SAN FILI BY PIETRO PERRI BLOG: gennaio 2013

A chi non ha il coraggio di firmarsi ma non si vergogna di offendere anche a chi non (?) lo merita.

Eventuali commenti a post di questo blog non verranno pubblicati sia se offensivi per l'opinione pubblica e sia se non sottoscritti dai relativi autori. Se non avete il coraggio di firmarvi e quindi di rendervi civilmente rintracciabili... siete pregati di tesorizzare il vostro prezioso tempo in modo più intelligente (se vi sforzate un pochino magari per sbaglio ci riuscirete pure).
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Ricordo ad ogni buon file l'indirizzo di posta elettronica legata a questo sito/blog: pietroperri@sanfili.net

domenica 27 gennaio 2013

Facebook Auschwitz ed il giorno della memoria… by Pietro Perri.


Scrivendo quasi quotidianamente su Facebook con una certa regolarità immetto nello spazio relativo al "cosa stai pensando" alcune stupide e/o intelligenti intuizioni (aforismi?) che, mi sono detto, perché non li pubblico anche su questo (il mio) blog?
L'idea, ovviamente, non è detto che debba per forza piacere a tutti e quindi essere condivisa… da tutti.
Io… la condivido.
A proposito: in questo caso mi limito a trascrivere i post che parlano della giornata della memoria edizione 2013.
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27 Gennaio 201.
Giornata della memoria? ... ho la vaga impressione che in Italia in questi ultimi anni quasi tutti soffriamo d'amnesia. diversamente tante cose non potrebbero razionalmente spiegarsi. Ormai ci mancano (?) solo i campi di concentramento e forse qualcuno ha ipotizzato di mettere un semplice reticolato alla frontiera col resto d'Europa. Nessun problema per i soldi necessari: finanzieranno le banche!
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CON UN PENSIERO AD AUSCHWITZ
Se questo è un uomo.
Di Primo Levi.

Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per un pezzo di pane
Che muore per un si o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.
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Prima di tutto vennero...
Di Martin Niemoller.

Prima di tutto vennero a prendere gli zingari
e fui contento, perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei
e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali,
e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti,
ed io non dissi niente, perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me,
e non c’era rimasto nessuno a protestare.
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All'entrata del campo di concentramento di Auschwitz faceva bella mostra la scritta "Arbeit macht frei" che in tedesco significa: "Il lavoro rende liberi". Eppure l'unica cosa che rendeva veramente liberi all'interno del reticolato di quel campo di concentramento era la morte... la camera a gas. Qualcuno (reduce d'un campo di concentramento), non ricordo più chi, ha scritto che in quei posti senza Dio veniva negato persino il diritto alla morte (alla scelta del tempo e del modo)... un diritto sacrosanto per tutti. "Arbeit macht frei" che in tedesco significa: "Il lavoro rende liberi". Sarebbe bello che tale scritta oggi facesse bella mostra di se a tutte le frontiere (interne ed esterne) dell'Europa Unita e magari davanti alle entrate (anche virtuali) delle banche presenti ed operanti nel Vecchio Continente. "Arbeit macht frei"? ... già, ma quale lavoro? ... le nuove generazioni (decisamente senza speranza e senza futuro... e le vecchie non sono da meno) vivono già da qualche anno in un campo di concentramento (psicologico) cui mancano solo le camere a gas. Affinché il ricordo non muoia perché... "chi dimentica il proprio passato è costretto a riviverlo"!
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Commentando l’estratto di una frase odierna  (27 Gennaio 2013) di Silvio Berlusconi: “Le leggi raziali sono la peggior colpa di Mussolini. Per tanti altri versi, invece, aveva fatto bene”.
... popolo di bigotti: quanti di noi hanno pensato e detto almeno una volta nella propria vita questa frase? ... non solo chi è vissuto al tempo di Mussolini ma anche chi ne ha semplicemente sfogliato qualche pagina di storia sui banchi di scuola. Oltretutto se abbiamo accettato gaudenti l'attuale sistema elettorale (maggioritario col premio di maggioranza) non è forse perché rimpiangevamo quel periodo? Oggi ci sono dei soggetti che pregano in un ritorno rafforzato di Mario Monti alla guida del Governo Italiano eppure... questo Governo le uniche cose che non ha fatto nei confronti di ciò che ha fatto il governo guidato da Benito Mussolini sono la dichiarazione di guerra alla Grecia e l'applicazione delle leggi razziali. Cosa che sicuramente farà non appena la Germania gli darà il suo benestare! Condanniamo il periodo fascista e la maggioranza di noi è felice di avere un governo non eletto dal popolo guidato da un premier cui sono garantiti pieni poteri... incluso quelli di affamare un'intera nazione solo perché... l'Europa (?) lo vuole!
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... cos'é (cosa rappresenta) oggi Auschwitz? ... qualcuno di noi se lo sta chiedendo? ... è esattamente ciò che fu nel corso della Seconda Guerra Mondiale: la negazione della libertà ad esistere imposta ad un popolo senza terra, sparso per il mondo e quindi privo di frontiere: il popolo ebreo. Un popolo che cambia nome ma non sostanza: l'Essere Umano. Ieri fu il caso del popolo ebreo: iniziarono col toglierli il diritto allo studio, il diritto alla parola, il diritto al futuro. Che strano: mi sembra tanto simile, questo preambolo, a ciò che sta succedendo oggi a tanti popoli (Grecia, Italia, Spagna...) ricadenti nell'ambito dell'Europa Unita... ma so che mi sto sbagliando di grosso. Il fantasma di Auschwitz non può essere tornato a far capolino sul Vecchio Continente. Anche se... le premesse ci sono tutte: i banchieri che affamarono la Germania ante Seconda Guerra Mondiale hanno da poco aperto (ed in grande stile) la loro convention!
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Fascista non è solo chi si richiama (a parole gettate li per lì ma non sui fatti) ad una determinata ideologia o chi riempie di frasi assurde ed inumane (inneggianti al famoso ventennio) la propria pagina Facebook, il proprio blog o la propria stanzetta di casa. Fascista non è chi si dichiara anticomunista. A volte (più spesso di quanto si possa credere) il vero ed unico fascista è colui che si traveste da Comunista... e non sa di esserlo. Dopotutto (che il giorno della memoria ricordi anche loro) durante la Seconda Guerra Mondiale a finire nei forni crematori e nelle camere a gas non furono solo gli ebrei tedeschi o di buona parte dell'Europa soggiogata da Hitler. Nelle fosse comuni (nell'impero russo) finirono anche tantissimi ebrei sovietici... per mano dei soldati comandati dal comunista Stalin. La Russia però a differenza della Germania vinse la guerra e chi vince la guerra non può né essere condannato né essere nel torto. Decisamente un mondo di m***a!
... ovviamente ricordiamo che ancora oggi gli italiani (alcuni italiani in particolare) non furono condannati dai Tribunali Internazionali per ciò che fecero in Grecia ai Greci o in Libia ai Libici.
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… un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
… /pace!

martedì 15 gennaio 2013

Maria Mayer: la pasionaria santufilise. By Pietro Perri.

Maria Mayer negli an-
ni Trenta.
Ho mai conosciuto Maria Mayer? … strana questa domanda che mi gira in questo momento (ore 19 e 30 di giovedì 10 gennaio 2013) ma non del tutto, ve lo assicuro, campata in aria.
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La pasionaria sanfilese.
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N.d’a.: Il termine “pasionaria” è un appellativo riferito solitamente a personaggi di sesso femminile particolarmente impegnati in attività politiche o ideologiche. In origine fu utilizzato da Dolores Ibárruri, attivista spagnola, come pseudonimo .
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Il mese scorso è venuto a mancare alla comunità sanfilese un altro dei suoi pilastri, dei tanti personaggi che hanno fatto la storia popolare della nostra cittadina: Maria Mayer vedova Iantorno. E’ venuto a mancare, confortato dalla presenza dei propri familiari, alla veneranda età di 97 anni.
Passeggiando lungo corso XX Settembre qualcuno mi ha chiesto chi era questa Maria dal cognome non certo “locale”. Ho risposto che era la madre di Gigino (Luigi) Iantorno, ex caposquadra al Consorzio di Bonifica.
“Ah! … a pasionaria santufilise”, mi sentii rispondere.
Inutile dire che il mio interlocutore era un soggetto appartenuto alla Sinistra (quando la Sinistra - politicamente parlando - era Sinistra) storica del nostro paese… come lo scrivente, dopotutto.
Come dimenticare, infatti, che tra la fine degli anni Settanta (1978) e l’inizio degli anni Ottanta (1983) del secolo scorso fui responsabile del Movimento Giovanile Socialista di San Fili? … bei tempi. Altri tempi!
Fu quando mossi i primi passi nella mia brevissima storia da socialista convinto che m’imbattei, in modo simpatico e degno della nota surriportata, in Maria Mayer in quanto “pasionaria santufilise”.
Fu quando, nella primavera appunto del 1978, in piazza Municipio (mmienzu u puontu), finito il primo comizio della mia vita mi accingevo a scendere, tramite la scaletta a cinque o sei scalini, dal palco che mi aveva ospitato per una ventina, forse meno, di minuti. Ai piedi della scaletta m’imbattei in una simpatica arzilla anziana signora che, abbracciandomi, mi porgeva una rosa rossa dicendomi: “Non ho trovato un garofano”, l’allora simbolo del Partito Socialista Italiano, “ma solo questa rosa e comunque rossa. Consideralo un garofano e che ti apra le porte d’una vita politica segnata di successi per te e per la nostra comunità”. Queste all’incirca le sue parole.
Quella sera poco dopo di me avrebbero parlato i compagni Franco Lonetti e Francesco (Cecchino) Principe. L’occasione, se non erro, erano non delle elezioni ma una tornata referendaria.
Carriera in politica ne feci ben poca, volendo sempre e comunque restare leale ai miei principi e non a diventare lo zerbino di soggetti che comunque valgono meno di me e di tanta bravissima ed onesta altra gente... come te.
Quell’arzilla anziana signora, inutile dirlo, era Maria Mayer (socialista convinta)… la pasionaria santufilise.
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… un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
… /pace!

venerdì 4 gennaio 2013

San Fili e le primarie per i parlamentari del PD: i risultati.


Sabato 29 dicembre scorso si sono tenute anche a San Fili le primarie per la scelta dei parlamentari del PD. Il seggio come anche per il candidato a premier (che ha visto stravincere Pierluigi Bersani) anche questa volta era stato allestito nella sala convegni della biblioteca comunale “Goffredo Iusi”.
Per dovere di cronaca riporto di seguito i risultati, messimi a disposizione dai responsabili della locale sezione del Partito Democratico, di tale votazione.

CANDIDATI
VOTI SEZIONE SAN FILI
VOTI PROV. COSENZA
BRUNO BOSSIO Enza
64
10679
COVELLO Stefania
0
6746
CAPALBO Valeria
28
3894
DE MARCO Daniela
19
2290
MAGORNO Ernesto
20
7295
VILLELLA Bruno
18
5210
LARATTA Franco
10
4906
MAIOLO Mario
19
3259
GUGLIELMELLI Luigi
40
2265
MANOCCIO Giovanni
10
2069
TERRANOVA Giuseppe
0
1487
SHEDE NULLE
1

SCHEDE BIANCHE
0

TOTALE VOTANTI
118




















Giusto e sempre per dovere di cronaca tra i candidati c’è da notare la presenza di Enza BRUNO BOSSIO (moglie dell’on.le Nicola ADAMO) e Stefania COVELLO (figlia dell’ex senatore Franco COVELLO) oltre a tantissimi altri… cognomi noti alla politica provinciale.
Personalmente considero comunque vergognoso più che i candidati della provincia di Cosenza la presenza tra i candidati della provincia di Reggio Calabria della toscana Rosy BINDI che tra l’altro (grazie a chi) ha sbancato in quella zona in questa competizione. Decisamente una vergogna per i calabresi… non solo reggitani.
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… un caro abbraccio a tutti da Pietro Perri.
… /pace!