SAN FILI BY PIETRO PERRI BLOG: marzo 2011

A chi non ha il coraggio di firmarsi ma non si vergogna di offendere anche a chi non (?) lo merita.

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Ricordo ad ogni buon file l'indirizzo di posta elettronica legata a questo sito/blog: pietroperri@sanfili.net

domenica 20 marzo 2011

Fiera di San Giuseppe a Cosenza? ... capita anche questo: chi non piscia in compagnia... !


Fiera di san Giuseppe a Cosenza? … capita anche questo.
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… giorno 19 marzo sono giunto al Parcheggio dei Due Fiumi a Cosenza (all’incirca dov’era la vecchia stazione ferroviaria… per chi ci manca da qualche decennio a questa parte) per fare una passeggiata nei luoghi in cui si svolgeva la storica tradizionale Fiera di San Giuseppe.
… malgrado non compriamo più un cavolo, da qualche anno a questa parte, in tale esposizione di prodotti che sanno di già visto e di mercati rionali settimanali (oltretutto che trovi a minor costo nei supermercati che ormai hanno invaso la nostra stupenda - ? - cittadina), e quasi un obbligo, per me e mia moglie, farci comunque un salto nella confusione di tale Fiera.
Anzi no, qualcosa compriamo regolarmente: tre o quattro “cavaddruzzi” realizzati con pasta di formaggio filata.
Piacciono tanto a mio suocero.
Tale prodotto, infatti, non è semplice trovarlo in altri periodi dell’anno ed in altri negozi della zona.
… oltre ai “cavaddruzzi” compriamo pure un vassoi etto di “zeppole di san Giuseppe”… quelle classiche, però.
Li compriamo, le “zeppole di san Giuseppe”, alla pasticceria “il vassoio d’oro” dei fratelli Perna, nei pressi di Piazza Loreto.
Come li fa tale pasticceria… decisamente uniche.
Dopotutto questa pasticceria (“il vassoio d’oro” dei fratelli Perna a Cosenza) campa solo sull’arte pasticcera (non è abbinata infatti ad un bar o ad uno spaccio di altri generi voluttuosi  o meno di tipo alimentare)… e quindi deve garantire un prodotto veramente di qualità ai suoi clienti.
Ma ritorniamo a noi ed in particolare ritorniamo al Parcheggio dei Due Fiumi a Cosenza (all’incirca dov’era la vecchia stazione ferroviaria… per chi ci manca da qualche decennio a questa parte)… tutto bene? … niente da segnalare?
… se non avessi niente da segnalare decisamente non sarei io e se fossi io non starei a perdere il mio tempo davanti ad un PC (Personal Computer e non Partito Comunista)… avrei qualcosa di meglio sicuramente da fare… magari me ne starei a leggere un bel libro o quantomeno a sfogliare la rivista di Focus Storia di questo mese.
… qualcosa di storto in effetti c’è stata… giusto per dire che come giornata per alcuni versi ne avrei potuto fare a meno. E quel qualcosa di storto si e verificata proprio al Parcheggio dei Due Fiumi a Cosenza (all’incirca dov’era la vecchia stazione ferroviaria… per chi ci manca da qualche decennio a questa parte).
Dovete pisciare? … sapete all’interno del Parcheggio dei Due Fiumi a Cosenza (all’incirca dov’era la vecchia stazione ferroviaria)… per chi ci manca da qualche decennio a questa parte) dove si trovano le toilette (WC per uomini, donne e disabili) pubbliche? … quelle dove ogni botta costa 20 centesimi (sia se ne fate un litro che se ne fate poche gocce… in questo secondo caso vi costerebbero meno dei pannolini)?
… io lo so benissimo: ci sono abbonato.
Appena lascio la macchina in uno degli appositi spazi (decisamente strapagati) sembra che il mio fontanino senta l’odore… è più forte di lui… anche se non deve andare comunque devo andare… venti centesimi permettendo.
Anche questa volta non ho sbagliato il colpo, tranne per il fatto che appena arrivo all’entrata delle toilette (WC per uomini, donne e disabili) pubbliche che si trovano all’interno del Parcheggio dei Due Fiumi a Cosenza (all’incirca dov’era la vecchia stazione ferroviaria) una strana scritta colpisce la mia vista e la mia uretra.
… “bagni guasti”!
… secondo voi finisce in questo modo la mia avventura, quella mattina, all’interno del Parcheggio dei Due Fiumi a Cosenza (all’incirca dov’era la vecchia stazione ferroviaria) alla ricerca di una toilette? … magari!
… ma questo sarà argomento di una seconda puntata delle serie… quasi quasi la faccio dietro quell’angolo, tanto oltre che alla telecamera a circuito chiuso sicuramente non mi vede nessuno.
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Chi non piscia in compagnia… (a Cosenza) sicuramente non è né un ladro e né una spia.
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Non appena finii di leggere quel demoniaco cartello con su scritto “bagni guasti”… domenica mattina (addì 19 marzo 2011… festa di san Giuseppe con annessa fiera) all’interno del Parcheggio dei Due Fiumi a Cosenza (all’incirca dov’era la vecchia stazione ferroviaria) e mentre ero tutto intento a convincere il mio fontanino portatile che comunque, con un po’ di buona volontà, avrebbe potuto anche resistere un paio d’orette, … illuso!, mi si accese una lampadina (almeno 200 watt) in testa: perché non provare a chiedere agli addetti alla vigilanza del parcheggio se all’interno della struttura non c’era qualche altra toilette a disposizione dei viandanti?

Detto fatto, dopotutto la stanzetta degli addetti alla vigilanza del parcheggio si trova esattamente difronte all’entrata dei cessi.
All’interno della stanzetta degli addetti alla vigilanza del Parcheggio dei Due Fiumi a Cosenza (all’incirca dov’era la vecchia stazione ferroviaria) cerano almeno un tre… addetti (un po’ come i carabinieri dell’ex Unione Sovietica: il primo che detta, il secondo che scrive ed il terzo che controlla due intellettuali).
Bussai al finestrino e subito uno dei tre (il più giovane) venne a sentire (non lo nego, in modo decisamente cortese… sulla cortesia di questo posto di guardiania non ho mai avuto modo di lamentarmi) cosa avevo da dirgli.
Pietro: … scusate, volevo solo sapere se all’interno del parcheggio c’era qualche altro bagno pubblico.
Guardia: … no, mi dispiace, purtroppo è l’unico.
Pietro: … vabbè, grazie lo stesso.
Guardia: … comunque se è proprio necessario…
Pietro: … in effetti, c’è anche mia moglie che…
Guardia: … le prendo la chiave. Sa’, in effetti abbiamo dovuto chiudere il bagno per il fatto della fiera.
Mi prende la chiave e me la porge.
Guardia: … mi raccomando, dopo richiuda il tutto e mi restituisca la chiave. Ovviamente per entrare alzi il cartello ed introduca i venti centesimi.
Ditemi un po’: si può non ringraziare per tale gentilezza e disponibilità una tale guardia? … personalmente non ho potuto fare a meno di ringraziarla… ero quasi tentato d’offrirgli un caffè o una… “zeppola di san Giuseppe”… al lui! … perché per quanto riguarda il sistema… meglio sarebbe stato rifiutarmi di farmi una bella pisciata civilmente (ed anche esosamente) in un bagno pubblico e farla dietro il primo angolo che mi veniva davanti… magari all’interno de parcheggio stesso.
Secondo voi… è legittimo che si chiudano gli accessi a dei… cessi pubblici con la deficiente tecnica del cartello con su la scritta “bagno guasto” solo per evitare che dei ferari (magari negri, indiani o cinesi) la facciano nello stesso posto in cui la facciamo noi?
… abbiamo costruito veramente uno schifo di società… anche nell’ospitale terra dell’ex Magna Grecia.
Domanda: perché dovremmo lamentarci se dietro ogni angolo delle nostre stupende cittadine s’avverte il nauseante odore di piscio e d’escrementi umani? … se siamo noi gente civile a togliere la possibilità alla gente (ai nostri pari) di comportarsi in modo civile?
Altro che chiudere i pochi bagni (vespasiani) pubblici presenti nel centro urbano di Cosenza… specie in un appuntamento come quello della tradizionale “fiera di San Giuseppe”.
Intelligenza vorrebbe che il comune di Cosenza in tale occasione centuplicasse tali punti d’incontro con il proprio io e la natura circostante… altro che costringere i pochi fortunati (come il sottoscritto) tra l’altro paganti a ringraziare un addetto alla vigilanza del Parcheggio dei Due Fiumi a Cosenza (all’incirca dov’era la vecchia stazione ferroviaria) per un piacere… si, un piacere al cazzo!
Stavo per chiudere la porta del bagno quando un signore (… sembrava ballasse un vecchio sheick) mi chiese se poteva fare una “urbana” (pisciata)… non me la sentii di negargli questo diritto.
Pietro: … metta i venti centesimi ed entri.
Tizio: … la ringrazio, mi ha salvato!
Cinque minuti dopo eravamo fuori dal cesso io, il Tizio, mia moglie e… la guardia che era venuta a ritirare le chiavi che mi aveva gentilmente concesso (non mi meraviglierei che avesse visto entrare quell’altro signore e che magari avesse avuto paura che chiamassi tutti i ferari presenti intorno al Centro Commerciale “I due Fiumi” e dicessi loro che finalmente potevano farsi una bella e meritata pisciata in santa pace ed alla faccia di tutti gli organizzatori del tradizionale evento.
… gli diedi le chiavi, ringraziammo di cuore e ce ne andammo.
… a vescica vuota, purtroppo, iniziai a pensare e pensando… non trovai giustificazione plausibile all’intera faccenda.
Pietro: … ma facimu i seri, dopututto… simu cusentini!
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace!
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N.B.: ... a proposito: non sarebbe sbagliato se si decidessero a ristrutturare i bagni pubblici (WC - toilette) del Parcheggio "I Due Fiumi" di Cosenza... un po' schifo lo fanno veramente! ... e venti centesimi (per entrarci) sono pur sempre venti centesimi... sono, per chi se l'è dimenticato, ben quattrocento vecchi lire.

giovedì 17 marzo 2011

"A l'Italia". Soniettu di Giovanni Gentile alias Chiacchiara... santufilise doc.

Povera Italia, cumu t'àu ridutta...
chjina de fame e de pezzenteria:
'nvece de saglie sempre scinni sutta:
la chjù sciuddrata si', disgrazia mia!

Quannu ti piensu mi piglia 'na gutta:
'na tisica mi pari, arrassu sia...
chi 'tra la giuventute è quasi strutta
e cunsumata de 'sta malatia.

Lu male chi tu tieni 'un si guarisce:
'ncunu gruossu perccatu ài de scuntare:
è la mabu de Dio chi ti curpisce.

Ma tu jettati 'nterra a Lu pregare,
e sulu tannu de pregà finisce,
quannu ti dice ca ti vo sarvare.

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Tali versi, scritti prima del 1900 (vennero pubblicati nel 1901), sono di don Giovanni Gentile (alias Chiacchiara) da San Fili.
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace!

mercoledì 16 marzo 2011

Chernobyl's chilndren. (San Fili by Pietro Perri)

Ciò che sta succedendo in Giappone in questi giorni (non mi riferisco al dramma del terremoto bensì al dramma del nucleare) mi ha riportato alla mente una poesia (perché "In Italia siamo tutti poeti... anche i poeti!" ... quindi anch'io)che scrissi nel lontano 1994/1995: "Chernobyl's children".
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Anche San Fili, come migliaia di altri paesi e città italiane, ha toccato con mano il dramma della nube di Chernobyl. L'avventura è iniziata nel lontano 1994 (Agosto se non vado errato) quando il movimento politico-culturale "Uniti per San Fili e Bucita" in località Acquatina organizzò una giornata ecologica in favore dei bambini ucraini ospiti di famiglie della cittadina paolana. "Biondi cherubini / inconsapevoli cavie / profeti di sventura / grondanti di vita" ... e noi, quasi fossimo andati a vedere uno spettacolo ad un circo equestre, ce li aspettavamo senza capelli, pieni di pustole, zoppicanti e chi più ne ha più ne metta.
"A valle una freccia / insegue invano il triste dio alato / il diluvio oggi... vile speranza / non ci sarà!"... qualcuno al paese, sogghignando, sentendo cadere una goccia d'acqua sul suo naso, già ringraziava Dio per aver rovinato la giornata. Ma era una goccia d'acqua della tipica nuvola d'impiegato: caduta giusto sul suo naso.
San Fili ospitò l'anno successivo 14 ragazzi ucraini: "biondi cherubini" anche questi, "grondanti di vita" anche questi... "profeti di sventura" anche questi nel momento in cui li facemmo visitare da una équipe medica e ci rendemmo conto che per alcuni di loro non ci sarebbe stata speranza.
E Sascia, in quel lontano 1994, in località Acquatina, al pari dei nostri bambini, piangeva per il semplice fatto d'aver dimenticato a Paola la sua pistola ad acqua regalatagli amorevolmente dai suoi genitori adottivi.
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A cavallo d'un dio alato
giunsero a San Fili
i tristi figli
dell'annunciata morte.

Biondi cherubini
inconsapevoli cavie
profeti di sventura
grondanti di vita.

Giunsero a San Fili
senza una storia da raccontare
senza un orrore da nascondere
vivi... deludente visione.

Il circo da tempo
aveva levato le tende
verso un'altra città
un'altra annunciata morte.

Bugiardo dio alato
falso come il presente
che cerca nel futuro
l'ultima vestigia del passato.

Dove sono le teste calve
le mani a sei dita
l'epidermide bruciata
gli occhi spenti... nel buio.

Dov'è la tristezza Sascia:
in una pistola ad acqua
dimenticata a casa
dei tuoi genitori adottivi?

Biondi cherubini
inconsapevoli cavie
profeti di sventura
grondanti di vita.

A valle una freccia
insegue invano il triste dio alato
il diluvio oggi... vile speranza
non ci sarà!
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Pietro Perri / 1994 - 1995.
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace!

San Fili, cambio in rosa nella Giunta comunale: Biancamaria Iusi sostituisce Mario Molinaro..

Biancamaria Iusi, nuovo Assessore
alla Viabilità del Comune di S. Fili.
E' vero, è una notizia che avrei dovuto dare ormai da qualche giorno... ma non è mai troppo tardi per dare una notizia: la Giunta comunale di San Fili perde un pezzo per acquistarne immediatamente un altro.
E' da pochi giorni a questa parte infatti la notizia che è stato revocato l'incarico di "Assessore alla viabilità" Mario Molinaro e che tale incarico è stato affidato a Biancamaria Iusi.
Biancamaria Iusi è l'unica donna a far parte, attualmente, della Giunta comunale di San Fili. Presente nella lista civica "Insieme per il Futuro", lista che ha vinto le elezioni del mese di marzo 2010, a fine competizione elettorale si era classificata al terzo posto per quanto riguarda le preferenze ottenute... con ben 95 preferenze al suo attivo.
A questo punto dei membri della Giunta comunale di San Fili fanno parte solo due esterni (ossia soggetti che non facevano parte della lista vincente) su cinque.
La Giunta comunale di San Fili risulta ora così composta:
  • Ottorino ZUCCARELLI, Sindaco;
  • Antonio ARGENTINO, ASSESSORE AI SERVIZI SOCIALI E SCUOLE CON DELEGA A VICE-SINDACO (esterno al Consiglio comunale);
  • Biancamaria IUSI, ASSESSORE ALLA VIABILITA';
  • Mario SERGI, ASSESSORE AL PERSONALE;
  • Giocondo PERRI, ASSESSORE AL BILANCIO (esterno al Consiglio comunale).
... inutile ribadire a tutti di fare un buon lavoro... in quanto San Fili e i Sanfilesi ne hanno tremendamente bisogno.
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace!

venerdì 11 marzo 2011

San Fili e... u purceddruzzu de sant'Antonu (by Pietro Perri).

Falena: u purceddruzzu de sant'Antonu.
San Fili e i Sanfilesi sono molto legati aru purceddruzzu de sant'Antonu.
… “u purceddruzzu de sant’Antonu”, diciamolo a scanso d’equivoci ed a priori, non è un maialino (appunto “nu purceddruzzu”) ma è una bellissima, si fa per dire (in quanto di bello ha ben poco) farfalla… casalinga.
E’ una farfalla pelosa, grossa, buffa e goffa che non disdegna, a differenza dei propri simili, neanche avere contatti ravvicinati col genere umano.
Non raramente si rischia di trovarcela, oltre che dentro casa, sui nostri vestiti e persino sulle nostre mani.
Secondo i nostri padri “u purceddruzzu de sant’Antonu” era (e per alcuni di noi ancora è) portatore di buone notizie.
Quando lo si trovava dentro casa, infatti, si pensava fosse venuto per comunicarci il prossimo arrivo di soldi (più o meno aspettati) o comunque di buone notizie (magari la realizzazione, quasi in modo miracoloso) di un desiderio risolutore del nostro terreno calvario. 
Guai ad ucciderne, volontariamente, una o semplicemente a cacciarla fuori di casa: la maledizione può colpirci da un momento all’altro.
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Questa breve paginetta la dedico a mio padre Salvatore Perri (passato a miglior vita, a circa 85 anni, il 17 settembre 2003... era un mercoledì, un mercoledì della Madonna del monte Carmelo). La dedico a mio padre in quanto mio padre... mi ha insegnato a credere... 'ntru purceddruzzu de sant'Antonu.
Fermo restando che sulle farfalle in generale (nel modo in cui le consideravano quanti ci hanno preceduto) ci sarebbe tantissimo da dire e da scrivere.
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace.

mercoledì 9 marzo 2011

L'otto marzo? ... "giornata della donna"!

L’otto marzo? … “giornata della donna”!
Stranamente, ma poi neanche tanto strano dopotutto, da qualche decennio a questa parte qualche disonesto maschilista ha voluto cambiare la parola “giornata” con la parola “festa”… facendo da un punto di vista decadere il valore politico, civile e morale di tale ricorrenza e dando alla stessa un mero sapore consumistico.
Cosa c’è da festeggiare l’otto marzo di ogni anno? … decisamente niente: chi festeggia qualcosa in questo giorno nel nome della donna… è nient’altro che un disonesto.
L’otto marzo, ricordiamolo, non è una “festa” bensì è una “giornata” e le “giornate” non sono altro che delle pause per riflettere su qualcosa e quel qualcosa non sempre è accompagnato da un bel ricordo.
Nel caso della “giornata della donna”, ovvero dell’otto marzo, la pausa che le protagoniste, assieme ai rispettivi partner con cui convivono non sempre brillantemente sul pianeta terra, è la condizione femministe stessa: di ieri, di oggi e di domani.
La donna, e lo dico da uomo (chiedendo scusa alla mia metà), ha pagato un prezzo enorme, disumano… per garantire all’intera Umanità di raggiungere, più o meno felicemente, il fatidico Terzo Millennio… ricevendo in cambio (dall’altro sesso) offese, umiliazioni, mutilazioni nel fisico e nello spirito.
Persino la Chiesa, quell’istituzione che la venera come madre del dio vivente, da organizzazione maschilista qual è nata e quale s’è sviluppata nei secoli, non ci ha pensato due volte ad indicarla come il simbolo di tutti i mali terreni e l’anticamera dei gironi infernali.
La donna, non dimentichiamolo, per la chiesa di Roma non può che essere una strega… tranne che non decida di rinnegare la propria natura (quella che Dio dopotutto le ha dato) e preferisca all’amore (sesso) ed alla procreazione… la morte.
Yara Gambirasio come Maria Goretti: un esempio per tutte e per tutti.
Abbiamo più volte sentito in televisione in questi ultimi giorni tali assurde farneticazioni tra l’altro riprese e commentate alcuni siti gestiti da maschi (maschilisti) in gonnella.
L’otto marzo sono rientrato dal lavoro senza nulla in mano.
Mia moglie mi ha detto: “… neanche un ramoscello di mimosa?”.
… proprio così: neanche un ramoscello di mimosa.
Decisamente non me la sono sentita e le ho spiegato il perché: un regalo, seppur banale, seppur limitato ad un semplice ramoscello di mimosa datoglielo accompagnato da un augurio del tipo “buona festa della donna”... equivaleva ad offendere in modo malvagio non solo lei ma tutte le donne del mondo… incluso quella donna al mondo che mi ha messo, mi ha allevato e mi ha portato ad essere quello che sono… ed a cui, per questo, sarò sempre grato.
La “giornata della donna” è nata per ricordare un fatto di morte.
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Le origini della festa dell'8 Marzo risalgono al lontano 1908, quando, pochi giorni prima di questa data, a New York, le operaie dell'industria tessile Cotton scioperarono per protestare contro le terribili condizioni in cui erano costrette a lavorare. Lo sciopero si protrasse per alcuni giorni, finché l'8 marzo il proprietario Mr. Johnson, bloccò tutte le porte della fabbrica per impedire alle operaie di uscire. Allo stabilimento venne appiccato il fuoco e le 129 operaie prigioniere all'interno morirono arse dalle fiamme. Successivamente questa data venne proposta come giornata di lotta internazionale, a favore delle donne, da Rosa Luxemburg, proprio in ricordo della tragedia.
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La “giornata della donna” è una pausa per riflettere… riflettere chiedendoci cosa è cambiato dal 1908 nei rapporti tra gli uomini e le donne.
Chiediamocelo! … chiediamoci se la chiesa di Roma finalmente ha capito che la donna è l’altra metà del genere umano.
Chiediamoci se la donna ha finalmente trovato il suo giusto spazio e ruolo nella società odierna.
Chiediamoci…

… chiediamoci come mai ancora oggi dobbiamo sentire notizie come quelle relative a Sarah Scazzi, a Yara Gambirasio, a Maricica Hahainu, alle gemelline Alessia e Livia Schepp e poi, da uomini, chiediamo scusa a tutte le donne del mondo.
Chiediamo scusa alle donne di ieri, alle donne di oggi ed alle donne di domani.
Un caro abbraccio a tutte le donne del mondo.
… questo è il mio piccolo povero ramoscello di mimosa che dedico a loro: a mia nonna (che da tempo non è più tra noi) a mia madre, a mia moglie, a mia sorella, a mia cugina Concetta Rende (morta pochi giorni addietro ad appena 53 anni di vita), alle mie colleghe di lavoro, alle mie amiche... alle donne della mia vita.
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… un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
… /pace!