SAN FILI BY PIETRO PERRI BLOG: 2015

A chi non ha il coraggio di firmarsi ma non si vergogna di offendere anche a chi non (?) lo merita.

Eventuali commenti a post di questo blog non verranno pubblicati sia se offensivi per l'opinione pubblica e sia se non sottoscritti dai relativi autori. Se non avete il coraggio di firmarvi e quindi di rendervi civilmente rintracciabili... siete pregati di tesorizzare il vostro prezioso tempo in modo più intelligente (se vi sforzate un pochino magari per sbaglio ci riuscirete pure).
* * *
Ricordo ad ogni buon file l'indirizzo di posta elettronica legata a questo sito/blog: pietroperri@sanfili.net

lunedì 21 dicembre 2015

Venite... Venite... è nato il Signore.

Piazza san Giovanni edizione... 2014.
Anche quest’anno, com’è giusto, voglio fare gli auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo a tutti i cari affezionati (?) lettori del “San Fili by Pietro Perri - Blog). E quest’anno lo faccio in versi riportando una composizione dell’amico Oscar Bruno (un frequente ospite del Notiziario Sanfilese) di Toronto... bucitese doc.
... auguri di cuore a tutti.

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Venite... Venite... è nato il Signore.
Di Oscar Bruno.

Notte di luce, qual astro risplende
Rischiara una grotta, un Dio ne discende.
Umili genti, una voce ne apprende
Son angel che cantan, sia gloria al Signor.

Sono i pastori a far riverenza
Offron l’amore e lor cose l’essenza
Anche i regnanti fan loro presenza
Che giusto ne sia il Messia adorar.

Il mondo ne apprende: il Messia è già nato
“Venite, venite!”, una voce ha tonato
S’adori con amore tal picciol donato
Ch’il Padre promise all’umano mandar.

La vera parola, che il mondo sia in pace,
Son Angeli i cori, dal cielo ne sfoci,
Son coorti celesti unite fan voci,
Il Figlio di Dio son prostri adorar.

E sia con gioia in terra la pace
Darsi la mano, non fare la guerra,
Quale ci opprime, distrugge ci atterra,
Che bello ne sia la pace nel cuor.

Natale... è Natale...
L’augurio ognun danno...
Sia pace ed amore...
E sia anche... Buon Anno...
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace!

sabato 28 novembre 2015

E se iniziassimo a parlare di “Decoro Urbano Sanfilese”? (3)

Ovvero... CRONACHE DI ORDINARIA FOLLIA... SANFILESE.
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Stupenda questa foto, vero? ... a vederla... anche per un sanfilese diventa quasi difficile individuarne il punto... eppure, sempre da sanfilese, da questo punto ci passiamo quasi una volta al giorno.
E' uno dei punti del tracciato urbano più pericolosi del nostro territorio: il bivio per Bucita.
Perché pericoloso? ... perché nella strada centrale, proprio davanti alle panchine, degli scellerati continuano a parcheggiare i propri mezzi irrispettosi di chi potrebbe sedersi sulle panchine stesse e menefreghisti (un vero atto criminale a dire il vero) del fatto che posizionando li i propri automezzi oscurano completamente la visuale a chi si trova in tale incrocio venendo dalla frazione o dalla contrada Frassino alla guida del proprio automezzo.
OK, per impedire che gli imbecilli agiscano da imbecilli è da più tempo che sto consigliando a componenti (assessori?) dell'Amministrazione comunale di San Fili (non solo a quella attuale... anche a qualcuno della precedente) di posizionare un paio di pali in ferro con una catena davanti a tali panchine per ovviare il tutto impedendo che l'imbecillaggine si riveli, in un domani speriamo sempre più lontano) il risultato di... una tragedia annunciata. Ed allora si interverrà posizionando dei paletti ed una catena (o solo dei paletti opportunamente colorati) ottimi ad impedire di parcheggiare a ridosso non solo dell’incrocio (cosa di per se già vietata dal codice della strada) ma persino delle panchine.
Perché prima o poi anche questo - se non si corre a priori ai ripari - si verificherà di certo.
... ma forse parlo a me stesso. E forse qualcuno si renderà conto del reale pericolo di tale situazione (come detto sopra facilmente ovviabile) solo quando ormai sarà troppo tardi per prevenire il tutto.
Che Dio ce la mandi buona... che a crearci i problemi siamo già abbastanza bravi da soli... senza bisogno di aiuti celesti.
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... un caro abbraccio a tutti dal vostro sempre affezionato Pietro Perri.
... /pace!

martedì 24 novembre 2015

E’ giusto parlarne? ... per il futuro di San Fili e dei Sanfilesi credo proprio di si.

Interno della piscina comunale di San Fili
foto di repertorio (inaugurazione).
Venerdì 27 novembre 2015 il Consiglio comunale di San Fili (organismo  di cui io faccio parte in quanto componente di maggioranza) approverà la “Variazione di assestamento generale del bilancio 2015”. 
Un obbligo... tra l’altro secondo me più che giusto (dopotutto mi sono diplomato allo storico Istituto Tecnico Commerciale “G, Pezzullo” di Cosenza) in quanto in corso d’opera qualcosa sulle previsione comunque cambia.
Ovviamente siccome qualcuno nascendo mi ha consegnato, vuoto a rendere, un cervello anche per pensare... non posso che pensare e pensare in particolare su un punto di tale variazione di bilancio. Il punto (purtroppo la lingua - il dito sulla tastiera del mio notebook a dire il vero in questo momento - batte dove il dente duole... o il tasto si muove) che mi ha colpito è quello relativo ad una parte della gestione della piscina comunale del paese. Quale?
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CAPITOLO                                    
601.00 48.000,00 1.06.01.02
VOCE                                  
SPESA GAS PISCINA COMUNALE
SOMMA PREVISTA                    
48.000,00 (dico quarantottomila/00) EURO
MINORI SPESE                
-10.000,00 EURO (ricordo che la piscina comunale di San Fili momentaneamente - personalmente spero ancora per tanto tempo visto i costi che gravano su una comunità di contribuenti sempre più impossibilitati a far fronte ai propri impegni verso l’erario - è chiusa)
STANZIAMENTO RISULTANTE
38.000,00 (dico trentottomila/00) EURO
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... e i sempre più osannati Mario Monti, Matteo Renzi e company non solo ci tagliano sulle rimesse statali ma ci impongono persino di tagliare (alle amministrazioni locali) sulla carta per le stampanti dei computer o... sulla carta igienica.
Mi dirà, ed io accetto anche ciò, che la piscina comunale è un fiore all’occhiello ma... non mi si venga a dire che anche le buche sulla strada, le erbacce lungo i marciapiedi, i vari ‘ntruoppicaturi presenti nel territorio comunale di San Fili, le strane che franano ovunque anche per colpa di una pessima prevenzione, i cassonetti dei rifiuti uno peggiore dell’altro e chi più ne ha più ne metta... sono un fiore all’occhiello dell’Amministrazione comunale di San Fili.
Perché se il costo di gestione (sopra parliamo solo di “spesa gas piscina comunale”) è di molto superiore a 48.000,00 euro annuali... tutto (e non dico cosa in particolare) per la nostra amata/odiata San Fili è un fiore all’occhiello.
Voterò (e voterò a favore) , da Consigliere di maggioranza, venerdì prossimo la variazione al bilancio preventivo 2015? ... si, visto che ho votato (ed ho votato a favore) il bilancio preventivo stesso.
... ma è giusto che anche voi sappiate. E sappiate quanto grava e quindi quanto vi costa questo “indispensabile servizio" in un momento di crisi come quello che stiamo attraversando. E giustamente sappiate quanto vi costa... una bella nuotata non fatta nella piscina comunale di San Fili.
A proposito: vi risparmio lo choc di sapere quanto paghiamo (come Comune) per quanto riguarda le utenze telefoniche che ricadono sul nostro bilancio. 
Meglio soprassedere.
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace.

lunedì 23 novembre 2015

LE VACCHE SACRE DELLA (OMISSIS) SANFILESE.

