SAN FILI BY PIETRO PERRI BLOG: dicembre 2010

A chi non ha il coraggio di firmarsi ma non si vergogna di offendere anche a chi non (?) lo merita.

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Ricordo ad ogni buon file l'indirizzo di posta elettronica legata a questo sito/blog: pietroperri@sanfili.net

venerdì 31 dicembre 2010

Il 2011 per San Fili e per i Sanfilesi? ... sicuramente migliore del 2010!

Una brutta annata, questa del 2010, per San Fili e per i Sanfilesi... speriamo nel 2011 che sia un anno di cambiamento e, finalmente, di rinascita: di rinascita sociale, economica ma soprattutto culturale e morale.
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Avevo pensato (e forse qualche caro mio compaesano aveva anche sperato) di chiudere questo nefasto (per San Fili e la Comunità Sanfilese) 2010 senza ulteriori considerazioni personali in merito, anche e soprattutto, a fatti che hanno drammaticamente colpito la nostra amata odiata cittadina in questi ultimi giorni.
Poi l’assoluto silenzio di chi aveva l’obbligo di parlare (un esempio? … i rappresentanti delle forze politiche e sociali presenti ed operanti nel nostro paese) ed un paio di segnalazioni pervenutemi tramite e-mail o come commenti a qualche mio post su socialnetwork Facebook mi hanno convinto a ritornare sui miei passi.
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Domenica 5 dicembre 2010 dopo aver pubblicato su Facebook (zona Note) una mia vecchia composizione poetica trovai (non so con quale collegamento con la poesia stessa) il seguente commento lasciato dal mio amico G.M.: “scrivi sugli allogi comunali chi paga il fitto pochissimi e poi che ci sei sugli allogi popolari che sono disabitati ciao”.
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Sabato 25 dicembre 2010 (Natale) trovai in una delle mie caselle di posta elettronica il seguente messaggio trasmessomi da M.C. (carissimo amico e compaesano cui però non riesco ad abbinare… il volto al nome): “Salve Pietro, Buon Natale e felice Anno nuovo - nel complimentarmi con lei per il grande lavoro fatto e che continua a fare attraverso il suo sito, ritengo che sia un impegno quasi morale da parte sua, citare in futuro le vicende di cronaca che in questo periodo hanno travagliato la nostra comunità. Capisco bene che vicende del genere non fanno parte della vocazione del suo lodevole progetto (culturale). Ma se mi permette la gravità dei fatti supera ogni razionale concettura. Tralasciamo il misero giustizialismo o la superficiale carità cristiana, Pietro, ma  la 'ndrangheta attanaglia i locali enti di governo.
Le rinnovo gli auguri, a presto.
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A G.M. chiesi a chi avesse votato alle elezioni del 29 marzo 2010 (quelle dove venni trombato per un voto). G.M. mi rispose che non era andato proprio a votare… che era un sacco di tempo che non andava a votare. Cosa potergli rispondere se non di rivolgersi a se stesso se le cose a San Fili e nei suoi confronti in particolare vanno male? … mi ha detto (almeno questo mi sembra fosse il concetto delle sue parole) che non sono altro che un egoista. Se fossi un egoista… credo che non starei qua a scrivere oggi.
Diversa fu la mia risposta ad M.C. dopo essermi sfogato sulla mia assurda situazione personale, gli chiesi una mano per proseguire (ovviamente assieme) la mia battaglia morale e culturale. Sono ancora in attesa d’una risposta che credo non verrà mai.
… non mi resta che proseguire (da solo) la mia guerra contro i mulini a vento. Una guerra che finora mi ha portato solo nemici. Una guerra che prima o poi mi farà registrale anche una inimicizia con me stesso.
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Ai miei cari amici G.M. ed M.C. per il nuovo anno vorrei regalare i versi (solo una strofa) d’una canzone che sentii cantare tanto tempo fa dalla grande ed indimenticabile Gabriella Ferri. Tali versi in questi giorni navigando su internet (interrogando Google) li ho trovati collegati alla tradizione popolare di una nota località cosentina… San Lorenzo del Vallo:
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« All'erta, all'erta li campani sona,
Li Turchi su calati alla marina,
Chi tena li scarpi rutti si li sola
Che jiu mi l'haiu sulati stamatina ».
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… a buon intenditor poche parole!
Inutile dire che le riflessioni di questo post iniziano da quando accaduto nel mese di dicembre 2010 a San Fili… e da quanto ci si sarebbe aspettati capitasse come logica conseguenza.
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Mi chiedo come mai, ad esempio, le forze d’opposizione amministrativa sanfilese, senza neanche pensarci una attimino, senza neanche fare (qualcuno) un piccolo esamino di coscienza per quanto avvenuto in un passato poi non tanto remoto nella nostra comunità (vedasi ammanco del miliardo nelle casse del nostro comune scoperto nel periodo 1996/2000), abbia immediatamente condannato la vicenda (mi riferisco all’inchiesta sulle false - ? - invalidi civili) di cui è stato (ed è tuttora) protagonista il nostro primo cittadino chiedendone le immediate dimissioni, chiedendo una presa di coscienza da parte della maggioranza consiliare sanfilese e non ha ancora speso una sola parola (carta canta… del “verba” poco me ne frega) questa stessa opposizione su quanto avvenuto a San Fili, nel nostro pittoresco paesino, in questo deprimente mese di dicembre 2010.
I giornali locali (“Gazzetta del Sud” e “Il Quotidiano”) in merito alla vicenda dell’incendio appiccato alla nostra “Casa Comunale” (tra l’altro anche per mano di un rispettabilissimo - ? -dipendente del nostro Comune) ne hanno detto di tutto e di più parlando di tangenti, di soldi incassati in nome e per conto del Comune di San Fili e non versati nelle casse del Comune stesso, di appalti truccati (“Il Quotidiano” segnalava il caso della piscina), di dubbie assegnazioni di alloggi popolari, di ipotetiche vessazioni (?) nei confronti di qualche dipendente comunale e via dicendo.
Bene ha fatto in questo caso, perché in un altro caso l’avevo giustamente condannato, il giornalista della “Gazzetta del Sud” Arcangelo Badolato chiudendo un proprio articolo sulla succitata vicenda con dei puntini sospensivi e ponendosi una feroce domanda: è possibile che nessuno finora si era accorto di niente di ciò che accadeva all’interno dell’Ufficio Tecnico del Comune di San Fili? … in poche parole quel dipendente assegnato a tale ufficio (quello indiziato in merito all’incendio alla nostra “Casa Comunale”) è un tassello del sistema, è il diavolo in persona o è solo l’ennesimo capro espiatorio di una situazione che, con enormi sacrifici, la nostra comunità si porta sulle spalle ormai da diversi anni a questa parte?
Dopotutto quando vogliamo, a San Fili, riusciamo anche a beccare chi ci sta truffando facendosi conteggiare un metro di spazzatura in meno nella sua abitazione. Perché, diciamo la verità, ormai il vero (per fortuna “unico”) criminale in Italia (e San Fili fa parte dell’Italia) è chi guida senza indossare le cinture di sicurezza (magari beccato in flagrante mentre percorre la pericolossissima piazza San Giovanni di San Fili), chi guida alle 15 del pomeriggio con un sole, in cielo, che spacca le pietre… senza i fari della macchina accesi, chi guida con un solo bicchiere di vino (magari di 135 millilitri) in corpo, chi dimentica di pagare la rata del mutuo o chi cerca stupide scappatoie per non pagare certe assurdità di tasse e balzelli di lieve peso economico (mentre altri si fottono e ci fottono pezzi di migliaia di euro a botta).
Criminale è chi lascia, sempre a San Fili, in sosta vietata o quasi il proprio mezzo di circolazione pur non creando grosse difficoltà alla viabilità: tale soggetto va multato! … magari poi a qualcuno (… giustamente?) la multa gliela togliamo pure. Dopotutto siamo umani… (?)!
Quest’anno mi sono sentito un criminale persino quando sono andato alla Caserma della Polizia stradale di Cosenza (in via Popilia) a dimostrare di aver pagato una multa (circolavo con i fari spenti alle tre del pomeriggio nei pressi di Ponticelli) circa sei mesi prima tramite il sito web delle poste italiane. Secondo i miei cari amici poliziotti il computer non poteva sbagliare... mi si leggeva in faccia che ero e sono un incallito criminale. E quando ho dimostrato la mia buonafede... ho avuto la vaga impressione che i miei interlocutori malgrado tutto restavano ancora in dubbio.
