SAN FILI BY PIETRO PERRI BLOG: novembre 2016

A chi non ha il coraggio di firmarsi ma non si vergogna di offendere anche a chi non (?) lo merita.

Eventuali commenti a post di questo blog non verranno pubblicati sia se offensivi per l'opinione pubblica e sia se non sottoscritti dai relativi autori. Se non avete il coraggio di firmarvi e quindi di rendervi civilmente rintracciabili... siete pregati di tesorizzare il vostro prezioso tempo in modo più intelligente (se vi sforzate un pochino magari per sbaglio ci riuscirete pure).
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Ricordo ad ogni buon file l'indirizzo di posta elettronica legata a questo sito/blog: pietroperri@sanfili.net

domenica 27 novembre 2016

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la Trevi S.p.A. e Ferruccio Cribari.

Ammettiamolo: non è da tutti i giorni vedere il Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella complimentarsi con qualcuno per il lavoro svolto sia con incontestabile professionalità che nel rispetto dei tempi.
Se poi uno di questi pochissimi “qualcuno” è anche un Sanfilese (la “S” maiuscola in questo caso è d’obbligo) la cosa non può che farci onore: da meridionali, da calabresi, da cosentini ed ovviamente da cittadini del nostro amato/odiato paesino di San Fili. Una piccola realtà urbana che - ammettiamolo - più volte nella propria storia e malgrado tutto è riuscita a far parlare positivamente di se.
Questa volta, e per chi riesce a leggere tra le righe non è neanche la prima volta, dobbiamo ringraziare di ciò il nostro compaesano dottor Ferruccio Cribari, uno dei dirigenti della prestigiosa  azienda Trevi S.p.A. Un’azienda presente in più Stati nel mondo: “il Gruppo Trevi”, infatti, “è un leader mondiale nell’ingegneria del sottosuolo per fondazioni speciali, scavi di gallerie, consolidamenti del terreno, realizzazione e commercializzazione dei macchinari e delle attrezzature specialistiche del settore; opera anche nel settore delle perforazioni, sia come produttore d’impianti che come fornitore di servizi per la perforazione petrolifera, e nella realizzazione di parcheggi sotterranei automatizzati e di sistemi a gestione integrata della sosta”.
E fu così che il 4 novembre scorso, tra l’altro in occasione del cinquantesimo anniversario della storica alluvione di Firenze, sul lungarno troviamo il Presidente Sergio Mattarella intento a complimentarsi con il nostro compaesano dottor Ferruccio Cribari e con i massimi vertici della Trevi S.p.A. per la professionalità dell’azienda stessa.
Ma, vi chiederete voi e me lo sono chiesto anch’io, cosa ci faceva il nostro compaesano a Firenze sul lungarno in questo periodo?
La notizia è del 26 maggio 2016: “Firenze: Una voragine, lunga circa 200 metri per 7 metri di larghezza, si è aperta sul lungarno Torrigiani, tra Ponte Vecchio e ponte Le Grazie, nel centro di Firenze.” Un vero disastro che, considerato le lungaggini italiane, lasciava ben poco a sperare che il tutto si sarebbe risolto in tempi brevi.
Fortunatamente in Italia abbiamo anche aziende come la Trevi S.p.A. e sicuramente è solo per questo che il nostro Presidente della Repubblica si è potuto complimentare con i vertici di tale azienda per aver “ridato il lungarno Torrigiani a ridosso di Ponte Vecchio ai fiorentini dopo il collasso del maggio scorso. Il Presidente Mattarella ha ringraziato la Trevi S.p.A. per la celerità e l'efficienza dei lavori svolti in una area di interesse nazionale e molto critica per le famose alluvioni dell'Arno”. Il nostro Ferruccio Cribari, un altro esempio di Calabresi che sanno farsi valere quando lasciano la Calabria, era il responsabile della Commessa nonché project manager del lavoro.
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Nella foto sopra a sinistra: Firenze 4 novembre 2016: il Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella si complimenta con il nostro compaesano Ferruccio Cribari (a destra). Tra i due c’è il dottor Cesare Trevisani, Presidente della Trevi S.p.A.
... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!

sabato 19 novembre 2016

Prima de ‘a curva du pont’e picciune: attenzione caduta auto.

A volte per prevedere, nel bene o nel male che sia, il futuro di una persona, di una località o di una ben determinata e delimitata zona non c’è bisogno di essere dotati di capacità extrasensoriali né di essere in possesso di miracolosi oracoli tanto famosi nei begli anni che furono... anche a San Fili.
E visto che siamo a San Fili, ovvero nel paese delle magare delle magarie e soprattutto dei tantissimi... magari e dei pochissimi (per fortuna) magaruni, non c’è bisogno neanche di essere una magara per poter prevedere cosa potrebbe capitare da un momento all’altro... magari nei pressi della prima curva in cui ci si imbatte lasciandoci il bivio per la frazione Bucita alle spalle e dirigendoci verso il bivio per Paola-Cosenza.
Parlo, in poche parole, proprio della curva al di sotto del famigerato ostello della gioventù (che tanti soldi è inutilmente costato finora alle casse dello Stato e... chissà quanti alle tasche dei cittadini sanfilesi) e poco prima della pizzeria ristorante SPQR: questa curva prima o poi (e sicuramente nel corso del periodo invernale in cui stiamo per addentrarci) finirà sulle prime pagine delle cronache dei quotidiani locali.
Ripeto: non voglio fare né la magara né la Cassandra di turno... e comunque me ne si dovrebbe dare merito. Ma se non si procede in tempi brevissimi a posizionare in tale tratto di strada (appunto tra il bivio per la frazione Bucita e la pizzeria ristorante SPQR) una robusta ringhiera o un apposito guard-rail... qualcuno (specie se non della nostra zona) rischia di misurare l’altezza (il dirupo) divide la strada che porta al bivio per Paola Cosenza con la strada che dal centro abitato di San Fili porta alla frazione Bucita.
Parliamo di non meno di sette o otto metri (almeno nel punto più alto e quindi anche più a rischio) la cui uscita fuori strada di qualche mezzo e la reale misurazione di tale punto (dovuto appunto alla caduta del mezzo stesso) potrebbe anche far registrare danni gravissimi (non voglio spararla grossa ma non sarebbe poi neanche tanto grossa) agli occupanti dei mezzi interessati.
Inutile dire che i solerti amministratori del Comune di San Fili nel frattempo e per evitare il peggio qualcosa hanno fatto.
Si... hanno fatto.
Hanno ad esempio delimitato la scarpata con una striscia di plastica  bloccata a degli insignificanti tubolari di ferro (ovviamente di pochi millimetri di diametro) che al primo soffio di vento regolarmente spariscono alla visuale degli incauti avventori della zona.
Si... sempre più ridicoli.
Ormai della sicurezza della gente e quindi dell’incolumità pubblica dalle nostre parti non gliene frega più a nessuno. Ormai dalle nostre parti è più importante pensare a sprecare soldi pubblici (soldi dei cittadini che comunque non ne avranno benefici in cambio se non impegnando altri soldi del proprio bilancio familiare) in gestioni quali la piscina comunale e lussi del genere.
E poi, diciamola tutta visto che ci siamo, ormai questa entrata nel nostro stupendo centro storico è diventata una vera e propria vergogna: stracolma com’è di spine o, nel caso delle aree dove sono state collocate le panchine sotto i pericolosissimi alberi lateralmente al “calvario” decisamente priva da tempo della benché minima ordinaria amministrazione (se non quel minimo che sono riuscito ad imporre io in altri tempi) e quindi emblema del degrado ambientale in cui è caduto il territorio di San Fili in questi ultimi anni.
Eppure per migliorare il tutto non ci vorrebbe poi neanche un tale impegno di spesa. Intorno alle panchine succitate, ad esempio, baserebbe ripristinare la ringhiera con quattro o cinque pali di legno. Roba a dir poco da fantascienza, vero?
... ed in tanti si lamentano che ormai San Fili è un paese morto. Con ragione.
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!

giovedì 3 novembre 2016

San Fili: ‘ntruoppicaturi e company? ... troppa grazia, sant’Antonio!