E' ormai da tanti anni che nei pressi (se non all'interno) del centro abitato della frazione Bucita a San Fili (e non solo nei pressi del valico Crocetta o sulla SS107 versante paolano) ci si può imbattere in mastodontici animali che pascolano indisturbati e senza alcun apparente controllo.
Si tratta di mucche... più vacche che mucche a dire il vero.
Ma non è contro di loro che ce l’ho. Anzi, sapere che sono allevate in modo a dir poco biologico mi fa quasi pensare di andare dai proprietari dell’azienda che li alleva e di chiedere agli stessi qualche fetta di buona carne vaccina da portare sulla mia tavola. 
Dopotutto brucano erba delle nostre zone, respirano la nostra aria e bevono la nostra acqua... cosa si può pretendere di più per ottenere una bella fetta di carne vaccina di alta qualità?
... ovviamente finché tale fetta di carne posso addentarla comodamente seduto alla mia tavola e non, da ambulante priva d’ogni controllo qual è, mi ci devo andare a rompere le corna sbattendoci contro con la mia macchina.
Perché l’incidente, senza così mettermi a fare l’uccello del malaugurio, prima o poi con tali mastodontici animali ci sarà.
E c’è chi afferma che non sarà neanche la prima volta.
Personalmente nel girovagare “sacro incontrollato ed indisturbato” di queste mucche (... ma perché continuo a non chiamarle vacche?) mi ci sono finora imbattuto almeno tre volte negli ultimi dieci o quindici anni. Ed una di queste poteva veramente segnare la mia fine e quella di tanti altri automobilisti che come me percorrevano - appunto dieci o quindici anni addietro - la nuova SS107 che collega la citta di Cosenza con la cittadina di Paola... sul versante paolano.
Quel giorno fu per un puro caso che entrai a velocità decisamente ridotta all’interno di una delle della doppia galleria. All’interno, nella galleria in curva e per niente illuminata, camminavano indisturbate due o tre mucche (... e dalle co’ ste vacche della malora). Un altro paio di volte le ho incontrate nei pressi del valico Crocetta (sempre indisturbate ed incontrollate) al centro della strada... la vecchia SS107, una volta le ho osservate ormai giunte al di sotto del cimitero cittadino (un po’ come dire “dal produttore al consumatore”) e tantissime volte nei pressi del ponte che sovrasta il torrente Franchino nel territorio della frazione Bucita di San Fili.
... non raramente in curva (e quindi difficili da scansare se ce li si ritrova di botto davanti) e sempre in mezzo alla strada. Decisamente un appuntamento con la morte per tanti di noi... un appuntamento a cui prima o poi qualcuno di noi (speriamo chi di competenza e non degli innocenti cittadini) potrebbe giungere in orario.
Domanda (rivolta a chi di competenza... sempre più incompetente): dobbiamo per forza aspettare che qualcuno ci rimetta le penne sbattendoci contro con la propria macchina per affrontare di petto il problema?
... o devo pensare che le vacche sacre della 'ndrangheta non sono solo nel reggitano, nella locride o nel lametino ma sono anche nel nostro amato-odiato paese di San Fili?
A proposito: una delle volte in cui mi ci sono imbattuto qualche anno addietro ebbi modo, - giungendo al bivio di San Fili dalla frazione Bucita - di avvisare un ex maresciallo dell’Arma della situazione di cui ero appena stato testimone e protagonista.
“Marescia’, gli dissi, guardi che sul ponte che collega San Fili con la frazione ci sono delle mucche che pascolano indisturbate e che potrebbero arrecare seri danni (forse anche di carattere mortale) a qualche automobilista.”
Fu stupenda la risposta che mi beccai da quell’impeccabile rappresentante dell’Ordine: “Pietro...”, mi disse, “... quando ti trovi in situazioni del genere... non aver paura: scendi dalla macchina, prendi un bastone che sicuramente troverai nelle vicinanze e... inizia a battere per terra. Vedrai che le mucche si sposteranno e tu potrai facilmente proseguire con la tua macchina.”
Gli dissi che avevo capito e... ripresi la mia passeggiata sempre più avvinto nei miei assurdi pensieri e nella mia sempre più vana voglia di cambiare il mondo. Un mondo fatto giusto a livello di certi soggetti.
Quel giorno - me ne convinsi e ne sono convinto tutt’ora - al bivio di San Fili non mi ero imbattuto in un rappresentante per giunta graduato dell’Arma dei Carabinieri ma... in un esperto nell’allevamento e nella gestione delle vacche.
Ovviamente la sua affermazione mi ha convinto a non rivolgermi più a soggetti in divisa per evidenziare tale problema ma... se un domani dovesse succedere qualche tragedia legata alle vacche sacre della (omissis) sanfilese... lo si sappia: tutti sappiamo, anche le Forze dell’Ordine, di tale problema. E tutti sappiamo che è un problema che persiste da decenni nella nostra zona.
... non solo io!
Non lo so solo io che cammino con in macchina un bastone da battere per terra per far spostare le mucche... se nel frattempo non ci ho sbattuto contro con la mia macchina... e con la mia testa.
Le foto che propongo allegata a questo post non sono un fotomontaggio. Le ho scattate sabato 20 novembre 2015 nei pressi del ponte che sovrasta il torrente Franchino... a Bucita.
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace!

sabato 14 novembre 2015

Se ne parlerà a San Fili martedì 17 novembre 2015: le problematiche del castagneto in Calabria.