C’è qualcuno, per quanto riguarda San Fili, che doveva sapere e non poteva (e non può) non sapere? ... dopotutto, come diceva Toto’, “... cca nisciuno è fesso!” e “… facci’u fesso ppe piglia’ ppe fess’all’atri!”. E San Fili nel giro di poco più d’una decina d’anni per fessa c’è stata presa ben due volte (se è vera, e non ho dubbi di non crederlo, parte di quest’ultima vicenda).
… la coglionaggine, in politica, è un reato che dovrebbe essere contemplato nel codice di procedura penale! … è un reato nei confronti dell’intera Comunità e quindi anche di se stessi. Se qualche amministratore un giorno vi dicesse: “... erano troppo intelligenti, ci hanno fatto fessi! ... vergognatevi d’averlo votato! ... dopotutto avete votato ad un fesso.”.
Colpevoli (se ci sono, ovviamente… speriamo che la Magistratura questa volta faccia il proprio dovere e ci sollevi, una volta tanto, da qualsiasi dubbio in materia) da ricercare sia nell’ambiente della Casa Comunale che tra i normali (innocenti?) sanfilesi che hanno avuto a che fare, per vario titolo, con tale situazione.
Giusto la ciliegina per chiudere in bellezza, per San Fili e noi Sanfilesi, in bellezza questo assurdo 2010.
Ormai, ammettiamolo una volta per tutte (diversamente non ne usciremo mai fuori) è un situazione che ci è sfuggita di mano. In questi ultimi quindici anni si sono verificate a San Fili tante e tali gravi cose come non se ne sono verificate nell’arco del precedenti cinquanta anni: due illeciti (…? … almeno nel primo caso è stato verificato) ammanchi di una certa entità nelle casse del Comune di San Fili, l’attentato subito dal nostro primo cittadino (e non con stupide e ridicole pallottole spedite per posta ma con colpi di lupara consegnati a proprie mani ed al proprio domicilio), un suicidio di un romeno e l’omicidio suicidio ad opera di una badante ucraina, il tentato omicidio di un compaesano sembra a causa di uno sgarbo di poco conto, sequestro di armi varie, simulazioni di reati sullo stile della mitica compagnia di Totò nel film “La banda degli onesti” e chi più ne ha più ne metta.
… e poi ci sono i migliaia “... si dice ma io qui lo dico e qui lo nego!” che si registrano quotidianamente lungo Corso XX Settembre: troppi per non essercene qualcuno anche vero! … e quanto è avvenuto in questi giorni ce ne ha dato tristemente prova.
Ormai, sempre più (purtroppo non solo a San Fili… e dopotutto San Fili non è altro che lo specchio di quanto succede nel resto d’Italia) dalle nostre parti tutto è permesso… tranne il lecito. Ormai dalle nostre parti le persone oneste che vogliono sopravvivere eroicamente al sistema si trovano sempre più schiacciate tra l’incudine della piccola criminalità ed il martello delle democratiche Istituzioni.
Di chi è la colpa di tale decadimento della nostra comunità? ... di nessuno: la Scuola nega ogni responsabilità dando la colpa alle famiglie, le famiglie negano ogni responsabilità dando la colpa alla scuola ed alla società, l’Amministrazione comunale nega ogni responsabilità perché (giustamente) l’Amministrazione comunale (Consiglio e Giunta) non ha mai responsabilità in niente (mi chiedo allora cosa ci stia a fare quest’organo nei Comuni), la politica (ammesso e non concesso che si possa più parlare di politica ormai a San Fili) nega ogni responsabilità perché la responsabilità è dei tempi, la chiesa nega ogni responsabilità perché la responsabilità e dei fedeli sempre meno fedeli...
... a proposito: la colpa è solo mia perché ho la sfacciataggine di scrivere e scrivere ragionando (…o sragionando?) con la mia testa. Questa, forse, è ormai l’unica colpa reale nella Società Sanfilese di quest’assurdo inizio del Terzo Millennio.
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Una brutta annata, questa del 2010, per San Fili e per i Sanfilesi... speriamo nel 2011 che sia un anno di cambiamento e, finalmente, di rinascita: di rinascita sociale, economica ma soprattutto culturale e morale.
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Concludo queste mie riflessioni con il caro ricordo (anche per questo il 2010 è stata una bruttissima annata) degli amici Francesco Calomeni e Giuseppe Speziale… due grandi, stupendi personaggi che hanno saputo salutarci… in punta di piedi.
… un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
… e ovviamente auguri d’un Felicissimo 2011 a tutti.
… anche a me!
… /pace!

