SAN FILI BY PIETRO PERRI BLOG: agosto 2015

A chi non ha il coraggio di firmarsi ma non si vergogna di offendere anche a chi non (?) lo merita.

Eventuali commenti a post di questo blog non verranno pubblicati sia se offensivi per l'opinione pubblica e sia se non sottoscritti dai relativi autori. Se non avete il coraggio di firmarvi e quindi di rendervi civilmente rintracciabili... siete pregati di tesorizzare il vostro prezioso tempo in modo più intelligente (se vi sforzate un pochino magari per sbaglio ci riuscirete pure).
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Ricordo ad ogni buon file l'indirizzo di posta elettronica legata a questo sito/blog: pietroperri@sanfili.net

mercoledì 26 agosto 2015

QUEI PANNELLI FOTOVOLTAICI PAGATI TANTO E FORSE (?) MAI UTILIZZATI.

Qualche anno addietro a San Fili si amministrava (ovvero si gestivano i soldi pubblici) anche così: resisi conto a priori dei costi che comportava il fabbisogno energetico della piscina comunale del paese si ebbe la lungimiranza di pensare ad un bellissimo impianto fotovoltaico. Era un'idea lungimirante ed innovativa
Costo? ... circa 200 mila euro, se non vado errato... e se non vado altrettanto errato a spese del contribuente sanfilese (chissà se abbiamo finito di pagare il relativo mutuo).
Il dramma fu che quell'impianto (di cui vediamo i resti nella foto allegata... resti tuttora presenti in un piazzale al di sotto della piscina stessa)... durò appena il tempo del collaudo.
E via le classiche leggende urbane con relative domande senza risposta a corredo delle stesse: ... è vero che i pannelli erano vecchi o scadenti? ... è vero che l'impianto era stato realizzato male? ... è vero che l'impianto era stato gestito male?
Fatto sta che... beh! ... alla fine hanno pagato solo i contribuenti locali senza nulla avere in cambio di tale loro inutile sanguinoso esborso.
Ma fino a qualche anno fa (a San Fili e non solo a San Fili) - e c'è chi rimpiange quel periodo d'oro e quegli encomiabili amministratori locali - si amministrava anche così... la res pubblica.
Roba da Corte dei Conti se non da Magistratura.
Ma noi preferiamo guardare da un'altra parte.
... e se bonificassimo anche questo scempio?
... by Pietro Perri.
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace! 

K4 & Friends in concerto... amicizia e musica... con Ilda.

I K4 & Friends sabato 29 Agosto alle ore 20 e 30 nel Teatro comunale di San Fili ricorderanno la cara ed indimenticabile amica - recentemente scomparsa - nostra sfortunata compaesana Ilda Zuccarelli.
Un evento cui nessuno di quelli che l'hanno conosciuta - anche se solo con un semplice scambio di sorrisi - può esimersi dal partecipare.
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace!

lunedì 24 agosto 2015

Sospesa l'attività della piscina comunale di San Fili.