San Fili - Piazza san Giovanni.
Tra i modi di dire (... locuzioni?) presenti nella nostra bellissima lingua italiana (ovviamente ripresi da aneddoti popolari e popolani) ce n’è uno che mi ha sempre affascinato: “Troppa grazia, sant'Antonio!”
Non fate caso ad eventuali omonimi magari presenti anche nell’Amministrazione comunale di San Fili: il modo di dire è vero e quindi ogni riferimento a persone reali o esistite dalle nostre parti è puramente casuale.
... il che comunque non guasta.
La locuzione Troppa grazia, sant'Antonio!”, ci dice persino Wikipedia (la famosissima enciclopedia libera online), significa ottenere più di quanto si desidera, con risultati spesso non del tutto positivi.
Si narra”, continua Wikipedia, “che un commerciante, arricchitosi dopo una vita di stenti, realizzò finalmente il sogno della sua vita: comprare un cavallo. Ma quando si trattò di montare in groppa, non riuscì a prendere lo slancio necessario, a causa delle sue gambe troppo corte.
Dopo alcuni disperati tentativi, si rivolse a sant'Antonio - suo santo preferito - invocandone la grazia. Quando, invaso da furor sacro, spiccò di nuovo il balzo mise nell'operazione tanta forza che scavalcò addirittura la groppa dell'animale e andò a finire dall'altra parte, a gambe all'aria.
L'uomo si rivolse allora al santo, lamentandosi perché la grazia che gli aveva concessa era stata troppa.
E diciamo la verità: di grazia (di sant’Antonio?) i cittadini sanfilesi in questi ultimi anni ne stanno vedendo (e soprattutto “subendo”) veramente tanta. E di ciò non possono non ringraziare gli amministratori locali da decenni impegnati sul fronte di rendere sempre più vivibile il nostro amato/odiato paesino.
Un paesino, San Fili, dove a lungo andare tutto diventa sacro e come tale intoccabile. Incluso gli ‘ntruoppicaturi (punti d’inciampo) in cui si incappa quotidianamente percorrendo corso XX Settembre ovvero il corso principale (l’unico, a dire il vero) appunto di San Fili.
Inutile dire che di tale problema me ne sono già interessato invano anche in passato non solo parlandone su questo blog ma anche segnalando il tutto per iscritto (ho la ricevuta protocollata) ai competenti Uffici comunali. In quel caso comunque mi riferivo a degli ‘ntruoppicaturi presenti nei pressi di piazza don Luigi Magnelli già piazza Madonnina.
Col risultato? ... no comment!
... troppa grazia, sant’Antonio!
Ritorno a parlarne ed a ragion veduta... purtroppo con i miei stessi occhi. Perche?
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San Fili: 'ntruoppicaturu assassino in
in piazza san Giovanni.
San Fili piazza san Giovanni... 1 novembre 2016.
Un bellissimo esempio di mancato decoro urbano e mancata garanzia di sicurezza offerta a caro prezzo ai cittadini Sanfilesi dai propri amministratori.
E purtroppo domenica scorsa una bravissima signora, come da copione, c'è pure inciampata.
A proposito, se questa signora intendesse fare ricorso per danni contro il Comune di San Fili sappia che un testimone oculare a favore ce l’ha.
Ovviamente mi riferisco a quella signora, è inutile che tutte le sanfilesi facciano la fila daventi alla mia porta per ottenere la mia testimonianza.
Domanda: ma è veramente così difficile oggi garantire nei Comuni come il nostro persino l'ordinaria amministrazione?
Complimenti a tutti.
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!