venerdì 24 dicembre 2010

Buon Natale e Felice Anno Nuovo... a tutti!

La foto è del 1997... giuro che non ho
fatto nessun lifting nel frattempo.
Non ho potuto fare a meno di mettermi per l'ennesima volta davanti al mio PC (Personal Computer?) e scrivere, almeno per una volta nella mia vita, qualcosa di sensato.
Cosa dovrei scrivere di sensato? ... ma il mio miglior augurio nei tuoi confronti, amatissimo lettore, di un Buonissimo Natale e di un Felicissimo Anno Nuovo.
Augurio di cuore ovviamente da estendere anche ai tuoi familiari (quelli con cui vai d'accordo, ovviamente) ed ai tuoi amici del cuore.
Un augurio che spero non ti trovi da solo, nella giornata di domani... in quanto è bruttissimo, non solo per i credenti ma anche per quelli come noi (o almeno come me) che da qualche tempo a questa parte hanno cessato di credere a scatola chiusa, passare il giorno di Natale da solo, e che effettivamente sia una giornata positivamente da ricordare anche negli anni a venire.
Per quanto riguarda poi il nuovo anno? ... che sia miglior di quest'anno che ci stiamo lasciando alle spalle se il 2010 per te è stato comunque un anno positivo, che sia un anno che ti aiuti facilmente a dimenticare fin dai primi giorni il 2010 in caso il 2010 non ti abbia soddisfatto per niente.
...un caro abbraccio a tutti i Sanfilesi nel Mondo (ma anche ai Cosentini, ai Calabresi e, perché no?, ai miei cari amici di Matera) dal sempre vostro affezionato Pietro Perri!
... /pace!

San Fili da Darwin Awards? … obiettivo mancato, per un pelo!

La locandina del film "The
Darwin Awards" del 2006.
San Fili da Darwin Awards? … a prima vista sembrerebbe di si, poi, letto bene il regolamento per l’assegnazione dei Darwin Awards, dobbiamo ricrederci: il prestigioso premio sembra (per fortuna) essere solo stato sfiorato dai Sanfilesi in questi ultimi giorni.
Ovviamente per capire a cosa mi riferisco devo prima spiegare brevemente cosa sono i Darwin Awards e per fare ciò mi aiuterò con un piccolo copia incolla dall’ormai insostituibile libera enciclopedia multimediale “Wikipedia”.
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Il Darwin Award è un ironico riconoscimento assegnato a qualsiasi persona che abbia aiutato a migliorare il pool genetico umano "rimuovendosi da esso in modo spettacolarmente stupido". Più sciocca è l'azione che comporta la perdita di capacità riproduttiva (e la conseguente rimozione di un insieme inetto di geni dal pool genetico - ad esempio uccidendosi o sterilizzandosi), migliori sono le possibilità che un individuo riceva il premio. I premi (…) vengono assegnati sul World Wide Web (…).
Benché molti dei vincitori del Darwin vengano premiati postumi, la morte non è necessaria poiché i vincitori devono solo rimuovere se stessi dal pool genetico. In alcuni casi i vincitori si sono resi incapaci di procreare ma sono ancora vivi.
Per vincere ci si deve comportare in maniera straordinariamente poco intelligente, ad esempio (…) usando un accendino per illuminare un serbatoio di benzina e assicurarsi che non contenesse materiale infiammabile (…).
Menzioni onorevoli possono andare a chi, non per propria colpa, non è riuscito completamente a rimuoversi dal pool genetico. Questi atti sciocchi e pericolosi sono degni di essere menzionati, se non altro per tenersi alla larga da queste persone al prossimo tentativo. Alcuni esempi (…) due persone ustionate mentre cercavano di appiccare il fuoco ad un videogioco da bar (…).
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I cinque requisiti (e qui, per fortuna per i nostri eroi paesani tristemente assurti alle cronache locali in questi ultimi giorni, casca l’asino… visto che non tutti i requisiti fondamentali sono stati rispettati) per ottenere il Darwin Arward sono:
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  1. Impossibilità di riprodursi - Il candidato deve essere morto o sterile (…).
  2. Eccellenza - Strabiliante assenza di capacità di giudizio (…).
  3. Auto-selezione - Essere causa della propria dipartita (…).
  4. Maturità - In grado di intendere e volere (…).
  5. Veridicità - L'evento deve essere verificato (…).
Inoltre i candidati devono essere stati scoperti nell'anno della candidatura. Ad esempio, se il vincitore di una gara di nascondino svoltasi cinque anni fa è scomparso, deve essere nominato entro un anno dal ritrovamento dello scheletro.
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Stupendo il film, del 2006, di Finn Taylor “The Darwin Awards - Suicidi accidentali per menti poco evolute”… peccato che ancora non ci sia stato un seguito (spero non per prematura, stupida, morte del regista o degli scrittori e degli sceneggiatori). Io l’ho visto e… mi sono fatto un sacco di risate… sulle tragedie, decisamente tanto meritate quanto stupide, dei protagonisti!
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Ma cosa c’entrano i Darwin Awards (ripeto, per fortuna mancati) con San Fili e i Sanfilesi? … se fosse per me li assegnerei ad alcuni nostri compaesani che in questi ultimi giorni ci hanno fatto guadagnare (a San Fili e a noi Sanfilesi) se non la prima pagina (almeno in una delle due notizie) comunque un bello spazio all’interno delle testate giornalistiche più quotate nella provincia di Cosenza. In un caso, poi, la notizia è stata riportata tra l’altro anche sui TG (TeleGiornali) nazionali.
Le due notizie (di cui riporto il titolo con il relativo collegamento) sono le seguenti:
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SAN FILI: S’INVENTA UNA RAPINA TEMENDO L’IRA DELLA MOGLIE.
Ovviamente non chiedete a nessun barista sanfilese se è lui l’eroe di questa stupenda vicenda… vi diranno tutti di no e magari negheranno di essere persino sposati. La notizia (di cui al surriportato collegamento) è stata pubblicata sul quotidiano “La Gazzetta del Sud” (cronaca di Cosenza) di martedì 14 dicembre 2010.
SAN FILI: DIPENDENTE INCENDIA IL PALAZZO COMUNALE.
… il guaio è che oltre al palazzo comunale è bruciato (speriamo, umanamente parlando, in modo non eccessivamente grave) anche il dipendente (… piromane? … decisamente dilettante!) ed il suo complice. Speriamo che quanto prima veniamo a sapere che sono stati entrambi scagionati da tale accusa e che veniamo a sapere che si trovavano in quel momento all’interno del palazzo comunale solo… per spegnere l’incendio e non per appiccarlo!
La notizia (di cui al surriportato collegamento) è stata pubblicata sul quotidiano “La Gazzetta del Sud” (cronaca della Calabria) di giovedì 23 dicembre 2010. Bellissimo il cappello fatto all’articolo dal bravissimo Arcangelo Badolati anche se in tale articolo lo stesso definisce San Fili “paese delle streghe” invece San Fili è “u paise de magare”.
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Inutile sottolineare che in questi giorni i miei colleghi di lavoro (lavoro in un ufficio pubblico di Cosenza) e tantissimi conoscenti extrasanfilesi venuti a conoscenza di questi fatti mi hanno decisamente… fatto martire: “Ma a Santu Fili e fimmine minanu?” oppure “Ma a Santu Fili un’ sapiti appiccica’ mancu nu fuacu?... senza rischia de vi cce vruscia’ puru vui!”.
… come avrei potuto ribattere a tali battute di bassa lega se non raccogliere la coda tra le gambe e ritirarmi alla mia postazione di lavoro?
… dopotutto sono di San Fili anch’io e me ne vanto (… non sempre! … e con buone ragioni!).
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… un caro affettuoso (natalizio?) abbraccio a tutti dal sempre vostro Pietro Perri.
… /pace!

