SAN FILI BY PIETRO PERRI BLOG: aprile 2015

A chi non ha il coraggio di firmarsi ma non si vergogna di offendere anche a chi non (?) lo merita.

Eventuali commenti a post di questo blog non verranno pubblicati sia se offensivi per l'opinione pubblica e sia se non sottoscritti dai relativi autori. Se non avete il coraggio di firmarvi e quindi di rendervi civilmente rintracciabili... siete pregati di tesorizzare il vostro prezioso tempo in modo più intelligente (se vi sforzate un pochino magari per sbaglio ci riuscirete pure).
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Ricordo ad ogni buon file l'indirizzo di posta elettronica legata a questo sito/blog: pietroperri@sanfili.net

sabato 18 aprile 2015

Trasporti ed Area Urbana... c’è un futuro per San Fili?

l'avv. Marcello Manna, l'arch.Antonio Argentino
e l'on.le Pietro Rende.
Venerdì 20 marzo 2015, con inizio programmato per le ore 17, si è svolto, nella sala convegni della Biblioteca comunale “Goffredo Iusi” di San Fili, un bellissimo dibattito sul tema “Trasporti e Area Urbana” e con sottotitolo “la questione della Via Emolitana”.
Il dibattito era stato organizzato dall’Amministrazione comunale di San Fili ed i lavori sono stati impeccabilmente coordinati dal vicesindaco in carica architetto Antonio Argentino (che tra l’altro ha fortemente voluto tale incontro).
Nella scaletta degli interventi erano previste le presenze dell’architetto Mario Occhiuto (l’unico assente ma che aveva mandato un proprio delegato) attuale Presidente della Provincia di Cosenza e sindaco in carica della Città dei Bruzi, dell’avvocato Marcello Manna attuale sindaco del Comune di Rende, della professoressa Gabriella Mazzulla (nostra concittadina e tra l’altro docente all’Università della Calabria), dell’ingegner Claudio Caravetta (Dirigente Settore Trasporti - Provincia di Cosenza), dell’onorevole Pietro Rende e del dottor Ottorino Zuccarelli (sindaco in carica del Comune di San Fili).
Il dibattito si è dimostrato interessante fin dalle prime battute. Dopotutto San Fili ed i Sanfilesi stanno aspettando da decenni che si parli in modo serio ed onesto del problema dei collegamenti non solo tra il nostro centro abitato e i limitrofi centri abitati della Grande Area Urbana di Cosenza (in particolare dei Comuni di Rende e della stessa città capoluogo di provincia)  ma anche tra il centro storico di San Fili e le sue ramificazioni sul territorio comunale: Bucita, contrada Frassino e contrada Cozzi.
Il problema dei collegamenti (trasporti su mezzi pubblici) tra San Fili e l’hinterland è a dir poco raccapricciante. E’ il frutto di oltre mezzo secolo di scelte amministrative a dir poco scellerate per non dire, in più casi, disoneste.
E’ questa una delle reali sfide che dovrà affrontare e  vincere la prossima amministrazione comunale se vorrà rendersi degna del proprio compito agli occhi dei posteri.
I Sanfilesi, pazienti, aspettano e lo meritano.
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... un  caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace!

Ok, l’ammetto: sono stato al gioco a premi “L’eredità” condotto da Fabrizio Frizzi. (3)

Bellissima interpretazione grafica
della “Fantastica” realizzata da
Davide Rende (junior). 
L’appuntamento con lo staff per i provini del quiz “L’eredità” era previsto per le 11 antimeridiane di martedì 28 Gennaio 2014 nella hall del “Grand Hotel Salerno”... di Salerno.
Come mia abitudine - per ogni appuntamento che mi ritrovo sempre più raramente in agenda - mi trovai nel luogo stabilito con almeno una mezzoretta d’anticipo.
Oltretutto la notte precedente io e mia moglie eravamo stati ospiti (a pagamento) in una stanza dello stesso hotel.
Quel giorno eravamo stati convocati non meno di cinque o seicento persone: c’eravamo campani, calabresi, pugliesi e forse anche qualche siciliano e qualcun altro che veniva da qualche altra regione del Meridione d’Italia. Feci subito amicizia - se tale si può definire - con un gruppo di corregionali che venivano dalla provincia di Cosenza come lo scrivente. Almeno tre erano di Castrovillari.
Qualcuno ci disse, a quelli con appuntamento per le 11 (in effetti eravamo stati convocati con orari diversi), di seguirlo lungo un corridoio d’una ventina di metri con diverse porte laterali: a destra e a sinistra del corridoio.
Arrivammo finalmente in una stanza dove c’erano un paio di centinaia di posti a sedere. Ci diedero dei fogli da compilare con una penna ciascuno e ci erudirono in merito a quanto dovevamo fare: avevamo all’incirca venti minuti di tempo (... o erano dieci?) per compilare un questionario con alcuni dati personali e la sottoscrizione delle relative liberatorie oltre che per compilare un questionario a domande e risposte, sulla falsariga della trasmissione, necessario a tastare il nostro bagaglio culturale.
Inutile dire che quei venti minuti passarono... in poco meno di dieci o quindici minuti.
Credetemi: i minuti a volte sembrano molto  ma molto più brevi di sessanta secondi.
Consegnati gli elaborati ci fecero un paio di foto ciascuno (mi chiesero se ne avevo portato qualcuna da casa... risposi negativamente) e ci condussero davanti l’entrata di un piccolo stanzino dove, entrati uno per volta, subimmo la cosiddetta “prova video”: due massimo... tre minuti davanti ad una videocamera in cui dovevamo vendere a caro prezzo il nostro “impatto telegenico”.
Da non credere: in questo caso i tre minuti sembrarono avere la lunghezza di un quarto d’ora ciascuno.
Sapevo comunque che avrei subito la prova video e sapevo che avrei dovuto, per la stessa, presentarmi con un buon argomento su cui relazionare nel corso della stessa. Un argomento curioso e che come tale avrebbe potuto interessare i produttori del gioco a premi cui stavo cercando di partecipare. Dopotutto il fine principale di tale trasmissione è fare share (ovvero richiamare e mantenere pubblico) e ciò è possibile solo se i concorrenti, non solo i conduttori e l’intero cast operativo, fanno spettacolo.
Che io ami San Fili credo che ormai sia cosa risaputa da tempo: a forza di dirlo agli altri me ne sto convincendo anch’io. Quindi l’argomento che decisi di portare, e che di fatto portai, non poteva non essere collegato a San Fili ed alla sua stupenda comunità... reale o meno che sia: e fu così che, davanti alla cinepresa, mi misi a parlare della mitica Fantastica.
Spiegai chi e cosa fosse la nostra Fantastica e spiegai come, in altri tempi, la stessa difatti diventava un aiuto delle mamme sanfilesi nel controllo dei propri pargoletti: lei, dopotutto, controllava che gli stessi, da soli, non uscissero fuori dal perimetro del centro abitato di San Fili. Purtroppo tale argomento, visto i risultati, in tale occasione non mi fu di eccessivo aiuto.
(continua).
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace!

domenica 12 aprile 2015

PILLOLE (non di saggezza ma...) DI POLITICA LOCALE - 12.

ABBIAMO DATO LA PAROLA D'ONORE E NON RIUSCIAMO A FARCELA RESTITUIRE.
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In questi giorni sto provando a chiedere il voto sulla mia persona per le prossime amministrative sanfilesi che si terranno il 31 Maggio 2015... lista capitanata da Antonio Argentino.
Alcuni (da non credere... quasi tutti) dei miei "avvicinati" mi rispondono scusandosi... quasi piangendo dal dispiacere: "Pietro... credimi... la mia famiglia vota ad Antonio Argentino... ma purtroppo non possiamo aiutarti lo stesso... abbiamo dato la PAROLA D'ONORE a (beep)!"
Mi fermo un attimo a guardarli in volto (facendo il povero rassegnato davanti ad un caso di forza maggiore), li ringrazio lo stesso e poi - conoscendo i soggetti e sopratutto i miei polli - dico tra me e me: "Ma quannu mmai a tu ed a famiglia tua aviti avutu na PAROLA... E PER GIUNTA D'ONORE!?!"
... cose che solo a San Fili e dada alcuni Sanfilesi credo si possano sentire.
A proposito: nei prossimi cinque anni - al di là di quale lista abbiate votato e a quali candidati abbiate dato la vostra preferenza - non venite come al solito a lamentarvi di come vanno le cose a San Fili. Perché siccome io comunque vi rispetto nelle vostre scelte... so che siete abbastanza maturi per capire ciò che state facendo e che avete a suo tempo fatto: una scelta in piena libertà di coscienza.
Quindi... non vi chiederò mai la vostra PAROLA D'ONORE.
E, come risaputo, ognuno si becca l'Amministrazione da se stesso votata... e se la merita!
Quando si chiede la PAROLA D'ONORE A QUALCUNO infatti è già un modo come un altro per dire direttamente a quel qualcuno... "non mi fido di te!"
Io? ... mi fido comunque di voi... anche se a molti di voi non posso che compatirli.
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... un caro abbraccio a tutti by Pietro Perri.
... /pace!