Finalmente, punti di vista (questo è il mio e resta il mio... da onesto contribuente locale e nazionale), è stata sospesa l’attività della piscina comunale di San Fili.
Il motivo? ... gli altissimi costi di gestione (in gran parte legati al problema del fabbisogno energetico della struttura) della stessa.
Cifre assurde di cui si è fatta carico per anni la Comunità Sanfilese con buona parte delle proprie entrate tributarie.
Un problema, dicevo, sorto non appena lo Stato spendaccione degli anni Ottanta e Novanta del XX secolo ha dato al comune di San Fili i soldi per realizzare non solo questa strutture ma tantissime altre inutili strutture sportive e ricreative presenti nell’area circostante la piscina stessa (vedasi la palestra coperta finita per diventare un punto di stoccaggio dei rifiuti solidi urbani e forse anche qualcos’altro, i campi da tennis in contrada Frassino, i chioschetti ricreativi e via dicendo).
Tanto paga Pantalone... ma all’epoca Pantalone era a Roma.
Oggi, purtroppo, Pantalone è a San Fili... e sembra pure che, causa le tasche da tempo bucate per colpa di amministratori locali poco previdenti, abbia poco ormai da pagare a disposizione.
Cosa fare per ovviare al problema? ... semplice: iniziare a sospendere l’attività della piscina comunale e studiare eventuali forme alternative di approvvigionamento energetico per il funzionamento della stessa. Ovviamente con un sistema tale da ridurre drasticamente tali costi.
Ci riuscirà l’Amministrazione comunale in carica? ... lo dirà il tempo e speriamo che il tempo almeno una volta sia un po’ clemente anche nei confronti dei contribuenti sanfilesi. Diversamente ognuno, fattosi un proprio reale esamino di coscienza, si assuma le proprie responsabilità morali verso le fasce meno abbienti della nostra Comunità.
Riporto di seguito il comunicato alla cittadinanza sanfilese (tra l’altro riportato in formato PDF in alto a sinistra) che, in qualità di addetto stampa del Comune di San Fili, ho firmato in questi giorni.
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AVVISO ALLA CITTADINANZA
SOSPESA L’ATTIVITA’ DELLA PISCINA COMUNALE

IN QUESTI GIORNI L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI SAN FILI HA PROVVEDUTO A TRASMETTERE AI GESTORI DELLA PISCINA COMUNALE UNA LETTERA CON CUI SI SOSPENDONO LE ATTIVITA’ DELLA STESSA.
TUTTO CIO’ SI E’ RESO NECESSARIO STANTE I SEMPRE PIU CRESCENTI COSTI DI GESTIONE CHE COMPORTA TALE STRUTTURA IN PARTICOLARE DAL PUNTO DI VISTA ENERGETICO. COSTI, IN UN PERIODO DI CRISI COME QUELLO CHE STIAMO VIVENDO, CHE CONTINUANO A PESARE SUL BILANCIO COMUNALE ANDANDO AD INTACCARE DIRETTAMENTE LE ENTRATE LOCALI.
L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI SAN FILI STA COMUNQUE PROVVEDENDO  A STUDIARE METODI ALTERNATIVI DAI COSTI DECISAMENTE PIU’ CONTENUTI AL FINE DI GARANTIRE NON SOLO LA RIPRESA DELLE ATTIVITA’ DI TALE STRUTTURA MA DI RENDERE FINALMENTE OPERATIVA L’INTERA AREA DEL COSIDDETTO PARCO ATTREZZATO DI CONTRADA FRASSINO
QUANTO DETTO FACENDO IN MODO CHE TUTTE LE STRUTTURE SPORTIVE E RICREATIVE (PISCINA, CAMPO DI CALCIO E CAMPO DA TENNIS, PALESTRA ECC.) DIVENTINO PRESTO OPERATIVE E RESTITUISCANO ALL’INTERA CITTADINANZA SE NON UN RITORNO ECONOMICO O DI SEMPLICE AUTOFINANZIAMENTO ALMENO UN GIUSTO RITORNO D’IMMAGINE AL SERVIZIO DI TUTTI.
                                                                                                         
PIETRO PERRI
ADDETTO STAMPA
COMUNE DI SAN FILI

SAN FILI, LI’ 24 AGOSTO 2015.
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Ovviamente da membro di maggioranza del Consiglio comunale di San Fili non posso fare a meno di ringraziare i giovani che hanno lavorato e continuano a lavorare, con spirito di sacrificio, per la piscina comunale di San Fili. Nessuno mette in dubbio né le loro capacità né il loro alto spirito di volontariato sociale. Ma in un periodo di crisi come quello che sta vivendo la nostra società (decisamente più sentito in piccole comunità come quella sanfilese) qualche ragionamento che rompa finalmente col passato bisogna iniziare a farlo... anche e soprattutto nel loro interesse.
Se una volta alcune cose erano considerate un servizio perché tanto alla fine lo Stato sarebbe giunto in nostro soccorso (e San Fili negli anni passati è stato soccorso in modo assurdo ed ingiustificabile... diversamente non avremmo “goduto” di ben due truffe ai danni delle casse comunali e di due dissesti finanziari nel giro di un paio di decenni) oggi quelle cose non possono che essere considerate un lusso (ovviamente a San Fili)... se vogliamo essere seri. Ed un amministratore pubblico ha l’obbligo, oggi più che mai, di essere serio (quindi anche coraggioso) nei confronti dei propri votanti e dei propri amministrati.
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace!

sabato 15 agosto 2015

Una foto per non dimenticare: Enzo e Franco Onofrio.

Verso la fine del mese di Maggio scorso abbiamo accompagnato nel suo ultimo terreno viaggio l’amico Enzo Onofrio. Tutto potevamo pensare tranne che in questo inizio di mese di Agosto avremmo ripetuto la crudele esperienza con il fratello Franco.
Riporto, su richiesta tra l’altro di una cara compaesana, un breve ricordo di Enzo pubblicato sul “Notiziario Sanfilese” del mese di Giugno 2015. Un breve ricordo ovviamente da far proprio anche per quanto riguarda il fratello Franco e che pertanto varierò solo nell’ultimo periodo.
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I fratelli Franco ed Enzo Onofrio
agli inizi degli anni Settanta.
Siamo a San Fili e siamo poco oltre la zona denominata dai nostri padri “mmienzu u puontu”: davanti ai nostri occhi la scesa di via Roma o di “chiarieddru” e la salita, piacevole e per niente irta, che ci porta verso il piazzale antistante la chiesa del Carmine prima e piazza san Giovanni (o “a cruce”) poi. Alla nostra destra (la sinistra di te che guardi la foto) c’è il negozio di scarpe del mitico Annibale Nigro mentre alla nostra sinistra l’uffizio del dazio gestito dall’indimenticato Eugenio Calomeni. Siamo... poco oltre “mmienzu u puontu”. Ci siamo lasciati da poco alle spalle il negozio di Genoveffa, il salone da barbiere di Martino Lombardo, il negozio di frutta e verdura di Eugenia Cavaliere, la macelleria di Giovanni Calomeni ed il negozio di “sali e tabacchi” (ed anche orologi e vari) di Lisetta Calomeni e tantissimo altro ancora.
Siamo due spensierati fratelli incuranti di camminare sul ghiaccio con leggere scarpe, indumenti quasi primaverili e... pantaloni alla Celentano che andavano tanto di moda a quei tempi.
Assaporiamo inconsapevoli di cosa ci riserverà il futuro gli ultimi strascichi dell’inverno del lontano 1972 o al massimo nel 1974: il futuro è anche e soprattutto nostro.
Un abbraccio, Enzo, da parte di chi ti ha conosciuto  ed ha potuto e saputo apprezzarti in tutte le tue innumerevoli qualità e virtù.
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace!

domenica 9 agosto 2015

Ad arvuru cadutu... taglia taglia.

