Ovvero: Le magare di San Fili (e non solo quelle)... sono
diverse. (3)
Riporto di seguito un mio articolo che apre il
Notiziario Sanfilese del mese di giugno 2016.
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Giustizia, è il caso di dire, è
fatta: la sezione Lavoro della Corte di Cassazione agli inizi del mese di
aprile del 2016 ha depositato la sentenza con la quale, dando torto alla Scala
che aveva fatto ricorso opponendosi persino alla decisione della Corte d’Appello,
ha ordinato al prestigioso Teatro milanese l’immediato reintegro nel suo corpo
di ballo della cosentina Mariafrancesca Garritano, in arte Mary Garret.
Proprio così: la nostra
Mariafrancesca Garritano (figlia dell’indimenticata Manola Calomeni e sorella
del musicista Massimo) ha vinto la sua battaglia: è di nuovo a tutti gli
effetti ballerina solista del Teatro alla Scala di Milano. Tutto ciò grazie
anche agli avv.ti Alessandro Russo di Cosenza e Simone Pietro Emiliani di
Fermo, legali di fiducia di Mariafrancesca.
Noi che, diciamo la verità, neanche
credevamo nella sua battaglia (e non perché non fosse giusta ma solo perché
continuiamo ad essere prigionieri del concetto che Davide non deve mai
affrontare Golia), ci siamo dovuti ricredere e... complimenti Mariafrancesca:
sei tutti noi.
Sei la nostra indiscussa eroina, la
nostra Giovanna d’Arco (fortunatamente non finita sul rogo questa volta), e...
sei esempio per tutte le donne del mondo (ed anche per tantissimi uomini che
uomini - a causa della loro mediocrità esistenziale - non sempre lo sono, a
dire il vero). Quindi sei una eroina non solo per chi si avvicina alla danza
rischiando “anche” di finire succube di un certo tipo di ambiente di lavoro
(che comunque resta affascinante) o per chi deve affrontare una qualsiasi
giusta battaglia nella cui validità altrettanto giustamente crede.
Certo, oggi è facile darti ragione
e complimentarci con te ma, perdonaci, noi siamo solo degli esseri umani. Noi
non siamo: Mariafrancesca Garritano, la grande e stupenda Mary Garret.
Un abbraccio da tutti i Sanfilesi
nel Mondo... e non solo da parte di
quelli che leggono il nostro Notiziario Sanfilese.
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Di seguito riporto una “LETTERA
VIRTUALE” pubblicata sul suo profilo Facebook dalla nostra Mariafrancesca
Garritano il 29 maggio 2016.
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Cari Amici ho deciso che è arrivato
il momento di rispondervi.
In questi ultimi giorni mi avete
mandato centinaia di messaggi. Li ho letti tutti, come ho letto i vostri
commenti sui Social.
Mai avrei immaginato di ricevere
attestati di stima così profonda, anche da chi non mi conosce personalmente.
Ci sono madri, tra voi, che mi
hanno scritto di voler raccontare la mia storia ai propri figli quando saranno
più grandi.
Ci sono danzatori che mi hanno
confessato
di aver voglia di continuare a combattere per la danza perché in me hanno
ritrovato la speranza.
Ci sono persone che
hanno perso il lavoro o, ancora peggio, la salute e scrivono che grazie a me,
hanno capito che vale sempre la pena difendere la propria dignità di esseri
umani. Alcuni addirittura aspettano di sapere quando ballerò, per tornare in
Teatro o per venirci una prima volta.
Tutti voi, che mi
dedicate parole tanto belle, avete colmato il vuoto dei silenzi.
Tutti voi che vi
ispirate alla mia storia, non sapete di avermi fatto dono di una forma di
"rispetto" che spesso viene negato.
Io sono per voi un
esempio, dite, e di questo sono lusingata. È stato difficile, ma oggi sono qui
a guardare i miei animali preferiti, e li vedo tra tanta bellezza, eleganti e
fieri della loro natura.
Se potessi volare
verrei da ognuno di voi ad abbracciarvi e a dirvi "GRAZIE di aver voluto
far parte della mia storia"... perciò spero possa giungervi la mia carezza
con queste immagini che mi rappresentano.
