SAN FILI BY PIETRO PERRI BLOG: agosto 2011

A chi non ha il coraggio di firmarsi ma non si vergogna di offendere anche a chi non (?) lo merita.

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mercoledì 24 agosto 2011

... in attesa che a San Fili l'opposizione consiliare... batta un colpo! (7)


… miracolo sulla 34^ strada? … no, miraculu ara scalinata chi de “mmienzu u puontu” porta ara scola materna (a Santu Fili)!
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Diciamo la verità (e diciamola pure tutta): l’occasione era drammaticamente ghiotta e non potevo lasciarmela sfuggire.
Vi chiederete: … quale occasione? … semplice: quella di scrivere un bel post (gli articoli, per chi ancora non l’avesse capito… decisamente pochi - pubblicati sui blog e sui social network si chiamano così) in merito allo sconforto che mi è preso nel risalire le decine e decine di scalini di quella ormai storica scalinata che dalle scuole materne porta dritto dritto… “mmienzu u puontu” della nostra amata / odiata… comunque cara (anche per via delle tasse e delle imposte) San Fili.
La data in cui ho dovuto sorbire quest’ultima “umiliazione” (perché di umiliazione si tratta) è quella del 21 agosto ultimo scorso… giorno in cui lungo corso XX di San Fili (tra piazza san Giovanni e l’imbocco della rampa - s’illude chi pensa che io la rampa possa chiamarla in qualche altro nome finché tale tratto di strada non sia veramente intitolata a qualche personalità e non solo a qualche “emerita sconosciuta brava persona”) si svolgeva la storica (molto più della scalinata) locala “Fiera di santa Maria degli Angeli”.
Fatto due o tre giri a vuoto lungo quasi tutto il centro storico (di San Fili) abitabile percorribile con la macchina (incluso quello dove è possibile ammirale lo stupendo “pacchianales” - termine con cui sono stati ribattezzati i murales dopo quelli realizzati nel nostro Comune in questi ultimi giorni… ma di questo parleremo in quale altro post), infatti, finalmente trovai un punto per parcheggiare la mia Toyota Yaris “rosso ferrari” di fronte la scuola materna del paese e tra la stupenda (decisamente massacrante) succitata scalinata e la casa degli orrori dell’indimenticato Aldo Briolo.
Come raggiungere, con mia moglie, il luogo in cui si svolgeva la “Fiera di santa Maria degli Angeli”? … una fiera che dice sempre meno ma che, per un rispetto ad un sempre vivo passato di stenti, privazioni ed a volte anche miseria… resta pur sempre cara a chi, come lo scrivente, non aspettava nient’altro durante l’anno se non la fine dell’anno scolastico ed il poter spendere qualche spicciolo a quelle affascinanti e straripanti, di giocattoli e novità per i nostri occhi, bancarelle.
L’idea, per ritornare al concetto base del post, seppur di per sé odorava di una piccola sudata... essendo la più veloce… fu quella d’imboccare e quindi risalire la scalinata che dal punto in cui in quel momento ci trovavamo ci portava dritti dritti al centro di corso XX Settembre… “mmienzu u puontu”.
Non l’avessimo mai fatto… una vera e propria giungla… non solo l’eccezionale fatica cui ci apprestavamo a compiere io e mia moglie (fatica cui da tempo non siamo più abituati)… ci si prospettava davanti ai nostri occhi. Un percorso tra l’altro non privo d’insidie dove, centimetro dopo centimetro, bisognava stare attinti a dove si poggiavano i piedi per evitare qualche assurda caduta che ci avrebbe dritti dritti portanti al punto di partenza.
Erbacce alte un metro se non più, alberelli vari che crescevano (sicuramente da più mesi per non dire anni, ai lati ed al centro della scalinata), immondizia varia che non si riusciva a capire da quando, in quella storica opera, non venisse raccolta, mele, fichi e prugna marce cadute da alberi che sporgevano dai terreni attigui, spine che scendevano al centro della scalinata stessa e per giunta ad altezza d’uomo e chi più ne ha più ne metta.
Sembra strano… ma non si notavano feci di cani randagi in tale percorso… quasi a dire che persino i cani si rifiutavano di utilizzare quell’alternativa di via per passare da via Marconi a Corso XX Settembre… troppo schifoso anche per loro.
Poco sotto l’abitazione degli Assisa… un’anziana signora (bastone alla mano) ci veniva incontro facendo il cammino inverso al nostro… sarà stato un fantasma: passato avanti… mi feci il segno della croce. E pregai, tra di me, che non le accadesse niente (se di carne e non di spirito) finché non avesse raggiunto l’ultimo scalino… quello sul piano delle scuole materne.
Mia moglie, decisamente a pezzi, qualche scalino più giù di me, mi chiese di attenderla ed assieme raggiungemmo finalmente corso XX Settembre… “mmienzu u puontu”… il punto decisamente migliore per iniziare a visitare la “Fiera di santa Maria degli Angeli” o quello di ciò che di essa ormai ci hanno lasciato gli ultimi quarant’anni di disinteresse amministrativo locale.
Ad attenderci, in questo stupendo punto, il cuoco del ristorante “La locomotiva” di San Fili intento a soffriggere degli allettanti “cuddrurieddri”… un’occasione da non perdere… ed io e mia moglie di certo non la perdemmo… ci ripagò abbondantemente della faticosa salita.
Per la cronaca… finita la visita alla fiera… la scesa la facemmo imboccando via Marconi (“a strada nova”) da piazza san Giovanni… meglio non rischiare ulteriormente. C’era andata bene a salire non è detto che ci sarebbe andata bene nello scendere la storica scalinata… quello schifo (decisamente da paesi incivili) in cui ci eravamo imbattuti c’era ancora.
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Ma allora, ti chiederai tu amico lettore, come mai “… miracolo sulla 34^ strada? … no, miraculu ara scalinata chi de “mmienzu u puontu” porta ara scola materna (a Santu Fili)!”? … semplice… perché oggi (24 agosto 2011) passando davanti a quella stupenda opera decisamente storica che ci hanno lasciato in eredità i nostri civilissimi avi… era pulita… e per giunta prima che io scrivessi tale post (pezzo).
… un miracolo avvenuto comunque con notevolissimo ritardo. Dopotutto l’estate è ormai agli sgoccioli (almeno come stagione turistica… ammesso e non concesso che San Fili avrà mai una stagione turistica… con questi presupposti) e quindi una pulizia del genere, quasi quasi, ormai si poteva anche evitare (o posticipare) e magari la si sarebbe potuta fare in concomitanza con l’apertura dell’anno scolastico.
Un miracolo decisamente a metà, fatto dai nostri Amministratori e/o da chi gestisce il personale addetto alla pulizia del paese (quello che i contribuenti sanfilesi paghiamo profumatamente… speriamo tutti)… meglio di niente… dopotutto non siamo a New York sulla 34^ strada… siamo solo a San Fili lungo corso XX Settembre.
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… un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
… /pace!

lunedì 22 agosto 2011

... in attesa che a San Fili l'opposizione consiliare... batta un colpo! (6)

I missili di Gheddafi hanno raggiunto via Danise (a scisa) della frazione Bucita di San Fili.
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Se non ci hanno potuto fare niente o quasi finora le forze Nato assieme ai militari di Francia, Germania ed Italia... cosa potevano farci gli amministratori di San Fili contro i soldati ed i missili di Gheddafi? ... il resto di niente!
... non ci credete? ... provate a percorrere la scesa (o salita che dir si voglia) di via Danise alla frazione Bucita di San Fili... decisamente distrutta dai bombardamenti dell'aviazione al servizio del leader libico... diversamente non si capirebbero tante buche su tale strada interna (magistralmente pavimentata da qualche ditta del luogo) e pietre e pezzi di tufo scaraventati a destra ed a sinistra.
Diversamente si dovrebbe pensare che il lavoro non solo è stato progettato da persone che farebbero meglio a cambiare mestiere (in quanto in certe zone certi lavori non sono neanche ipotizzabili) ma vi è stata anche una pessima direzione dei lavori ed un'altrettanto pessima esecuzione dei lavori.
Quello che si capisce ancor meno è come mai nessuno, visto che tale sfacelo c'é ad un paio di settimane e va via via aggravandosi, tra gli amministratori sanfilesi, i dipendenti comunali (esempio quelli che raccolgono l'immondizia che comunque da quel punto sono obbligati a passarci), l'opposizione (?) consiliare e chi di dovere non si sia accorto di tale sfacelo e non sia corso immediatamente ai ripari cercando di mettere in sicurezza la zona nel più breve tempo possibile.
Già... "mettere in sicurezza"... in quando tale situazione è pericolosissima sia per la gente che per i mezzi che la percorrono.
... possibile che debba, io, perdere il tempo per scrivere queste fregnacce paesane? ... che fine hanno fatto tutti coloro che hanno preso i voti della frazione Bucita nelle ultime amministrative sanfilesi (quelle del 2010)? ... che fine hanno fatto tutti coloro che hanno, in quelle elezioni, superato la brillante quota di cento voti di preferenze personali? ... credo, onestamente, che la cittadinanza sanfilese da tutte le parti meriti un po' più di rispetto.
... ogni tanto, carissimi consiglieri comunali di maggioranza e di minoranza sanfilese... facciamola una passeggiatina (possibilmente a piedi) per le vie dei centri abitati sparsi sul territorio della nostra bellissima San Fili, se è necessario (prima che qualcuno si faccia male o rompa il proprio mezzo aumentando i problemi delle casse comunali)... interveniamo di conseguenza.
Ripeto: San Fili ed i Sanfilesi... lo meritano!
... dopotutto... sappiamo benissimo che Gheddafi con il comune di San Fili non c'entra un emerito cavolo. Anche se, diciamolo pure, un bombardamento di Gheddafi sul nostro territorio avrebbe causato meno danni di 40 anni di pessima amministrazione.
Per par condicio comunico che tale situazione era stata segnalata (ecco perché siamo di fronte ad un lavoro di m***a) anche quando in carica non c'era l'attuale assessore alla viabilità del comune di San Fili. All'epoca, dopo la mia segnalazione (che si poteva onestamente evitare) su questo blog, si intervenne in merito con una certa celerità. Speriamo bene anche questa volta.
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace!

domenica 21 agosto 2011

... in attesa che a San Fili l'opposizione consiliare... batta un colpo! (5)

"Fiera di santa Maria degli Angeli" edizione 2011 - l'ennesima occasione perduta.
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... è iniziata, per finire oggi, a San Fili la classica (secolare) "Fiera di santa Maria degli Angeli".
Difficile dire che numero sia l'edizione 2011 di tale fiera: ... forse la centesima? ... forse la centocinquantesima? ... forse semplicemente "l'ennesima". L'unica cosa certa è che prima dell'edizione 2011 ce ne sono state tantissime.
Anzi... non l'unica... ma semplicemente una delle poche cose certe.
Di certo, ad esempio, è che è una tradizione che rischia di scomparire da un momento all'altro... tenuto conto che perde sempre più, via via, il suo significato originale senza oltretutto riempirsi di nuovi significati e valori.
Tanto tempo fa, ad esempio (fino alla fine degli anni Sessanta del XX secolo) la sanfilese "Fiera di santa Maria degli Angeli" (fiera che si tiene nella penultima settimana d'agosto nel pittoresco paesino alla periferia della nuova Grande Area Urbana di Cosenza) era anche e sopratutto una fiera al servizio della gente dedita all'agricoltura della zona. Durava circa una settimana e vi si vendevano anche animali per la campagna (vitelli, pecore, maiali ecc.) ed anche animali della casa (maiali, pecore ecc.).
Chi perdeva l'occasione d'acquistare i numi protettori (suini, ovini e caprini) della propria abitazione in tale occasione... poteva rifarsi, una settimana più tardi, con la fiera che si sarebbe tenuta (e si tiene ancora) ad Arcavacata di Rende.
Negli anni Settanta San Fili e i Sanfilesi conobbero una parvenza di civiltà: fu vietato loro di allevare animali (maiali, pecore, galline ecc.) all'interno del centro abitato... e fu quasi certamente una prima batosta all'esistenza travagliata e senza futuro della "Fiera di santa Maria degli Angeli".
Finito il periodo in cui gli abitanti del centro storico di San Fili potevano allevare gli animali all'interno del centro storico stesso (all'incirca verso il 1975) la locale fiera passò da una durata di sette giorni ad una durata di tre giorni. Tale durata (tre giorni)... durò all'incirca fino alla metà degli anni Novanta o all'inizio del XXI secolo... con fasi, più o meno fortunate, alterne.
E in questi ultimi anni? ... la dimostrazione di un fallimento anche e sopratutto amministrativo l'abbiamo assaporato oggi: la "Fiera di santa Maria degli Angeli" nell'edizione 2011 è durata appena (si fa per dire) l'arco di una giornata... ovvero dal 21 agosto 2011 al 21 agosto 2011... tra l'altro per offrire a quanti giravano tra le varie bancarelle anche qualcosa in meno di quello che trovano regolarmente nel mercato (il martedì) infrasettimanale.
Perché è un fallimento amministrativo? ... perché nulla è stato fatto da più anni a questa parte, malgrado varie Associazioni locali (incluso la "Universitas Sancti Felicis") chiedessero (e chiedono tutt'ora) maggiore attenzione a questa manifestazione, affinché la "Fiera di santa Maria degli Angeli ritornasse a riempirsi di contenuti e diventasse un'occasione di richiamo provinciale per la gente dei comuni limitrofi.
... complimenti! ... San Fili ed i Sanfilesi meritano qualcosa in più di ciò che stanno avendo... altro che murales (ma sono veramente murales quelli realizzati a San Fili in questi giorni?) che vanno bene solo in un fumetto della Walt's Disney... alla faccia della cultura e del rilancio paesaggistico (decoro urbano?) del nostro paese.
Resta una domanda: c'é qualche speranza che il prossimo anno qualcosa cambi (almeno per quanto riguarda la "Fiera di santa Maria degli Angeli")? ... affinché San Fili campi?
Per la cronaca la "Fiera di santa Maria degli Angeli" di San Fili si è svolta, quest'anno, lungo corso XX Settembre da Piazza san Giovanni ... "ara scisa da rampa".
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace.

venerdì 19 agosto 2011

Lo strano caso dell’ospite (gradito)… non invitato.


Ci sono poche parole con cui ci si scontra magari una sola volta nella vita ma che poi ci si riporta dietro, quasi un marchio, per il resto della vita… una martellante, estenuante presenza nella nostra memoria.
Difficile dire se tali parole ci hanno colpito per il loro magico (melodioso?) e/o straziante suono o per il loro ambiguo significato o per l’aneddoto che ha dato origine alle stesse.
La mia vita, intellettualmente (?) parlando, è stata finora segnata da quattro parole ed un nome: egregio (da “e gregis” - fuori dal gregge… di cui ho già ampliamente parlato in questo blog), utopìa (che spesso mi viene naturale sostituire con Utòpia… intendendo con questo termine un luogo fantastico dove tutti sono uguali, dove ognuno rispetta le regole senza bisogno che nessuno debba imporgliele e dove tutto - nella legalità - è possibile… anche sognare), ospite (parola a dir poco ambigua… o a dio poco stupenda… punti di vista) e Arcadia.
In quest’occasione non parlerò né di Arcadia né di Utopia (entrambi i termini legati a luoghi immaginari, almeno nel mio pensiero, nel primo caso, tra l’altro… oltre che immaginario il luogo diventa persino una divinità positiva… ma, ripeto, non è di questo che voglio parlare in questo post). In quest’occasione voglio parlare, ero da tempo che me lo ripromettevo, della parola (termine)… “ospite”. E, perché no?, magari anche con un particolare riguardo all’ospite (gradito)… non invitato.
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Qualche tempo fa… tantissimo tempo fa (parlo infatti di quando potevo avere un 18 o un 20 anni… una vita fa)… leggendo un libro di cui non ricordo né il titolo né l’autore (si vede che quel libro era tutt’altro che interessante… almeno per lo scrivente) mi imbattei in un significato dubbio della parola “ospite”… non riuscivo, in poche parole a capire (focalizzare) se l’autore volesse indicare con tale termine il padrone di casa (ovvero l’ospitante) o l’invitato (ovvero l’ospitato, l’accolto).
Non entrai in merito più di tanto, all’epoca, su tale concetto. Sicuramente, mi dissi, sarà stata una svista dell’autore o del tipografo. E se non è stata una svista ma una netta convinzione dell’autore quella di utilizzare tale termine in tale “ambiguo” modo… nulla di grave. Dopotutto in Italia così come “tutti sono poeti… anche i poeti”… sicuramente “tutti sono scrittori… anche gli scrittori”.
Oltretutto mancavo, all’epoca come adesso, duna buona formazione umanistica di base… “sugnu nu” ragioniere! … quindi, se cerchi cultura di qualità… rivolgiti a quel soggetto che vedi osservarti la mattina quando ti sciacqui la faccia ed apri gli occhi allo specchio che ti sta di fronte.
Forse quel soggetto non potrà offrirti più qualità di quella che ti offro io in questo scritto… ma tu non ci farai certamente caso… assonnato come sei in quel momento e per giunta con gli occhi bagnati, “stricati”, e quindi alquanto offuscati nella visione. Quando non si connette bene si accetta tutto partendo dalla buona fede di ciò che ci viene propinato… specie da noi stessi.
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Ma veramente sbagliava quell’autore che non ha meritato (tra il 1970 ed il 1980) neanche un relegato cantuccio nella mia disturbata memoria? … veramente quell’autore non sapeva che per l’ospitante e per l’ospitato è giusto utilizzare termini diversi anche per non creare problemi esistenziali a qualche male in arnese lettore?
… o era quel lettore in particolare che con l’autore aveva in comune solo la parte “*tore” della propria qualifica?
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Strano ma vero… sia l’ospitante che l’ospitato altro non sono che degli “ospiti”: “ospite” è l’ospitante (il padrone di casa) ed “ospite” è l’ospitato (l’invitato, l’accolto dentro casa o dentro la propria proprietà)… e non potrebbe essere diversamente.
L’ospitato (ospite), ovvero colui che viene accolto, nel momento in cui viene accolto (al pari) diventa un pari, diventa… un padrone di casa, un padrone di proprietà. E per essere effettivamente un pari è giusto che anche l’ospitante (il padrone di casa) diventi un pari (all’ospitato) e quindi un… “ospite”… un “ospite” non invitato ma sempre e comunque gradito.
Lo strano caso dell’ospite (gradito)… non invitato.
Forse è proprio per questo che quando invitiamo di cuore qualcuno in casa nostra, la prima cosa che diciamo al nostro “ospite” è… “Fai come se fossi a casa tua!” … sperando, magari nel nostro subconscio, che non ci prenda poi tanto in parola e dimenticando che, dopotutto, val pur sempre bene quel detto dei nostri anziani secondo cui… “l’ospite” (in quanto “ospitato” e non in quanto “ospitante”) “è come il pesce… dopo tre giorni… puzza!”.
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Dopo questo excursus.. un po’ di storia non guasta.
Il termine “ospite” sembra derivi dal latino “hospitem” che a sua volta si rifà all’accusativo “hòspes” composto da “hos = host” (da “hostis” equivalente a “straniero, forestiero, pellegrino”) con l’aggiunta di “pes = pets” (equivalente a “padrone, signore”… protettore).
Tale nota è stata elaborata dalla ricerca del termine “ospite” nel sito www.etimo.it.
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… un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
… /pace.

domenica 14 agosto 2011

... in attesa che a San Fili l'opposizione consiliare... batta un colpo! (4)


Quando una zona edificabile nasce male… e prosegue peggio.
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Per secoli i nostri avi, ovviamente mi rivolgo ai miei concittadini sanfilesi, hanno evitato di costruire in località Cozzi… di San Fili. E i nostri avi, diciamocelo una volta per tutte, se facevano o non facevano una determinata cosa… avevano le loro buone ragioni. Tali ragioni, è brutto constatarlo (perché dimostra la limitatezza di noi intelligentoni dell’era attuale), purtroppo sono valide oggi più che ai tempi, appunto, dei nostri avi.
L’edificazione “ragionata” dei Cozzi, infatti, partita accompagnata dal suono di trombe, tromboni e grancasci negli anni novanta, sembra ormai essere arrivata al suo disastroso apice. Un apice che ha già registrato una truffa ai danni di tanti dei primi acquirenti delle villette dell’area denominata “Borghetto” (sempre più “ghetto” che “borg”), un mancato sviluppo economico del paese, un aumento dei costi dei servizi per l’intera comunità sanfilese senza alcun ritorno (d’immagine, di aumento demografico ecc.), l’incazzatura di tanti residenti in loco (in alcuni casi dimenticati ormai dagli uomini e da dio… tranne quando devono pagare le tasse) e la messa in vendita di alcuni di loro della loro proprietà (fantascienza… difficile trovare un acquirente in quelle condizioni e sperando di recuperare almeno quanto finora ci hanno investito).
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I Cozzi (l’edificazione dei -) dovevano diventare il fiore all’occhiello (e non un fiore nell’occhio) del territorio sanfilese: la zona “in”, la zona residenziale, la zona “nobiliare” del nostro stupendo paesino… i risultati, previsti presumibilmente con largo anticipo dai nostri avi, sono tutt’altro che rosei.
Già puniti ampliamente dalla natura (vento, acqua e chi più ne ha più ne metta), quanti hanno avuto l’ardire di affrontare l’impresa di realizzare la propria abitazione in tale posto… oggi registrano, molti di tali eroici compaesani (storici e/o acquisiti), anche un inconcepibile disinteresse da parte dell’Amministrazione comunale (maggioranza e minoranza… ognuno per il proprio ruolo e per la propria parte), dei “lottizzatori” (che dovevano garantire determinate opere strutturali mai realizzate) e di chi è pagato per garantire determinati servizi.
A sentir dire da qualcuno dei succitati “residenti” sui Cozzi non mancano né i cani randagi né l’immondizia sparsa in più punti di tale località. Dicono il vero? … non lo so… ma non ho motivo di dubitarne.
Ciò di cui non posso dubitare neanche col pensiero è quello che vedono, quasi quotidianamente (ho necessità di andare in quella zona per motivi familiari), i miei occhi: buche per strada, sterpaglie varie che sconfinano dal territorio selvaggio ed incolto nella carreggiata stradale, immondizia sparsa nei castagneti circostanti e chi più che ha più ne metta.
Dove in particolare? … ma nella zona che dovrebbe essere il fiore all’occhiello della nostra cittadina… che diamine! … al Borghetto e nella strada che porta ad una nota clinica riabilitativa presente nel nostro territorio.
Decisamente un bel biglietto da visita per chi, da fuori, viene a trovare i propri familiari ricoverati nella succitata struttura.
Di chi è la colpa di tale incuria? … mi piacerebbe saperlo. Chissà se un giorno qualche componente dell’attuale Amministrazione comunale (maggioranza e/o minoranza… per me pari sono) potrà delucidarmi in merito… ovviamente delucidando in merito anche il resto della cittadinanza e quanti risiedono in tale zona.
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A proposito… l’opposizione consiliare sanfilese non s’illuda più di tanto: a loro, in questo post come nei precedenti, è rivolto solo il titolo. E’ di questo, nei loro panni, che mi lamenterei: no comment!
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… un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
… /pace.

martedì 9 agosto 2011

... in attesa che a San Fili l'opposizione consiliare... batta un colpo! (3)


Entrando con la macchina (ma anche a piedi… anche se la cosa è un tantino faticosa) nel centro abitato di San Fili, venendo dal bivio per Cosenza, proprio pochi metri dopo l’edificio che ospitò tra l’altro anche il mulino elettrico degli indimenticati Ottorino  e Guido Perri… non può non colpirci un simpatico (si fa per dire) abbinamento (su un solo palo) di segnali stradali.
In alto (fisso sul succitato palo) una insegna riportante la scritta “SERIE” (che ovviamente non si riferisce alle persone responsabili, quindi “SERIE”,  - diciamolo chiaramente - di quanto sto per mettere in evidenza)… primo segnale rivolto agli automobilistici e, forse, anche ai pedoni o ha quanti hanno l’ardire di oltrepassare quel misterioso punto. Pochi centimetri più sotto troviamo il segnale (triangolo contornato di rosso con al centro una gobba di dromedario) di… “attenzione, pericolo, dosso”.
Fin qua nulla da dire. Il problema è il terzo segnale, sempre rivolto agli automobilisti e a quanti hanno l’ardire (decisamente ce ne vuole e sempre di più) di oltrepassare quel misterioso punto… un cerchio contornato di rosso e recante una scritta (NERA)... in codice numerico (a volte, osservandola, malgrado ho la patente a diversi decenni, non posso non chiedermi… chissà che cavolo significa).
La scritta è un bel “30”. In giro qualcuno mi ha detto, ma non so se credergli o meno, che quel “30” è il limite che non devo superare con la macchina entrando, appunto, nel centro abitato di San Fili… come se fosse facile andare più veloce di 30 all’ora percorrendo corso XX Settembre… a San Fili.
Non sono comunque i tre segnali posti su quel palo a crearmi dei problemi psicologici (mettendo in forte pressione la mia capacità di ragionamento logico e di accettazione dell’illogico successivamente appurato). Ciò che mi crea qualche problema è come mai, da più settimane, i due segnali “SERIE” e “attenzione, pericolo, dossi” si trovano giustamente ben fissati nella parte alta del palo mentre il terzo segnale (“divieto di oltrepassare i 30 chilometri orari”) si trova ben fissato (?), ripeto… da più settimane, sulla parte inferiore (decisamente a terra per giunta mezzo coperto da erbacce) del palo stesso.
Un motivo, sicuramente legato al codice della strada o ad una libera interpretazione dello stesso, dovrà pure esserci… diversamente, considerando tra l’altro che tale, palo è posizionato davanti alla casa di un assessore (al personale?) del Comune di San Fili e che davanti a tale palo quasi quotidianamente (o quotidianamente) ci passa l’assessore alla viabilità, sempre del Comune di San Fili… sarebbe stato ormai da più tempo ripristinato a norma per il giusto uso e consumo di quanti, passando con i loro mezzi meccanici da quel misterioso punto, dovrebbero esserne i coscienziosi fruitori.
Un punto, quello dov’è posizionato il succitato palo (… per segnali stradali e non per impalare… chi non si fa i cavolacci suoi) dove quotidianamente passano più Amministratori comunali del ridente paesino alla periferia della Grande Area Urbana di Cosenza (che speriamo si decida una volta per tutte ad assorbirci) nonché vari membri e/o simpatizzati dell’opposizione (?) consiliare sanfilese. Quell’opposizione che si vantava (e forse si vanta ancora) di rappresentare oltre il 60 per cento dell’intera popolazione del nostro Comune.
Dite che l’opposizione consiliare di San Fili rappresenta veramente il 60 per cento della popolazione sanfilese? … strano, non me n’ero accorto… così come la stessa, credo, non si è accorta di quel simpatico abbinamento di segnali che danno il benvenuto al viandante che ha l’ardire, entrando nel territorio sanfilese dal bivio per Cosenza, di venire a visitare il nostro pittoresco (che sia pittoresco lo dimostra persino questo abbinamento di segnali) centro storico.  
Divieto di oltrepassare i 30 chilometri orari? … si, ma non ditelo a nessuno… vediamo chi scopre, tra l’erbaccia, il previsto segnale.
San Fili è grande anche per questo.
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… un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
… /pace.

sabato 6 agosto 2011

... in attesa che a San Fili l'opposizione consiliare... batta un colpo! (2)

... che Dio ce la mandi buona... visto che al resto ci pensa l'incapacità e la deficienza umana.
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Chiunque abbia un minimo di buonsenso e di capacità di ragionare... passeggiando nel cimitero di San Fili e capitando (non sempre per caso purtroppo) nella parte inferiore dello stesso (ossia nel piazzale che da' sulla strada sottostante... quella che collega il centro abitato del comune con la frazione Bucita) non può che rabbrividire nel vedere che, proprio a ridosso della strada, c'é una caduta di oltre tre metri senza alcuna balaustra o parapetto (in metallo o semplicemente in legno) a delimitare la stessa.
Questo problema ormai va avanti da oltre tre o quattro anni, ossia da quanto è crollata, in parte per colpa del maltempo ma in parte anche per colpa di chi doveva pensare ed intervenire e né ha pensato e né è intervenuto, la recinzione (muretto con inferriata sovrastante) pluridecennale.
E' un problema questo? ... sicuramente non per gli amministratori di San Fili né tantomeno per l'opposizione consiliare... diversamente (considerato i costi contenuti, con lavori in economia - esempio una palizzata) sarebbero intervenuti da tempo per risolvere o quantomeno arginare il problema.
Dopotutto con tutti i soldi che si sprecano (vedasi l'ultimo Progetto Estate) a San Fili (e con tutti quelli che disonestamente - si dice - spariscono dalle casse comunali)... quanto potrebbe costare una misera balaustra o un misero parapetto realizzato in legno (magari una palizzata)?
Fatto sta che se non si interviene al più presto... nulla toglie che qualcuno potrebbe stupidamente (visto che non esistono cadute intelligenti) cadere dallo strapiombo a vista che c'é su quel piano cimiteriale... e trovarsi pronto... dal produttore al consumatore.
... ipotizziamo ad esempio un bambino che i genitori portano a far visitare i cari defunti... immaginiamo che quel bambino scappi dalle mani dei genitori... immaginiamo... e chiediamoci poi di quale incosciente è la colpa dell'accaduto.
Personalmente voglio dire qualcosa di meglio... evitiamo di immaginare e cerchiamo di risolvere il problema.
Pensare al peggio… serve ad evitare (prevenendolo) il peggio. E chi amministra un Comune e ancor di più chi non amministra sedendo nelle poltrone riservate all’opposizione consiliare… dovrebbe costantemente pensare al peggio… è un proprio dovere morale e costituzionale nei confronti di chi (stupidamente) ha dato loro i voti.
Qualche soldo... restituiamolo ai cittadini (contribuenti) in sicurezza e sopratutto per la salvaguardia della propria incolumità... se lo meritano.
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... un caro abbraccio a tutti dal vostro sempre affezionato Pietro Perri.
... /pace! ... sperando che ancora, visto il post, non sia in eterno.