SAN FILI BY PIETRO PERRI BLOG: Paccarazione! ... by Chiacchiara (alias don Giovanni Gentile)... santufilise.

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domenica 8 gennaio 2012

Paccarazione! ... by Chiacchiara (alias don Giovanni Gentile)... santufilise.

Oggi, giusto per non lasciarti proprio a bocca asciutta unico amico lettore che mi sei rimasto (Sanfilese o no… chi può dirlo se non tu?), voglio regalarti una poesia… non mia. Una poesia di un certo “Chiacchiara” alias “don Giovanni Gentile”… Sanfilese doc vissuto tra la fine del XIX secolo e la prima metà del XX.
Il “don” di “don Giovanni Gentile” sta a significare, inutile che fai battute di quart’ordine, che era un prete (… più dedito ad imbracciar il fucile da caccia che il libro del Nuovo o del Vecchio Testamento… qualcuno ha affermato).
Specifico ciò perché come tu ben sai il “don” dalle nostre parti si da’… ari prieviti ed ari curnuti.
“Chiacchiara”, sempre secondo le male lingue, “prievite c’era veramente… e curnuti n’à fatti tanti!”
La poesia che ti voglio regalare è… “Paccarazione!”.
Paccarazione… ovvero “miseria”, “povertà”!
A volte si sente dire dai nostri anziani “na vota era miegliu: c’era cchiu povertà, ma c’era puru rispiettu, onestà, fratellanza, amicizia vera… si ‘ncunu avia na cosa, u vicinu n’avia a parte”. 
Chiacchiera ci mostra ben altra realtà per quanto riguarda gli inizi del XX secolo: i poveri sono e restano poveri, i ricchi sono e restano ricchi.
I ricchi sono più poveri dei poveri nel momento in cui devono aprire la loro borsa per aiutare i poveri: “i ricchi faû li stritti”.
E allora, visto che nove volte su dieci i ricchi sono tali in quanto riescono ad appropriarsi più o meno legalmente dei beni dei ceti economicamente medio bassi… ossia nostri, cosa dovremmo fare per dargli una volta per tutte una bella lezione?

Cari amici ‘mpezzentiti
Cussi avanti ‘un si pò jire;
‘Ncuna cosa, si l’aviti,
Vi consigliu a la vinnire.

Saremo, non avendo capitali su cui pagare le tasse o immobili che possano essere sequestrati con leggi capestro, dei falliti… e con i fessi, questa volta falliranno anche i furbi: i politici più o meno improvvisati ed i possessori di grandi ricchezze.
Fateci un pensierino sopra: senza proprietà oggi non pagheremmo certamente ICI, Irpef, spazzatura, acqua... e via dicendo. Senza macchina non pagheremmo bollo di circolazione, assicurazione, revisione e chi più ne ha più ne metta. Senza televisore addio al canone... e a quel paese tutti quanti!
Secondo voi, senza soldi da poter spillare ai cittadini, ci sarebbe qualcuno disposto a fare il sindaco o l’amministratore di un qualsiasi comune?
… è cambiata qualcosa da allora?
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E’ ‘nu fattu generale:
Simu gente paccariata
Nud’avimu mancu sale
Ppe cunzare ‘na ‘nzalata.

Si addimmanni lu dutture,
Chi va miedica la gente,
Ti rispunne ccu dulure:
«Nun guadagnu nente, nente!»

Si addimmanni l’avucatu,
chi difenne ‘n Tribunale
Ti rispunne: “Dispiratu
Vaju frugnu a ru spitale.

E speziali ccu varvieri
E scarpari e faligname,
E furgiari e custulieri
Si ne morenu de fame.

De studienti nun parlamu
Ca crepati de le rise:
Certe vôte ni ‘mpignamu
Livri scarpe ccu cammise.

Quasi tutti simu affritti
De sta brutta malatia…
E li ricchi faû li stritti:
Oh cchi vera tirannia!

Ogne juornu inchje le vozza
Lu riccune vacabunnu:
E la sira va ‘ncarrozza!
Già ppe chissu fa lu munnu!

E nui carrichi di pisi
Cumu fuossimu Quintieri,
Si ‘un pagamu ogne dui misi
Ni sequestrû ccu lu scieri.

Cari amici ‘mpezzentiti
Cussi avanti ‘un si po’ jire;
‘Ncuna cosa, si l’aviti,
Vi consigliu a la vinnire.

E ud’aviennu ‘nu turnise
(Vi lu dicu ‘ncunfidenza)
Li mannamu a ru paise,
Dichiarannu la fallenza.
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… un caro abbraccio dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
… /pace.

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