Lo dicevano i nostri avi: “Ad arvuru cadutu... taglia taglia”. Ovvero quando un soggetto (... una quercia d’uomo?) ha perso il potere che aveva  fino a poco tempo prima... tutti a dargli addosso.
Questo modo di dire lo voglio riportare in tale spazio ma sotto un significato del tutto, credo, nuovo: quando un qualcosa, passata inosservata fino a qualche attimo prima, è successa o è stata fatta... tutti buoni a parlare.
Un esempio? ... il taglio degli alberi, avvenuto  verso la fine del passato mese di Luglio, presenti sul marciapiede nel tratto di corso XX tra piazza Madonnina (futura piazza don Luigi Magnelli) ed ex piazza Rinacchio (attuale piazza Adolfo Mauro).
Che tali alberi rappresentassero da più anni a questa parte un pericolo per quanti vi sostavano nelle vicinanze... poco importava.
E se veramente il dramma si fosse verificato... sarebbe andato avanti tutto come da copione: in tanti avrebbero parlato così come in tanti parlano adesso. Perché, è giusto non dimenticarlo, per tanti di noi il detto è sempre e comunque quello: “Ad arvuru cadutu... taglia taglia”.
Oltretutto tali alberi erano decisamente inadatti  (erano degli antiestetici prugni... se nessuno ci ha fatto caso) per lo scopo cui sono stati adibiti per oltre un trentennio. Ma non è questo il problema. Il fatto che un albero sia o meno inadatto ad essere piantato in un determinato punto lascia ben poco tempo alla discussione a chi non ha niente su cui discutere... neanche i tre giorni d’obbligo.
Tra tanti nostri compaesani (tra l’altro tra questi ce ne sono alcuni che da decenni non si degnano nemmeno di fare una passeggiata lungo corso XX Settembre) sembra stiano girando tutta una serie di domande in merito a tale taglio: come mai li hanno tagliati? ... perché li hanno tagliati adesso e non in autunno (quando magari c’è più bisogno di legna in casa di qualcuno di noi)? ... vi pianteranno altre piante per nascondere il belvedere di ciò che fu (ed in parte lo è tutt’ora) lo storico “muraglione” di San Fili?
Proverò a rispondere nel modo più breve possibile: l’operazione (il taglio di tali alberi) si è resa necessaria ed improcrastinabile stante la pericolosità che gli stessi - considerato che il tronco di tali alberi era quasi del tutto marcio all’interno e molti tentavano ormai a sradicarsi da soli - rappresentavano, per quanti si avventuravano a passeggiare sul tratto del marciapiede summenzionato.
Oltretutto sono più che sicuro che i professionisti del classico “Ad arvuru cadutu... taglia taglia” avrebbero avuto molto di più da dire contro l’attuale Amministrazione comunale se qualcuno di questi alberi cadendo (cosa che a breve, se non si fosse intervenuti a priori, sarebbe successa sicuramente) avrebbe causato seri danni ai passanti. Prevenire, anche in casi come questo, è sempre meglio che curare.
Come rispondo alla domanda se “saranno piantati altri alberi negli spazi lasciati vuoti dal taglio di detti prugni”? ... lo dirà il tempo. Non voglio togliere a nessuno il piacere di poter tagliare un altro po’ “l’arvuri caduti”.
Solo un piccolo rinfresco di memoria: quando c’era lo storico “muraglione”... non c’era alcun albero sul marciapiede che lo costeggiava.
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace!

sabato 8 agosto 2015

Ok, l’ammetto: sono stato al gioco a premi “L’eredità” condotto da Fabrizio Frizzi. (6)

