SAN FILI BY PIETRO PERRI BLOG: A San Fili c’è un problema di eternit? ... di inquinamento ambientale? (parte quinta).

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martedì 7 settembre 2010

A San Fili c’è un problema di eternit? ... di inquinamento ambientale? (parte quinta).


… ed arriviamo finalmente all’arcipreannunciato problema dell’eccessiva (ma è veramente eccessiva?) presenza di eternit a San Fili.
Innanzitutto diciamo cos’è l’eternit (vedendone tra l’altro, nella storia, i suoi punti salienti) e per fare ciò rifacciamoci alla libera enciclopedia Wikipedia (http://it.wikipedia.org):
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Nel 1901 l'austriaco Ludwig Hatschek brevetta il cemento-amianto e lo battezza Eternit (dal latino aeternitas, eternità). Un anno dopo Alois Steinmann acquista la licenza per la produzione e apre nel 1903 a Niederurnen le Schweizerische Eternitwerke AG.
In breve l'Eternit diventa popolarissimo e nel 1911 la produzione di lastre e tegole sfrutta appieno la capacità produttiva della fabbrica.
Nel 1915 vengono messe in commercio le famose fioriere in Eternit. Nel 1928 inizia la produzione di tubi in fibrocemento, che fino agli anni settanta rappresenteranno lo standard nella costruzione di acquedotti. Nel 1933 fanno la loro comparsa le lastre ondulate, in seguito usate spesso per tetti e capannoni.
Negli anni '40 e cinquanta l'eternit trova impiego in parecchi oggetti di uso quotidiano. Il più famoso è probabilmente la sedia da spiaggia di Willy Guhl.
Dal 1963 l'Eternit può essere prodotto in varie colorazioni.
A partire dal 1984 le fibre di amianto vengono via via sostituite da altre fibre non cancerogene fin quando, nel 1994 l'ultimo tubo contenente asbesto lascia la fabbrica.
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Fin qui niente di eccezionale, il problema infatti inizia ad evidenziarsi in tutta la sua drammaticità agli inizi degli anni sessanta (fonte sempre enciclopedia libera Wikipedia).
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Benché sin dal 1962 era noto in tutto il mondo che le fibre di amianto provocano una forma di cancro, il mesotelioma pleurico (oltre che alla classica asbestosi), a Casale Monferrato (Alessandria), Cavagnolo (Torino) e Broni (Pavia) Eternit e Fibronit continuarono a produrre manufatti sino al 1986 (1992 per Broni), tentando di mantenere i propri operai in uno stato di totale ignoranza circa i danni (soprattutto a lungo termine) che le fibre di amianto provocano, al fine di prolungare l'attività dello stabilimento e quindi dei profitti. In particolare a Casale Monferrato i morti e i contaminati da amianto saranno migliaia, anche perché lo stabilimento disperdeva con dei potenti aeratori la polvere di amianto in tutta la città, causando la contaminazione anche di persone non legate alle attività produttive dell'eternit.
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Tali appunti, ma anche quanto si sente dire dai mass-media, creano non poco allarmismo in chi si trova di fronte alla presenta di eternit in quantità più o meno consistente. E di eternit, diciamo la verità, a San Fili ne abbiamo tanto ed a portata di naso (se non di piatto).
Mi risulta infatti che diversi edifici a San Fili (almeno cinque o sei, uno dei quali tra l’altro in prossimità di un edificio scolastico) presentano ancora coperture in eternit. Persino un ristorante pizzeria di San Fili sembra avere (… ha!) il tetto in eternit. E’ vero a norma di legge (la legge, non dimentichiamolo, e scritta dall’uomo)… ma pur sempre in eternit.
Diverse centinaia (se non migliaia) di metri quadrati di eternit, in poche parole, persistono nel centro abitato di San Fili. Da non credere, persino conficcati nella facciata settecentesca principale della chiesa Madre vi sono (qualcuno dice per renderla artisticamente più apprezzabile) due pezzi di eternit... alla faccia del senso artistico.
Come mai nessuno parla della presenza di eternit a San Fili?
… dopotutto legittimati a farlo ci sono tantissimi dottori residenti e tantissime associazioni culturali e di volontariato… senza con ciò nulla togliere (nessun merito e demerito) all’Amministrazione comunale in carica ed alle Amministrazioni comunali che l’hanno preceduta.
Forse l’eternit presente a San Fili non è dannoso per la salute dei cittadini (in effetti qualcuno, personalmente interessato economicamente del problema, ha posto dei dubbi in merito)?
Forse si preferisce far finta di niente perché diversamente si dovrebbero cercare eventuali responsabilità e/o irresponsabilità?
Forse perché al costo di smantellamento e di smaltimento (con relativa bonifica) di tale quantitativo di eternit si preferisce restare nel dubbio che tale elemento faccia veramente o meno male e quindi si guarda da un’altra parte? … con la speranza che a pagarne le conseguenze non siano i nostri stessi familiari?
Dopotutto il passero intelligente ha capito fin troppo bene che se lui non vede il cacciatore il cacciatore non vede lui. Quindi in presenza del cacciatore, il passero intelligente, … chiude gli occhi.
La domanda base è e resta comunque la stessa: parte della mortalità (prematura, ovviamente) dovuta a mali brutti che ha toccato la Comunità Sanfilese negli ultimi trenta anni, può essere attribuita alla presenza (o anche alla concomitanza) di eternit sui tetti di edifici del centro abitato di San Fili?
Non sarebbe bello poter mettere un cartello all’ingresso del nostro paese con su scritto: “San Fili, paese de-eternittizzato”.
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Per giustizia di cronaca comunque riporto anche alcune FAQ (domande e risposte) in merito alla pericolosità dell’eternit ed alla sua eventuale giusta gestione… dal sito di Alessandro Ronchi (http://alessandroronchi.net):
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D: La presenza dell’amianto è sempre indice di pericolo?
R: la presenza di materiali costituiti da amianto non è di per se’ pericolosa.
Se il materiale è in buone condizioni è molto improbabile che rappresenti un rischio per la salute e pertanto è inopportuna la bonifica
Al contrario, quando le superfici di eternit dei capannoni divengono friabili al tatto e iniziano a sfaldarsi, a causa dell’azione di agenti esterni come la pioggia o gli urti, è NECESSARIO e OBBLIGATORIO per legge RIMUOVERLE.
Infatti, in questo caso, si sprigionano particelle di amianto, fibre di amianto, altamente dannose per la salute dei cittadini.
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Chi effettua i controlli per verificare la pericolosità del cemento-amianto eternit?
R: La competenza sui controlli è dell’Azienda USL e della sezione provinciale dell’ARPA competenti per il territorio. Ci si può anche rivolgere a laboratori privati specializzati.
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Cosa posso fare se l’AUSL non si attiva alle mie richieste?
R: Nel caso di comprovata pericolosità delle strutture in amianto l’AUSL deve intervenire, altrimenti si può configurare il reato di omissione di atti d’ufficio. Può essere d’aiuto fare una prima diffida anche attraverso le associazioni che trattano questi aspetti, come l’associazione esposti amianto (AEA).
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D: Sono obbligato a rimuovere l’eternit?
I proprietari degli immobili con eternit sono tenuti alla segnalazione all’ASL (articolo 12 della legge 257/1992, comma 5), che provvede ad un censimento dei siti con presenza di amianto e valuta la pericolosità del sito. La rimozione non è sempre necessaria, e i tecnici valuteranno la possibilità di fissare il materiale in modo da renderlo non pericoloso, oppure la necessità di una sua rimozione. Se i materiali sono danneggiati e pericolosi è obbligatoria la bonifica attraverso rimozione o fissaggio, anche in proprietà private. Il costo della rimozione è a carico del proprietario dell’immobile (articolo 12 della legge 257/1992, comma 3).
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Pericolo reale o no a San Fili comunque credo, se non già fatta (a me piace quando qualcuno mi smentisce, anche se ciò purtroppo capita raramente), sarebbe opportuno che i competenti uffici  comunali iniziassero a fare un censimento dei fabbricati presenti sul territorio sanfilese che utilizzano eternit come copertura.
Da parte mia ho lanciato solo la pietra nello stagno del… tutto è permesso nella sempre più "Libera Repubblica di San Fili", con la speranza che qualcuno (mi riferisco a coloro che si spacciano per politici nella nostra Comunità) ne faccia il proprio cavallo di battaglia. 
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... sopra a sinistra particolare della facciata principale della Chiesa Madre di San Fili. Sulla destra un esempio di artistico incastonamento (secolare?) di eternit. Speriamo che anche in questo caso Dio veda e provveda.
... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace!

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