SAN FILI BY PIETRO PERRI BLOG: febbraio 2017

A chi non ha il coraggio di firmarsi ma non si vergogna di offendere anche a chi non (?) lo merita.

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lunedì 20 febbraio 2017

San Fili ha perso l’ultimo treno? ... si! ... ma nel mese di maggio del 1987.

Stazione ferroviaria di San Fili - anni '70.
Dal Notiziario Sanfilese del mese di Febbraio 2017.
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La domanda sorge spontanea: “San Fili ha perso l’ultimo treno?”
E purtroppo anche la risposta sorge spontanea: “... si! ... ma nel mese di maggio del 1987.”
Proprio così, sono passati circa trent’anni da quando una locomotiva, o un “ciuffi ciuffi”,  si è fermata per l’ultima volta ed in modo ufficiale nella stazione del nostro amato paesino.
Falso, qualcuno dirà, qualche mezzo su rotaia alla nostra stazioncina vi si è fermato anche agli inizi degli anni Novanta.
Per ben due volte? ... forse tre.
Ed anche questo è vero ma tali occasioni erano legate a delle manifestazioni storiche “una tantum”. Tanto “una tantum” che dopo il 1991 non si sono verificate più.
Non si trattava, in poche parole, di ordinario servizio merci o passeggeri.
La nostra Associazione culturale (la “Universitas Sancti Felicis” di San Fili) nel 2007, a venti anni esatti dal “tragico evento” (perché tale è stato per la vita sociale ed economica della Comunità Sanfilese la chiusura della “nostra” stazione ferroviaria) ha ricordato il tutto con un convegno ed una apprezzatissima mostra fotografica.
La mostra fotografica percorreva, è proprio il caso di dire, i settanta lunghi anni di storia della tratta ferroviaria che partendo da Cosenza e toccando le stazioni di Castiglione cosentino, Rende, San Fili, Falconara albanese e San Lucido raggiungeva la cittadina di Paola. Punto in cui San Fili si congiungeva con il resto del mondo.
Visto che il materiale comunque ancora l’abbiamo (il riciclo della storia - e non solo nella storia - “affinché il ricordo non muoia”, credetemi, non è mai sprecato) stiamo pensando sia cosa giusta riproporlo con una nuova mostra fotografica... e magari con un nuovo convegno in cui magari ci chiederemo, come Comunità, se la stazione ferroviaria di Paola sia ancora utile per congiungere, magari in un futuro prossimo e magari con altri mezzi più veloci e più economici, San Fili con il resto del mondo.
La speranza, inutile dirlo, anche su questo fronte è e resta comunque l’ultima a morire.
Una speranza, quella dei Sanfilesi, che guarda, per quanto concerne il problema trasporti pubblici, non solo verso il fronte Paola ma anche verso il fronte Università della Calabria e la stessa città di Cosenza o, guardando verso un futuro sempre più opaco per chi vive nei centri storici di San Fili e della sua storica frazione Bucita, della cosiddetta Grande Area Urbana di Rende e Cosenza.
Perché da quando è stata chiusa la stazione ferroviaria di San Fili, diciamo la verità, e da quando si è prescritto il cosiddetto “servizio sostitutivo, per i Sanfilesi raggiungere anche la più vicina realtà urbana è diventato sempre più difficile.
E la circolare tra Rende e San Fili? ... troppa grazia, sant’Anto’!
... io comunque, spero.
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... un cordiale affettuoso abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!

domenica 19 febbraio 2017

IL CANE SOLITARIO ED IL BRANCO - STORIE DI ETERNA ORDINARIA FOLLIA.

Non so se vi siete mai imbattuti in un cane - più o meno randagio - che si pone in modo minaccioso per strada contro di voi e poi - magari nello stesso punto - in un branco di cani della stessa natura e predisposti allo stesso atteggiamento del singolo.
Il singolo cane potete anche portarlo alla ragione magari piegandovi e facendo finta di prendere qualcosa da terra e mostrandovi fermi nel volergliela lanciare addosso.
Ma il branco?
Credetemi: per quanto è stupido ed inoffensivo il singolo è altrettanto intelligente e pericoloso il branco... nella sua comunque proverbiale stupidità.
Personalmente mi sono più volte imbattuto in cani randagi singoli e in cani randagi che "lavorano" in branco. E non si sono nel loro fare ed abbaiare... mai smentiti.
Un consiglio? ... se potete (e se la distanza e la sua mole lo permettono) affrontate senza paura il singolo. Per quanto riguarda invece il branco... riparatevi in un luogo sicuro ed attendete pazientemente che lo stesso si sciolga... e poi presentate il conto... ad uno ad uno.
Anche se nel frattempo sarà stata la vita a consegnarglielo al posto vostro.
Dopotutto voi restate un essere umano e lui/loro un cane randagio.
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!

domenica 5 febbraio 2017

AAA.: San Fili - amministratori locali capaci cercasi.