E vero, sono finiti i tempi in cui San Fili era anche il paese delle castagne. Oggi, infatti, grazie ad una politica economico-sociale che ha caratterizzato la vita amministrativa del nostro borgo, di tutto si potrebbe parlare tranne che di San Fili come paese delle castagne. Oggi al massimo potremo definire San Fili, dal punto di vista puramente botanico, il paese delle... caggie.
Ma a volte rinverdire le potenzialità perse (potenzialità che oggi potevano essere un ottima prospettiva e possibilità di sviluppo) comunque non guasta... mai.
E così, eccoci qua, pronti a parlare di un futuro che è già stato ma - miracolo permettendo - potrebbe anche ritornare, magari fra qualche decennio ponendo oggi un minimo di basi per lo stesso, nuovamente ad essere. Purché si comprendano veramente gli errori del passato. Purché si capisca una volta per tutte che anche su questo fronte i soldi facili sono tutto tranne che un investimento per il futuro. Ed i soldi facili per i nostri stupendi castagneti sono stati... il taglio selvaggio e quindi la distruzione d’una economia che oggi più che mai avrebbe potuto garantire, più che nel passato, un futuro alla nostra piccola... laboriosa comunità.
Il passato? ... si vendica.
Ed eccoci a martedì 17 novembre 2015 tutti invitati - dall’Amministrazione in carica - all’interno del Teatro comunale di San Fili per discutere sul tema (speriamo “tutti insieme appassionatamente”) “Le problematiche del castagneto in Calabria”. E se ciò (ovvero discutere “tutti insieme appassionatamente”) non avverrà... comunque avverrà che degli esperti di settore si ritroveranno a godere, e quindi a pubblicizzare in futuro, delle bellezze del nostro stupendo borgo.
Detto ciò... ecco di seguito quanto riportato sulla locandina relativa al convegno, ovvero il tema e la scaletta dello stesso:
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COMUNE di SAN FILI (CS)
Convegno
Problematiche del
castagneto in Calabria
Martedì 17 Novembre 2015
Teatro Comunale - Piazza S. Giovanni - San Fili
Ore 10:00 Saluti dei Sindaci e delle Autorità
Relazioni
I castagneti della costiera calabra
Dott. Vincenzo BERNARDINI, CREA-SAM, Rende
L’attività di controllo del cinipide galligeno del
castagno in Calabria
Dott.ssa Vincenzina Scalzo, ARSAC, Cosenza
Malattie crittogamiche del castagno
Dott.ssa Veronica Vizzarri, CREA-OLI, Rende
Economia, politiche e prospettive della
castanicoltura da frutto italiana
Dott.ssa Tatiana Castellotti, CREA-CRAI (INEA), Rende
La castagna, aspetti nutrizionali e commerciali
Dott.ssa Gabriella Lo Feudo, CREA-OLI, Rende
Conclusioni
Assessore Regionale all’Ambiente
Antonella Rizzo
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Questo post (pubblicità convegno) lo dedico in ogni caso alla memoria del caro amico Salvatore “Turuccio” Mazzulla, un caro compaesano tristemente passato a miglior vita qualche anno addietro... forse perché, nell’indifferenza dei più (anche di chi si spacciava per suo amico), credeva in determinate cose. Credeva in un possibile futuro per San Fili e credeva in una possibile ripresa dei castagneti Calabresi in generale e... sanfilesi in particolare.
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace!

lunedì 9 novembre 2015

12 NOVEMBRE 2015 - 90° ANNIVERSARIO INAUGURAZIONE MONUMENTO AI CADUTI. (4)

Ok, ci siamo quasi: giovedì prossimo in piazza san Giovanni San Fili ed i Sanfilesi celebreranno in modo adeguato il 90° anniversario del Monumento ai Caduti... e con qualche giorno di ritardo festeggeranno anche la Giornata delle Forze Armate... quella che normalmente si festeggia il 4 novembre in ricordo del 4 novembre del 1918. Giornata, quest’ultima, il cui il Maresciallo Armando Diaz con un proprio bollettino comunicò al Popolo Italiano la fine della Prima Guerra Mondiale o del conflitto bellico che sarà ricordato anche come... Grande Guerra.
Autorità civili, religiose e militari partendo in corteo da piazza Mario Nigro (ex piazza Caserma - spazio antistante il bar della famiglia Sammarco) e percorrendo un buon tratto di corso XX Settembre (altra data importantissima per la nostra Nazione) accompagnati dalla banda musicale giungeranno in piazza san Giovanni dove si terrà il clou dell’intera manifestazione: finalmente il Monumento ai Caduti di San Fili verrà adeguatamente onorato. E con esso il ricordo di quanti col sacrificio della propria vita ci hanno consegnato un imperituro futuro.
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Pietro Perri, Frank Parise e
Peppino Fullone... agli inizi del
Millennio.
Eppure il Monumento ai Caduti di San Fili, per noi Sanfilesi, è decisamente qualcosa di più... che non un seppur caro... semplice ricordo dei nostri concittadini periti sia nel corso della Prima Guerra Mondiale che nel corso della Seconda.
Eppure il Monumento ai Caduti di San Fili, per noi Sanfilesi, non è solo l’apprezzare la stupenda scultura marmorea opera del maestro Leone Tommasi da Pietrasanta (LU), artista a livello internazionale di indiscusso valore.
Proprio così: il Monumento ai Caduti di San Fili per noi Sanfilesi è anche e soprattutto un simbolo del nostro “Essere Sanfilesi”.
Non ci credete?
Allora ditemi: se io vi dico “San Fili” voi... a cosa pensate?
Semplice: pensate alla Chiesa Madre, al campanile, ad un paesino su tre monti, alla Chiesa del ritiro o dei frati ritiranti e... al Monumento ai Caduti di piazza san Giovanni.
Ovviamente parlo con le nuove generazioni, perché da chi ha qualche anno in più di noi mi aspetto, oltre alle suelencate, qualche altra risposta tipo... la stazione ferroviaria, u bacile, il torrente (o jume) Emoli, il ponte di Crispini e via dicendo.
In questi anni mi sono divertito a scattare qualche foto in più a nostri compaesani emigrati all’estero rientrati nel periodo estivo per riabbracciare i propri cari... o per portare un fiore sulla tomba dei familiari o... sui loro ricordi giovanili.
Trovandomi con loro in piazza san Giovanni non vi dico com’erano felici quando dicevo loro che avrei cercato di far venire nella foto il Monumento ai Caduti (... diciamo semplicemente “Il monumento”) e magari uno scorcio dell’edificio dell’ex cinema.
Quello, credetemi, è... uno dei pochi nostri simboli che ci qualifica in modo incontestabile come... Sanfilesi.
E noi lo siamo!
Quindi il 12 novembre 2015 mi raccomando: alle ore 10:45 in piazza Mario Nigro prima e poi, proseguendo lungo corso XX Settembre, alle 11:00 in piazza san Giovanni.
Anzi, se qualcuno vuole assistere ad un saggio di musica dei ragazzi delle Scuole Medie dell’Istituto Comprensivo di San Fili... l’appuntamento è alle ore 10:00 in piazza san Giovanni. A seguire come da programma.
Un piccolo doveroso pensiero anche ai fratelli della frazione Bucita caduti nella Prima e nella Seconda Guerra Mondiale. Gli stessi saranno ricordati con la deposizione di una corona alla sacra lapide in piazza Giuseppe Miniaci alle ore 10:00.
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... un caro abbraccio a tutti dal vostro sempre affezionato Pietro Perri.
... /pace!