Mary (Mariafrancesca Garritano)
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Le magare di San Fili (e non solo
quelle)... sono diverse.
Di Pietro Perri.
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Nella
prima settimana di agosto si terrà anche quest’anno, ovviamente a San Fili,
l’ormai consueta manifestazione denominata “Le notti delle magare”. Un
calderone di iniziative in cui, per qualche giorno (si spera), lungo corso XX
Settembre e nei vicoletti del pittoresco centro storico sanfilese la faranno da
padroni la musica, il folclore, la buona cucina locale e, cosa non
disprezzabile ma sempre più disprezzata da qualche anno a questa parte dalle
nostre parti, la cultura... quella perlomeno con la c in corsivo, non sempre
potendo arrivare a quella con la C maiuscola.
Parlando
con alcuni conoscenti mi rendo conto che in tanti ancora fanno un po’ di
confusione tra i termini “magara” (strega bianca e quindi soggetto decisamente
positivo) e “strega” (in quanto donna che ha venduto la propri anima a Lucifero,
il reggente degli Inferi). In effetti in un periodo in cui certe superstizioni
dovrebbero essere morte e sepolte da tempo (ed alla donna dovrebbe essere stato
finalmente riconosciuto il diritto all’esistenza ed alla parità, se non alla
netta superiorità - in quanto da loro prende vita il genere umano - , dei
diritti) entrambi i termini (“magara” e “strega”) dovrebbero essere concepiti
in modo positivo.
E
allora? ... allora diciamolo pure e per l’ennesima volta: le magare di San Fili
(e non solo quelle)... sono diverse.
Riporto
di seguito (riveduto e corro/etto) un breve pensiero pubblicato da me l’11
giugno scorso sul mio profilo Facebook. Pensiero appunto intitolato “LE MAGARE
DI SAN FILI SONO DIVERSE”:
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Le
magare di San Fili in effetti sono tutt'altro che streghe.
Le
magare sono le donne che combattono quotidianamente contro l'aberrazione della
società maschilistico/patriarcale che non vuole ammettere a se stessa d'aver
concluso il suo tempo.
Le
magare sono le donne come la nostra compaesana Mary Garret (Mariafrancesca
Garritano, eroina dei giorni nostri) che combattono battaglie sulla cui
vittoria nessuno avrebbe puntato un cent... e vincono pure.
Che
dire: chi “donna” nasce a San Fili o da sangue comunque sanfilese non può che
essere una magara. E noi. Sanfilesi DOC, non possiamo che sentirci onorati di
ciò.
Le
streghe (magare anche loro?) purtroppo sono le donne che la loro battaglia
l'hanno persa solo per il fatto d'essere nate donne.
Qualche
esempio di queste ultime?... la romana Sara Di Pietrantonio... bruciata ancora
viva agli inizi del mese di giugno 2016 come era avvenuto alla coriglianese
Fabiana Luzzi nel maggio del 2013... o l'ancora innocente orrendamente
accoltellata nel civile territorio di Brembate di Sopra... Yara Gambirasio.
E poi
non dimentichiamolo: anche nei secoli passati sono state tantissime le
magare/streghe finite arse vive su un rogo solo per aver sfidato l'aberrazione
umana. Solo per aver pensato... d'essere umane anche loro e come tali di poter
dare un valido contributo al resto dell'Umanità.
Questo per quanto riguarda la polemica, per quanto riguarda la realtà... le magare di San Fili erano (qualcuna lo è ancora) donne che hanno conservato e perpetrato il sapere degli antichi (un sapere passato da madre in figlia da millenni a questa parte).
Questo per quanto riguarda la polemica, per quanto riguarda la realtà... le magare di San Fili erano (qualcuna lo è ancora) donne che hanno conservato e perpetrato il sapere degli antichi (un sapere passato da madre in figlia da millenni a questa parte).
Loro,
in zone di campagna (o di periferia?) come San Fili, in effetti con qualche
ottima conoscenza di erboristeria e qualche formula magico/religiosa
(quest'ultima lavorava sulla psiche del "paziente") sopperivano
all'assenza dei medici nella zona... e risolvevano non pochi problemi di
salute: fisica e mentale.
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro
affezionato Pietro Perri.
... /pace
ma... “si vis pacem para bellum”!
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