Ed eccoci giunti al fatidico 23 dicembre 2014 mattina ed all’interno di uno degli edifici di RAI Nomentana... quello dove, da diversi anni a questa parte ormai, si registra il gioco a premi “L’eredità”. L’accattivante programma condotto, in quel periodo, da Fabrizio Frizzi in sostituzione di Carlo Conti.
Ad accoglierci c’era uno staff fantastico e decisamente rodato. Ci fecero sentire subito come se fossimo a casa nostra... e dopotutto la RAI non era detta in altri tempi anche “la casa degli Italiani”? ... e noi in quel momento, giunti da più regioni del nostro Bel Paese, come ci disse una delle nostre “madrine”, rappresentavamo parte dell’Italia.
Ci portarono in uno stanzino con relativa anticamera e ci fecero mettere a degli appendi abiti due cambi cadauno che ci eravamo portati dietro. Gli addetti alle scene ci avrebbero fatto sapere, fra non molto, quale dei due cambi avremmo dovuto indossare per andare in scena.
Firmammo le liberatorie e... via in sala trucco.
Poi a turno fummo condotti (ognuno assieme al proprio accompagnatore o alla propria accompagnatrice) in uno stanzino dove ci aspettava uno degli autori per concordare sia l’argomento con cui mi sarei presentato al grande pubblico, nel corso della registrazione, e sia il breve intervento che avrebbe fatto mia moglie (per l’occasione “la mia accompagnatrice”) parlando dei miei pregi (tanti o forse nessuno) e dei miei difetti (nessuno o forse tanti).
E così concordammo che avrei parlato di “San Fili paese delle magare” e che il mio pregio base sarebbe stato il fatto di saper cucinare ed il mio difetto base quello di essere un soggetto particolarmente disordinato.
Ritornammo nello stanzino in cui accedemmo la prima volta che entrammo nello stabile e ci cambiammo. Eravamo pronti per entrare in scena? ... solo all’apparenza. Restava ancora la parte più importante: il rischio “panico delle luci di scena e delle cineprese”.
La tensione, dopotutto, per gente non del mestiere come noi concorrenti doveva essere tremenda... ed in parte, a breve, lo sarà anche per me.
Fatto ciò mentre una fatina (ovvero una delle signore messeci a disposizione per lavorare sul nostro stato d’animo) cercava di caricarci al massimo spiegandoci tra l’altro alcuni trucchi del mestiere al fine di non farci prendere dal panico quando saremmo entrati in scena e nel prepararci ad una prevedibile immediata eliminazione, altre due fatine controllavano scrupolosamente se sugli indumenti che indossavamo, scarpe incluse, comparissero loghi o scritte varie che potessero essere intese come pubblicità occulta. Ogni minimo accenno a ciò veniva adeguatamente oscurato con appositi ritagli di nastri adesivi... non trasparenti.
“Se siete qui”, ci disse quella dolce fatina, “siete già dei vincitori. Dopotutto siete stati scelti a rappresentare la vostra regione su centinaia di candidati. Voi? ... valete!”
(continua).
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace (anche a chi sbaglia onestamente)!

sabato 1 agosto 2015

Quando ai cittadini si chiede il massimo è giusto garantire loro almeno il minimo.

