SAN FILI BY PIETRO PERRI BLOG: "Gelusa" il romanzo di Loredana Nigri che parla tantissimo anche di San Fili... e non solo.

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venerdì 15 giugno 2012

"Gelusa" il romanzo di Loredana Nigri che parla tantissimo anche di San Fili... e non solo.


La locandina.
Mercoledì 20 Giugno 2012 alle ore 16 presso la sala Conferenza di Palazzo Arnone,  in via G. Gravina, a Cosenza, ci sarà la presentazione del libro (romanzo) “GELUSAdi Loredana Nigri. In tale libro si parla tantissimo anche di San Fili ed ovviamente, così come riporto sotto, non solo di San Fili.
L’invito per tutti è ritrovarci con l’autrice alla sua presentazione… mercoledì 20 Giugno 2012 presso la sala Conferenze di Palazzo Arnone a Cosenza.
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IL LIBRO
Leggere Gelusa è come visitare, in un arco temporale di cento anni dal 1830 al 1940, una teoria di stanze dello stesso sinistro palazzo, coabitato all’insaputa gli uni dagli altri, dai 17 personaggi principali, 10 donne e 7 uomini, uniti da inconfessabili vincoli di sangue, e dal comune sentire di essere parte di qualcosa di più grande, profondamente ispirato  da una natura animistica, mitologica, che da sempre esercita sulle genti calabre una fascinazione al punto da determinarne e condizionarne comportamenti e desideri.
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I fatti narrati hanno varie location, alcune reali altre immaginarie. Muovono da San Fili, poi si spostano a Cosenza,  Fermaquila, San Mango d’Aquino, Torino, Policoro, il Brasile, fino a Toronto, Roma, il Carso, per concludersi quindi sulla montagna della Palummara, dove era del resto iniziato. L’amore spinge il 28 giugno del 1914, il protagonista, Maruzzu sulla via della Palummara, ad esplorare e sfidare l’ignoto. Ed un anno dopo è la stessa intensità d’amore, questa volta per la vita, a dirigere sapientemente i passi dell’altra protagonista, Donata, nell’epilogo del romanzo.
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Il passaggio animistico di una natura apparentemente indifferente agli umani, dei 17 personaggi, è segnato dall’incontro sotto traccia di una serie di divinità sumere, greche, romane. Dei e dee capricciosi che giocano per sollazzo con le vite degli umani. Da Ishtar, a Diana, ad Eros, fino alla Madonna con la rosa, in cui nei secoli è stato traslato prima il culto terrorizzato e fanatico per la stessa Ishtar, e poi per Maria Maddalena, speranza e consolazione di quasi tutti i personaggi del romanzo.
La copertina.
Tutto sembra parlare ai personaggi in un linguaggio musicale, visionario, che loro accettano anche se spaventati, perché comprendono che nei luoghi calabri è ineludibile l’incontro con la spiritualità millenaria che anima cose, animali, alberi, fiumi.
Il mito, l’animismo, il paganesimo, la leggenda, col passaggio e la morte di Alarico nella città dei Bruzi, e i contesti della Grande Storia, poi l’Unità d’Italia, il Brigantaggio, l’Emigrazione e la Grande Guerra, diventano in Gelusa carne viva, patimento.
Se i confini del meridione fossero di carne, potremmo affermare che l’unità d’Italia non è compiuta, perché la ferita è ancora aperta, anzi infettata dal silenzio, dalla revisione sui fatti, dalla dimenticanza e del mancato riconoscimento del dolore che ci è stato inferto. La guerra  civile tra piemontesi e meridionali è incistata nella nostra memoria viscerale e oggi sarebbe giusto pacificare noi con loro, ristabilendo magari la verità dei fatti.
Gelusa si può definire un romanzo storico? Certo manca del tutto quella distanza dai fatti, che aiuta a costruire un quadro delle vicende verosimile. Fatti quelli narrati, realmente accaduti, pur se collocati nel romanzo in un impianto di finzione.
Il romanzo è avvitato ad una calabresità greve e leggera allo stesso tempo, che nella sua estrema espressione diventa fatalismo, rassegnazione, ignavia e dall’altro rabbia, consapevolezza di un passato glorioso, orgoglio, ribellione agli stereotipi di lombrosiana memoria, rispolverati negli ultimi anni ad uso e consumo del popolo padano. Al di là della terribile ereditarietà sociale che mortifica la gente di Calabria, i vinti, i perdenti di ieri e di oggi, hanno identici tratti e trattamento, ovunque in questo paese.
In Gelusa val la pena considerare  il legame di terra sangue e speranze che stritola le storie minime dei suoi personaggi nell’incastro dei meccanismi reali, asettici e inesorabili, della Grande Storia. Meccanismi a cui tentano malamente di sfuggire, attraverso le azioni che costituiscono nel romanzo la fitta trama di accadimenti segnatamente calabri, perché intimamente connessi alla natura ambigua e struggente della Calabria con la sua vocazione ambivalente, oscillante fino al fondersi, del terragno con l’arcano.
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L’AUTRICE
L'autrice.
Loredana Nigri, assistente sociale di formazione sistemico relazionale, ha insegnato Metodo e tecniche del Processo d’aiuto presso l’Università degli Studi della Calabria.
Ha pubblicato su riviste scientifiche diversi articoli e saggi sul Servizio Sociale in Italia. Si occupa di Ricerca e Progettazione Sociale nell’ASP di Cosenza, oltre che di pari opportunità e
mobbing.
Per Pellegrini editore ha curato i volumi Relazioni pericolose. Aiutare stanca, aiutare cambia (2009) e La linea d’ombra. Narrazioni sull’aiuto controverso (2011).
Gelusa è il suo primo romanzo.
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IL MOTIVO DI QUESTO SPAZIO
L’autrice vive a San Fili, il paese delle magare, dal… 6.6.6.
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… un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri (che Mercoledì 20 Giugno 2012 alle ore 16 sarà presso la sala Conferenze di Palazzo Arnone a Cosenza… assieme a voi).
… /di cuore!

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