martedì 7 aprile 2015

QUANDO LE FORZE DELL'ORDINE INSEGNANO L'INCIVILTA' DEL DISORDINE.

Ieri (martedì 6 aprile 2015... pasquetta), e non è la prima volta, mi trovavo con un amico in piazza san Giovanni a San Fili. Parlavamo del più e del meno quando vidi passare davanti a noi, diretta verso il semaforo affianco il bar gelateria del mitico Cenzino Passarelli, una jeep dei Carabinieri.
Guardai il semaforo dove era appena scattato il rosso e dissi contemporaneamente al mio amico: "... scommettiamo che non si fermano?"
Credetemi: non ho capacità di preveggenza ma... come da copione questi degni rappresentanti dell'Arma strafregandosene del rosso del semaforo... passarono oltre senza preoccuparsi neanche del fatto che a guardarli potevano esserci soggetti che si aspettano da uomini in divisa un minimo di buon esempio.
No, non erano all'inseguimento di criminali o di altri soggetti passati col rosso prima di loro e quindi legittimati a fare loro una giusta ramanzina sul comportamento civile in un paese civile.
... ah!, se avessi avuto la macchina fotografica in mano in quel determinato momento. Vi avrei postato la foto con tutto il piacere.
Ovviamente situazioni del genere a San Fili - sempre più terra di nessuno... e modi di fare del genere ce ne danno sempre più triste conferma -  non è la prima volta che gli occhi di noi poveri deficienti (in quanto malgrado tutto continuiamo a credere in determinati valori) registrano determinate cose. E non solo da parte di rappresentanti della Benemerita.
Tempo addietro infatti mi capitò di vedere delle autovetture della Guardia di Finanza salire contromano corso XX Settembre... "ma loro sono loro e... (come disse più o meno Alberto Sordi in una celebre gag de "Il marchese del Grillo") ... noi non siamo un c***o".
Quindi non illudetevi di passarla liscia se camminate col vostro mezzo lungo corso XX Settembre a San Fili contromano, senza rispettare il rosso dei semafori e senza le cinture debitamente allacciate. A voi miseri mortali, infatti, se vi imbatterete in un mezzo delle succitate Forze dell'Ordine se non siete un regolare contravventore... una bella multa non ve la eviterà nessuno.
Auguri a tutti e... figli maschi.
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro Pietro Perri.
... /pace!

lunedì 6 aprile 2015

Cuddruri pasquali? Una volta a San Fili era così.



Nella foto a sinistra (ripresa dal profilo Facebook della nostra compaesana Antonella Rinaldi) ci propone i gustosi cuddruri (cuculi o culluri che dir si voglia) ovvero i dolci tipici calabresi, ed ovviamente anche sanfilesi, del periodo pasquale. Essendo questo un dolce legato anche e soprattutto tradizione e cucina popolare spesso, passando da una casa all’altra, si registrano leggere differenze nelle ricette utilizzate. Differenze non raramente legate anche alla capacità economica della famiglia stessa. Una cosa che comunque anche in tempi di carestia non poteva mancare era l’uovo incastonato nella parte superiore.

Breve articolo apparso sul Notiziario Sanfilese del mese di aprile del 2015... a firma di Pietro Perri.

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E’ facile dimenticare il passato... specie se quel passato neanche l'abbiamo vissuto.

Oggi diamo per scontato che "u cuddruru pasquale" a San Fili (CS) e non solo a San Fili è quel fantastico dolce realizzato con un impasto aromatizzato allungato, intrecciato e con un bell'uovo (su bloccato con un incrocio di pasta) nella parte che dovrebbe essere la testa di un ipotetico bambino in fasce (questo a me sembra).

Ma una volta? ... stessa forma e stesso uovo. Cambia il fatto che, com'è prevedibile, almeno fino agli anni Sessanta inoltrati del XX secolo, l'impasto non era dolce neanche aromatizzato (oggi il profumo che emana specie se ancora caldo ti risveglia i cinque sensi contemporaneamente) ma era un semplice... impasto di pasta di pane. Puro e semplice pane.

La forma poteva essere la classica o al più a forma di piccolo tortano magari con due uova poste agli antipodi. Dopotutto il termine “cuddruru” (culluru) sembra derivi dal padre del termine “collare” quindi di forma circolare.

Considerato che il pane non arrivava tutti i giorni come ai giorni nostri - a San Fili ma si faceva ogni dieci giorni o quindicinalmente nei forni a disposizione (una decina all’interno del centro abitato del paese e comunque ogni casa di campagna ne aveva uno) della comunità - si faceva in modo di fare una bella infornata di beneauguranti “cuddruri pasquali” a ridosso del giorno della Santa Pasqua.

Mancavano lo zucchero e gli aromi (ovviamente parliamo delle case normali)... l'amore e tutto il resto c'erano comunque.

Ancora oggi alcuni emigrati sanfilesi ante anni Settanta del XX secolo sembrano mantenere tale tradizione (“u cuddruru salatu”). Qualche brava nonna fa ancora trovare nella propria casa il giorno di Pasqua a pranzo un “cuddruru realizzato con pasta di pane” nel posto che dovranno occupare i cari nipotini... e magari anche la figlioletta un po’ cresciuta.

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Un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.

... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!

sabato 4 aprile 2015

ANNUNCIO DI PACE... by OSCAR BRUNO.

Quest’anno sono un po’ (forse troppo) pigro. Quest’anno sono tanto pigro da non essere neanche in grado di farvi i miei migliori auguri di buona Pasqua (auguri ovviamente da estendere anche ai vostri cari) con un mio pensiero o un mio componimento poetico.
Ecco perché quest’anno sfrutto i versi che mi ha inviato qualche giorno addietro l’amico Oscar Bruno da Toronto e... ve li propongo di seguito come il mio - ed ovviamente il suo - miglior augurio di una felice Santa Pasqua (sia a chi ci crede e sia a chi non ci crede).
... auguri a tutti i Sanfilesi nel Mondo e... anche a chi, non sanfilese, dovesse imbattersi, magari per un semplice caso, in questa pagina del mio blog.
La poesia s’intitola ANNUNCIO DI PACE.
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Tutto s’avvera quel che Lui predisse
“solo in tre giorni rifarò il tempio”
nessun credette quel che Lui ne disse
che non sapean quel che n’e fosse il dir.

Ma quando tutto s’è avverato
dopo la cruda morte crocefisso,
di vero fu, ne tal risuscitato,
ed il tempio del suo corpo sano fu.

Tutto dovea avvenir, perché n’è Dio
e come tal, al Padre suo salire,
ch’in terra di missione n’è fu Pio
la fede ed i seguaci, Lui, lasciar.

Lascia le spoglie ch’il mondo diede
solo come nacque n’è ornato,
di ciò che portò, piagato il piede
quale di vero, poi, ne mostrò.

E’ gloria, da la terra esume
alto ne sale verso il paradiso,
restano in noi, i raggi ed il lume
de la sua grazia, quale professar.

E’ Pasqua... suono di campane,
segno n’è risorto il Dio Signore,
sia noi di pace, diamoci la mano
e vera pace sia nei nostri cuor.

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BUONA PASQUA,  CON  TANTO AMORE,
SIA SCRITTO, SEMPRE, NEL NOSTRO CUORE.
(Oscar Bruno - 2015).
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace!