SAN FILI BY PIETRO PERRI BLOG: Quando ai cittadini si chiede il massimo è giusto garantire loro almeno il minimo.

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sabato 1 agosto 2015

Quando ai cittadini si chiede il massimo è giusto garantire loro almeno il minimo.

Il 23 Luglio 2015 il Consiglio comunale di San Fili (di cui anch’io faccio parte) ha il “Regolamento comunale per la disciplina della compartecipazione dell’addizionale I.R.PE.F.” ovvero di quell’imposta che volgarmente chiamiamo “I.R.PE.F. (imposta sul reddito delle persone fisiche” comunale”. Ovviamente tale approvazione era necessaria per legge e le relative aliquote sono state proposte dalla Giunta municipale in carico a seguito di sua precedente delibera.
Da tale approvazione scaturiscono due notizie di opposto gradimento: una brutta (punti di vista) ed una bella (punti di vista).
La notizia brutta? ... è che con l’aumento sancito in tali succitate approvazioni e delibere l’I.R.PE.F. comunale a San Fili nel corso di pochi anni ha raggiunto il massimo applicabile per legge, ovvero l’8 per mille.
La notizia bella? ... è che oltre il massimo previsto dalla legge non si può andare e che quindi, tranne che Matteo (... Renzi, chi?) e company del Governo Italiano non aumentino l’aliquota massima, dal prossimo anno in poi non ci saranno - a San Fili - almeno aumenti su questo fronte.
Il problema dell’I.R.PE.F. comunale (ma non solo di questa: della TARI, della TASI, del costo del servizio idrico e di chi più ne ha più ne metta) a San Fili come in quasi tutti i paesi e le città dell’Italia Meridionale si presenta sempre più catastrofico.
Dopotutto i redditi procapite - causa anche una crisi che nessuno vuole provare minimamente a risolvere - continuano a diminuire e le tasse e le imposte, a tutti i livelli, continuano ad aumentare. E quanto prima, proprio grazie a questi assurdi aumenti, molti (alcuni sono già in questa situazione) non riusciranno più a pagarne nemmeno una minima parte.
In tanti, ormai, sono costretti a decidere tra il mangiare o il rispettare i propri obblighi nei confronti della Comunità cui appartengono. E tra le due “priorità” io stesso, se costretto, sceglierei quella di mangiare.
A San Fili per quanto riguarda l’I.R.PE.F. comunale fino al 2012 si è pagato il 2 per mille, dal 2014 (ovvero l’anno scorso) si è passato al 5 per mille e quest’anno siamo riusciti (non senza un notevole sforzo decisionale) ad arrivare al fatidico 8 per mille.
Inutile dire che tale imposta è una delle cosiddette “imposte e/o tasse” sicure in quanto colpisce per buona parte i redditi alla fonte ed i redditi certi e controllabili (quelli ad esempio dei pensionati e dei lavoratori dipendenti) e per tanti famiglie sanfilesi, la cui maggioranza dei nuclei fortunati (in quanto un reddito comunque ce l’hanno) è composta da nuclei monoreddito, una vera ulteriore mazzata.
La domanda che comunque mi pongo io (in quanto tra l’altro facente parte attualmente del Consiglio comunale e della quota relativa alla maggioranza dello stesso) è... c’è una possibilità di invertire la tendenza? ... ovvero di lavorare veramente per una reale diminuzione dell’imposizione fiscale dalle nostre parti? ... fermo restando che quella che stiamo subendo adesso è il risultato di una pessima (... allegra? ... per chi ci ha mangiato sopra sicuramente!) gestione amministrativa che ha caratterizzato San Fili nell’ultimo mezzo secolo?
E se non si può mirare a ciò credo che noi amministratori locali un dovere ce l’abbiamo: tagliare drasticamente i servizi (elargizioni non controllate con opportuni rendiconti e senza validità alcuna per la maggioranza dei cittadini ma concepibile solo come “salario di cittadinanza” per i pochi soliti fortunati vincitori di turno ecc.) che possono essere catalogati, ovviamente per una comunità di poco più di 2500 abitanti, come dei veri e propri lussi.
Credo, infine, che qualcosa, visto ciò che si chiede ai cittadini sanfilesi, in cambio ai pochi contribuenti che ancora riescono a far fronte al loro dovere verso le casse comunitarie, ai sanfilesi bisogna d’ora in poi assicurarla.
Non è concepibile in tale situazione, infatti, che ancora in tanti continuino a lamentarsi delle buche presenti sulla strada, dell’erba non tagliata, della fogna otturata, della gestione delle discariche illegali presenti sul territorio, dell’assenza di cestini per l’immondizia in determinate zone del paese, dell’assenza di panchine in punti chiave, del rilancio di una “normale” decenza di vivibilità, di guardrail mancanti in punti pericolosissimi laterali al manto stradale del nostro paese, dell’intervento in determinate zone (esempio lo svincolo per Bucita) in cui sarebbe giusto picchettare parte della zona evitando che macchine posteggino in zone che annullano la visibilità di sicurezza degli altri automobilisti, della puzza presente in determinati tratti di corso XX Settembre o nel centro storico e via dicendo.
San Fili e i Sanfilesi hanno bisogno di un rilancio a livello provinciale (sociale ed economico): glielo abbiamo promesso tutti (maggioranza e minoranza consiliare) nel corso dell’ultima campagna elettorale/amministrativa ed è giusto rispettare tale promessa.
La mia non è una critica - in quanto so di criticare anche me stesso - ma un semplice... memorandum. Per tutti... incluso me e chi mi ha votato (ovvero te, amico lettore cui sarò sempre e comunque grato ed in debito).
Meritiamo di più! (omissis)
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... un caro saluto a tutti dal sempre vostro Pietro Perri.
... /pace!

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