mercoledì 4 novembre 2015

12 NOVEMBRE 2015 - 90° ANNIVERSARIO INAUGURAZIONE MONUMENTO AI CADUTI. (3)

Perché GIOVEDI’ 12 NOVEMBRE  2015 - Perché il 4 novembre d’ogni anno.
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Oggi, 4 novembre 2015, San Fili ed i Sanfilesi non hanno reso, così come ogni anno da decenni a questa parte, i dovuti onori al Monumento ai Caduti né onorato la Festa delle Forze Armate.
Lo faranno, e decisamente alla grande, prossima settimana ed in particolare GIOVEDI’ 12 NOVEMBRE 2015.
In tale data infatti San Fili ed i Sanfilesi non solo renderanno onore alle Forze Armate ma celebreranno il 90° ANNIVERSARIO DELL’INAUGURAZIONE DEL MONUMENTO AI CADUTI DI SAN FILI. Il nostro bellissimo e significativo monumento (quello di piazza san Giovanni) infatti è stato inaugurato, alla presenza di alcune tra le più importanti autorità della provincia di Cosenza, esattamente il 12 ottobre del 1925.
A proposito, sapete perché le Forze Armate vengono ricordate in Italia il 4 novembre di ogni anno? ... ce lo chiarisce tra l’altro il messaggio che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha trasmesso, per oggi 4 novembre, alle stesse Forze Armate. Messaggio che leggeremo anche noi, GIOVEDI’ 12 NOVEMBRE 2015 in piazza san Giovanni in occasione della celebrazione della giornata delle Forze Armate e del 90° ANNIVERSARIO DELL’INAUGURAZIONE DEL MONUMENTO AI CADUTI DI SAN FILI.
Ecco di seguito il testo del messaggio:
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«Ricorre quest'anno il centesimo anniversario dell'ingresso dell'Italia nella Prima Guerra Mondiale, un conflitto che ha lacerato e devastato l'intera Europa. Il 4 novembre segna la data in cui finalmente si pose termine alla guerra che doveva coronare con Trento e Trieste il sogno risorgimentale dell'unità nazionale. Ricordiamo con rinnovata commozione il sacrificio di tanti giovani chiamati alle armi, le cui vite vennero spezzate nell'immane tragedia e le sofferenze delle popolazioni civili coinvolte negli eventi bellici. In questo lungo percorso le Forze Armate italiane, al servizio del Paese, hanno operato con abnegazione e valore per assicurare il mantenimento della sovranità nazionale e dell'integrità territoriale, del diritto internazionale. Ne è straordinaria dimostrazione l'impegno che uomini e donne in uniforme profondono nell'assolvimento dei compiti loro assegnati sia nelle delicate operazioni di mantenimento della pace in teatri esteri, sia sul suolo patrio in concorso alle Forze di Polizia ed in soccorso alla popolazione colpita da calamità naturali. Lo strumento militare nazionale è oggi oggetto di una profonda trasformazione i cui lineamenti sono stati tracciati nel Libro Bianco per la sicurezza e la difesa, per consentire alle Forze Armate di servire meglio il Paese, operando con efficacia ed efficienza in un contesto di rapidi e continui mutamenti che coinvolgono l'intero scenario internazionale. L'obiettivo è quello di conferire il massimo impulso allo sviluppo delle capacità operative e delle componenti umane e tecniche.
La Repubblica sa di poter fare affidamento sui suoi militari per la propria sicurezza e per sostenere la pace e la giustizia internazionale.
Agli Ufficiali, Sottufficiali, graduati, militari di truppa e personale civile della Difesa esprimo l'ammirazione del Paese e il piú sentito ringraziamento.
Viva le Forze Armate, viva l'Italia!»
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... inutile dire che siamo ben felici anche noi di condividere le bellissime parole che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inteso esprimere nei confronti delle Forze Armate. Perché, volenti o nolenti, anche noi siamo Italiani.
E non dimenticate: GIOVEDI’ 12 NOVEMBRE 2015 TUTTI IN PIAZZA SAN GIOVANNI A SAN FILI.
... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace.

venerdì 30 ottobre 2015

E se iniziassimo a parlare di “Decoro Urbano Sanfilese”? (2)

... sicuramente quando inizieremo a parlarne seriamente sarà già troppo tardi. Perché, credetemi, è già troppo tardi.
La decorosa San Fili oggi è anche questo.
Questa mattina (venerdì 30 ottobre 2015), tra l’altro dopo esserci passato più volte e dopo essere stato sollecitato da più compaesani ed amici a farlo, mi sono deciso a passare, macchina fotografica in mano, nel tratto di strada che collega il piazzale retrostante l’edificio dell’ex stazione ferroviaria di San Fili con via Pietro Mancini e quindi con la zona che in altri tempi conoscevamo (noi sanfilesi doc) come... l’aireddra.
Che dire? ... roba da Terzo Mondo anche questa zona e solo perché, di Mondo, non ne esiste ancora il Quarto: buche dappertutto (neanche ci avessero fatto un’esercitazione con bombe a mano dei militanti dell’ISIS) e siccome le pozzanghere parlavano con Dio... meglio soprassedere.
Riuscire a percorrere tale tratto di strada con la propria macchina evitando tutti gli ostacoli presenti sull’asfalto è un’impresa veramente da eroi o da piloti decisamente provetti.
Non basta saper zigzagare fra gli ostacoli che ci si pongono davanti. Qualcuno bisogna essere anche in grado di saltarlo.
E diciamo che questo tratto di strada, una vera e propria conquista amministrativa dei primi di questo millennio che finalmente aveva garantito alla Comunità Sanfilese un’alternativa (seppur ampliamente criticabile) in caso di necessità a Corso XX Settembre.
Una criticabile alternativa che comunque, pur se in modo non proprio obbligatorio, anche in periodi di normale percorribilità del corso principale del nostro paese (principale tra l’altro per il fatto che comunque è e resta l’unico) a volte viene utilizzato come apprezzabile alternativa da diversi nostri compaesani.
Purtroppo siamo a San Fili e purtroppo come amministrazione comunale abbiamo altre priorità cui far fronte (priorità cui lo scrivente pur facendo parte dell’amministrazione in carica si dissocia ufficialmente) tipo garantire il buon funzionamento del Teatro comunale di San Fili o la ripresa dell’attività della piscina comunale del paese o il finanziamento di alcune opere artistico/culturali (di importo decisamente superiore ai mille o duemila euro) di dubbia utilità per il rilancio dell’immagine della nostra cittadina.
La decorosa San Fili oggi è anche questo.
Costi, sicuramente non utili, decisamente destinati a crescere in modo vertiginoso. Dopotutto le prossime elezioni amministrative sanfilesi si svolgeranno fra appena cinque anni e molti di noi (non io) è giusto che si preparino adeguatamente bene all’appuntamento.
E non voglio entrare in merito neanche all’utilità di una “Notte delle Magare” come l’edizione 2015. Manifestazione nata il giorno prima per passare a miglior vita il giorno dopo. E che ha mancato in modo vistoso anche uno tra i principali fini che avrebbero dovuto proporsi (in quanto dubbio che se lo siano proposto) gli ideatori: creare un minimo di riappacificazione sociale tra le varie organizzazioni socio culturali presenti ed operanti nel nostro amato/odiato territorio o per rilanciare un po’ la vita di alcuni operatori commerciali (ristoranti pizzerie ecc.) sanfilesi.
Se dico una fesseria qualcuno me lo dimostri... bilanci alla mano.
Impegni di spesa questi, ma che sicuramente ce ne sono tanti altri nel calderone, che non solo intaccano in modo vistoso il complesso dei tributi pagati annualmente dai cittadini con la speranza di avere in cambio dei validi servizi ma che impediscono di affrontare una reale politica di riqualificazione del nostro territorio e di dare vita ad un minimo decoro all’arredo urbano di San Fili.
A proposito... se non l’avete fatto... fatelo anche voi un piccolo salto in questo stupendo tratto di strada. Ricordando, ovviamente se ha piovuto da poco, di portarvi dietro almeno un salvagente... per voi e per il vostro mezzo.
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace

mercoledì 28 ottobre 2015

Il mio funerale - Quasi una poesia... by Pietro Perri.