Il 23 Luglio 2015 il Consiglio comunale di San Fili (di cui anch’io faccio parte) ha il “Regolamento comunale per la disciplina della compartecipazione dell’addizionale I.R.PE.F.” ovvero di quell’imposta che volgarmente chiamiamo “I.R.PE.F. (imposta sul reddito delle persone fisiche” comunale”. Ovviamente tale approvazione era necessaria per legge e le relative aliquote sono state proposte dalla Giunta municipale in carico a seguito di sua precedente delibera.
Da tale approvazione scaturiscono due notizie di opposto gradimento: una brutta (punti di vista) ed una bella (punti di vista).
La notizia brutta? ... è che con l’aumento sancito in tali succitate approvazioni e delibere l’I.R.PE.F. comunale a San Fili nel corso di pochi anni ha raggiunto il massimo applicabile per legge, ovvero l’8 per mille.
La notizia bella? ... è che oltre il massimo previsto dalla legge non si può andare e che quindi, tranne che Matteo (... Renzi, chi?) e company del Governo Italiano non aumentino l’aliquota massima, dal prossimo anno in poi non ci saranno - a San Fili - almeno aumenti su questo fronte.
Il problema dell’I.R.PE.F. comunale (ma non solo di questa: della TARI, della TASI, del costo del servizio idrico e di chi più ne ha più ne metta) a San Fili come in quasi tutti i paesi e le città dell’Italia Meridionale si presenta sempre più catastrofico.
Dopotutto i redditi procapite - causa anche una crisi che nessuno vuole provare minimamente a risolvere - continuano a diminuire e le tasse e le imposte, a tutti i livelli, continuano ad aumentare. E quanto prima, proprio grazie a questi assurdi aumenti, molti (alcuni sono già in questa situazione) non riusciranno più a pagarne nemmeno una minima parte.
In tanti, ormai, sono costretti a decidere tra il mangiare o il rispettare i propri obblighi nei confronti della Comunità cui appartengono. E tra le due “priorità” io stesso, se costretto, sceglierei quella di mangiare.
A San Fili per quanto riguarda l’I.R.PE.F. comunale fino al 2012 si è pagato il 2 per mille, dal 2014 (ovvero l’anno scorso) si è passato al 5 per mille e quest’anno siamo riusciti (non senza un notevole sforzo decisionale) ad arrivare al fatidico 8 per mille.
Inutile dire che tale imposta è una delle cosiddette “imposte e/o tasse” sicure in quanto colpisce per buona parte i redditi alla fonte ed i redditi certi e controllabili (quelli ad esempio dei pensionati e dei lavoratori dipendenti) e per tanti famiglie sanfilesi, la cui maggioranza dei nuclei fortunati (in quanto un reddito comunque ce l’hanno) è composta da nuclei monoreddito, una vera ulteriore mazzata.
La domanda che comunque mi pongo io (in quanto tra l’altro facente parte attualmente del Consiglio comunale e della quota relativa alla maggioranza dello stesso) è... c’è una possibilità di invertire la tendenza? ... ovvero di lavorare veramente per una reale diminuzione dell’imposizione fiscale dalle nostre parti? ... fermo restando che quella che stiamo subendo adesso è il risultato di una pessima (... allegra? ... per chi ci ha mangiato sopra sicuramente!) gestione amministrativa che ha caratterizzato San Fili nell’ultimo mezzo secolo?
E se non si può mirare a ciò credo che noi amministratori locali un dovere ce l’abbiamo: tagliare drasticamente i servizi (elargizioni non controllate con opportuni rendiconti e senza validità alcuna per la maggioranza dei cittadini ma concepibile solo come “salario di cittadinanza” per i pochi soliti fortunati vincitori di turno ecc.) che possono essere catalogati, ovviamente per una comunità di poco più di 2500 abitanti, come dei veri e propri lussi.
Credo, infine, che qualcosa, visto ciò che si chiede ai cittadini sanfilesi, in cambio ai pochi contribuenti che ancora riescono a far fronte al loro dovere verso le casse comunitarie, ai sanfilesi bisogna d’ora in poi assicurarla.
Non è concepibile in tale situazione, infatti, che ancora in tanti continuino a lamentarsi delle buche presenti sulla strada, dell’erba non tagliata, della fogna otturata, della gestione delle discariche illegali presenti sul territorio, dell’assenza di cestini per l’immondizia in determinate zone del paese, dell’assenza di panchine in punti chiave, del rilancio di una “normale” decenza di vivibilità, di guardrail mancanti in punti pericolosissimi laterali al manto stradale del nostro paese, dell’intervento in determinate zone (esempio lo svincolo per Bucita) in cui sarebbe giusto picchettare parte della zona evitando che macchine posteggino in zone che annullano la visibilità di sicurezza degli altri automobilisti, della puzza presente in determinati tratti di corso XX Settembre o nel centro storico e via dicendo.
San Fili e i Sanfilesi hanno bisogno di un rilancio a livello provinciale (sociale ed economico): glielo abbiamo promesso tutti (maggioranza e minoranza consiliare) nel corso dell’ultima campagna elettorale/amministrativa ed è giusto rispettare tale promessa.
La mia non è una critica - in quanto so di criticare anche me stesso - ma un semplice... memorandum. Per tutti... incluso me e chi mi ha votato (ovvero te, amico lettore cui sarò sempre e comunque grato ed in debito).
Meritiamo di più! (omissis)
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... un caro saluto a tutti dal sempre vostro Pietro Perri.
... /pace!