Sabato 4 Febbraio 2017, opportunamente e preventivamente avvisati, i Sanfilesi si sono visti per l’ennesima volta negare dall’Amministrazione in carica il percorso in auto o altri mezzi meccanizzati un buon tratto di corso XX Settembre; quello che va da piazza san Giovanni (addruv’eni u monumentu ari caduti da guerra quinnici diciuottu) fino all’attuale edificio che ospita la locale Caserma dei Carabinieri (aru biviu ppe Vucita).
Ciò, inutile dirlo, non solo comportando grandi disagi ai residenti ed anche ai non residenti (tipo i pochi fessi provenienti da Cosenza o da Paola e diretti a Cosenza o a Paola) che ancora decidono di avventurarsi per le strade interne del nostro ridente (... e ssi ca si nne fannu risa quannu u canuscenu veramente) borgo. Comportando problemi per gli anziani che provenienti dalla frazione Bucita si sono diretti all’unico ufficio postale sopravvissuto nel territorio sanfilese, comportando grossi rischi per un eventuale emergenza (toccando ferro un’ambulanza o un mezzo dei vigili... non volendo dire altro) e via dicendo.
Per non parlare dei pochi commercianti sopravvissuti, veri e propri eroi del mondo moderno sanfilese, lungo tutto il citato corso.
Il motivo? ... l’ennesima boiata di pavimentazione realizzata l’anno scorso in tale tratto di strada cittadina. Una pavimentazione che avrebbe dovuto risolvere, secondo i nostri esperti scienziati in scelte amministrative comunali, i problemi creati alla cittadinanza dalla precedente pavimentazione realizzata agli inizi degli anni Duemila (2000/2005) dall’allora amministrazione condotta dall’ex sindaco di San Fili Luigi Bruno.
... no comment!
A poco meno di un anno dalla sua realizzazione qu tale nuova pavimentazione si ci è già dovuto mettere mani almeno due volte. Quindi una serie di domande sorge spontanea: il materiale utilizzato è inadatto? ... il lavoro è stato fatto da cani?
... o semplicemente sarebbe finalmente giusto ammettere che dove passano regolarmente mezzi meccanici più o meno pesanti sarebbe meglio - direi “più intelligentemente” - pensare che l’unico materiale utilizzabile in tale punto è il catrame?
E poi... come non complimentarsi con gli amministratori (intendo i burattinai e non i poveri fessi che facciamo da contorno nel Consiglio comunale e che ci vorrebbero presenti solo per alzare o bassare la mano all’occorrenza per approvare ciò che l’imbecillità - non voglio pensare alla disonestà... anche se sotto sotto lo spererei - degli altri ha già deciso) che si sono succeduti a San Fili almeno dal 1970 ai giorni nostri.
E poi, sempre per restare in tema di pavimentazione, credetemi ma... non so se sia il caso di complimentarmi sempre con tali lungimiranti amministratori (o vergognarmi al loro posto) pensando che San Fili quasi certamente è l’unico borgo d’Italia che nel breve tratto di non più di cinquecento metri lineari... presenta in un proprio corso (adibito a sede stradale) la bellezza di ben cinque tipi di pavimentazione diverse.
Davvero... complimenti.
Ma da cittadini si gradirebbe un minimo di intelligenza e capacità di scelta estetica in più.
In ogni caso se fra altri sette o otto anni (io continuo a sperare che San Fili nel frattempo sia diventata frazione di Rende... vista la nostra incapacità - ripeto, non voglio pensare a disonestà – ad autoamministrarci) qualche futuro amministratore dovesse pensare di sostituire nuovamente la pavimentazione di parte di corso XX Settembre... che questa volta sia catrame.
Perché di costosissimi esperimenti fallimentari credo che ormai ne abbiamo fin sopra i capelli.
San Fili ha bisogno di ben altro per un proprio rilancio.
A partire da un discorso sui trasporti, sulla vivibilità, sulla pace sociale, sulla sicurezza di alcuni pubblici edifici, sulla sensibilità pubblica verso alcune famiglie al limite della sopravvivenza, sul territorio vergognosamente compromesso ed a rischio frane pericolosissime, sulla viabilità decisamente compromessa, sulla pulizia interna, sulla cultura, su una imposizione tributaria più consona alla capacità contributiva dei residenti e chi più ne ha più ne metta.
Altro che di lettere anonime e di citazioni, nelle stesse, di strani assalti alle diligenze... dall’una o dall’altra parte che dir si voglia malamente pensare.
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!