Dalla Raccolta di poesie “SOLFEGGI - OVVERO - OPINIONI OPINABILI” di Pietro Perri. La raccolta (in e-book) è acquistabile sulla piattaforma Amazon.
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Quando è stata recitata la prima volta questa poesia in pubblico, era un continuo toccare di chiavi, corni e similari.
La sera stessa veniva recitata anche la poesia 'a livella di Totò. Non ci fu, in tale caso, alcun continuo toccare di chiavi, corni e similari, malgrado 'a livella e il mio funerale, seppur in altri termini ed in altra arte, dicano esattamente la stessa cosa.
Entrambe raccontano, in un'ipotesi alquanto azzardata, "il proprio funerale": Totò che nelle maschere del marchese e del netturbino racchiuse l'essenza della propria vita (diviso tra il rincorrere quella nobiltà che gli fu tolta alla nascita e la consapevolezza schiacciante della sua natura clownesca) ed il sottoscritto stufo e nauseato di doversi cibare della quotidiana razione d'ambiguità umana.
Totò (netturbino) che dice a Totò (marchese) "Sti ppagliacciate 'e ffanno sulo 'e vive: nuje simmo serie... appartenimmo 'a morte!". Il protagonista de "il mio funerale" che "cede senza invidia, a te che resti vivo, il nuovo giorno", purché gli fai il piacere di startene a casa al suo funerale, tenuto conto che non sei neanche stato invitato.
Avete presente un funerale di paese: davanti alla chiesa c'é tutto un vociare di politica, di perbenismo, di affari strettamente personali, di malignità di vario genere... tutto tranne che raccoglimento in commemorazione al defunto (che in alcuni casi viene anche spettegolato).
E poi? ... avete fatto caso a come ci si fa in quattro per intrufolarsi nel mezzo della fila: prima si danno le condoglianze e prima si va a casa? ... ci sono alcuni (alcune in particolare) che sono veri maestri in proposito. Si sforzano d'arrivare primi e non ci riescono quasi mai: i primi saranno sempre i morti e quando sarà il loro turno, non potranno vantarsene con nessuno.
Infine, terminato il pesante rito delle condoglianze, da ottimi discepoli di Pilato, subito a lavarci le mani... sempre... dopo essere stati ad un funerale.
... e allora ... "che il mio funerale sia solo mio", "Sti ppagliacciate 'e ffanno sulo 'e vive".
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Che il mio funerale
sia solo mio,
che non mi sia compagna,
almeno in questo giorno,
l'umana ambiguità.

Lasciate senza rimpianto
le lacrime nel cassetto,
lasciate i ricordi inventati
almeno in questo giorno,
lontano dal mio feretro.

Che il mio funerale
sia solo mio,
che chi non mi rispettò in vita,
or che non lo vedo... nudo,
mi privi di volgare presenza.

Son morto senza rancore,
chiedendo perdono a Dio:
per me, e a chi offrii il mio male,
son morto, e questo basti:
domani è un nuovo giorno.

Son morto senza rancore,
chiedendo perdono a Dio,
domani è un nuovo giorno,
lo cedo senza invidia...
a te che resti vivo.

Che il mio funerale,
sia solo mio,
che non mi sia compagna,
almeno in questo giorno,
l'umana ambiguità.

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... un caro abbraccio a tutti by Pietro Perri.
... /pace!

lunedì 19 ottobre 2015

12 NOVEMBRE 2015 - 90° ANNIVERSARIO INAUGURAZIONE MONUMENTO AI CADUTI. (2)

Ormai è ufficiale: GIOVEDI’ 12 NOVEMBRE 2015 a San Fili si terrà non solo la tradizionale giornata dedicata alla Forse Armate ma anche la celebrazione del 90esimo anniversario dell’inaugurazione del Monumento ai Caduti (stupenda scultura in marmo di Carrara opera del prestigioso artista Leone Tommasi da Pietrasanta).
Per cui non abbiatecela se per qualche giorno vi condurrò, mano nella mano, verso questa stupenda giornata raccontandovi aneddoti, storielline, curiosità e chi più che ha più ne metta su questo evento tutto sanfilese.
Oggi riporto (di seguito) una breve nota del prof. Francesco Cesario che, per la cronaca, ha pronunciato il discorso d’inaugurazione... nel lontano 12 ottobre del 1925.
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MONUMENTO AI CADUTI 1915-‘18
Da “San Fili nel tempo” di Francesco Cesario.

“Il monumento è opera dello scultore Leone Tommasi di Pietrasanta, limitrofa alle cavi di Marmo di carrara, nei pressi delle Cave di Michelangelo.
L’intera opera, comprendente la scultura, il basamento - costruito dalla Ditta Emilio Broccolo di Cosenza -, l’imballaggio, il trasporto, lo scavo, la muratura, la mano d’opera per l’erezione e le spese accessorie, è costata Lire 24.451,75 cent.
La rilevante somma è stata raccolta in San Fili con piccole offerte dell’intera cittadinanza.
Notevole è stato il contributo degli emigrati nelle Americhe.
Chi scrive (ovvero il prof. Francesco Cesario) ha pronunziato il discorso di inaugurazione...”
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace!

venerdì 16 ottobre 2015

12 NOVEMBRE 2015 - 90° ANNIVERSARIO INAUGURAZIONE MONUMENTO AI CADUTI DI SAN FILI. (1)

Foto ripresa dal sito
web.sanfili.it/tiscali
Ormai la fatidica data del 12 novembre 2015 (giovedì) si avvicina.
In tale giorno l’Amministrazione comunale di San Fili celebrerà, anche se con qualche giorno di ritardo, il 90esimo anniversario dell’inaugurazione del Monumento ai Caduti di piazza san Giovanni (ve l’avevo promesso nel corso della precedente campagna elettorale ed io - checché se ne dica - mantengo le promesse).
In tale occasione si renderà onore anche ai Caduti di tutte le guerre (ovvero si celebrerà in contemporanea la tradizionale ricorrenza del 4 novembre).
Sarà una giornata (più precisamente una mattinata) stupenda: con le Scuole del paese, con la banda musicale, con un picchetto d’onore del Reggimento Bersaglieri di Cosenza e... chissà.
Perché chi ci ha permesso di goderci gli ultimi sessanta anni in pace lo merita. Perché su questo monumento - da Sanfilesi - è scritto col sangue anche il nostro cognome.
Il 12 ottobre del 1925 il prof. Francesco Cesario pronunciava il discorso d’inaugurazione del monumento ai Caduti di San Fili.
Di seguito il testo del discorso:
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« O beati quelli che più hanno perché più potranno dare, più potranno ardere;
Beati quelli che hanno vent'anni, una mente casta, un corpo temprato, una madre animosa;
Beati quelli che avendo nel petto un odio radicato se lo strapperanno con le lor proprie mani, e poi offeriranno la lor propria offerta;
Beati i giovani che sono affamati ed assetati di gloria perché saranno saziati ».
Sulla scogliera fatidica di Quarto, due volte sacra all'amore degli italiani, il poeta Soldato così chiudeva la sua storica ode, che fu lo squillo di guerra alla quale tutti noi, combattenti, rispondemmo con entusiasmo, con fede, con purissima obbedienza.
Ma i beati foste Voi compagni d'armi e di battaglie, foste Voi gloriosi figli di S. Fili che alla Maestà della Patria offriste tenace ed incorrotta devozione, consacrata col supremo sacrificio della vita.
Fulgenti come costellazione senza tramonto, i Beati foste Voi Michele Gambaro, Matteo Vercillo, Carmine Romano, Biagio Alimena, Filiberto Rende, Pietro Scola, Adolfo Chiappetta, Raffaele Mustacato, Francesco Cribari, Francesco Onofrio, Giuseppe Rinaldi, Pietro Guccione, Davide Filippo, Salvatore Palermo, Giuseppe Girardi, Giuseppe Francavilla, Carmine Cribari, Giuseppe Serra, Alessandro Pignataro, Gaetano Mazzuca, Giuseppe Garofalo, Giuseppe Lio, Francesco Miceli, Angelo Gentile, Giuseppe Palmizio, Saverio Storino, Giuseppe Cavaliere, Salvatore Blasi, Salvatore Serra, Gaetano De Filippis, Francesco De Franco, Raffaele Cardile, Salvatore Rende, Angelo Falbo, Saggio Clemente, che cadeste sul campo della gloria, accesi nella lotta, fra l'ondata di un assalto ed il martellare furioso dei cannoni, dimentichi di tutto e soprattutto della vita, che cadeste quando il Carso, il Piave e tutto il fronte delle cento e cento battaglie, dallo Stelvio al mare, sembravano immensi bracieri ardenti nella notte.
Beati foste Voi, cui le ferite o i mali della guerra redentrice tolsero la vita, Santo Turano, Francesco Iazzolino, Alessandro Nigro, Saverio Onofrio, Rende Gabriele, Luigi Loizzo, Giuseppe Asta, Francesco Curti, Carmine Noto, Francesco Granata, Sabato Russo, Achille Lio, Biagio Cavalieri, Giuseppe Amore, Giovanni Rende, Domenico Salerno, Antonio Salerno, Francesco Provenzano.
Voi, tutti Voi, uniti per l'eternità, nel coro celeste dei Martiri, tutti Voi, in questo momento solenne, siete presenti dinanzi ai Vostri figli, alle Vostre spose, ai Vostri genitori, siete accanto a noi superstiti, e ci comandate.
Oggi la riconoscenza dei ritornati vi esalta, l'amore del popolo vi benedice.
Siete la schiera degli eletti, i nostri nuovi Santi a cui ora viene offerto l'altare, benedetto dalle lacrime delle vostre mamme e sorvegliato dalla grazia somma di Dio.
Fratelli d'anima e di martirio, compagni nelle veglie e nel soffrire, oggi glorifichiamo i Vostri nomi immacolati, oggi, con la stessa passione che dinanzi al pericolo ci strinse l'uno accanto all'altro, ricordiamo le petraie irose del Carso, quelle petraie rese fertili dal vostro sangue e i picchi ferrigni delle Alpi resi docili dal vostro ardimento.
Il tuonare possente delle battaglie, il crepitio delle mitragliere, le nuvole spaventose di gas, i pinnacoli di fumo e di fiamme, le barelle imploranti dolci nomi lontani, le trincee di sassi e di neve, la fame, la sete, tutto è passato e tutto ormai costituisce un sogno.
Ma la memoria Vostra, sempre più viva, riscalda l'animo dei ritornati ed ha il fascino di una religione osservata con l'acceso ardore dei novizi. Per questa religione i Vostri compagni di trincea hanno continuato a lottare ed hanno superato tutti gli ostacoli lungo il lavoro di cinque anni. Nel vostro Nome, o santi Martiri, essi hanno incitato i dimentichi, spronato i pigri, hanno snebbiato tante ore grigie quando si tentava di offuscare la bellezza della vostra suprema offerta, sicché oggi, 12 ottobre, festa del Nostro San Francesco, in intima fusione tra Religione e Patria, ci è concesso il grande dono di scoprire questo monumento in cui i Vostri spiriti, ritornati come fiamma ai loro focolari, trovano pace e amore, vegliati con devozione da noi e dalle generazioni che verranno. I degni curveranno il capo riconoscenti innanzi a questo nuovo altare; le mamme troveranno sollievo perché si sentiranno riavvicinate ai figli.
Gli orfani un giorno comprenderanno che, se le glorie terrene passano come fiammelle di cimitero e la potenza si dilegua « come eco di tromba che si perde a valle », al contrario non muore mai quell'idea per cui i loro genitori offrirono in olocausto la vita: l'idea della libertà di un popolo che da secoli attendeva di unirsi entro i confini che Dio diede all'Italia e Dante annoverò come realtà vivente.
Quante regole di vita e di virtù per gli orfani.
Quale guida e quale viatico per essi nell'ubbidire agli estremi pensieri dei padri, mentre, nel crepuscolo dei sensi, davano l'addio ai loro monti, al loro focolare, ai loro cari.
Partimmo a vent'anni, quando la vita era tutto sogno e ci spingeva a santi ardimenti, partimmo quando la gioventù poteva audacemente sperare e ardire, partimmo in falangi, entusiasti perché sacro era l'appello della Patria, partimmo con l'incontaminata purezza dei nostri cuori e delle nostre volontà, partimmo per rivendicare i diritti e la giustizia invocati dai fratelli di Trieste e di Trento.
Partimmo, cantando, o giorno fatidico del 24 maggio. Partimmo perché gli Italiani finalmente uniti secondo il Vaticinio, vinta la Quarta ed ultima Guerra d'Indipendenza, potessero avere dinanzi una sicura, luminosa epoca di benessere e di pace.
Così combattemmo e soffrimmo, donando all'Italia i fremiti del nostro ardore, gli entusiasmi dei nostri pensieri, le accese rivolte dei nostri spiriti, gli accenti della nostra fede, i sacrifici del nostro sangue vergine, infiammati dall'esempio del Re combattente, in grigio verde ed elmetto come noi, Fante fra i Fanti, vincitore di Peschiera e di Vittorio Veneto.
A Voi, compagni, l'olocausto ha dato la gloria dell'immortalità, a noi la vita ha lasciato la consegna di continuare la lotta per tenere vieppiù in alto i valori ideali e morali della Patria, per una maggiore giustizia sociale nel progresso, nel benessere, nell'ordine, nell'uguaglianza dei diritti e dei doveri, nel rispetto delle leggi.
Voi sarete i numi sempiterni di queste speranze.
Il monumento che noi oggi offriamo alla santità del Vostro Sacrificio dimostra il profondo per quanto modesto tributo d'amore dei ritornati i quali, in sublime fraternità, si sentono scaldati dal Vostro stesso sangue; vuol essere l'offerta affettuosa dei Sanfilesi fieri dei Vostri nomi, la devota riconoscenza dei concittadini d'oltre mare i quali con nobile entusiasmo hanno risposto al nostro appello; testimonia il sollecito concorso dell'Amministrazione Comunale che in questo ultimo tempo ha dato un decisivo apporto al completamento dell'opera.
E quest'opera, altamente degna dei Vostri nomi intemerati, del Vostro supremo Sacrificio, io, nella qualità di promotore del Comitato, oggi consegno solennemente al Sindaco Vincenzo Marsico sicuro interprete dell'Amministrazione Comunale, i cui sentimenti di venerazione e di culto per Voi sono i più alti e nobili fini del suo programma.
Le ambite presenze del Quadrumviro Michele Bianchi, benefattore della nostra Terra, e del mutilato On.le Nicola Sansanelli, super decorato al valore, in alta rappresentanza dell'Associazione Nazionale Combattenti, sono accolte e salutate con tutto il nostro fervore, la nostra gratitudine e la nostra soddisfazione. Con lo stesso fervore assicuriamo il bersagliere Benito Mussolini che in noi il Culto dei Caduti è, e sarà, sacramente divino.
Con comprensibile affettuosa esultanza salutiamo il Prefetto della nostra Provincia S. E. Agostino Guerresi che in San Fili ebbe felici natali. Più che lieti ne siamo orgogliosi. Ora so di dover superare la naturale riluttanza del Suo animo generoso ma, nella felice occasione, non posso esimermi dal porgere a Michele Bianchi il « grazie » riconoscente di tutti noi per il premuroso, tempestivo sostegno offertoci nella realizzazione del pubblico acquedotto, alla quale seguirà l'altra ugualmente civile e vitale, indispensabile al risanamento igienico dell'abitato.
Un caloroso ringraziamento rivolgiamo alle altre Autorità Provinciali, Militari, Amministrative, Scolastiche, Giudiziarie, Religiose, presenti al rito. La cittadinanza, che in questo momento è raccolta unanime attorno al monumento per la genuina offerta di cuori, di amore verso i suoi Eroi e le loro madri, le loro vedove, i loro figli, ricorderà l'odierno avvenimento come limpida voce che esorta alla concordia e alla fratellanza.
Sono accanto a Voi, sono con noi, oggi, i Labari dell'Associazione Nazionale Combattenti, dei Mutilati e Invalidi di guerra, del Nastro Azzurro, delle Associazioni di Arma, convenuti da ogni parte della Provincia ed oltre. C'è una fitta siepe di bandiere attorno al monumento, attorno a Voi.
Voi la vedete.
E' il Tricolore che si inchina dinanzi a Voi in questo momento di esaltazione, di gloria, di commozione.
Oggi, gloriosi Caduti, fratelli prediletti, coronati di Vittoria, San Fili vi esalta - e vi esalta la Patria.
E sia gloria a Voi, nuovi astri del cielo Italiano, o Eroi di San Fili che formate una splendente corona di Beati, o fratelli che dall'alto ci vegliate, ci consigliate e ci spronate; sia gloria a Voi che insegnaste come la vita, non esaurendosi entro confini materiali, possa, sorpassando le angustie terrene, elevarsi in eterno su vette sublimi di spiritualità.
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace!

domenica 20 settembre 2015

I k4 & Friends in concerto - amicizia e musica... - ... con Ilda.

Foto n. 1.
Sabato 29 Agosto 2015 nel Teatro comunale di San Fili i "K4 & Friends" hanno tenuto uno stupendo concerto in ricordo dell'indimenticata Ilda Zuccarelli, prematuramente e drammaticamente scomparsa nel mese di Gennaio di quest’anno. Una perdita  - malgrado in questi ultimi anni non sia stata l’unica di questo tenore - che ha colpito nel profondo l’intera la Comunità Sanfilese.
La serata aveva come titolo portante “K4 & Friends  in concerto - amicizia e musica... - con Ilda”. Ovvero un gruppo di amici che si ritrova dopo venti anni su un palco, assieme, tracciando un piccolo bilancio, ovviamente tra parole e musica, sul tempo trascorso ed interrogandosi, velatamente ma non poi tanto, sul proprio futuro e sulla ragione dell’esistenza.
Nel corso della serata, aperta da un breve intervento di Nelide De Lio (cugina di Ilda), è stato Sabato 29 Agosto 2015 nel Teatro comunale di San Fili i "K4 & Friends" hanno tenuto uno stupendo concerto in ricordo dell'indimenticata Ilda Zuccarelli, prematuramente e drammaticamente scomparsa nel mese di Gennaio di quest’anno. Una perdita  - malgrado in questi ultimi anni non sia stata l’unica di questo tenore - che ha colpito nel profondo l’intera la Comunità Sanfilese.
La serata aveva come titolo portante “K4 & Friends  in concerto - amicizia e musica... - con Ilda”. Ovvero un gruppo di amici che si ritrova dopo venti anni su un palco, assieme, tracciando un piccolo bilancio, ovviamente tra parole e musica, sul tempo trascorso ed interrogandosi, velatamente ma non poi tanto, sul proprio futuro e sulla ragione dell’esistenza.
Nel corso della serata, aperta da un breve intervento di Nelide De Lio (cugina di Ilda), è stato ricordato anche Giuseppe Speziale, fratello di Francesco e figlio dell’indimenticato dottor Dino.
Nel corso della serata, durata circa tre ore, abbiamo avuto il piacere di ascoltare tante belle interpretazioni canore che sono andate dall'impegnativo (Franco Battiato e company) al frivolo (sigla del cartoon Goldrake e via dicendo) ricordandoci che, alla fine, sotto sotto... rimaniamo, nel nostro intimo e malgrado gli anni, pur sempre un po' bambini.
Complimenti a tutti questi... ormai ex baldi giovani sanfilesi e non... che ci hanno regalato questa bellissima serata.
Foto n. 2.
Complimenti a Giuseppe Battista (alle tastiere), a Francesco Brandi (chitarra e voce), a Salvatore Cirillo (chitarra e voce). a Fausto De Rose (alla batteria), a Kristina Gentile (voce), ad Emilio Dante Martino (voce), a Giuseppe Paese (al basso) ed a Francesco Speziale (chitarra e voce)... nel loro campo uno migliore dell'altro.
Complimenti a chi ha ideato l’intera serata e, perché no, complimenti anche alla cara Ilda sempre presente tra noi anche con la sua voce, il suo volto confortante, la sua danza ed il suo sorriso.
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Sopra nella foto n. 1 il gruppo dei “K4 & Friends”  (Fausto De Rose, Giuseppe Paese, Emilio Dante Martino, Giuseppe Battista, Kristina Gentile, Salvatore Cirillo, Francesco Brandi e Francesco Speziale) alla fine del concerto mentre ringraziano il pubblico. Nella foto n. 2... due voci portanti della serata: Emilio Dante Martino e Kristina Gentile.
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... articolo pubblicato su il “Notiziario Sanfilese” del mese di settembre 2015.
... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
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venerdì 18 settembre 2015

San Fili e la sua bambinopoli da Terzo Mondo... solo perché non esiste il Quarto.

Un paio di giorni addietro un mio caro compaesano mi chiede: “Pietro, come mai non stati scrivendo più niente di nuovo sul tuo blog dedicato ai Sanfilesi nel Mondo? ... segno forse che ormai tutti i problemi del nostro paese sono stati risolti?”
“Tutt’altro!”, gli rispondo io, “... è solo perché mi sono preso qualche meritato giorno di riposo... anche dal mio blog. Me lo meritavo!!”
“Per il resto”, continuai, “tutto da copione: più si va avanti, più si cammina lungo i corsi ed i vicoli del nostro caro amato/odiato paesino e più ci si rende conto che San Fili sta diventando - se non lo è già - un paese da Terzo o Quarto Mondo. e non perché non ci siano i soldi per invertire la rotta senza pensare di aumentare, da criminali, ulteriormente l’imposizione tributaria - già arrivata ad un punto critico - nei confronti dei cittadini.”
“Le tasse caro XY...”, permettetemi di anonimare il mio compagno d’avventura in questa ennesima vasca paesana, “... a San Fili ormai si può pensare solo di diminuirle. E per fare ciò... basterebbe tagliare (magari solo per qualche anno in attesa di tempi migliori per tutti... anche per chi soffre veramente la crisi) alcuni lussi ed alcuni favoritismi.”
Ma non è di tasse e tributi locali di cui oggi voglio parlare (oltretutto - da membro della maggioranza comunale in carica a San Fili - ammesso e non concesso che io abbia realmente qualche delega da chi di competenza... sicuramente non ne ho su tale fronte). Ciò di cui oggi voglio parlare è di decoro urbano ed in particolare della più importante - perché sulla carta dovrebbe essercene più di una in circolazione - bambinopoli sanfilese: quella nei pressi di piazza Rinacchio difronte all’abbeveratoio.
Diamine! ... quando scrivo “bambinopoli” il correttore automatico del programma di Word me lo segnala in rosso. Segno che questo non è un termine ancora del tutto entrato a pieno titolo nel dizionario della lingua italiana. Eppure San Fili in merito a tale termine ha una tradizione ormai pluridecennale.
Le prime bambinopoli infatti a San Fili furono realizzate verso la metà degli anni Settanta del XX secolo da un’amministrazione guidata dall’indimenticato sindaco Alfonso Rinaldi. Uno dei pochi reali sindaci - forse per questo ci si sforza di far cadere nell’oblio il suo ricordo - che San Fili finora abbia mai avuto.
Alfonso Rinaldi all’epoca (1970-1978) diceva di “voler costruire una città a livello d’uomo” e tra i tanti disastri messi in atto in quegli anni (tipo l’abbattimento di parte dello storico “muraglione”, ... ma gli altri stavano a guardare!) in parte riuscì nel suo progetto.
Ma ritorniamo ai tempi nostri e alla fine fatta dalla succitata... più importante bambinopoli del nostro amato/odiato paese.
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Qualcuno di voi sa cos’è una “bambinopoli”? ... semplice: una “bambinopoli” altro non è se “una città” (polis=città) dei bambini. Ovvero un luogo ben delimitato in cui i bambini possono agire in piena libertà e sicurezza - a loro livello - ovviamente adeguatamente sorvegliati dagli adulti.
Bambinopoli”, leggo su una pagina internet, “è il paese dove ogni cosa accade all’altezza degli occhi dei più piccoli.”... giusto come la bambinopoli di cui voglio interessarmi in quest’occasione.
Sulla bambinopoli realizzata (non ricordo più se nel periodo della Spiga e quindi sotto un’altra amministrazione a guida Alfonso Rinaldi o se nel periodo di qualche amministrazione immediatamente successiva... sicuramente non negli ultimi dieci anni: c’era già!) nei pressi di piazza Rinacchio, difronte all’abbeveratoio, si ci sono in tanti sciacquati la bocca portandola ad esempio dell’ottima funzionalità amministrativa locale. In tanti - amministratori e/o ex amministratori locali - l’hanno definita un fiore all’occhiello della nostra stupenda (?) cittadina. E, chissà, forse in qualche periodo lo è stata veramente. Ma oggi?
Difficile descrivere tale spazio. O meglio: non difficile ma mi vergogno di descriverlo con questo mio scritto. Dopotutto le immagini (fotogramma dopo fotogramma) che registrano i nostri occhi passando da quel punto parlano da sole: la recinzione in gran parte marcita e caduta (le malelingue dicono che la colpa in parte è anche di alcuni ragazzacci criminali locali non hanno a cuore il decoro urbano del nostro paese e che non rispettano per niente la res pubblica... ma io ci credo fino ad un certo punto), l’unico cestino in pessime condizione ed alcuni giochi (guardasi il caso dello scivolo grande) decisamente privo ormai delle seppur minime norme di sicurezza e rovinato dal tempo ad un livello tale che potrebbe arrecare gravissime menomazioni ai bambini che frequentano (e ve ne sono tantissimi)... anche accompagnati dai propri familiari... tale zona.
Già... “anche accompagnati dai loro familiari”. Tanto che viene normale chiedermi... ma sono proprio criminali tali familiari?
Una bambinopoli ormai da Terzo o Quarto Mondo, quella che mi ritrovo sotto gli occhi costeggiando la stessa in una delle mie solite vasche pomeridiane... una bambinopoli che forse anche in Africa se ne trovano di più sicure e meglio gestite di quella di San Fili.
Eppure dare un minimo spazio vitale (in cui socializzare e sviluppare le proprie capacità di interazione col territorio circostante), tra l’altro affrontando costi ridicoli (altro che i 30 - 40 o 50 mila di altri “lussi amministrativi locali”), alle future generazione sanfilesi dovrebbe essere un obbligo per ogni Amministrazione locale degna di tale nome. Un obbligo così come un obbligo sarebbe facilitare l’accesso allo studio dei fanciulli di famiglie meno abbienti (anche su questo fronte a San Fili mi vengono riportati esempi raccapriccianti certamente non degni di una comunità civile e perbene),
Qualche giorno addietro un caro amico, questa volta della frazione Bucita, in un “rispettoso reciproco” botta e risposta tramite e-mail, mi faceva notare che almeno a San Fili una bambinopoli c’è (ovviamente mi sono trattenuto dal dirgli - a mo’ di minaccia - “Guarda che se parli un altro poco quella bambinopoli la smonto da San Fili e ve la rimonto a Bucita!”) e su questo non posso dargli torto.
In effetti sia San Fili che il Frassino ed il bor-GHETTO (quello in località Cozzi) ne sono del tutto privi e non sarebbe sbagliato iniziare a pensare che sia la frazione Bucita che contrada Frassino e contrada Cozzi/bor-GHETTO fanno parte dell’abitato sanfilese. E non solo per quanto riguarda il problema bambinopoli ma anche buche, pulizia, griglie di pozzetti e similari mancanti e via dicendo.
Un fiore all’occhiello la più importante, funzionale e bella bambinopoli del nostro paese? ... del nostro amato/odiato San Fili? ... sicuramente! ... ma altrettanto sicuramente sarà uno di quei fiori brutti e nauseabondi... visto quando è inguardabile ed in alcuni casi anche offensiva per le nostre narici.
... come se non bastasse tale bambinopoli si trova proprio all’inizio della parte sud del paese (quella cui si accede nel centro abitato imboccando il bivio di Villa Miceli): proprio un bel biglietto da visita per chi decide di visitare il nostro stupendo (?) centro storico.
San Fili? ... uno dei più bei borghi d’Italia.
Se così è... figuriamoci gli altri!
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
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