Dal NOTIZIARIO SANFILESE del mese di giugno 2006...
by Pietro Perri.
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Perché “Universitas” e perché
“Sancti Felicis”?
Semplice: perché coloro che le hanno
dato vita, malgrado a volte possa sembrare il contrario, amano tantissimo la
comunità e la terra in cui vivono e operano quotidianamente.
“Universitas Sancti Felicis”
infatti, non è il nome dell’ennesimo ateneo calabrese ma semplicemente uno dei
tanti nomi che nella storia ha “delimitato” il territorio ed il popolo di San
Fili.
Siamo in tanti a ricordare (e sono
in tanti a volercelo rammentare) San Fili come “casale di Sancti Felicis” nel
territorio di Rende ma pochissimi ad ammettere che San Fili in passato è stato
anche una “Universitas”, una città libera (?) con una sua autonomia (?)
politica ed amministrativa ed un suo “parlamento”.
Il termine Universitas che nel
medioevo si era sostituito come termine
giurisdizionale al Municipio, altro non indicava se non un “comune a sé stante”: istituzione tra
l’altro tipica del Regno di Napoli (e San Fili
ha fatto parte del Regno di Napoli).
L'Universitas Civium identificava efficacemente un aggregato urbano
che vedeva così riconosciuta dal potere regio la sua importanza economica e
civile con l'attribuzione di magistrature municipali.
Perché abbiamo voluto riprendere il
significato antico di Universitas, "totalità, insieme di cose, di persone,
di rapporti giuridici" ma anche "insieme di persone associate"?
Totalità intesa come libertà di
pensare e di ricercare su tutti i temi del presente, associazione di persone
che non pongono limiti ai loro interrogativi, associazione di "non
sapienti". Che vogliono sapere di rapporto tra lavoro e democrazia, di
conflitti sociali e delle loro forme, di musica e libertà, di arte in generale,
d'intreccio tra memoria storica e agire politico.
E poi perché essendo di San Fili
siamo anche cittadini della città di “Sancti Felicis”.
Nel 1806 il Regno delle due Sicilie
subì la colonizzazione francese e tale, nel proprio riordinamento
amministrativo (siamo nel 1811), sostituì il termine “Universitas” col temine
“Comune”.
Un termine, questo secondo, che
seppure pone tutti i cittadini su uno stesso livello (comune – uguale –
livellato – di tutti) finisce per azzerare anche il concetto di meritocrazia,
cosa che comunque in una società civile non dovrebbe accadere. Nelle società in
cui si azzera la “meritocrazia”, infatti, sovente sono gli stupidi a prendere
il controllo del tutto, incluso di noi stessi.
La scritta “Universitas Sancti
Felicis” compare ancora oggi sullo stendardo del Comune di San Fili.
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... un caro abbraccio a
tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!
... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!
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