SAN FILI BY PIETRO PERRI BLOG: luglio 2015

A chi non ha il coraggio di firmarsi ma non si vergogna di offendere anche a chi non (?) lo merita.

Eventuali commenti a post di questo blog non verranno pubblicati sia se offensivi per l'opinione pubblica e sia se non sottoscritti dai relativi autori. Se non avete il coraggio di firmarvi e quindi di rendervi civilmente rintracciabili... siete pregati di tesorizzare il vostro prezioso tempo in modo più intelligente (se vi sforzate un pochino magari per sbaglio ci riuscirete pure).
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Ricordo ad ogni buon file l'indirizzo di posta elettronica legata a questo sito/blog: pietroperri@sanfili.net

martedì 28 luglio 2015

A cunservar’a nive. Di Salvatore (Turuccio) Mazzulla.

Inizio anni Ottanta. Turuccio Mazzulla
e Mario Oliva... due grandi in un
mondo mostruosamente grande.
Rispolverando il mio archivio di foto e scritti vari mi è capitato sotto gli occhi questo stupendo - per il valore storico relativo alla Comunità Sanfilese - a firma non mia ma dell’indimenticato caro amico Salvatore (Turuccio) Mazzulla.
Lo ripropongo in questo blog per i succitati due motivi: il ricordo di Salvatore (Turuccio) Mazzulla e... il valore storico relativo alla Comunità Sanfilese.
Perché a San Fili c’è sempre stata gente che ha fatto tanto per salvare la memoria storica della nostra Comunità e per divulgarne i valori in essa racchiusi... gratuitamente per non dire rimettendoci la propria faccia e di tasca propria.
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Ci troviamo negli anni Cinquanta.
Mio padre lavorava come apprendista presso il Bar di Salvatore Blasi (u bagnaruotu).
Allora come oggi si mangiavano gelati ma non c’erano, almeno da noi, le carpigiani per produrli in modo artigianale.
All’epoca bisognava procurarsi la materia prima: il ghiaccio.
Il ghiaccio veniva fornito da un signore di Gesuiti.
Non erano dei veri e propri gelati: assomigliavano più ad una granita o ad un sorbetto.
I sanfilesi, in alternativa all’uso del ghiaccio, si erano inventati un altro sistema: “a cunservar’a nive”.
Durante il periodo invernale, in corrispondenza di una copiosa nevicata, si recavano in montagna ed all’interno di alcune fosse naturali, quindi già presenti nel terreno, dove si era già accumulata della neve, ne raccoglievano dell’altra compattandola, così come si fa con i “palloni di neve”, poi la ricoprivano di felci e di terra.
Questo sistema permetteva loro di conservarla per lunghissimo tempo, fino al periodo estivo, periodo in cui veniva prelevata per poi produrre i gelati.
Una di queste fosse naturali esiste ancora in località “Purveracchiu” ed anche questa fa parte delle testimonianze di archeologia industriale presenti nel nostro territorio.
L’inventiva, la capacità imprenditoriale di chi ci ha preceduto non trova oggi riscontro nella San Fili odierna,  il mio  augurio e che i ragazzi di oggi possano riappropriarsi di questo passato glorioso per riportare un giorno questo nostro piccolo centro allo splendore di un tempo.
…. a mio padre.
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... un caro abbraccio a tutti by Pietro Perri.
... /pace!

domenica 26 luglio 2015

SAN FILI STORIA E NON SOLO: Laurentia autumnalis sanfilensis.


Foto a sinistra: La Hydriomena Sanfilensis ovvero la “falena di San Fili”.

Foto ripresa dal web.

Laurentia autumnalis sanfilensis ovvero la falena di San Fili. Il nostro “purceddruzz’e sant’Antonu”? ... anche!

A vederla è tozza e brutta ma ha i colori del nostro territorio (il verde ulivo, il color sabbia, il marrò... ed anche qualche sensazione di rosso) e questo ce la rende a prima vista simpatica... quasi una parte di noi... un nostro piacevole coinquilino del bel territorio in cui siamo immeritatamente ospiti.

Ha la testa grossa, un corpo tozzo ed una innata voglia di far niente. Non si preoccupa, così come la maggior parte dei lepidotteri, neanche di volare via se la si tocca: sa che è per volere degli dei degli antichi... è sacra e quindi intoccabile.

Non fa differenze tra la folta vegetazione dei nostri boschi né l’interno delle nostre case. Anzi: è certa che all’interno delle nostre case è la benvenuta. Dopotutto è portatrice di buone notizie e come tale nessuno può permettersi di farle male o di scacciarla.

A volte la si può trovare anche stranamente posata sopra i propri abiti: ci ha scelto.

A sinistra: Il territorio in cui trova il suo habitat naturale la Hydriomena Sanfilensis.

Foto by ripresa dal web.

I nostri avi avevano tanta venerazione per questo stupendo volatile. Dopotutto le falene, così come le farfalle, hanno un particolare legame col regno dell’Aldilà. Dopotutto... sono le anime dei morti che non hanno ancora lasciato del tutto il nostro mondo, o che sono ritornate brevemente (magari l’arco di una sola notte) nello stesso per rassicurare i propri familiari o chi li ha amati su qualche brutta preoccupazione: credeteci, continuano ad amarci e sono sempre accanto a noi.

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Un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.

... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!

A cento anni dalla scoperta della Hydriomena Sanfilensis.

Nei giorni 23 e 27 Maggio scorso, presso il Teatro Comunale di San Fili, si è svolta la premiazione del concorso “100 anni dalla scoperta della falena di San Fili”.
Il concorso era riservato agli alunni dell’Istituto Comprensivo Statale di San Fili e prevedeva due sezioni: una prima sezione destinata agli studenti della Scuola Secondaria di Primo Grado ed una seconda sezione destinata agli studenti della Scuola Primaria.
La Hydriomena Sanfilensis 
ovvero la “falena di San Fili”.
Il concorso è stato bandito dall’Amministrazione comunale di San Fili con l’intento di promulgare la conoscenza della Hydriomena Sanfilensis (farfalla notturna o falena che dir si voglia) in quanto rara specie di lepidottero che di fatti rappresenta una ricchezza per la biodiversità del territorio in cui viviamo.
La Hydriomena Sanfilensis (nome scientifico della “falena di San Fili”) all’atto della sua scoperta -avvenuta il 6 giugno 1913 ad opera dell’entomologo austriaco Hermann Stauder (1877-1937). Lo scopritore nel 1915 classificherà la Hydriomena Sanfilensis come sottospecie di lepidottero ma nel 2012, dopo attenti studi, è stata sollevata a rango di specie a se stante.
Hermann Stauder non conoscitore della zona in effetti segnala la presenza della Hydriomena Sanfilensis nella zona del colle Martinello in località di San Lucido ma non essendo un esperto del nostro hinterland posiziona lo stesso in territorio di San Fili e quindi dal nostro territorio fa derivare il nome della sua stupenda scoperta.
Oltretutto Hermann Stauder - ufficiale delle ferrovie austriache ma osservatore seppur dilettante di farfalle e lepidotteri in generale - aveva fatto di San Fili, in quel particolare periodo della sua vita in giro per i Paesi del Mediterraneo, la sua base operativa da cui, ferri del mestiere in mano, girovagava tra le stupende colline e montagne che circondano amorevolmente il nostro paesino.
Inutile dire che tale lepidottero seppur privo di un cosi “amorevole altisonante nome” era ben conosciuto dai nostri avi. Lo stesso, infatti, è una delle tante “naturali versioni” de “u purceddruzz’e sant’Antonu”, ovvero la falena che non raramente venendo a visitare le nostre abitazioni... è portatrice di buone nuove per quanti abitano le stesse.
E così sono passati 100 anni dalla scoperta ufficiale della Hydriomena Sanfilensis e sicuramente bene ha fatto l’Amministrazione comunale di San Fili, all’epoca guidata dal sindaco dottor Ottorino Zuccarelli, ad indire un concorso a premi favorendo di fatti lo studio e la conoscenza del nostro territorio da parte degli studenti, e non solo, dell’Istituto Comprensivo del nostro Comune.
Ciò che oggi conosciamo come “falena di San Fili” o Hydriomena Sanfilensis in effetti è una specie di falena che ha trovato (... o realizzato?) il suo habitat naturale in buona parte dell’Italia Meridionale ed in particolare nell’appenino calabro-lucano.
Gli studenti dell’Istituto Comprensivo Statale di San Fili, per ritornare al concorso, sono stati invitati a produrre degli elaborati (componimento narrativo, poesia o opera pittorica) aventi come tema la “falena di San Fili”. I due migliori elaborati, selezionati fra decine, sono stati premiati appunto nei giorni 23 e 27 Maggio scorso all’interno del Teatro comunale di San Fili.
Da sinistra: la prof.ssa Laura David. 
la prof.ssa Anna Maria Frascini 
e la dott.ssa Loredana Nigri.
I membri della giuria che è stata costretta comunque ad indicare dei vincitori per i premi messi a bando, compito decisamente non facile considerato la qualità dei succitati elaborati, erano la prof.ssa Assunta Bonanno (docente UNICAL), la prof.ssa Anna Maria Frascini (Dirigente dell’Istituto Comprensivo Statale di San Fili), la dott.ssa Loredana Nigri (assistente sociale di formazione sistematico relazionale presso l’ASP di Cosenza e scrittrice) ed il dottor Stefano Scalercio (ricercatore CRA di Rende). Per quanto riguarda il Comune di San Fili era delegata al coordinamento la professoressa Laura David (assessore comunale).
Per la sezione Scuola Secondaria di Primo Grado sono stati premiati con un ex aequo  l’alunna Martina Mallia  della classe 1^A e l’alunna Antea Montoro  della classe 1^B. Anche per la sezione Scuola Primaria dell’Istituto Comprensivo sono stati premiati con un ex aequo  la classe 4^A e  la classe 5^A. Mentre una particolare menzione è andata alla classe 3^A per l’originalità dell’elaborato.
A conclusione della cerimonia di premiazione un doveroso ringraziamento a nome anche e soprattutto da parte della Comunità Sanfilese è stato espresso nei confronti di tutti gli insegnanti dell’Istituto Comprensivo Statale di San Fili per l’entusiasmo trasmesso ai ragazzi nel partecipare a tale concorso e sempre pronti ad accogliere ogni evento promosso dall’Amministrazione comunale.
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre affezionato Pietro Perri.
... /pace!

domenica 12 luglio 2015

La squadra dell’oratorio “San Domenico Savio” di San Fili promossa a pieni voti.

Articolo di Franco Barbieri pubblicato sul Notiziario Sanfilese del mese di Luglio 2015.

Nella foto sotto a sinistra la formazione edizione 2015 della squadra di calcio a 5 dell’Oratorio “San Domenico Savio” di San Fili. Da sinistra alzati: Francesco Lambre’, Pierluca Caruso, Andrea Terranova, Paolo Conte, Simone Pasqua, Michele Buffone e Cristian Benvenuto (c.t.). Inginocchiati:  Alessandro Perri, Giuseppe Ciranni, Aldo Passarelli e Fabio Borchetta.
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Il Comitato zonale ANPSI, acronimo di “Associazione Nazionale San Paolo Italia”, nell’ambito di una stupenda iniziativa indetta a livello nazionale e denominata “L’Oratorio in Festa”, ha previsto per il 14 giugno 2015 un momento di aggregazione, nel segno dello sport, dei diversi oratori (incluso pertanto quello di San Fili) affiliati all’ANPSI.
Tale giornata ha preso il titolo di “Gioca con il Sorriso 2015” ed ha previsto una serie di attività disciplinari quali il calcio a 5 (diverse categorie compresa quella degli “over 35”), il tennis doppio misto e la pallavolo.
A tale appuntamento non è mancato con una propria significativa rappresentanza, visti i risultati, una squadra organizzata dall’Oratorio “San Domenico Savio” di San Fili.
A causa della carenza di ragazzi e giovani tesserati, l’oratorio “S. Domenico Savio”, costituito nel 2010, non aveva mai partecipato finora ad alcuna fase eliminatoria di tali incontri annuali organizzati dall’ANPSI. E tutto ciò nonostante il costante impegno profuso dal Presidente dell’oratorio, sac. don Roberto Bonanno, e dai membri componenti il Consiglio Direttivo.
La partecipazione di quest’anno, deliberata dal Consiglio Direttivo, è stata curata in modo particolare da Salvatore Montoro (responsabile delle attività sportive dell’Oratorio), coadiuvato da Bruno Noto, da Massimiliano Lo Feudo e da Ivan Iantorno.
La squadra è stata allenata dal mister Cristian Benvenuto che ha saputo, in maniera saggia, fornire tutte quelle indicazioni tecniche e dare alcuni  schemi necessari al risultato poi egregiamente conseguito dai componenti della squadra.
Ed è così che la squadra di calcio a 5 dell’oratorio “San Domenico Savio” di San Fili accede alla fase regionale che si svolgerà a Crotone.
L’oratorio “San Domenico Savio” di San Fili, al suo debutto nell’attività sportiva istituzionale,  si è presenta in modo timido di fronte a consorelle più titolate e con esperienza di attività molto più longeva.
In campo, e quindi al battesimo del fuoco, però  i nostri eroi hanno tirato fuori grinta e classe e con i loro schemi di gioco sono riusciti ad imbrigliare gli avversari.
I risultati parlano chiaro, avendo totalizzato il massimo dei punti. La partita “Montalto-San Fili” si è conclusa infatti 4 a 5 in favore del San Fili ed ha visto come marcatori: al 3’ Terranova, al 5’ Borchetta e al 15’ del P.T. Borchetta. Nel  S.T. al 3’ Caruso e al 10’ Borchetta. Mentre la partita “Castrolibero-San Fili” si è conclusa con un bel 4 a 8 sempre in favore del San Fili. I marcatori in questo secondo magico appuntamento sono stati: al 3’ Terranova, al 7’ Caruso, al 9’ Caruso, al 13’ Borchetta e al 20 del P. T. Conte. Nel S.T. al 1’ Caruso, al 6’ Borchetta e al 23’ Passarelli.
Hanno, così, conquistato alla grande l’accesso alla fase regionale, alla quale pensano di potersi ripetere per poter continuare a sognare traguardi più ambiziosi.
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace!