SAN FILI BY PIETRO PERRI BLOG: luglio 2012

A chi non ha il coraggio di firmarsi ma non si vergogna di offendere anche a chi non (?) lo merita.

Eventuali commenti a post di questo blog non verranno pubblicati sia se offensivi per l'opinione pubblica e sia se non sottoscritti dai relativi autori. Se non avete il coraggio di firmarvi e quindi di rendervi civilmente rintracciabili... siete pregati di tesorizzare il vostro prezioso tempo in modo più intelligente (se vi sforzate un pochino magari per sbaglio ci riuscirete pure).
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Ricordo ad ogni buon file l'indirizzo di posta elettronica legata a questo sito/blog: pietroperri@sanfili.net

lunedì 30 luglio 2012

... il tre, il quattro ed il cinque Agosto 2012... tutti a San Fili: ne vale la pena!


Il Progetto Estate San Fili edizione 2012 sta per raggiungere il suo clou ed il suo clou lo raggiungerà esattamente nei giorni del tre del quattro e del cinque Agosto prossimi.
In tali giorni, infatti, si terrà una tre giorni che vedrà impegnati in modo più o meno diretto tutte o quasi tutte le forze sociali ed economiche presenti e quindi operanti nel paese.
Un buon inizio di dialogo (tra Associazioni, cittadini e semplici operatori economici) purtroppo avviato, dall’Amministrazione locale in carica, con ben sette anni di ritardo sul tabellino di marcia… l’importante comunque è aver iniziato. Speriamo comunque che sia recepito positivamente da tutti (anche da coloro che hanno inviato tale messaggio - personalmente leggo ancora qualche dubbio in merito sul volto di alcuni membri dell’Amministrazione comunale) e che sia effettivamente la base su cui ricreare l’immagine del nostro paesino.
Ma vediamo in particolare cosa ci offrono questi tre fantastici giorni sanfilesi:
VENERDI’ 3 AGOSTO: notte bianca lungo corso XX Settembre con assaggi gastronomici (ne vale la pena… si dilettano i ristoratori sanfilesi), animazioni per bambini e spettacoli itineranti di musica, teatro e danza. La Fantastica (essere sovrannaturale del paese di San Fili) la farà da padrona quindi… attenti! … sulla Fantastica sanfilese ho scritto e pubblicato tantissimo sia su questo blog che sul mio sito base “San Fili by Pietro Perri”.
SABATO 4 AGOSTO: all’anfiteatro in località Frassino (tra il centro abitato di San Fili ed il centro abitato della storica frazione Bucita) si terrà lo spettacolo “Danza con le Stelle” organizzato dalle scuole di danza (decisamente più di una e decisamente brave) presenti ed operanti a San Fili. In tale zona (località Frassino) tra l’altro ci sono tantissimi ristoranti con tantissimi piatti tipici… per buon gustai dallo stomaco forte (ovvero per chi se ne frega della linea… ne vale la pena).
DOMENICA 5 AGOSTO: si chiuderà il tutto con il magnifico spettacolo degli intramontabili membri del gruppo (complesso) musicale dell’EQUIPE 84 (… sicuramente i pronipoti degli originali ma sicuramente bravi quanto gli originali). Questo gruppo musicale ci riporterà sicuramente alle melodie (musica intramontabile) degli anni Sessanta e Settanta che la facevano da padrone nelle discoteche italiane di quel periodo (… ricordate “Bang bang” portata al successo anche dalla grande Dalida? … ma non ci canteranno solo questa canzone, ne sono più che sicuro!). Tale spettacolo si terrà in piazza san Giovanni.
Personalmente… ci sarò e spero ci siate anche voi.
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Un buon inizio, ripeto, che spero serva a rimettere in discussione il tutto… da parte di tutti e che tutti a San Fili (Associazioni, gruppi sociali, operatori economici, liberi cittadini… amministratori) d’ora in poi siano disposti a giocare a carte scoperte… per il bene di tutti. Perché ciò che distrugge una comunità, ciò che mina in modo indelebile il convivere pacifico tra tutti i membri di una comunità è e resta… il non voler giocare a carte scoperte. Il… pensare di essere più furbi degli altri dimenticando che sul lungo andare tutti alla fine perderanno qualcosa… anche chi avrà la certezza d’aver vinto la partita (in quanto sul piatto alla fine non sarà rimasta nessuna posta in gioco… solo la propria deficienza).
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Il mio auspicio? … che già da adesso si inizi a pensare a cosa vogliamo organizzare per le prossime festività natalizie a San Fili. Visto che per quest’estate il capitolo ormai è stato più o meno legittimamente archiviato… in modo non del tutto sbagliato, quest’anno.
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… un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
… /pace!

venerdì 27 luglio 2012

Firenze, ah… Firenze! … ma preferisco la Calabria! (3)


“Non ci resta che piangere”... credo che mai film più veritiero sia stato realizzato in onore di una città italiana. Un film ambientato nel XV secolo ma che, cambiando i vestiti ed i mezzi di trasporto, poteva benissimo essere ambientato ai tempi nostri. E dopotutto l’ultima scena, quella del treno guidato da Leonardo da Vinci, sembra proprio affermarci ciò.
Firenze, ah… Firenze … ma preferisco la Calabria!
Dopo il terzo giorno che, con mia moglie, ero a Firenze (dal 24 al 29 Giugno 2012) non potei fare a meno di guardarmi attorno e pensare di mettere nero su bianco alcuni pensieri (diversi da quelli che mi ispirava la fregatura subita dall’hotel in via Panzani in cui ero capitato… e di cui ho ampliamente parlato in precedenti post) che mi passavano di tanto in tanto per la mente.
Pensieri che riporto (numerati) come seguito e… di seguito.
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6) C’è polizia in circolazione a Firenze? … si, ovunque (tranne ovviamente dove si aggira - o si aggirava - il mostro): in divisa, in borghese, in moto, in macchina o con unità mobili sui posti più a rischio. La presenza di polizia ovunque a Firenze da’ comunque più l’impressione d’essere presente come deterrente in una determinata zona che per necessità!
7) Simpatici quei mezzi futuristici (che camminano mantenendosi in equilibrio su due ruote parallele), i segway (che non è una brutta parola), e simpatica la loro contrapposizione alle carrozzine trainate dai cavalli o ai palazzi rinascimentali che ti avvolgono nel loro tenero costante abbraccio.
Simpatici questi segway in circolazione per il centro storico di Firenze. Viene da chiedersi se il grande Leonardo (quella da Vinci e non da Firenze) avesse pensato anche a loro nelle sue strabilianti visioni.
8) Dovrebbero obbligare per legge i turisti che si apprestano ad entrare nella stupenda Firenze a fare almeno tre mesi di studio di storia rinascimentale a 360 gradi (… arte, filosofia ecc.) prima di dare agli stessi l’autorizzazione ad accedere alla stupenda città Toscana specie se mossi da un traumatico fai da te.
Ma anche senza un corso full immersion alle spalle i turisti a Firenze si sentono perfettamente a loro agio… catapultati nel XV secolo dopo Cristo a Firenze.
9) Di nuovo su quello strano odore di piscio che t’aveva colpito il primo giorno che avevi messo piede sul sacro suolo della cittadina di Firenze.
… poi passi davanti ad una bancarella che vende oggettistica in pelle, … ce ne sono un’infinità a Firenze!, … pelle vera, dicono. E’ senti di nuovo, ancor più forte, l’odore dolciastro che t’aveva assalito (aveva colpito le tue delicate narici) nel momento in cui avevi iniziato a passeggiare facendoti rapire dai vari “canti” (… vie, vicoli?) che ti si presentavano davanti… a Firenze.
C’è di tutto esposto su quelle bancarelle che alle sette o al massimo alle otto di sera vedrai magicamente sparire sotto i tuoi occhi attenti. Quelle bancarelle sono ovunque, stracariche di borse, portafogli, portamonete, portachiavi… porta, visto che ci sei, anche me!
10) Senti di nuovo l’odore di piscio, cugino diretto dell’odore della pelle (vera pelle) trattata (… conciata?)… col piscio!
Odori sani ed antichi così come sana ed antica è la stupenda citta di Firenze.
11) … nei pressi di ponte vecchio ti scontri con dei ristoranti self service. La prima cosa che ti viene in mente è che li mangerai bene e pagherai un giusto prezzo… mi riprometto che la prossima volta andrò a mangiare in un ristorante normale: pagherò la stessa cosa e forse i prodotti (specie la pasta) avranno una giusta cottura ed un giusto condimento.
Più passano i gironi e più ti convinci che a Firenze molti cuochi non sono in grado di leggere le istruzioni di cottura scritte sulle confezioni della pasta: otto minuti? ... che siano otto e non venti!
12) A scocciarti con la loro invadente presenza non sono i tanti “vu cumpra’” presenti nelle strade, nelle piazze e nei vicoli di Firenze. A scocciarti con la loro invadente presenza non sono neanche i tanti mendicati (decisamente stranieri… forse zingari) in cui t’imbatti attimo dopo attimo (qualcuno, se non stai attento) sdraiato per terra com’é… rischi persino di calpestarlo. A scocciarti con la loro invadente presenza sono i camerieri che come sciacalli in perenne agguato  t’aspettano (a te indifeso turista) davanti alla porta del ristorante dove lavorano. Cercano d’invogliarti ad entrare… forse li pagano anche in percentuale a quanti turisti riescono a fare fessi.
Uno spaghetto al pomodoro? … otto euro più servizio (10%), un furto, un… doppio furto!
13) Firenze comunque è una città che invita (quasi costringe) il turista ed il residente a camminare piano… quasi fossero alla ricerca di qualcosa che hanno preso tanto e tanto tempo fa (magari in un precedente viaggio, magari… nel rinascimento riproposto sul grande schermo dai grandi Massimo Troisi e Roberto Benigni nel film “Non ci resta che piangere”)… foss’anche una semplice lettera dell’alfabeto.
Foss’anche… la lettera “C”!
14) Ritornerò a Firenze? … ‘herto!
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… un abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
… /pace!

giovedì 26 luglio 2012

Firenze, ah… Firenze! … ma preferisco la Calabria! (2)


… quando vado in una città che non conosco (ovvero in tutto il resto del mondo oltre il confine della mia amata odiata San Fili) la prima cosa che cerco d’individuare sono il self service della stazione centrale di tale città e… i MacDonald presenti nella stessa.
Dell’uno e dell’altro mi fido come delle mie tasche per prezzo e soprattutto per qualità dei prodotti. Il resto al novanta per cento si rivelerà una truffa... se si cerca di individuare un buon rapporto di ristorazione qualità/prezzo senza avere un amico nella zona che sappia indicarti qualche locale in cui valga veramente la pena avventurarsi.
Un altro ottimo modo per capire se valga o meno la pena entrare in un locale è… guardare la pulizia per terra e soprattutto se ci sono clienti in attesa che un tavolo si liberi. Ma non sempre ciò risponde alle vostre (e mie) aspettative.
A Firenze nei pressi della stazione di Santa Maria Novella ci sono ben due MacDonald: uno all’interno ed uno immediatamente all’esterno… e funzionano perfettamente entrambi. Oltretutto all’interno della stazione c’è anche un ottimo locale self service… frequentatissimo anche dal personale viaggiante delle Ferrovie dello Stato… altra cosa che certifica l’ottimo rapporto qualità/prezzo della roba smerciata in tale locale.
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Dopo il terzo giorno che, con mia moglie, ero a Firenze (dal 24 al 29 Giugno 2012) non potei fare a meno di guardarmi attorno e pensare di mettere nero su bianco alcuni pensieri (diversi da quelli che mi ispirava la fregatura subita dall’hotel in via Panzani in cui ero capitato… e di cui ho ampliamente parlato in precedenti post) che mi passavano di tanto in tanto per la mente.
Pensieri che riporto (numerati) di seguito.
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1) Una tra le cose che colpisce subito (ovviamente a Firenze) è uno strano odore che s’imbatte con uno dei tuoi stupendi cinque sensi: l’olfatto. Un odore quasi dolce, quasi… di piscio. Eppure la città è pulitissima. Continuamente passano mezzi della nettezza urbana e addetti (spazzini ecc.) ligi al proprio dovere.
Il secondo giorno tale odore non l’avverti più, quasi faccia ormai parte di te. Il secondo giorno anche tu ti senti un po’ bischero, un po’… fiorentino.
2) Firenze è una città multietnica e quindi una città aperta: negri, gialli, verdi… in tale baraonda di razze e colori neanche la presenza del bianco (… ma è poi veramente bianco il bianco?) riesce a crearti stupore.
Senti parlare intorno a te inglese, cinese, giapponese, tedesco, fiorentino (… ma è poi veramente fiorentino?) e chissà in quante altre lingue contemporaneamente: che sia la nuova Babele? … no!
… no, non è la nuova Babele perché in quella moltitudine di lingue più o meno contemporanee ma dannatamente diverse l’una dall’altra ci si capisce tutti e benissimo… perfettamente.
Solo una guardia giurata davanti ad un museo (nei pressi di Palazzo degli Uffizi) dopo aver parlato (o così avevo capito) con degli stranieri passati avanti, mi ferma chiedendomi: “… ma ‘he ‘havolo avrà voluto di’ quello? … mi’ha lo ‘honos’ho bene io l’inglese! … siete ameri’hani?”. Ed io a lui: “… ho ‘hapito quanto te, dopotutto… simu ‘halavrisi!”
3) A Firenze ed in qualsiasi punto c’è sempre qualcuno con una valigia al seguito (… starà arrivando o starà partendo?)  … basta guardarla o guardarlo in faccia per capire cosa cela, per… rubarle o rubagli un pensiero.
Non importa che ora sia della giornata, ne se sia mattina o notte inoltrata: a Firenze c’è sempre qualcuno con una valigia al seguito: un giorno (almeno due) ci siamo stati (a Firenze e con una valigia al seguito) anche io e mia moglie.
4) A Firenze mi manca (… ci manca) il computer? … mi manca (… ci manca) questo blog? … mi manca (… ci manca) Facebook? … no!
Vedo alcuni giovani turisti (americani o giapponesi) camminare con dei tablet (… si chiamano così?) in mano. Non credo visitino Firenze con certe diavolerie tra le mani. Firenze va visitata… a mani, vista, olfatto, tatto e soprattutto mente libera.
5) Poche macchine in circolazione nel centro storico di Firenze, per lo più taxi, motociclette e biciclette. Più biciclette che motociclette e taxi… qualche pullman dell’azienda di trasporto pubblico municipale.
Si vedono in circolazione anche soggetti in piedi su degli strani mezzi a due ruote… parallele ed in equilibrio sull’impossibile: non sono bici né moto. Sono… semplicemente sono! … ricordo di averne sentito parlare tanto e tanto tempo fa in televisione o di aver letto qualcosa in merito a tali mezzi di trasporto su qualche rivista specializzata… in curiosità.
Appena a casa dovrò cercare su internet il nome di tali strani… straordinari mezzi di trasporto.
L’ho fatto oggi (n.d.r.: 25 Luglio 2012). Ho chiesto a Google “mezzi+due ruote+equilibrio” e il dio Google mi ha prontamente risposto: SEGWAY. Difficile continuare a capire cosa mi trovavo difronte ma… Google aveva capito benissimo la mia domanda e mi aveva dato la giusta risposta.
Si trattava proprio di un… segway!
(continua).
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… un abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
… /pace!

Firenze... ah, Firenze! ... ma preferisco la Calabria! (1)


Firenze, ah… Firenze: dopo l’esperienza subita la fine di giugno 2012… ci andrei a passare sicuramente un’altra settimana… invitato dal sindaco Renzi ed a spese del Comune di Firenze perché, onestamente, come i cinque giorni che c’ho passato nella succitata occasione (a partire dall’inqualificabile ed innominabile hotel “tre stalle” in cui ho soggiornato)… a spese mie credo che basti ed avanzi.
Firenze, ah… Firenze: ancora si odono i gemiti rinascimentali dei simpatici Massimo Troisi e Roberto Benigni nel più che azzeccatissimo titolo del film di cui sono stati co-protagonisti “Non ci resta che piangere”.
… ed io ho pianto! … ma ci ritornerei, giusto per vedere se le mie lacrime erano di coccodrillo o di novello bischero. Perché, diciamo la verità, Firenze un po’ bischeri ci fa diventare a tutti coloro che hanno la fortuna (… il piacere?) di calpestare il suo suolo. Un piacere spesso messo su e ai danni degli incauti turisti.
In quei cinque giorni sono passato davanti a tantissimi ristoranti (… decisamente improvvisati, visto la capacità di gestire la cucina da quelle parti! … ovviamente parlo dei ristoranti in cui ho anche avuto il coraggio di entrare!) e mi sono fermato a leggere i menù posti sull’entrata. L’uno (per prezzi e pietanze) a volte era la fotocopia dell’altro.
Ma come si fa, mi domando e dico, propinare (vendere) un piatto di spaghetti (ma potevano anche essere penne o altre cavolate del genere) al pomodoro o al limite all’arrabbiata (il che poco cambia) ad otto o nove euro ciascuno? … ovvero a sedici o diciotto vecchie mila lire? … diamine: stiamo parlando di un piatto di spaghetti al pomodoro e magari pomodoro neanche italiano!
Provate un po’ a chiedervi quanto può costare in materie prime e lavoro un piatto di spaghetti al pomodoro, metteteci poi su un giusto (onesto) rincaro per profitto e traetene le ancor più giuste conseguenze.
Se poi considerate la leggerezza a mettere, da parte dei gestori, gente del tutto incapace (spesso extracomunitari che magari fino al giorno prima hanno cotto semplicemente un po’ di farina mischiata con acqua su qualche pietra riscaldata dal sole o dalla brace) dietro i fornelli… altro che “Non ci resta che piangere”.
Persino un ristorante cinese in cui mi sono imbattuto mi ha fatto rimpiangere un ristorante cinese (gestito dall’amico “Gino”) di via Kennedy nella calabresissima Rende.
In un ristorante, ovviamente siamo ritornati a parlare di Firenze perché in Calabria la cucina e tutta un’altra cosa… decisamente seria, ho chiesto una carbonara pensando che almeno la carbonara da quelle parti la sapessero fare… no comment! … mi verrebbe voglia d’invitare Renzi e company dalle nostre parti… a loro spese, ovviamente (ormai sono diventato un po’ bischero anch’io). Gli spaghetti (se di spaghetti si trattava) erano scotti. Il guanciale? … meglio coprire con un velo pietoso. Le uova? … crema d’uova… onestamente non saprei dire cosa s’intende per “crema d’uova” in culinaria ma vi assicuro che fa decisamente schifo al palato.
Intendiamoci: se vi contentate d’una bistecca (… fiorentina?) alla piastra… quella, si!, la sanno cucinare. Forse perché quella basta metterla sulla piastra rovente e rigirarla di tanto in tanto.
Nei pressi del duomo (… o della basilica di San Lorenzo) un giorno notai davanti all’entrata di un ristorante un cartello con il simbolo dell’Associazione Cuochi d’Italia e con la scritta, al di sotto, “qui c’è un cuoco professionista”.
Entrai, mi sedetti ed ordinai una bella calamarata… ne è valsa la pena: c’era veramente in circolazione un cuoco professionista e la differenza di costo tra un piatto di spaghetti col pomodoro e una calamarata (cannaruozzi ccu calamari aru sucu) era davvero irrisorio.
Alcuni ristoranti poi ti prendono per i fondelli mostrandoti prezzi decisamente più bassi dei ristoranti attigui. Di più basso troverai quasi certamente la qualità perché per quanto riguarda il prezzo… aggiungendo il servizio e gli extra maggiorati (acqua ecc.) vedrai che alla fine avrai pagato la stessa cosa.
… tempo di crisi? … per i fessi!
… i turisti ci boicottano? … non posso dar loro torto! … farei lo stesso anch’io.
(continua).
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… un abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
… /pace!

lunedì 23 luglio 2012

I barbieri di San Fili. Una nuova pagina... by Pietro Perri!

Una nuova pagina è comparsa sul mio sito base, sul “San Fili by Pietro Perri”.
Una nuova pagina che parla di San Fili e dei Sanfilesi… o di ciò che furono i Sanfilesi.

La pagina? … “I barbieri di San Fili”… da leggere.

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… un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.

domenica 22 luglio 2012

San Fili brucia? … e a me brucia terribilmente il cuore!


Le fiamme sulla frazione Bucita.
San Fili? ... brucia! ... stupidamente.
San Fili (per ora solo i bellissimi boschi che si possono - mi correggo: si potevano - ammirare sulla storica frazione di Bucita) brucia stupidamente perché sicuramente l'incendio... non si è acceso da solo.
Difficile che un incendio si accenda da solo... in un periodo di crisi come quello che stiamo subendo. Difficile che un incendio si accenda da solo anche in periodi diversi da quello attuale: fatemelo dire… nell’Esercito Italiano ho ricoperto anche l’incarico di comandante di squadra antincendio per interventi su piccoli aerei ed elicotteri… nel lontano 1984… in un gruppo d’aviazione leggera (mitica “Andromeda” nel comune di Pontecagnano… tra Salerno e Battipaglia).
Per infiammarci qualcosa in modo naturale (ossia senza l’intervento della stupidità umana… presente al fatto anche quando spesso e volentieri è assente) è necessario che si combinino contemporaneamente quattro o cinque fattori diversi… quasi impossibile.
Colpa di qualcuno in particolare? ... sicuramente non solo del piromane di turno (che comunque c’è o quantomeno ci sarà): colpa di disastrose scelte economiche ed amministrative che hanno caratterizzato le nostre popolazioni (in primis quella sanfilese) negli ultimi quaranta anni: soldi facili (quelli, tanti, ricavati dalle imprese boschive e quelli, pochi... meno delle briciole, ricavati dai proprietari dei terreni interessati dal taglio indiscriminato dei nostri stupendi castagneti) bruciati ancor prima di produrli.
Ancora oggi, nella penombra della stanza in cui sto scrivendo questa pagine sul mio portatile, sento ronzare sulla mia testa i motori di qualche canadair di passaggio… giunto, chissà perché, decisamente troppo tardi sul luogo del disastro (perché di disastro, anche se ambientale, si tratta).
Strano le fasi di questo strano incendio… più volte quasi spento o spento e più volte, nel giro di un paio di giorni, acceso… decisamente acceso e vivo tanto da distruggere una grossa fetta di stupendo verde castagneto da taglio.
… la combinazione dei succitati cinque fattori non avrebbe avuto la capacità demoniaca di ripresentarsi nell’arco di cinquanta, cento metri… quattro volte nel giro di poche ore.
Una punizione divina? … non credo, anche se coloro che hanno tramutato i castagneti da frutto in castagneti da taglio una tale punizione l’avrebbero ben meritata: i soldi facili… facilmente finiscono in fumo.
San Fili brucia? … come dare torto a quello stronzo che poco elegantemente risponderebbe a questa mia domanda con un semplice  “… era ora!”, perché, diciamo la verità, chi non sa apprezzare ciò che ha… non merita. Ed i Sanfilesi ripetutamente in quest’ultimo mezzo secolo (diciamo negli ultimi sessanta anni) hanno dimostrato di non sapere apprezzare… il proprio fantastico territorio.
San Fili brucia? … e a me brucia terribilmente il cuore!
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… un caro abbraccio dal vostro sempre affezionato Pietro Perri.
… /pace!

sabato 21 luglio 2012

E se provassimo a dare un nuovo look a San Fili?

E se provassimo a dare un nuovo look al nostro paese… con interventi poco costosi ma soprattutto imparando a vivere più civilmente?
Scorcio di corso XX Settembre a...
San Fili.
Proprio così, perché in alcuni casi ridare un nuovo look al nostro paese potrebbe anche costare pochissimo o non costare del tutto niente; basterebbe un po’ di amore verso lo stesso ed un po’ di buona volontà.
Da parte di chi? … da parte di tutti, incluso noi che (come chi scrive) amiamo trincerarci dietro il nostro moralismo da “non ti curar di lor”, se non per criticarli (cosa che, comunque, dovete ammettere che lo facciamo dannatamente bene), “ma guarda e passa”.
Domanda: avete notato com’è ridotto male (non solo dalle intemperie ma anche dall’inciviltà di qualche compaesano e dall’incuria di chi dovrebbe intervenire e non interviene), su corso XX Settembre (ovviamente a San Fili) il marciapiede che va dal larghetto antistante la storica statua della Madonnina all’ex piazza Rinacchio? … se non l’avete notato significa che da quella zona, a piede, ci mancate almeno da un paio d’anni.
Se date un’occhiata alle panchine presenti in tale tracciato, vi fate una cultura (anche visiva) sulla volgarità dell’erotismo  (secondo me… certificazione del proprio mancato scopo) paesano.  Irripetibili parole e disegni (diciamo “sgorbi”) privi d’ogni capacità artistica ne sono la prova.
Pan...cazza. A San Fili, marciapiede su
corzo XX Settembre.
Su tale marciapiede troviamo persino dei pericolosissimi residui di paletti (metallici) che in altri tempi sostenevano dei cestini (sempre metallici) dell’immondizia.
E poi… come non parlare di quell’aberrante e pericolosissima presenza di alberi (prugni) che persiste da più anni su tale tratto di marciapiede: brutti per quanto riguarda il colore delle foglie (decisamente assurde incastonate nella realtà paesaggistica sanfilese) e pericolosissimi per quanti si avventurano (poiché di avventura si tratta) su tale marciapiede perché, ormai marci nelle radici e nel tronco, rischiano di cadere - non senza brutte conseguenze - da un momento all’altro sui passanti.
E allora? … non sarebbe ora di parlare anche a San Fili di civiltà (ai dementi che non hanno null’altro di meglio da fare che deturpare  i beni pubblici sarebbe bene che qualcuno insegnasse finalmente loro il concetto che esprime la parola “civiltà”) e di ordinaria amministrazione (ripri-stinando in economia il tutto. E poi… quanto costano qualche barattolo di vernice per coprire tali oscenità e sostituire quelle vergognose e pericolosissime piante)?
Corso XX Settembre, non dimentichiamolo, è il primo biglietto da visita che i Sanfilesi mostrano ai turisti e/o a quanti potrebbero avere qualche minimo interesse, sociale o economico che dir si voglia, per il nostro paese.
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… un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
… /pace!


domenica 8 luglio 2012

... eni muortu Ciccarieddru!


Oggi (8 Luglio 2012) al mio paese è stato affisso uno strano annuncio funerario. Strano perché, onestamente, a me ed a tanti altri miei compaesani è stato alquanto difficile abbinare il nome ed il cognome della persona col volto e con la sua storia (storia in parte condivisa da tutti... al nostro paese): Francesco Bartucci di 84 anni e di Rende... non di San Fili.
Poi qualcuno ci disse: "Ma come, non l'avete capito? ... eni muortu Ciccarieddru!". Ed ecco, come d'incanto, aprirsi un eccezionale portone della nostra memoria: i tempi della scuola, la nostra (... spensierata?) fanciullezza, la prima ragazza ed i primi problemi.
E' morto Ciccarieddru... l'autista di uno dei tanti pullman che, negli anni Sessanta e Settanta, da San Fili ci portata a Cosenza e viceversa. E' morta... un'importante parte del nostro passato che stranamente proprio con il suo trapasso... ci fa rivivere quel pezzo di passato.
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… un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri-
… /pace!

venerdì 6 luglio 2012

Una gita a Firenze (giugno 2012): NON ENTRATE IN QUELL’HOTEL! (4)


Continua dalla pagina (di questo blog)  “Una gita a Firenze (giugno 2012): NON ENTRATE IN QUELL’HOTEL! (3)”. Ovviamente il nome dell’hotel incriminato in questo racconto e stato coperto da (omissis) in quanto la vicenda è stata segnatala agli uffici pubblici competenti (Finanza, Carabinieri, ASP di Firenze ecc. ecc. ecc.). Chi comunque volesse sapere a quale struttura mi riferisco non ha che da chiedermelo… in privato.
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Stupenda la stanza numero 202 dell’hotel (omissis) di via Panzani al numero (omissis) a Firenze a pochi passi della stazione ferroviaria di Santa Maria Novella e, soprattutto, a pochi passi dal Duomo e dal famosissimo e bellissimo campanile di Giotto.
Stupenda la stanza e disponibile e preparato il personale addetto alla reception.
Non ricordo se fosse il terzo o il quarto giorno che… soggiornavo in quella struttura alberghiera (un vero hotel a tre stelle… o a tre stalle, per i gestori della stessa… sembra sia la stessa cosa).
Fatto la nostra colazione (ovviamente al Bar Scudieri in piazza San Giovanni… a Firenze, ovvero ad opportuna distanza della sala colazione dell’hotel in cui pernottavamo) ed io nostro giro antimeridiano, dopo aver pranzato in un ristorante presente nel centro storico di Firenze (… c’è anche qualche buon ristorante in tale zona ma la maggior parte - tre dei quattro in cui sono incappato… sicuramente - danno l’impressione d’essere nati per fottere il turista), io e mia moglie abbiamo deciso di rientrare in hotel per fare una classica pennichella pomeridiana.
Entriamo nella hall (… mi è difficile definirlo “hall”… e non riesco a capire perché… quell’angusto accesso all’hotel dell’hotel (omissis) di via Panzani al numero (omissis) a Firenze a pochi passi della stazione ferroviaria di Santa Maria Novella e, soprattutto, a pochi passi dal Duomo e dal famosissimo e bellissimo campanile di Giotto) e chiediamo la chiave della stanza 202… la stanza che ci era stata assegnata in seconda opportunità quando abbiamo fatto il check in  (pagamento anticipato, diversamente non avremmo potuto accedere alla stanza) al nostro arrivo a Firenze. Alla… stupenda Firenze!
Alla reception c’era una quarta addetta… diversa dagli già conosciuti tre. Non proprio male, oserei dire… ma evito di dire (magari la vista in quella penombra mi ha pure ingannato).
Ci viene consegnata la chiave… ma non, sicuramente, la chiave della stanza 202.
Dopo esserci fatti le pesanti quattro rampe di scale che ci portavano al secondo piano della fatiscente struttura, inserisco la chiave nel buco della serratura e… mistero: la porta non si apre! … mistero? … col cavolo non di Bruxelles ma di Firenze!
Il portachiave (stile ante Prima Guerra Mondiale) in ottone pesante riportava, attaccato sul retro, un pezzettino di carta con scritto 205.
A rifare le otto rampe di scale (quattro a riscendere e quattro a risalire), ovvero a ritornare alla reception per fa notare l’errore, toccò a mia moglie… da bravo maschio… io ero troppo stanco per iniziare e portare a termine tale compito.
Dopo qualche minuto e dopo aver fattoci pesare (non con parole ma con vari sbruffi ed espressioni varie che non lasciavano dubbi in merito) il fatto che non eravamo in grado, io e mia moglie, neanche in grado di aprire una stanza d’albergo… ecco giungere davanti alla porta della nostra stanza l’addetta alla reception… con la chiave (portachiave incluso) che le aveva appena sceso mia moglie.
… inserisce anche lei la chiave nella serratura della stanza n. 202 (ovviamente la chiave il cui portachiave portava attaccato sulla parte inferiore un pezzettino di carta sul quale compariva la scritta 205… sempre quello) e… mistero: la porta non si apre neanche con le mani esperte della signorina addetta, in quel determinato momento, alla reception dell’hotel quell’angusto accesso all’hotel (omissis) di via Panzani al numero (omissis) a Firenze a pochi passi della stazione ferroviaria di Santa Maria Novella e, soprattutto, a pochi passi dal Duomo e dal famosissimo e bellissimo campanile di Giotto!
Che ci sia “u monachieddru” in quell’hotel? … magari giunto al seguito di qualche terrone come il sottoscritto?
Fatto sta che l’addetta alla reception consapevole ormai che qualcosa non andava e che quel qualcosa sicuramente non eravamo certamente io e mia moglie… scende giù (ovviamente portandosi dietro la chiave della stanza numero 205 che non apriva stranamente la stanza numero 202) riscende le quattro rampe di scale e giunta alla reception inizia, tutta allarmata, a fare una serie di telefonate ai colleghi (o alle colleghe) cui la stessa aveva sostituito qualche ora prima.
Risale dopo un cinque o sei minuti… con un altro portachiavi e sicuramente con una altra chiave.
Miracolo: la porta, quella della stanza 202, si apre! … e ci permette, a me ed a mia moglie, di accedere alla nostra meritatissima pennichella fiorentina.
Dentro la stanza, malgrado avessimo lasciato acceso il condizionatore da quando, intorno alle 8 e 30, eravamo usciti a fare la nostra passeggiata mattutina nel centro storico di Firenze… un caldo afoso ed insopportabile.
Eppure avevo posizionato il condizionatore a non oltre 22 gradi centigradi.
Dimenticavo… quel condizionatore, acceso, serve solo per smuovere l’aria e la polvere presente nella stanza. Il fresco è un optional non fornito da questo stupendo hotel a tre stelle… e non a tre stalle!
Un incubo questo soggiorno a Firenze? … ovvero questi quattro giorni passati da me e mia moglie in questa ultima settimana di giugno 2012 nella bellissima città rinascimentale di Firenze? … decisamente no!
Firenze è unica… ci ritornerei domani stesso… ovviamente pernottando in un altro hotel e non nell’hotel (omissis) di via Panzani al numero (omissis) a Firenze a pochi passi della stazione ferroviaria di Santa Maria Novella e, soprattutto, a pochi passi dal Duomo e dal famosissimo e bellissimo campanile di Giotto!
E poi… se non fossi capitato in quest’hotel… cosa avrei potuto scrivere? … oltre a decantare be costosissime  ma decisamente riposanti ed acculturanti bellezze di Firenze?
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A conclusione di questo lungo e spero piacevole excursus su quest’hotel fiorentino che, ripeto, ho provveduto a segnalare alle Autorità competenti… non per me ma per quanti, con più problemi del sottoscritto, possano incappare in disoneste situazioni come quella che ho descritto (perché di disonesta situazione si tratta): per chi rischia di arrivare a Firenze su una sedia a rotelle, per chi ci arriva con figli piccoli, per chi… per i turisti perché, si sappia, il turista per uno Stato come il nostro è e deve essere una cosa sacra e non una bestia da spolpare, al pari di sciacalli su una carogna, fino all’osso e poi gettare nella merda.
Ho scritto questo lungo excursus anche per fare un piacere ai giovani che lavorano in tale struttura… per il loro futuro perché, se continuano così, dubito che avranno un futuro.
Chiedo scusa, per questo mio scritto, a tutti gli albergatori onesti di Firenze ed in particolare agli albergatori onesti di via Panzani che, ne sono certo, sono in tanti.
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Lasciammo, io e mia moglie, l’hotel (omissis) di via Panzani al numero (omissis) a Firenze a pochi passi della stazione ferroviaria di Santa Maria Novella (… e, soprattutto, a pochi passi dal Duomo e dal famosissimo e bellissimo campanile di Giotto!) intorno alle 9 di venerdì 29 giugno 2012… salutando cortesemente… perché e nello stile di noi terroni… forse nel nostro DNA.
… non ringraziai! ... dopotutto l’unica cosa per cui avrei potuto ringraziare qualcuno dei gestori di quell’hotel e che, dopo quattro giorni, perlomeno ne uscivo con i miei piedi.
… con me postavo anche dietro alcune significative foto dell’interno della stanza 202. Foto che, su richiesta, consegnerò anche alle Autorità competenti.
Portammo le valige e gli zaini al deposito bagagli della stazione ferroviaria di Santa Maria Novella e ci apprestammo a fare un’ultima passeggiata nello stupendo centro storico di Firenze… unico in tutto.
Alle 15 saremmo saliti sul pullman della Simet che ci avrebbe riportati a Cosenza (dove siamo giunti intorno alle 2 di notte). Bel modo per passare la giornata del mio ennesimo compleanno e del mio onomastico.
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… un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
… /pace!

Una gita a Firenze (giugno 2012): NON ENTRATE IN QUELL’HOTEL! (3)


Continua dalla pagina (di questo blog)  “Una gita a Firenze (giugno 2012): NON ENTRATE IN QUELL’HOTEL! (2)”. Ovviamente il nome dell’hotel incriminato in questo racconto e stato coperto da (omissis) in quanto la vicenda è stata segnatala agli uffici pubblici competenti (Finanza, Carabinieri, ASP di Firenze ecc. ecc. ecc.). Chi comunque volesse sapere a quale struttura mi riferisco non ha che da chiedermelo… in privato.
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Stupenda la stanza numero 202 dell’hotel (omissis) di via Panzani al numero (omissis) a Firenze a pochi passi della stazione ferroviaria di Santa Maria Novella e, soprattutto, a pochi passi dal Duomo e dal famosissimo e bellissimo campanile di Giotto.
Stupenda? … col cavolo! … se Alfred Hitchcok, Wes Crawen, Geroge Romero e l’italianissimo mago del terrore Dario Argento si fossero messi assieme per studiare la scenografia di un loro intrigante e raccapricciante film… non sarebbero stati in grado di fare di meglio di quello che hanno realizzato (non per loro intelligenza, spero) i gestori dell’hotel (tre stelle e non tre stalle) in cui siamo capitati, in quest’ultima settimana di giugno 2012, io e mia moglie in quel di Firenze.
Il più banale degli esempi (dopo ciò che ho scritto finora)? … entrando in stanza (la 202) una delle cose che colpiva immediatamente la tua vista era un angolo di un muro completamente rovinato… mancava il paraspigoli. Domanda: che fine aveva fatto il paraspigoli che mancava in un angolo di un muro della stanza 202 dell’hotel (omissis) di via Panzani al numero (omissis) a Firenze a pochi passi della stazione ferroviaria di Santa Maria Novella e, soprattutto, a pochi passi dal Duomo e dal famosissimo e bellissimo campanile di Giotto? … l’avrei scoperto pochi minuti dopo che l’addetto alla reception che ci aveva consegnato la stanza ci aveva lasciati in pace a disfare i nostri pochi bagagli: era in un angoletto, in bella mostra, sempre della stessa stanza. E se ci fossero stati dei bambini assieme ai loro genitori ospiti di questa stanza? … cavoli loro! … non era questo il problema dei gestori di tale hotel. Loro, i gestori di questo stupendo hotel (a tre stelle e non a tre stalle) hanno altro cui pensare.
Qualcuno ovviamente potrebbe dirmi: “Ma, scusa, prenotando un hotel su internet… non avevi letto i giudizi di chi c’era stato prima di te?”
… qualche giudizio (ne riporto di seguito qualcuno) l’avevo letto ma… si può credere a certe cose?
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GIUDIZIO N. 1 (18 GIUGNO 2012): Pulizia carente, stanze con lenzuola e tende vetuste, salviette macchiate. Vista stanza su piccionaia piena di escrementi. Personale inadeguato che prova a truffarti sul prezzo.
GIUDIZIO N. 2 (20 GIUGNO 2012): Probabilmente il peggior luogo dove abbia mai dormito (e non sono una persona schizzinosa). Condizione della camera assolutamente indecente. Odore insopportabile in stanza, probabilmente dovuto alla moquette. Mancanti anche le minime condizioni di igiene e pulizia.
GIUDIZIO N. 3 (13 GIUGNO 2012): Pulizia davvero carente. copriletto sporco e bagno minuscolo.
GIUDIZIO N. 4 (22 MAGGIO 2012): Mancanza ascensore, mobili rovinati e rotti , piccioni a tutte le ore della notte con escrementi sulla finestra male odoranti.
GIUDIZIO N. 5 (27 GENNAIO 2012): Hotel di pessima qualità, avevano problemi a farmi pagare con la carta di credito cosi mi dicono di pagare la mattina seguente dato che non potevano cambiare una 50euro. La mattina dopo vado per pagare e il signore alla reception ha tentato palesemente di fregarmi sul totale del conto. La camera aveva la spalliera del letto che mi cadeva in testa durante la notte perché fissata con delle viti nel muro che ormai si erano staccate... La camera era sulla strada quindi ho dovuto mettere I tappi per le orecchie....
GIUDIZIO N. 6 (11 MAGGIO 2012): E' una bettola (come mi aspettavo).
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Personalmente, considerato le mie origini terrone e considerato il nome dell’hotel, non posso che condividere in pieno il giudizio numero 6: “E’ una bettola (come mi aspettavo)”. Purtroppo quell’hotel è anche un hotel a tre stelle (e non a tre stalle) di Firenze ed onestamente tutto mi sarei aspettato tranne che ciò che ho trovato.
A proposito, quando leggete su siti online giudizi e commenti su qualche struttura alberghiera… credete solo nei giudizi negativi. Eviterete fregature ed oltretutto nove volte su dieci sono gli unici giudizi veritieri.
Sulla scrivania che completa il ricchissimo (?) arredo della stanza 202 dell’hotel (omissis) di via Panzani al numero (omissis) a Firenze a pochi passi della stazione ferroviaria di Santa Maria Novella (e, soprattutto, a pochi passi dal Duomo e dal famosissimo e bellissimo campanile di Giotto) c’è anche una abat jour… funzionante? … col cavolo.
Notando che non si accendeva ed escludendo il fatto che la lampadina fosse fulminata o mancasse del tutto… sposto la scrivania per vedere se è attaccata la spina. Era attaccata? … col cavolo.
Oltretutto ammesso e non concesso che qualcuno avesse voluto attaccarla, dove avrebbe dovuto attaccarla? … da non credere: dietro la scrivania (e non certamente nelle vicinanze) non c’era nessuna presa cui attaccare la spina dell’abat jour. In compenso si notava per terra e nel retro della scrivania una tale quantità di sporcizia e polvere che sembrava non venisse rimossa da mesi.
Volete un consiglio? … se andate in gita a Firenze, non dimenticate (scrivitivilu supra n’agendina a caratteri cubitali): NON ENTRATE IN QUELL’HOTEL!
… un hotel decisamente a tre stelle e non a tre stalle. Il guaio è che le uniche tre stelle in cui io mi sono imbattuto in quest’hotel… sono quelle riportate sul tappetino all’entrata dello stesso e che io, così come molti dei tanti ospiti di tale struttura, disonestamente abbiamo calpestato fin dal nostro primo accesso nell’hotel (omissis) che si trova al numero (omissis) di via Panzani a Firenze.
(continua).
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… un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
… /pace.

Una gita a Firenze (giugno 2012): NON ENTRATE IN QUELL’HOTEL! (2).

Continua dalla pagina (di questo blog)  “Una gita a Firenze (giugno 2012): NON ENTRATE IN QUELL’HOTEL! (1)". Ovviamente il nome dell’hotel incriminato in questo racconto e stato coperto da (omissis) in quanto la vicenda è stata segnatala agli uffici pubblici competenti (Finanza, Carabinieri, ASP di Firenze ecc. ecc. ecc.). Chi comunque volesse sapere a quale struttura mi riferisco non ha che da chiedermelo… in privato.
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Firenze? … ah, Firenze! … se non fosse per alcune bettole che si spacciano per hotel e per giunta a tre stelle.
L’hotel in cui siamo incappati io e mia moglie nel nostro soggiorno fiorentino di fine giugno 2012 (ovvero l’hotel omissis che si trova in via Panzani al numero omissis della stupenda città rinascimentale per eccellenza… a pochi metri dalla stazione ferroviaria di Santa Maria Novella) più che un hotel ha finito per ricordarmi la locanda del film “Non ci resta che piangere”. Si, proprio quella locanda… la locanda in cui pernottarono i grandi Massimo Troisi e Roberto Benigni.
Differenze in positivo? ... non era necessario pisciare dalla finestra (in alcune stanze tra l’altro - a leggere i commenti di alcuni viaggiatori “faidate aiutandoti con internet”) sarebbe anche pericoloso in quando si rischierebbe di rientrare l’uccello in gabbia coperto da  escrementi di piccione. Differenze in negativo? … sicuramente la colazione ricevuta nel 1500 da Troisi e Benigni era decisamente migliore di quella che abbiamo ricevuto io e mia moglie nel giugno del 2012.
Già, la colazione (inclusa nel costo della stanza)… decisamente non invidiabile: qualche fetta di un formaggio che non solo sembrava emmenthal (era quadrato) ma sembrava anche affettato il giorno prima, qualche fetta di spalla cotta (credo fosse spalla cotta), qualche brioches sicuramente non di giornata così come altrettanto sicuramente non cellofanata e quindi che ti lasciavano in dubbio se non fossero scadute da tempo, del burro a cubettini decisamente… squagliati, un piccolo panino, del succo di frutta (arancia?) in un dispenser self-service (che dispensava anche acqua) e… difficile dire se c’era ancora dell’altro in quella ricca tavola imbandita.
I miei occhi (abituati a ben altre strutture ricettive… a tre stelle e non a tre stalle) si rifiutavano categoricamente di guardare oltre.
Dietro un bancone di uno pseudo bar in quella stanza che passava per sala colazione (categoricamente aperta dalle 7 e 30 alle 9 e 30 del mattino) c’era una matura signora che ti guardava con un’aria quasi spaventata… quasi spaventata che tu gli chiedessi di farti un latte od un caffè.
Non chiedemmo niente, non ci chiese niente, non ci portò niente! … quanta professionalità in quella matura signora. Professionalità da terzo mondo (si fa per dire, perché nel terzo mondo sanno bene come si fa il cameriere… ma qui siamo a Firenze, a pochi passi della stazione di Santa Maria Novella, a pochi passi dal Duomo e dalla torre campanaria di Giotto… in un hotel a tre stelle).
Era la seconda mattina del nostro soggiorno a Firenze quando, svegliatici di buon’ora, io e mia moglie andammo a fare colazione in “the breakfast room” (stanza della colazione) dell’hotel. Era la prima volta e sarebbe stata anche l’ultima. Nelle altre tre mattine la colazione abbiamo preferito farla in uno stupendo bar che, facendo angolo su via de’ Cerretani, dava da un lato su piazza Duomo o piazza san Giovanni: il Bar Scudieri… effettivamente un altro mondo. Un mondo in cui saresti stato il resto della tua vita.
E i prezzi di quest’incanto fiorentino? … abbiamo sempre consumato al bancone e devo dire che i prezzi, al bancone (qualcuno afferma che al tavolo la vita era diversa), erano più che popolari. Dopo una notte d’incubo passata all’interno dell’hotel omissis di via Panzani al numero omissis a Firenze…. cinque minuti passati all’interno del Bar Scudieri ti riconciliavano con la rinascimentale città.
Già, perché passare una notte in quell’hotel (… a tre stelle? … o a tre stalle?) è stato veramente un incubo. Io e mia moglie di notti ce ne abbiamo passato ben quattro: eroi si nasce!
Aprire la finestra della stanza numero 202 sarebbe stato un suicidio immediato… visto il frastuono che sarebbe venuto dall’esterno. Tenerla chiusa? … un suicidio lento ma comunque un suicidio… d’estate e con quel caldo asfissiante.
Mi chiederete: ma perché non hai aperto l’aria condizionata? … l’ho aperta, l’ho aperta ed in un paio di casi l’ho lasciata aperta per l’intera notte.
L’aria condizionata in quella bettola? … era inclusa nel prezzo! … peccato che il sistema di condizionamento era del tipo “Se tieni chiusa la finestra e dentro fa freddo… dentro fa freddo. Se tieni aperta la finestra e fuori fa caldo… dentro fa caldo!”
Detto papale papale il sistema dell’aria condizionata faceva letteralmente pena.
Quell’assurdo marchingegno fissato al di sopra della porta d’accesso una volta acceso sembrava semplicemente smuovere l’aria e la polvere presenti nella stanza (aria pochissima e polvere tantissima).
Pensate che per un paio di giorni abbiamo lasciato l’aria condizionata accesa per l’intera giornata sperando che, rientrando dalle nostre passeggiate nella stupenda città di Firenze, al nostro rientro avremmo trovato una stanza piacevolmente rinfrescata… ma la nostra era (e così si rivelò) solo una infantile speranza.
A questo punto non posso non chiedermi se i filtri di tale marchingegno siano stati o meno sostituiti da quando il marchingegno è stato montato in quel punto di quella parete. Meglio non pensarci.
Quell’hotel (i gestori di quell’hotel) del fatto che a Firenze fosse vissuto anche un soggetto di nome Leonardo da Vinci… decisamente non se n’è neanche accorto.
In circolazione, in quella stanza, c’era un altro marchingegno a ventola (con movimento indotto elettricamente): la presa d’aria del bagno (in quanto il bagno, come ben si può intuire senza bisogno che il lo scriva, in quella stanza è privo di finestre). Pensate funzionasse? … non vi dico quante volte, sperando in un miracolo, ho sperato che premendo l’interruttore relativo (… pensavate fosse automatico l’avvio? … pensavate male!) la ventola desse qualche segno di vita. Purtroppo quella ventola dette solo segni di morte!
Quindi… se andando a Firenze vi capitasse di soggiornare nell’hotel (omissis) sito in via Panzani al numero (omissis) e finiste per vedervi assegnata la stanza 202… pensateci bene prima di fare qualche bella puzzetta.
Dopotutto in quella stanza dovrete starci voi! … perché per quanto riguarda il sottoscritto in quell’hotel non ci metterà più piede… e non perché non mi ci vorranno più! … anche!
(continua).
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… un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
… /pace!

mercoledì 4 luglio 2012

Una gita a Firenze (giugno 2012): NON ENTRATE IN QUELL'HOTEL! (1)

L’ultima settimana di giugno 2012 io e mia moglie siamo stati, in viaggio di piacere, a Firenze. Città stupenda se non fosse per dei disonesti operatori di commercio che vivono nella stessa facendosi in quattro per rovinare ai turisti il proprio soggiorno.
Di seguito riporto l’esperienza avuta dallo scrivente e dalla propria moglie in un hotel (tre stalle e non tre stelle così come dallo stesso pubblicizzato) vicino alla stazione ferroviaria di santa Maria Novella.
In quest’occasione metto degli omissis in quanto il seguente scritto viene inviato anche alle autorità ed uffici competenti in materia di truffa ai turisti. In ogni caso a chi, in modo privato, mi chiedesse a quale hotel di Firenze mi riferisco… glielo dirò con piacere.
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Ho pernottato, assieme a mia moglie, tra il 25 ed il 28 giugno 2012 (quattro notti) presso l’hotel (omissis) di Firenze convinto dalla pubblicità (decisamente truffaldina) che lo stesso si faceva  e continua a farsi su siti web anche intermediari quali il sito di prenotazione online (omissis). Purtroppo il sottoscritto fidandosi della pubblicità scritta dall’hotel e non tenendo conto dei numerosi e, a questo punto devo dire, anche tragicamente veritieri, illudendosi tra l’altro delle decantate “tre stelle” ho ritenuto opportuno prenotare in tale hotel. Non l’avessi mai fatto!
Dopo undici ore di pullman entriamo accediamo nella hall (se si può definire tale un corridoio strettissimo di pochi metri cui si accede alle scale e in cui, lateralmente alle scale… nel sottoscala, è riscontrabile la… reception. L’hotel tre stelle? … tre piani senza ascensore.
Essendo le 8 del mattino chiediamo se per favore ci fanno lasciare le valigie. Favore accordato anche se, prima di farci accedere in stanza, ci fanno notare che in questo lussuosissimo (?) e modernissimo (?) hotel è obbligatorio pagare all’atto del check in. Pur subdorando qualcosa di strano (è la prima volta in trent’anni che frequento hotel nei Paesi del Mediterraneo mi si chiede di pagare in anticipo)… pago.
Dopotutto tutto avrei potuto fare tranne che riprendere il pullman per rientrare in Calabria o mettermi a cercare (valige al seguito) un altro hotel tra l’altro pagando la penale a questi (omissis).
Ci viene assegnata la stanza 206 (due piani a portarci dietro da soli i bagagli scalino dopo scalino). L’ascensore (previsto negli alberghi ed hotel a tre stelle con tre piani oltre il piano terra)? … fantascienza: sembra essere ritornati nella Firenze di “Non ci resta che piangere” che ha visto come protagonisti i grandi Roberto Benigni e Massimo Troisi.
Inutile dire che ci avvisano che quella mattina la colazione ce la saremmo sognata… avrei preferito avermela sognata anche la mattina successiva. Il terzo giorno abbiamo optato per un cornetto ed un cappuccino al bar “Scudieri” in piazza Duomo. Decisamente un altro pianeta.
Posato le valige in stanza, inizio a guardarmi intorno: la stanza fa un po’ schifo ma dopotutto quattro notti in una fregatura del genere si può anche sopravvivere (vi invito a guardare il vano bagno per non dire il resto). Apro il frigo è noto che non funziona: sposto un po’ il comodino in cui è posizionato e… che buffo: non è attaccato alla corrente (ci vorrebbe un trasformatore da spina tedesca a presa italiana). Dietro il comodino si nota una tale immondizia come se nessuno ci avesse pulito da quattro o cinque mesi… fa niente.
Controllo dentro l’armadio e noto la cassaforte promessa nella pubblicità dell’albergo. Non è una cassaforte a combinazione ma a chiave… anteguerra. Inutile dire che la chiave non chiude quella cassaforte. Sarà di qualche altra cassaforte ma… a che ci serve una cassaforte? … lasciamo perdere.
Scendiamo a pianterreno (ma esiste un pianterreno in una tale struttura?) e preghiamo gli addetti alla reception (un giovane signore ed una giovane signora) di salire in stanza e risolverci il problema del frigo. Dopotutto con quel caldo (al di là che in un albergo a tre stelle il frigo andrebbe anche rifornito anche se con consumazioni a pagamento) sfruttare ciò che ci viene garantito nella pubblicità per mantenere al fresco almeno una bottiglia d’acqua acquistata all’esterno dell’hotel… dovrebbe essere il minimo: o si sperava che (dopo aver pagato 90 euro al giorno oltre ai 3 euro a testa per il fatto di aver calpestato il suolo fiorentino) ci si procurasse da soli anche il riduttore?
… tre stelle? … sarà!
Il giovane signore (… signore, si fa per dire!) ci assicura che al rientro avremmo trovato tutto risolto. Dopotutto eravamo in un hotel… a Firenze, mica in Calabria!
Rientrammo intorno alle 14 e 30. Alla reception c’era un terzo addetto. Quelli della mattina sicuramente stavano godendosi il loro… meritato riposo.
Chiesta la chiave della stanza, saliamo e… notiamo che il frigo era più morto di come l’avevamo lasciato.
Chiamo l’addetto alla reception tramite telefono interno. Questi sale e… riconosce che effettivamente il problema c’é… non solo… si rende conto che a non funzionare (elettricamente parlando) non era solo il frigo ma anche la luce della stanza, il condizionatore, il televisore e non ricordo più che cosa. Il problema era grave e prevedeva l’immediato intervento d’un elettricista.
Il problema era grave e andava risolto in modo drastico: ci fa cambiare stanza.
Dalla 206 passiamo alla 202.
Problema risolto? … sarà!
… anche in questa stanza, uscito l’addetto alla reception, non funziona il frigo ma… almeno sembrava funzionare il resto. Funzionava persino la chiave della cassaforte… stesso modello anteguerra.
Decidiamo, io e mia moglie, di non richiamare il cortese (?) addetto alla reception e di sopravvivere quattro giorni in questo… letamaio (perché in effetti proprio di un letamaio si trattava - e credo continui a trattarsi -… altro che di un hotel a tre stelle).
… e non vi dico cosa abbiamo trovato nel vano bagno? … anzi, ve lo dico:  prima di entrare nel piatto della doccia conviene fare l’antitetanica e… possibilmente dimagrire il più possibile (se si prova a muoversi all’interno della stessa si finisce automaticamente per chiudere il rubinetto dell’acqua). 
Oltretutto lo scarico dell’acqua della doccia sembra non funzionare bene e ciò fa in modo che se non ci si lava con un filo d’acqua… si finisce per allagare il tutto. Quindi chi non sa nuotare o non ha un salvagente a disposizione… meglio eviti di fare la doccia in questo stupendo albergo della stupenda città di Firenze.
(continua)
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… un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
… /pace!