dal sempre vostro affezionato Pietro Perri (che ringrazia per l'attenzione e che si rammarica solo nel vedere chi dovrebbe garantire un futuro alla nostra comunità sprecare il proprio tempo in stupidità - da par suo purtroppo - di tale deludente portata).
San Fili e la Comunità Sanfilese, credetemi, meritano ben altro nel proprio futuro.
Io, cari giovani e meno giovani, confido in tanti di voi e sono sicuro che, se riuscite ad affrancarvi da certi soggetti e dal modo di ragionare anche di alcuni vostri stretti familiari (io purtroppo ho dovuto farlo e so quant'è disumano) potete essere la DIFFERENZA.
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E ricordate: si vis pacem para bellum.
... un bacio.

giovedì 7 settembre 2017

LA GRECA PASSIONALE - sabato 9 settembre 2017 - ore 18:00 - Teatro comunale San Fili (CS).

Locandina dell'evento.
Si terrà SABATO 9 SETTEMBRE 2017 con inizio alle ore 18:00 presso il TEATRO COMUNALE di SAN FILI (CS) la presentazione del libro/romanzo LA GRECA PASSIONALE della nostra compaesana dottoressa Loredana Nigri.
L’autrice, a San Fili residente a San Fili ormai da oltre un decennio, è, su questo fronte, alla sua seconda opera. La prima, GELUSA, (del 2012 - Della Costa Editore) oltretutto era per buona parte ambientata nel nostro territorio.
Sono sicuro che in questa seconda opera la dottoressa Loredana Nigri sia riuscita a superare di molto anche la sua prima apprezzabile opera.
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Riporto dal quotidiano online “La Voce Cosentina”:

Il romanzo LA GRECA PASSIONALE (Helicon Edizioni) contiene tante storie e reminiscenze sospese tra la grecia incontaminata dell’Isola di Fedalka e l’entroterra della Calabria, in un periodo che va da­gli anni quaranta al secondo decennio del duemila. In tale contesto si dipana la difficile vita di Aphia, la greca passionale, di Sante e dei loro figli.
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Alle macerie della seconda guerra mondiale, la fame e la diffidenza verso gli stranieri, fa da contraltare, la fascinazione per l’inesauribile e antica energia di Aphia. La malìa travolgente del cambiamento che fa­ticosamente porta in dono, si unisce all’incanto per la sua bellezza, che tutto tiene e tutti innamora. Ancora una volta Loredana Nigri ha posto al centro del romanzo l’attenzione per la Calabria. Grazie ad un registro narrativo potente è riuscita a traslare e collegare la nostra terra a tutte le periferie del mondo e alle anime che lo abitano. Anime che contaminano con la forza delle loro passioni e il dolore della separazione, luoghi e cieli.
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Loredana Nigri, scrittrice, saggista e formatore, insegna sociologia al corso di laurea di scienze infermieristiche dell’università degli studi di Catanzaro. Assistente socia­le di formazione sistemica relazionale, è project leader di umanizzazione cure e medicina narrativa nell’azienda sanitaria provinciale di Cosenza. Ha al suo attivo una mole cospicua di pubblicazioni scientifiche.
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La serata, come nell’ormai cliché delle presentazioni delle opere della dottoressa Loredana Nigri, sarà uno stupendo evento/spettacolo.
Il tutto sarà introdotto dai saluti delle autorità locali in particolare del sindaco in carica Antonio Argentino. Seguiranno gli interventi di Viviana Burza e di Giap Parini. Le letture di alcune brani del romanzo ad opera di Annamaria Aquino, Luciana Sicilia e Roberta Sicilia con voce fuori campo di Angelo Lombardi. In sottofondo musiche di Antonio Mantella e Riccardo Sicilia.
Modera i lavori Erminia Anselmo.
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!

Sedicente storico o sedicente ignorante? .. vada per l'immeritata seconda,

Nosce te ipsum - Conosci te stesso.
(Elvira/Elviro... per me pari sono)
Se dovessi scegliere tra qualificarmi SEDICENTE STORICO o qualificarmi SEDICENTE IGNORANTE sicuramente opterei (da buon seguace delle convinzioni socratiche) per la seconda definizione. Anche perché storici lo possiamo essere tutti: non serve né intelligenza né titolo di studio per meritarsi il titolo di storico (diverso dal titolo di "dottore in storia").
A volte, infatti, per diventare a pieno titolo uno storico basta un po' di buona volontà, un colpo di fortuna e... la preparazione non sempre ottimale dei propri. interlocutori o, ancor meglio, dei propri detrattori.
Dopotutto come ci ricorda anche il dizionario Treccani online: "2. s. m. a. (f. -a) Scrittore di storia, di opere storiografiche: gli s. greci, romani; secondo le opinioni di uno s. contemporaneo; il vero de’ poeti è in certo modo più vero del vero degli storici (Vico)."
Quindi grazie di cuore a quel mattacchione di mio compaesano che mi ha segnalato in questi giorni come storico (... anche se...) tra le personalità legate a San Fili nella pagina che Wikipedia ha riservato al nostro amato/odiato... stupendo borgo.
Ovviamente ho provveduto modificare (correggendola) l'informazione, il mattacchione l'ha reiscritta (riportandola errata), io l'ho rimodificata, il mattacchione l'ha reiscritta, io ho mandato un messaggio (tramite SMS) ad una personalità del paese dicendo che alla fine non ero io a fare la figura dello sciocco ma l'intero Consiglio comunale del paese (di cui lo stesso - questa personalità - fa meritata ed evidente parte)... i nominativi relativi al Consiglio comunale di San Fili spariscono in blocco da Wikipedia.
Sarà colpa del solito ultraquarantenne sedicente maschio,  sedicente soggetto maturo e sedicente intellettuale che negli ultimi anni sembra abbia una psicosi nei confronti dello scrivente?
Ok, se non ha meglio da fare non posso che invidiarlo.
Si, cara Elvira (anonima compaesana residente da tempo nell'Italia del Nord che mi hai mandato ultimamente un messaggio tramite la posta elettronica automatica collegata a questo blog), sono decisamente invidioso... ma di te.
E vero che Wikipedia è un'enciclopedia online fai da te ma... perché dobbiamo per forza farci riconoscere per la nostra stupidità?
Non fosse per altro... ma tantissimi altri nostri compaesani (viventi e non) meriterebbero di comparire nel citato elenco (e magari qualche altro anche di scomparire dallo stesso).
Ed io non dico mai di essere ma non posso negare sempre agli altri di dirlo magari promuovendomi sul campo.
Comunque... grazie di cuore, carissimo amico, ma... decisamente troppa grazia (anche se in parte, a differenza della tua deficienza che l'hai avuta gratis alla nascita, meritata).
... by Pietro Perri.
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
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