giovedì 16 dicembre 2010

San Fili sotto la neve... giovedì 16 dicembre 2010.

Nevicata a San Fili nel Febbraio del 1991.
Foto Pietro Perri.
Stamane (giovedì 16 dicembre 2010) San Fili si è svegliata sono una stupenda coltre di neve bianca.
Si è svegliata sotto una stupenda coltre di neve bianca? … a dire il vero sotto una stupenda coltre di neve bianca, ieri sera, si ci è pure addormentata.
Fuori (purtroppo non mi è concesso di uscire all’aperto per un piccolo problema capitatomi ieri al rientro a casa… nu bellu scivulune supra u pianerottolo) ci saranno all’incirca un dodici o quindici centimetri di neve.
Fa comunque un freddo boia e ciò fa in modo che la neve, malgrado il sole che stamane vince sulle nuvole, la neve ci metta un bel po’ a tramutarsi in acqua e a gocciolare dai tetti delle nostre calde case.
… il silenzio, come il sole, vince sull’assordante rumoreggiare quotidiano.
E’ strana questa neve in questo periodo. E’ strana non per il fatto che abbia nevicato fuori stagione (dopotutto l’inverno, anche se ci vuole ancora qualche giorno per sostituirsi all’autunno, è pur sempre la stagione del cattivo tempo - punti di vista - e quindi anche della neve) ma per la quantità che se n’è accumulata al suolo.
Normalmente a San Fili in questo assaggio preinvernale la neve non ha mai superato lo spessore dei due o tre centimetri… così almeno ricordo io. Le vere e proprie (decisamente storiche) nevicate, infatti, a San Fili si sono verificate sempre nel mese di febbraio… ossia nel mese centrale della stagione invernale.
Quello che caratterizza questa volta questa strana, decisamente sottovalutata (malgrado gli avvisi dei meteorologi) nella giornata di ieri e non solo dal sottoscritto, nevicata è il fatto che è accompagnata da temperature decisamente basse.
La neve ieri non faceva in tempo a cadere (a toccare il suolo) che già ghiacciava. Ritornando dal lavoro (intorno alle 15,00) ho avuto grosse difficoltà a proseguire verso San Fili una volta giunto all’altezza di Monticelli (nei pressi della storica “Chiusa” poco sotto Villa Micelli)… e tali difficoltà non li avevo solo io.
Per fortuna giunto a Villa Miceli e deviato verso San Fili (invece di proseguire come al solito in direzione del bivio successivo (quello in località Macchia della Posta) c’era a nostra disposizione uno spazzaneve che ci ha scortato fino al centro abitato della nostra stupenda ed amorevole cittadina.
A Villa Miceli un pullman faceva scendere i propri passeggeri (nostri concittadini) ponendoli in mano al loro destino… ne ho caricato un paio che ho scaricato poi nei pressi del bar rosticceria “Le Magare” (ovvero dove una volta si trovava il distributore di benzina del nostro ormai dimenticato concittadino Sarro).
L’una era un’amica della famiglia Cribari e l’altro un ospite della Casa Famiglia della frazione Bucita. La prima insegnante per professione l’altro professore per comune dire.
L’uno dopo avermi fatto tutta una serie di complimenti e ringraziamenti per il fatto d’essermi messo a sua disposizione inizia a sciorinare la sua necessità di un paio di scarpe nuove: “Chissà se qualcuno di buon cuore tra i Sanfilesi”, ci dice, “in questo Natale si metterà una mano sulla coscienza e me ne regalerà un paio nuove!”.
… a buon intenditor poche parole. Riporto questo messaggio a te, affezionato lettore. Io il mio dovere, non lasciandolo a piedi a Villa Miceli, l’ho già fatto.
La macchina mi si blocca (le ruote girano a vuoto) proprio all’altezza di uno di quei dossi in plastica che hanno messo (dicono per rallentare il traffico) i nostri previdenti amministratori. Peccato che i nostri previdenti amministratori non abbiano previsto anche la neve ed il gelo: non sono stato l’unico a bloccarmi in tale punto e a non riuscire ad andare avanti se non grazia all’aiuto di due romeni che si trovavano dietro di me col loro camioncino.
Provo persino a mettere le catene. Sull’etichetta (ancora attaccata alla confezione) c’è scritto “facili da montare”… sarà! … dopo il terzo inutile tentativo preferisco rinunciare.
Qualcuno (mio compaesano?) s’incavola per il fatto (causa la mia incapacità a guidare) che mi ero bloccato in quel determinato punto costringendo anche lui a fermare la sua macchina. Prova a superarmi passandomi lateralmente… si blocca nello stesso punto anche lui: sono contento!
Lasciando Villa Miceli ho dato un’occhiata al proseguire della superstrada (ossia in direzione ponte di Santa Venere)… c’era una interminabile coda di macchine… dirette verso Paola o forse stupidamente dirette solamente alla nostra cittadina… per la deviazione sbagliata.
Difficile invidiarli. Difficile pensare (a chi era diretto nella cittadina tirrenica) cosa li avrebbe aspettati nel varco della Crocetta.
Giunto a San Fili cerco un posto dove lasciare la macchina… ritengo stupido proseguire per Bucita almeno con il mio mezzo.
Giungo, dopo solo un’altra sosta obbligata dal ghiaccio presente sul fondo stradale (nei pressi del negozio di alimentari di “Minuzzu u commerciante” - ovvero nei pressi della storica abitazione de “u Summichele”), in prossimità del bivio per la frazione Bucita. Finalmente, esattamente davanti all’abbiveratoju, trovo un punto per parcheggiare in modo, spero, accettabile la mia “Yaris now” rosso Ferrari.
Ripercorro l’intero corso XX Settembre per andare a fare un salto da mia madre: tutto a posto… tranne la stufa a pellet da pulire ed anche con una certa urgenza.
Conclusa anche questa parte della giornata ritorno al bivio per Bucita, guardo la strada che mi si spiana alla vista e decido che forse farmela a piedi fino alla frazione non è dopotutto una cattiva idea.
Per strada poche macchine (nessuna che si fermi per chiedere cosa ci faccio da quelle parti… e fanno bene. Se si fermano dubito che riescano a ripartire), ma si cammina, a piedi, decisamente bene. Giungo a Bucita intorno alle ore 18,00 (non più d’una trentina di minuti dopo) senza nessun problema di sorta: né una scivolata né un tentativo di scivolata… non avevo considerato il pianerottolo di casa.
Conclusione? … una spalla per fortuna semplicemente slogata ed il pollice del piede destro con l’unghia completamente nera. Meglio così, avevo pensato di peggio… anche se da’ fastidio.
Oggi… festa, così com’era ai tempi in cui felici, da fanciulli, si andava a scuola. Dopotutto fuori c’è la neve. Domani? … festa, anche se non ci sarà più la neve.
Mi piace la neve? … tantissimo! … mi piace sicuramente perché mi riporta agli anni della mia spensieratezza. Mi riporta ai giorni di vacanza da scuola, are paddrunate de nive e persino ara scirubetta.
Peccato che in quest’occasione causa la spalla slogata non posso giocare a paddrunate de nive e causa il mio diabete mellito non posso gratificare il mio palato con una rinfrescante e salutare scirubetta realizzata neve condita ccu mele de ficu.
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… un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
… /pace!

domenica 12 dicembre 2010

Mercoledì 22 dicembre... zampognari, e non solo, a San Fili.

Anche quest’anno, seppure in tono minore, l’Associazione culturale “UNIVERSITAS SANCTI FELICIS” di San Fili (CS) ha voluto salutare il Santo Natale con la consueta manifestazione denominata “PROGETTO NATALE INSIEME”... edizione 2010.
Ovviamente tutti sono invitati a partecipare a tale manifestazione che, da parte nostra (ossia da parte mia e degli organizzatori), siamo sicuri che sarà come al solito un successone non solo dal punto di vista puramente ricreativo ma anche e sopratutto dal punto di vista culturale.
Di seguito riporto la bozza, che sarà a breve data alle stampe, del programma di tale manifestazione.
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PRESENTA IL
PROGETTO NATALE INSIEME
EDIZIONE 2010

SALA CONVEGNI BIBLIOTECA COMUNALE “G. IUSI” – PIAZZA MARIO NIGRO / EX LOCALI NEGOZIO FRUTTA E VERDURA DI ROMANO E FRANCO ZUCCARELLI – PIAZZA SAN GIOVANNI / SAN FILI (CS)
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MERCOLEDI’ 22 DICEMBRE 2010
Piazza Mario Nigro - Sala convegni Biblioteca comunale “Goffredo Iusi” di San Fili.

ORE 17,00
INAUGURAZIONE MOSTRA FOTOGRAFICA “CICCIO CIRILLO” SUL TEMA  “I SANFILESI E LA NEVE”;
ORE 17,30
PRESENTAZIONE DEL LIBRO “TANTE NAVI TANTE STORIE” DI PASQUALE GUAGLIANONE. ALLA PRESENTAZIONE SARA’ PRESENTE L’AUTORE.
ORE 19,30
            V CUDDRUREDDRIATA SANTUFILISE
In prossimità della tradizionale festa del Santo Natale saranno offerti ai presenti gustosi cuddrurieddri e pitticeddre, fette di panettone, un buono e salutare assaggio di vino, viveri e bevande varie.
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GIOVEDI’ 23 DICEMBRE 2010
Piazza San Giovanni - Ex locali negozio frutta e verdura di Romano e Franco Zuccarelli.

ORE 18,00
APERTURA AL PUBBLICO PRESEPE ARTISTICO E STAND DELL’ASSOCIAZIONE CULTURALE “UNIVERSITAS SANCTI FELICIS”.

Nel giorno di mercoledì 22 dicembre 2010 per corso XX Settembre nonché nello svolgersi della presentazione del libro di P. Guaglianone e della “V cuddrureddriata santufilise” saranno presenti gli artisti Nando Brusco (cantastorie), Oreste Forestieri (zampognaro) e Biagio Accardi.
     
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… un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
… /pace!

mercoledì 1 dicembre 2010

C'era na vota 'a staffila... maestra di vita.

Se cerchiamo su internet (ma anche sui dizionari cartacei classici) il significato della parola “staffila” abbiamo grosse difficoltà ad imbatterci nel significato che davamo noi studenti delle Scuole Elementari Sanfilesi e coloro che insegnavano in tali Scuole fino alla metà degli anni Settanta, ossia fino a circa il 1975.
Oggi “staffilata” (un derivato della "staffila") può essere persino un tiro di pallone molto forte verso la porta o una critica pungente o persino una censura senza possibilità di contestazione… ovvero, in senso figurato, un colpo di staffile (sostantivo maschile).
Lo staffile (sostantivo maschile) non è altro che una “frusta formata da una lunga e robusta striscia di cuoio assicurata ad un manico” mentre la staffila (sostantivo femminile) pur facendo comunque un male terribile e pur ottenendo all’incirca il medesimo risultato (punire un sottoposto)… era tutt’altra cosa.
La staffila era uno degli strumenti di “correzione” (guida?) utilizzato da quanti insegnavano nelle Scuole Elementari di San Fili appunto fino a circa il 1975, ovvero fino al momento in cui la rivoluzione culturale del 1968 non ha rivoluzionato il modo d’intendere la Scuola ed il sistema pedagogico (pedagogia = guidare il bambino) in essa applicato.
La staffila non era uno staffile (ossia un manico cui era assicurata una striscia di cuoio, una… frusta) e non essendo uno staffile poteva essere formato da materiali di diversa natura ma pur sempre di materiali unici. La staffila aveva una misura variabile come variabile era il materiale con cui poteva essere realizzata: era lunga dai sessanta centimetri ad un metro. Poteva essere ricavata da una canna comune (arundo donax, ovviamente ripulita dalle foglie), da una lista di legno o da una verga di castagno.
In tutti i casi l’uso (il fine) era unico: realizzare un collegamento tutt’altro che amichevole tra la mano dell’insegnante (del “signor maestro”) con la mano dell’alunno. Un collegamento, appunto, semplicemente correttivo. Ovviamente in tale collegamento chi ci rimetteva (in quando doveva dare un cambio di percorso alla propria vita senza senso e senza via d’uscita) era sempre e comunque la mano dell’alunno.
L’alunno era obbligato a tenere il braccio dritto con la mano a pugno aperto e ad attendere, tutt’altro che in modo piacevole, che la staffila debitamente tenuta dall’insegnante, librandosi nell’aria finisse a colpire violentemente il palmo della mano del malcapitato.
Di staffilate, quando frequentato le Scuole Elementari di San Fili (1968/1972), ne ho assaggiato tantissime anch’io ma ciò che oggi ricordo e rimpiango non sono certo le carezzevoli (?) staffilate elargitemi (a volte anche in modo del tutto gratuito) dalla mia insegnante “signora maestra” Maria Ruffolo ma ciò che lei mi ha insegnato con esempi teorici e col proprio esempio di vita: mi ha insegnato l’italiano, mi ha insegnato a leggere ed a scrivere e considerando come s’incavolano spesso e volentieri alcuni miei lettori… credo l’abbia fatto decisamente bene.
Di questo all’insegnante “signora maestra” Maria Ruffolo gliene sarò sempre grato.
La staffila veniva usata per “correggere” un atto di maleducazione o ineducazione, veniva utilizzata per punire un errore di grammatica o di ortografia (a secondo se gli errori erano segnalati in rosso o in blu ovviamente cambiava il numero di staffilate da ricevere… in premio per il proprio impegno di attenzione e di studio) nonché il fatto che magari non si erano fatti i compiti per casa o semplicemente si era dimenticato a  casa un libro o un quaderno.
Tutti, nessuno escluso (o quasi) noi alunni eravamo soggetti alla tortura, a volte più psicologica che dolorosa, della staffila.
Ciò che ancora ricordo con terrore, infatti, non era il dolore del… dopo staffilata (ossia del momento in cui la staffila aveva ormai colpito il palmo della mia mano), bensì l’attesa che intercorreva tra l’alzata della staffila ed il suo scontrarsi violento con la tenera carne della mia mano.
… nell’atto dello staffilare a volte, penso… e penso pure male, c’era un non so che di volontà da parte dell’insegnante “signor maestro” di umiliare l’alunno, specie se l’alunno usciva da famiglie meno abbienti o da cui si sapeva si sarebbe avuta l’approvazione dei familiari.
… ripensando a quei giorni, ai giorni delle staffilate, riesco anche a capire Sakineh Mohammadi Ashtiani (almeno per quanto riguarda il discorso della fustigazione).
C’erano mille buone scuse, per un insegnante “signor maestro” per utilizzare la staffila. Era, dopotutto, anche quella una forma di pedagogia tra l’altro approvata dal novanta e più per cento dei nostri genitori di allora... non potevano fare altro: mettersi contro un insegnante “signor maestro” (una vera casta) significava far giocare ai propri figli anche il semplice diritto di concludere il primo ciclo di studi, quello delle Scuole Elementari.
A nulla, infatti, serviva lamentarci, rientrati a casa, d’aver preso qualche staffilata nel corso della mattina. A qualcuno di noi poteva capitare anche di buscare il resto (ovviamente con schiaffi e similari) dai nostri genitori… altri tempi.
E com’era brutto buscare una staffilata senza capire il motivo della stessa e magari con il signor maestro che si accorgeva troppo tardi d’averti dato una staffilata in più e si scusava dicendo: “... non preoccuparti, alla prossima occasione te ne darò una in meno”.
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... continua? ... credo di si!
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace!